Paolo Camporese
Paolo Camporese è un artista italiano contemporaneo. L'artista ha una passione innata per la scultura che unisce all'amore per le forme classiche. Il risultato sono forme “apprese”, che esprimono la sua conoscenza della realtà ma non si fermano qui. Paolo Camporese racconta di vagare nel Passato scoprendo attraverso il Presente la strada per il Regno dello Spirito, come il Bambino Preromantico, ricco di esperienza eppure innocente, ancora legato agli ideali classici ma desideroso di liberarsi attraverso i Modelli della modernità .
Infine, l'interesse principale di Camporese rimane l'Elemento Umano e la sua analisi: i Volti e le Teste di Bambini del XVII o XVIII secolo riflettono caratteristiche psicologiche universali, condivise attraverso il continuo Flusso del Tempo, ma rivisitate e ricostruite attraverso occhi e sensibilità moderne.
Paolo Camporese è nato nel 1961, in Italia. Ha esposto in tutta Italia e ha collaborato con le seguenti gallerie Minarte Treviso, Artequadri Camposampiero (PD), Galleria XXI secolo Padova, Viaducadiarte Bologna.
Scopri opere d'arte contemporanea di Paolo Camporese, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Scultura, Pittura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2014 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Paolo Camporese su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Paolo Camporese. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
Sculture figurative • 113 opere
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Sculture in terracotta patinata. Sculture modellate mano, pezzi unici e irripetibili.
Sculture astratte • 20 opere
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Sculture astratte. Galleria di sculture in terracotta patinata o in ceramica.
Sculture DADA • 16 opere
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Sculture dadaiste prodotte in modo casuale con materiali vari.
quadri • 11 opere
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Quadri ad acrilico. Soggetti di vario tipo
Opere vendute • 5 opere
Riconoscimento
Artista riconosciuto
L'artista è riconosciuto per il suo lavoro
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Scelta dell'editore
Le opere dell'artista sono state notate dalla redazione
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Presentato in Fiere d'Arte
L'artista partecipa a mostre d'arte e fiere
L'artista partecipa a mostre d'arte e fiere
Biografia
Paolo Camporese è un artista italiano contemporaneo. L'artista ha una passione innata per la scultura che unisce all'amore per le forme classiche. Il risultato sono forme “apprese”, che esprimono la sua conoscenza della realtà ma non si fermano qui. Paolo Camporese racconta di vagare nel Passato scoprendo attraverso il Presente la strada per il Regno dello Spirito, come il Bambino Preromantico, ricco di esperienza eppure innocente, ancora legato agli ideali classici ma desideroso di liberarsi attraverso i Modelli della modernità .
Infine, l'interesse principale di Camporese rimane l'Elemento Umano e la sua analisi: i Volti e le Teste di Bambini del XVII o XVIII secolo riflettono caratteristiche psicologiche universali, condivise attraverso il continuo Flusso del Tempo, ma rivisitate e ricostruite attraverso occhi e sensibilità moderne.
Paolo Camporese è nato nel 1961, in Italia. Ha esposto in tutta Italia e ha collaborato con le seguenti gallerie Minarte Treviso, Artequadri Camposampiero (PD), Galleria XXI secolo Padova, Viaducadiarte Bologna.
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Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1961
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei

Eventi d'arte in corso e a breve
Nessun dato ancora disponibile
Influenze
Formazione
1988 - 1991
PhD in Discipline Entomologiche
Bologna,
Emilia Romagna,
Italia
1981 - 1986
Laurea in Scienze Agrarie
Padova,
Veneto,
Italia
Valore dell'artista certificato
Nessun dato ancora disponibile
Realizzazioni
Esposizioni collettive
2024
Vita Donna Libertà
Chioggia, Padova,
veneto,
Italia
Attività su ArtMajeur
Ultima data di modifica: 23 apr 2025
(Iscritto dal 2014)
Visualizzazioni dell'immagine: 497.756
Opere di Paolo Camporese aggiunte alle raccolte preferite: 203
Ultime notizie
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Aggiunto il 11 feb 2024
Constantin Brancusi: Scultore delle Avanguardie Storiche del Primo Novecento
Il nome di Constantin Brancusi risplende nel firmamento delle avanguardie storiche del primo Novecento come uno dei più influenti scultori della sua epoca. Nato in Romania nel 1876 e attivo per gran parte della sua carriera artistica a Parigi, Brancusi ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dell'arte con le sue opere scultoree che sfidavano le convenzioni estetiche del tempo. Questo articolo esplorerà la vita e l'opera di Constantin Brancusi, evidenziando il suo ruolo pionieristico nelle avanguardie storiche del XX secolo. La formazione di Brancusi inizia nella sua terra natale, la Romania, dove studia arti e mestieri prima di spostarsi a Vienna e poi a Monaco per perfezionare la sua abilità nella scultura. Tuttavia, è nel 1904, quando si trasferisce a Parigi, che il suo talento inizia a fiorire. Nella capitale francese, Brancusi entra in contatto con l'effervescenza creativa delle avanguardie storiche, frequentando l'ambiente artistico e intellettuale di Montparnasse, che comprendeva figure come Pablo Picasso, Amedeo Modigliani e Fernand Léger. Una delle caratteristiche distintive dell'arte di Brancusi è la sua incessante ricerca della purezza delle forme. Le sue opere si distinguevano per la loro semplificazione e astrazione. La scultura "La Musa Addormentata" del 1909 è un esempio emblematico di questa tendenza, in cui il corpo di una donna è stilizzato in una forma essenziale, privata di dettagli superflui. Questa riduzione all'essenza della forma rappresentava una rottura radicale con le convenzioni scultoree tradizionali, aprendo la strada all'arte astratta e all'arte concettuale che avrebbero dominato le avanguardie. La sua opera più famosa, "Il Bacio" (1907-1908), è una scultura in marmo che ritrae due amanti che si abbracciano. Le figure sono semplificate fino a diventare quasi astratte, unendo i corpi in un'unica forma. Questo lavoro è spesso considerato uno dei capolavori dell'arte moderna e rappresenta l'approccio distintivo di Brancusi alla fusione tra l'essenza delle forme e il sentimento umano. Brancusi era noto per la sua sperimentazione con una varietà di materiali, tra cui il marmo, il legno, il bronzo e l'ottone. Ogni materiale aveva le sue sfide e le sue opportunità, e Brancusi li abbracciava pienamente per esplorare nuove possibilità espressive. Questa sperimentazione ha portato a una serie di opere iconiche, come "L'Uccello nel Cielo" (1919), in cui Brancusi ha creato una scultura in bronzo che sembrava sfidare la gravità con la sua leggerezza e la sua semplicità di forma. Il contributo di Constantin Brancusi alle avanguardie storiche del primo Novecento è innegabile. La sua ricerca della purezza formale e la sua sperimentazione nei materiali hanno aperto nuove strade per l'arte moderna. Le sue opere sono state un'ispirazione per molti artisti successivi, contribuendo alla diffusione dell'astrazione e dell'arte concettuale. Constantin Brancusi è un'icona delle avanguardie storiche del primo Novecento, un artista che ha ridefinito la scultura attraverso la sua ricerca costante della purezza delle forme e la sua sperimentazione nei materiali. Le sue opere sono ancora oggi ammirate e studiate per la loro innovazione e la loro capacità di trasmettere emozioni attraverso la semplicità. La sua eredità nell'arte moderna è indelebile, e il suo contributo all'evoluzione dell'arte rimarrà un elemento chiave nella storia dell'arte del XX secolo.
Paolo Camporese
Aggiunto il 22 set 2022
Arturo Martini uno scultore rivoluzionario
Arturo Martini uno scultore rivoluzionario.
Arturo Martini nasce a Treviso nell’agosto del 1889 in una famiglia di umili origini che all’epoca viveva nelle vicinanze del Duomo. L’infanzia è tormentata dagli insuccessi scolastici, tuttavia si trova immerso in un ambiente stimolante, la Treviso medioevale, che lo arricchisce visivamente. Gli affreschi di Sant’Orsola di Tomaso da Modena e tutta l’arte sacra delle chiese rappresentano l’humus su cui, Martini, svilupperà la propria poetica. Nel 1901 viene prosciolto da ogni obbligo scolastico e poco dopo comincia il suo apprendistato presso l’oreficeria Schiesari, in questa bottega Martini lavora a sbalzo e si cimenta in piccole fusioni. La sera inizia a frequentare i corsi di disegno e modellato tenuti da Giorgio Martini nella scuola d’arti e mestieri di Treviso. Il giovane in questo contesto sviluppa la passione per la scultura, trova la sua strada. Il primo corso si chiude con una mostra degli allievi e Martini viene menzionato in un articolo della Gazzetta di Treviso. Ultimata la scuola comincia a ricevere piccole commissioni e frequenta lo studio dello scultore Carlini che gli insegna a “formare” cioè ad estrarre le forme dalla creta e a trasporle in gesso, un passaggio fondamentale per lo sviluppo delle grandi sculture dell’età matura. In questo periodo Martini è uno scultore ancora profondamente legato alla tradizione, tra i suoi lavori giovanili il busto del pittore Pinelli il Davide moderno e il poeta.
Nel 1907 i suoi sforzi sono premiati con una borsa di studio della città di Treviso. Il premio gli consente di frequentare a Venezia lo studio dello scultore Urbano Nono. Nello stesso anno espone nella sua città 12 sculture alla prima mostra d’arte della città di Treviso. Due anni dopo sostenuto da due mecenati trevigiani l’imprenditore Gregorj e Cesare A. Levi, Martini si reca a Monaco. In questa sede lo scultore assorbe il clima secessionista. L’influsso di questa corrente artistica è evidente nei piccoli e grandi vasi che Martini produce per la manifattura ceramica Gregorj. Nello stesso tempo lavora ad una serie di sculture da portare in mostra. Egli stesso apre una galleria in Calmaggiore a Treviso. I lavori di questo periodo come “la maternità” e “l’ubriaco” sono di carattere espressionista-secessionista. Nel 1910 conosce il pittore Gino Rossi con il quale inizia le esposizioni di Cà Pesaro sotta la guida del critico d’arte Barbantini. Le mostre veneziane di Ca’ Pesaro si contrappongono alla biennale, in particolare contestano quella del 1912. Genera scandalo la scultura “fanciulla piena d’amore” esposta nel 1913 e le mostre di Ca’ Pesaro vengono sospese. Martini sperimenta così i vantaggi e gli svantaggi della notorietà e della critica divisa in blocchi contrapposti. Nel 1912 con l’amico Rossi esporrà a Parigi al salone d’autunno con Modigliani e De Chirico.
Scoppia la prima guerra mondiale e lo scultore si arruola e viene impiegato nelle retrovie a Vado Ligure, Bologna e Faenza. Nel museo della ceramica di Faenza sono conservati alcuni lavori di questo periodo. Terminata la guerra nel 19 si trasferisce Milano dove ritrova la critica d’arte Margherita Sarfatti conosciuta alle mostre di Ca’ Pesaro. In questo ambiente Martini viene sostenuto da due Mecenati Preda e Selvatico, prima in uno studio sul Lago di Como poi a Milano. Nel 1920 si sposa e partecipa nuovamente alle mostre di Cà Pesaro sospese nel 1913. Per Martini questo è un periodo fecondo: espone a Milano e la prefazione del catalogo è di Carlo Carrà, in questo modo è sancito il suo riconoscimento presso gli artisti del momento, viene da sé l’adesione al movimento Valori Plastici. Questo movimento ebbe un ruolo antimodernista richiamando all’ordine e alla tradizione e Martini è l’unico scultore del gruppo. Il sostegno economico a Milano viene a mancare e si trasferisce presso la famiglia della moglie a Vado Ligure.
Il decennio successivo vede Martini impegnato verso lo sviluppo di un classicismo venato di arcaismo in cui si fondono reminiscenze etrusche e medioevali della città natale. In questo arco di tempo lo scultore lavora a piccole ceramiche che gli consentono il sostegno economico e sogna le opere monumentali. In effetti Martini, a quel tempo, ha di fronte il dilemma principale della scultura: la grande dimensione e la replicabilità e affronta il nodo con l’opera “la pisana”. Successivamente riesce modellare all’interno di grandi forni dell’ILVA di Vado Ligure figure di dimensioni notevoli come “Chiaro di Luna” e “Gare invernali”. Il materiale che usa è l’argilla semi refrattaria. L’argilla semi refrattaria, una volta cotta, è un materiale resistente alle intemperie e Martini lo lavora con la tecnica a lucignolo. Di questo periodo sono inoltre da ricordare “la venere dei porti” “il pastore” e “l’aviatore”. Inventa inoltre i “teatrini” come “donna alla finestra”, ripresi poi da altri scultori novecentisti come Fontana e Melotti. I grandi lavori gli consentono di vincere il primo premio alla quadriennale di Roma del 1931 e questo gli apre le porte della Biennale di Venezia del 1932. Durante il decennio 30-40 ritorna alla piccola scultura con il ciclo eponimo che comprende: “il centometrista”, “Ulisse”, “Amazzoni spaventate” e “la morte dell’amazzone”, “Il ratto delle sabine” e “il Laocoonte”. Durante il secondo conflitto mondiale gli viene affidata la cattedra di scultura presso l’accademia di belle arti di Venezia.
L’inizio del secondo conflitto mondiale coincide con l’ultimo momento di metamorfosi nel quale lo scultore si dedica ai grandi capolavori in marmo. Due di questi sono il “Palinuro” e il “Tito Livio” ubicati presso l’Università degli studi di Padova. Gli anni quaranta vedono un Martini maturo e affermato, si è messo alla prova con la dimensione monumentale, ha lavorato con gli architetti più importanti del momento, le sue opere sono nei maggiori musei italiani, lo si trova nelle collezioni più prestigiose e ha sperimentato tutti i materiali. Tuttavia è inquieto e vede nelle sue opere un limite, i suoi lavori cominciano a deformarsi e scomporsi come in “atmosfera di una testa”, “scomposizione di toro” o “cavallo allo steccato”. Da questa crisi si origina il libro “La scultura lingua morta”, nel quale Martini denuncia i limiti decrepiti della scultura auspicando un bagno purificatore che permetta di riprendere con un nuovo slancio. Il libro è il suo testamento spirituale nel quale Martini avverte i limiti della scultura ma, probabilmente anche i propri, di lì a poco a Milano, il 22 marzo del 1947, colpito da un malore muore.
Arturo Martini è stato uno scultore eclettico che ha rivoluzionato continuamente il suo lavoro con una ricerca continua e lo ha fatto ponendosi sempre a fianco delle avanguardie del momento e frequentando artisti più giovani. Si è purificato più volte fino a negare la scultura. Non sappiamo a quali esiti avrebbe portato questa sua analisi, il tempo non gli ha dato modo di mostrarcelo. Ciononostante la sua influenza è evidente negli scultori della seconda parte del novecento come Viani, Tramontin, Fontana e Melotti.
Paolo Camporese
Aggiunto il 20 lug 2022
Aggiunto il 7 ago 2014
biografia
Curriculum vitae
Paolo Camporese, vive e lavora a Padova e da diversi anni si dedica alla scultura, il materiale principalmente usato è la terracotta.
Ha imparato a modellare nella sua città natale presso lo studio di uno scultore ingrandendo sculture di Autori famosi (F. Lèger, S. Dalì ).
L'uso degli smalti e degli ingobbi l'ha appreso presso un laboratorio di ceramica nella città di Este.
Recensioni critiche: Ugo Suman poeta, scrittore e giornalista, Paolo Tieto scrittore e critico d’arte, Giuseppe Coccato pittore e poeta, Leda Cempellin Docente di arti visive alla South Dakota University U.S.A. Silvana Weiller Romanin Jacur critica d’arte e giornalista.
Ha Lavorato con la seguenti gallerie Minarte Treviso, Artequadri Camposampiero (PD), Galleria XXI secolo Padova, Viaducadiarte Bologna.
Mostre recenti:
1997 Padova Centro d'arte C.C.A.U. Palazzo Polcastro, "Mistero Rilievi e sculture", collettiva a cura di P.J. Art Diffusion.
1998 Padova Centro d'arte C.C.A.U. Palazzo Polcastro, "Sculture", a cura di P.J. Art diffusion.
2002 Vernice della Galleria XXI secolo 6 Giugno 2002
2002 Arte fiera di Bolzano 12-20 ottobre.
2003 Premio nazionale di pittura di Campagnola di Brugine (30/8-7/9 2003) fuori concorso.
2004 Art Form Prima biennale di Scultura. Padova 22 maggio – 18 giugno 2004, villa Breda.
2005 Vicenza arte. Galleria Minarte.
2005 Arte Parma. Galleria Minarte.
2005 Fiera Antiquaria di Padova. Galleria Minarte.
2005 Borgoricco 8-13 luglio, Sculpère Tempum: esposizione concorso di scultura Veneta. Esposizione fuori concorso di quattro sculture. Galleria Artequadri.
2005 Reggio Emilia 8-11 dicembre fiera dell’arte contemporanea presentato da Edizioni dell’acquario.
2006 Vicenza arte. Galleria Minarte.
2006 Padova art form Biennale di scultura seconda edizione (20/5-16/7 2006). Museo del vetro di Montegrotto terme (Pd).
2006 Longarone fiera dell’arte. Galleria Minarte.
2007 Cibarti (il corpo, l’anima, il nutrimento). Associazione culturale Paolo Capovilla. Seconda esposizione Artisti indipendenti. Padova, ex Macello 14-31 luglio 2007.
2008 Riciclarti. Associazione culturale Paolo Capovilla. Terza esposizione Artisti indipendenti. Padova, Bastione Alicorno 5-18 maggio 2008.
2008 Diversamente “Arte e differenza” 22 settembre- 1ottobre. Fornace Carotta Padova.
2008 33rd European Studies Conference, October 2-4, 2008, University of Nebraska-Omaha. Paper No 3 “Solitude e vulnerability, destructions and New beginnings: six Paduan artists”. Presentazione di Leda Cempellin Assistant Professor in the History of art University of South Dakota.
2008 MoMart, prima edizione 2 novembre 2008 mostra mercato artisti padovani. Piazza Capitaniato Padova.
2009 “Between individual and collective memory: six paduan artists” 10 gennaio 2009 7th Hawaii international conference on arts Honolulu. Presentazione di Leda Cempellin Assistant Professor in the History of art University of South Dakota.
2009 Astrarti emozione, arte e scienza. 2009 anno Galileiano. Padova ex Macello 5-28 giugno 2009.
2009 Disomogenea. 14 artisti a confronto. 14 agosto-6 settembre Pescheria vecchia di Este.
2009 Italiasudamerica rassegna d’arte 23-29 novembre 2009, Sala polivalente C.d.Q. 4.
2010 Individuarti collettiva Ass. Capovilla 13/03 – 5/04 2010 Padova ex Macello.
2010 “La metropoli dell’uomo”, RAM e dintorni, Padova Bastione Alicorno 15-31 ottobre 2010.
2011 Finalista premio internazionale di scultura “Zurich Club top 30”
2011 “Pragmatica” collettiva Ass. Capovilla 9/09-2/10 2011 Padova ex Macello.
2011 “Il potere della seduzione” passaggi artistici 2011, Padova Bastione Alicorno 20/9-15/10 2011.
2012 “Ponte ad oriente” Sala “Rigoni Stern” Ponte S. Nicolò (Pd) 21/4-28/4 2012.
2012 “Viaggio” (dentro, fuori, attraverso) Ass. Capovilla 28 luglio-26 agosto 2012 ex Macello Padova
2012 “ArtCibò” Ass. “A&T Design 15 settembre-13 ottobre 2012 Galleria La Rinascente Padova
2013 “Nel mio piccolo” 6-29 giugno 2013 Galleria D.P. Arte, piazza Severi 34, Padova.
2013 “Trasformazioni” 2/8-15/9 Padova, ex macello, via Cornaro 1a.
2014 “Tabula rasa” 24/7-24/8 Padova, ex macello, via Cornaro 1a.
2015 “Mosrtra di scultura e design” 14/2 – 10/3 Galleria Dino Piccolo. Piazzetta Severi 34, Padova.
2015 “San Sebastiano tra sacro e profano” 21/3 – 15/4 Sala Nemesio Orsatti via risorgimento, 4 Pontelagoscuro (Fe).
2017 “Smack” 14/7-10/8 2017 Padova, ex macello, via Cornaro 1a.
2018 “Codice rosso” collettiva Centro culturale S. Gaetano 25 novembre – 2 dicembre 2018 Padova.
2020 Mostra alla galleria "Occhio quadrato" Argenta (Fe) dicembre 2020
2021 "Prove di libertà, dal Covid al post Covid" Sala della Gran Guardia dal 15/7 al 26/8/21
Recensioni e commenti

©2019 Paolo Camporese

©2018 Paolo Camporese

©2018 Paolo Camporese

©2020 Paolo Camporese

©2016 Paolo Camporese

©2007 Paolo Camporese

©2007 Paolo Camporese
Grazie Graziannaaaaaaaaaaaa.

©2007 Paolo Camporese
MAGNIFIQUE.! BRAVOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO.!!!

©2013 Paolo Camporese
Grazie per tutti i commenti favorevoli. Saluti dall'Italia.

©2010 Paolo Camporese

©2013 Paolo Camporese

©2011 Paolo Camporese
grazie Pamela. Ciao

©2011 Paolo Camporese

© Paolo Camporese
Grazie Joper. Saluti da Padova.

©2010 Paolo Camporese
Grazie Ds. Saluti dall'italia.

©2010 Paolo Camporese
Une sculpture harmonieuse par un bel équilibre des formes et un excellent choix du papier.
Une merveille ! Félicitations !
Una scultura armoniosa con un bellissimo equilibrio di forme e un'ottima scelta della carta.
Una meraviglia ! Congratulazioni!

©2010 Paolo Camporese

©2010 Paolo Camporese

Desamoa
•
transfiguración de aspecto humanoide. Génesis de formas en proceso orgánico. Sensaciones esculturadas.

©2008 Paolo Camporese

©2008 Paolo Camporese

Desamoa
•
Volúmenes rítmicos compaginados con el movimiento del espacio. Expresionismo abstracto que quiere hacerse concretidad.

©2008 Paolo Camporese

©2008 Paolo Camporese

©2013 Paolo Camporese
tres reussi!!c'est superbe

©2012 Paolo Camporese
très belle composition, j'aime beaucoup.

©2013 Paolo Camporese

©2013 Paolo Camporese

©2013 Paolo Camporese
Whou! Ce Pierrot prêt à offrir son coeur est vraiment magnifique! Bravo pour vos sculptures!

©2010 Paolo Camporese

©2012 Paolo Camporese
Bravo Paolo,bellíssimo lavoro!