Mentre alcuni di voi si trovano a casa al caldo, tristi per non poter partire per le vacanze estive, o sdraiati sul letto sognando l'America, immaginate che io suoni al vostro campanello, vi trascini fuori dalla vostra abitazione e vi prenda per mano. In effetti, il mio racconto vi condurrà in un viaggio immaginario attraverso i meravigliosi paesaggi degli Stati Uniti, immortalati da alcuni dei più iconici pittori e fotografi del "Nuovo Mondo". Chi saranno questi compagni di avventura e perché ho scelto proprio loro?
Beh, la maggior parte degli artisti che verranno menzionati hanno fatto parte di importanti movimenti dell'arte e della fotografia paesaggistica americana, che hanno avuto un impatto significativo sulla rappresentazione della natura. Solo per anticipare informazioni su alcuni di loro: Thomas Cole, fondatore della Hudson River School, ha dato il via a un movimento che celebrava la bellezza selvaggia e incontaminata dell'America. Jasper Francis Cropsey, anche lui membro della Hudson River School insieme a Asher Brown Durand, era noto per i suoi paesaggi stagionali, in particolare quelli autunnali, che rappresentavano la natura in tutto il suo splendore.
Albert Bierstadt, invece, ha esteso i confini del movimento con le sue rappresentazioni grandiose del West americano, mentre Frederic Edwin Church, studente di Cole, ha aggiunto una dimensione scientifica e avventurosa alle sue opere, ispirandosi ai viaggi e agli studi di Alexander von Humboldt.
Sul fronte della fotografia, Carleton Watkins è stato un pioniere nel catturare la bellezza di Yosemite, mentre Ansel Adams è celebre per le sue fotografie in bianco e nero, che ritraggono la maestosità di Yosemite e di altri parchi nazionali.
Siamo pronti per il nostro viaggio, un'avventura attraverso dieci straordinarie opere d'arte che ci trasporteranno negli Stati Uniti. Immaginate di essere parte di un tour organizzato, dove ogni artista che incontreremo sarà la nostra guida personale, svelandoci la bellezza e la maestosità del loro paese attraverso i loro occhi e le loro creazioni.
Thomas Cole, The Oxbow, 1836. Olio su tela. MOMA, New York.
Prima Tappa: Thomas Cole e "The Oxbow" (Vista da Mount Holyoke, Northampton, Massachusetts, dopo un temporale) (1836)
Appena partiti, il nostro primo compagno di viaggio è Thomas Cole, il fondatore della Hudson River School. Con il suo dipinto del 1836, ci mostra un romantico panorama della valle del fiume Connecticut, che subito dopo un temporale simboleggia la tensione tra natura selvaggia e civiltà.
Perché catturare un sentimento del genere? Tra il 1833 e il 1836, Thomas Cole era profondamente impegnato nella creazione della sua serie di dipinti intitolata "The Course of Empire," commissionata dal mecenate newyorkese Luman Reed. L'intenso lavoro e la solitudine coinvolti in questo progetto portarono Cole a sentirsi solo e depresso. Reed, notando il disagio di Cole, suggerì di prendersi una pausa e di creare un'opera diversa per l'esposizione annuale della National Academy of Design nell'aprile del 1836. Cole accettò e decise di dipingere una veduta dal Monte Holyoke, un'area che aveva precedentemente disegnato e trovato particolarmente ispirante.
Descrivendo il capolavoro, "The Oxbow" presenta un potente contrasto tra la natura selvaggia e la terra coltivata. La parte sinistra del dipinto mostra un terreno oscuro e devastato dalla tempesta, con tronchi d'albero spezzati e scogliere aspre sotto nuvole minacciose. In netto contrasto, la parte destra raffigura un paesaggio sereno e illuminato dal sole con campi coltivati, evidenziando il tranquillo fiume Connecticut che si snoda attraverso di esso. Cole utilizzò abilmente una linea diagonale per separare queste due scene contrastanti, creando una narrativa di natura contro civiltà. Notoriamente, Cole incluse anche un piccolo autoritratto in primo piano, seduto con il suo cavalletto. Riesci a vedere il pittore ben mimetizzato? Questa figura mette in evidenza la presenza dell'artista nel mondo naturale che immortala.
Asher Brown Durand, Kindred Spirits, 1836. Olio su tela. Crystal Bridges Museum of American Art.
Seconda Tappa: Asher Brown Durand e "Kindred Spirits" (1849)
Proseguendo, incontriamo Asher Brown Durand. Con "Kindred Spirits", il pittore ci guida su una sporgenza in una delle gole dei monti Catskill, dove, oltre al paesaggio, sono stati dipinti Thomas Cole e William Cullen Bryant, noto poeta della natura ed editore. Perché la scelta di tale soggetto?
Durand, il primo discepolo di Cole e amico stretto di Bryant, realizzò questo dipinto su richiesta di Jonathan Sturges, un mecenate di entrambi gli artisti. Sturges donò il dipinto a Bryant in onore dell'elogio funebre che il poeta pronunciò durante il servizio commemorativo per Cole, morto nel febbraio 1848. Invocando una frase dal settimo sonetto di John Keats, "O solitudine," Sturges chiese a Durand di ritrarre Cole e Bryant insieme come "kindred spirits" (spiriti affini) nel paesaggio. Di conseguenza, Durand adattò il suo meticoloso approccio alle forme naturali, come la sporgenza rocciosa e i rami degli alberi sporgenti, per suggerire i riferimenti poetici di Keats a "l'osservatorio della natura" e "i rami pavesati."
Oltre al suo significato storico, il dipinto incarna il matrimonio tra naturalismo e idealizzazione, centrale nell'estetica della Hudson River School. La rappresentazione meticolosa degli elementi naturali, unita a una visione idealizzata della natura, riflette l'armonia e la bellezza che Durand e i suoi contemporanei cercavano di catturare nei loro lavori.
Jasper Francis Cropsey , Greenwood Lake, 1870. Dipinto.
Terza Tappa: Jasper Francis Cropsey e "Greenwood Lake" (1870)
Il nostro viaggio continua con Jasper Francis Cropsey, che ci fa da cicerone a Greenwood Lake! L'omonimo dipinto cattura la serenità di un tramonto nel luogo sopra citato, dove una palette di colori ricca e vibrante mette in risalto le foglie rosse e dorate degli alberi.
Cropsey era rinomato per il suo uso audace e sontuoso del colore, che, come membro di prima generazione della Hudson River School, impiegò principalmente per ritrarre soggetti autunnali, capaci di impressionare gli spettatori per la loro vivacità e brillantezza.
In "Greenwood Lake", l'artista dà voce anche a un'altra sua peculiare convinzione: che i paesaggi siano la forma d'arte più alta e che la natura rappresenti una manifestazione diretta di Dio. Questo capolavoro non solo celebra la bellezza naturale della regione, ma riflette anche un profondo sentimento patriottico per le qualità aspre e incontaminate dell'America.
Albert Bierstadt, The Rocky Mountains, Lander's Peak, 1863. Dipinto.
Quarta Tappa: Albert Bierstadt e "The Rocky Mountains, Lander's Peak" (1863)
Albert Bierstadt ci porta invece a Lander's Peak nella catena montuosa del Wyoming, dove possiamo osservare anche un accampamento di nativi americani Shoshone, che appare nel primo piano del supporto pittorico. La scelta del soggetto ritratto è dovuta però a particolari circostanze: l'artista realizzò l'opera nel 1863, basandosi su schizzi fatti durante una spedizione nel 1859 al seguito del colonnello Frederic W. Lander nelle odierne regioni del Wyoming e dello Utah.
Di fatto, Bierstadt, nato in Germania nel 1830, ma trasferitosi a New Bedford, Massachusetts, all'età di due anni, trascorse molti anni formativi in Europa, debuttando nel 1858. Tuttavia, il suo successo arrivò proprio dopo il sopra citato viaggio del 1859. Durante questa spedizione, l'artista rimase profondamente impressionato dai paesaggi delle Montagne Rocciose, descrivendole come "il miglior materiale per l'artista nel mondo". Ciò nonostante, è bene mettere in luce come il capolavoro in questione non rappresenti il paesaggio reale, ma piuttosto un luogo ideale basato sulla natura, alterato da Bierstadt per ottenere un effetto drammatico.
Albert Bierstadt, Valley of the Yosemite, 1864. Dipinto.
Quinta Tappa: Albert Bierstadt e "Valley of the Yosemite" (1864)
Restiamo con il nostro accompagnatore Bierstadt per un'escursione nel parco di Yosemite, soggetto di "Valley of the Yosemite," dipinto realizzato a partire dalla trasferta dell'estate del 1863, quando l'artista si recò sulla costa occidentale degli Stati Uniti insieme allo scrittore Fitz Hugh Ludlow. Durante il viaggio, Bierstadt trascorse diverse settimane a fare studi en plein air nella Yosemite Valley, utilizzando questi schizzi come riferimento per i suoi futuri dipinti, incluso "Valley of the Yosemite," completato nel suo studio di New York nel 1864.
Bierstadt descrisse Yosemite come il "Giardino dell'Eden in America" e dipinse scene idealistiche della natura selvaggia americana, che ritraeva come completamente intatte dall'uomo. Di fatto, "Valley of the Yosemite" presenta una scena idilliaca, con un gruppo di cervi che si aggira pacificamente in primo piano, mentre il tramonto proietta un bagliore giallo-arancio su tutto il paesaggio, reso nel tipico stile luminista di Bierstadt.
Curiosità: questo capolavoro, essendo su una scala più piccola rispetto alle sue altre scene panoramiche, è spesso considerato un bozzetto per il suo dipinto significativamente più grande, "Looking Down Yosemite Valley, California," realizzato un anno dopo, nel 1865.
Carleton Watkins, Half Dome, Yosemite, 1865. Fotografia.
Sesta Tappa: Carleton Watkins e "Half Dome, Yosemite" (1865)
Proseguiamo con Carleton Watkins, pioniere della fotografia di paesaggio, che con la sua immagine "Half Dome, Yosemite" ci mostra la maestosità della formazione rocciosa più famosa del parco. L'opera, scattata da Carleton Watkins e stampata da Isaiah West Taber intorno al 1870, è un'evidente testimonianza di quanto il sopra citato luogo sia stato uno dei soggetti preferiti dell'artista, i cui scatti arrivarono ad influenzare la decisione del Congresso degli Stati Uniti di preservare la valle come Parco Nazionale.
Ma, tornado ancora indietro nel tempo, fu proprio nel luglio del 1861 che Watkins prese la decisione determinante per la sua carriera: viaggiare a Yosemite con la sua mammoth-plate camera e una fotocamera stereoscopica. L'artista terminò la sua trasferta con trenta lastre mammoth e cento negativi stereoscopici, che furono esposte a New York presso la Goupil Gallery nel 1862, ricevendo elogi dalla critica, tra cui quello del New York Times. Perchè tutto questo successo? Le opere di Watkins rappresentano alcuni tra i primi esemplari di fotografie di Yosemite viste sulla costa orientale degli Stati Uniti.
Thomas Moran, The Grand Canyon of the Yellowstone, 1872. Dipinto.
Settima Tappa: Thomas Moran e "The Grand Canyon of the Yellowstone" (1872)
Attraversiamo ora il vasto e selvaggio paesaggio del Parco Nazionale di Yellowstone con Thomas Moran, grazie al suo dipinto che ci porta a contemplare il maestoso Grand Canyon. Ma come è diventato così esperto del luogo da farci da guida?
Nel 1871, Moran partecipò a una spedizione guidata da Ferdinand Vandeveer Hayden, che esplorò proprio l'area che sarebbe diventata il Parco Nazionale di Yellowstone. L'artista trascorse diversi giorni a disegnare il Grand Canyon, catturandolo da vari punti di vista. È importante mettere in luce come il dettagliato rapporto di Hayden sulla spedizione, che includeva schizzi e dipinti di Moran, oltre a fotografie di William Henry Jackson, abbia persuaso il Congresso a preservare l'area come parco nazionale. Di fatto, poco tempo dopo, nel marzo del 1872, il presidente Ulysses S. Grant firmò la legge di protezione del Parco Nazionale di Yellowstone, creando il primo parco nazionale del mondo.
Tornando all'opera, il capolavoro offre una visione idealizzata della topografia del Grand Canyon di Yellowstone alla fine del XIX secolo. L'attenzione dello spettatore è attirata dallo scorrere del fiume, che sembra minuscolo rispetto al vasto paesaggio roccioso. Sebbene la composizione, ricca anche di abeti e pini, suggerisca un ambiente primordiale intatto dalla civiltà, quattro figure, tra cui un nativo americano, possono essere viste in primo piano come testimoni della maestosità della natura.
Thomas Moran, The Chasm of the Colorado, 1874. Dipinto.
Ottava Tappa: Thomas Moran e "The Chasm of the Colorado" (1874)
Il nostro viaggio attraverso il Grand Canyon prosegue ancora con Thomas Moran, questa volta artefice di "The Chasm of the Colorado", capolavoro completato tra il 1873 e il 1874, nato dall'esplorazione con il maggiore John Wesley Powell.
Il soggetto è reso in una drammatica scena di tempesta: il lato sinistro del quadro è avvolto da nuvole scure e minacciose, mentre il lato destro è illuminato da un cielo più chiaro, creando un forte contrasto cromatico. Questo effetto non solo dimostra la capacità di Moran di rappresentare le condizioni atmosferiche dinamiche, ma anche la grandiosità e il pericolo del paesaggio naturale.
Ancora una volta, l'opera di Moran ha sottolineato la bellezza incontaminata e primordiale del West americano, svolgendo un ruolo significativo nel promuovere la conservazione di questi paesaggi naturali. "The Chasm of the Colorado" fu acquistato dal Congresso degli Stati Uniti per 10.000 dollari e venne esposto nella Senate Lobby. Attualmente, il dipinto è conservato presso lo Smithsonian American Art Museum.
Ansel Adams, Clearing Winter Storm, 1944. Fotografia.
Nona Tappa: Ansel Adams e "Clearing Winter Storm" (1944)
Le ultime due mete del nostro viaggio avranno la medesima guida: Ansel Adams! Il fotografo è l'autore di "Clearing Winter Storm", iconico scatto che immortala il già plurimenzionato Parco Nazionale di Yosemite. L'immagine in bianco e nero rende appieno la maestosità e il dramma della natura, mostrando le montagne innevate che emergono dalle nuvole tempestose, creando un'atmosfera eterea e misteriosa. In effetti, la sapiente composizione di Adams utilizza il contrasto tra le ombre profonde e le luci brillanti, enfatizzando la vastità e la bellezza incontaminata del paesaggio naturale.
Non a caso, le fotografie paesaggistiche di Adams sono note per la loro intensa carica emotiva, che conferisce alle immagini forza e profondità. Il tutto prende vita mediante una lunga ricerca, che ha come fine ultimo quello di mostrare la bellezza della natura e di evidenziare i pericoli del consumismo e di uno stile di vita che non rispetta l'ambiente. Infatti, proprio grazie al suo lavoro, possiamo ancora oggi ammirare i grandi parchi naturali com'erano prima dell'avvento del turismo di massa.
Curiosità: all'età di 14 anni, ricevette la sua prima macchina fotografica proprio durante una visita al Parco Nazionale di Yosemite, evento che segnò l'inizio della sua carriera fotografica.
Ansel Adams, Aspens, Northern New Mexico, 1958. Fotografia.
Decima Tappa: Ansel Adams e "Aspens, Northern New Mexico" (1958)
Prima di tornare a casa dalla nostra vacanza americana, Adams ci vuole mostrare il New Mexico, catturato nello scatto "Aspens". Come è nata questa fotografia in bianco e nero? Esempio classico dello stile dell'artista nel catturare la bellezza e l'essenza dei paesaggi americani, il capolavoro fu realizzato durante un viaggio di ritorno dal Canyon de Chelly, in Arizona, nell'autunno del 1958. Durante il tragitto, Adams notò un boschetto di pioppi tremuli nel New Mexico e fu colpito in particolare dalle loro foglie dorate: decise prontamente di fermarsi per fotografare la scena. L'artista descrisse quel momento così: "Eravamo all'ombra delle montagne a nord di Santa Fe, la luce era fresca e tranquilla e non c'era vento. I tronchi dei pioppi erano leggermente verdognoli e le foglie di un giallo vibrante. Il suolo della foresta era coperto da un groviglio di arbusti rossastri. Era tutto molto tranquillo".
Nonostante avesse inizialmente considerato di scattare una foto a colori, Adams optò per il bianco e nero, che gli permetteva di esaltare il contrasto tra le ombre della foresta e le foglie degli alberi. L'artista spiegò anche che la maggior parte degli osservatori pensava che l'immagine fosse stata scattata in una scena illuminata dal sole, mentre in realtà rappresentava una luce diffusa dal cielo e riflessa dalle nuvole distanti. Questa osservazione mette in evidenza come Adams utilizzasse il suo stile per trascendere la semplice rappresentazione della realtà fisica, invitando gli spettatori a una risposta emotiva e contemplativa.
Buon rientro dalle vacanze in America!