Marcello Aprea
Marcello Aprea e' nato a Formia (LT) nel 1953, vive e lavora a Pisa e Livorno. Studia presso il Liceo Scientifico di Gaeta, si laurea nel 1977 in Ingegneria Elettronica specializzandosi in Telecomunicazioni a Roma. Svolge la professione nell'industria avionica a Pomezia (Roma), nella formazione, nella scuola secondaria superiore, e nella consulenza informatica e elettronica. Si trasferisce nel 1982 a Sassari, permanendovi fino al 1986, dopo si stabilisce a Pisa dove si sposa nel 1988. Avrà due figli. Nel corso delle sue attività lavorative ha sempre amato disegnare e fare schizzi, quasi a completare e oltrepassare i confini ed i vincoli tecnici, trovando soprattutto nella geometria un ambito congeniale per esprimere le proprie ispirazioni. Successivamente si e' avvicinato ai colori della pittura e poi alla scultura nelle quali è tuttora impegnato.
Hanno scritto di lui Gian Michele Pileri, Fabrizio Romano, Dino Carlesi, Mario Michelucci, Giorgio Agnisola, Mario Piccolino, Ilaria Liberace, Carmen Moscariello, Sandra Lucarelli, Ilario Luperini, Franco Samperi.
Opere in collezioni pubbliche
Dipartimento di Fisica "E.Fermi", Università degli Studi di Pisa
Istituto Tecnico Industriale "G.Galilei" di Livorno
Casa della Cultura di Cascina (PI)
Dipartimento di Neuroscienze, Università degli studi di Pisa
Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, Pisa
Dipartimento di Medicina dello Sport, Ospedale "Campo di Marte", Lucca
Dipartimento Cardiotoracico, Università degli studi di Pisa
Palazzo Comunale del Comune di Cascina (PI)
Opere in collezioni private
Lunatia, via Flacca Km.24.022, Gaeta (LT)
Mostre personali
2003: Municipio X, Roma;
Enoteca Cagliostro, Pisa;
Palazzo Gambacorti, Pisa;
2004: UniCredit Banca, Palazzo Grande, Livorno;
Circolo Acsi "La Mandragola", Livorno;
Casa della Cultura, Cascina (Pi);
2005: Art Cafè 41, Pietrasanta (Lu);
2006: Galleria della Corte Comunale, Formia (Lt)
2008: Abbazia di S. Zeno, Pisa
2023: SMS Centro Espositivo, Pisa
Scopri opere d'arte contemporanea di Marcello Aprea, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura, Scultura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2008 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Marcello Aprea su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Marcello Aprea. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
Tecnica Mista • 1 opera
Guarda tuttoTempere su cartoncino • 7 opere
Guarda tuttoAcrilici su tavola • 59 opere
Guarda tuttoOpere mutevoli • 3 opere
Guarda tuttoPaesaggi • 16 opere
Guarda tuttoOlii su tela • 4 opere
Guarda tuttoMunixArteRoma2003 • 30 opere
Guarda tuttoLabirinti • 7 opere
Guarda tuttoFigure ironiche • 5 opere
Guarda tuttoFigure geometriche • 37 opere
Guarda tutto
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Riconoscimento
Pubblicato nei media
L'artista è stato pubblicato sui media, sulla stampa radiofonica o televisiva
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Scelta dell'editore
Le opere dell'artista sono state notate dalla redazione
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Presentato in Fiere d'Arte
L'artista partecipa a mostre d'arte e fiere
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Biografia
Marcello Aprea e' nato a Formia (LT) nel 1953, vive e lavora a Pisa e Livorno. Studia presso il Liceo Scientifico di Gaeta, si laurea nel 1977 in Ingegneria Elettronica specializzandosi in Telecomunicazioni a Roma. Svolge la professione nell'industria avionica a Pomezia (Roma), nella formazione, nella scuola secondaria superiore, e nella consulenza informatica e elettronica. Si trasferisce nel 1982 a Sassari, permanendovi fino al 1986, dopo si stabilisce a Pisa dove si sposa nel 1988. Avrà due figli. Nel corso delle sue attività lavorative ha sempre amato disegnare e fare schizzi, quasi a completare e oltrepassare i confini ed i vincoli tecnici, trovando soprattutto nella geometria un ambito congeniale per esprimere le proprie ispirazioni. Successivamente si e' avvicinato ai colori della pittura e poi alla scultura nelle quali è tuttora impegnato.
Hanno scritto di lui Gian Michele Pileri, Fabrizio Romano, Dino Carlesi, Mario Michelucci, Giorgio Agnisola, Mario Piccolino, Ilaria Liberace, Carmen Moscariello, Sandra Lucarelli, Ilario Luperini, Franco Samperi.
Opere in collezioni pubbliche
Dipartimento di Fisica "E.Fermi", Università degli Studi di Pisa
Istituto Tecnico Industriale "G.Galilei" di Livorno
Casa della Cultura di Cascina (PI)
Dipartimento di Neuroscienze, Università degli studi di Pisa
Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, Pisa
Dipartimento di Medicina dello Sport, Ospedale "Campo di Marte", Lucca
Dipartimento Cardiotoracico, Università degli studi di Pisa
Palazzo Comunale del Comune di Cascina (PI)
Opere in collezioni private
Lunatia, via Flacca Km.24.022, Gaeta (LT)
Mostre personali
2003: Municipio X, Roma;
Enoteca Cagliostro, Pisa;
Palazzo Gambacorti, Pisa;
2004: UniCredit Banca, Palazzo Grande, Livorno;
Circolo Acsi "La Mandragola", Livorno;
Casa della Cultura, Cascina (Pi);
2005: Art Cafè 41, Pietrasanta (Lu);
2006: Galleria della Corte Comunale, Formia (Lt)
2008: Abbazia di S. Zeno, Pisa
2023: SMS Centro Espositivo, Pisa
-
Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1953
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Eventi d'arte in corso e a breve
Nessun dato ancora disponibile
Influenze
Nessun dato ancora disponibile
Formazione
Nessun dato ancora disponibile
Valore dell'artista certificato
Nessun dato ancora disponibile
Realizzazioni
Esposizioni collettive
2005
"Primavera A Gaeta",
Gaeta (LT),
Lazio,
Italia
Esibizioni soliste
2023
"Ritorni"
Pisa,
Toscana,
Italia
2008
"Porta San Zeno"
Pisa,
Toscana,
Italia
2006
"Figure E Modelli "
Formia (LT),
Lazio,
Italia
2005
"Triangoli"
Pietrasanta (Lu),
Toscana,
Italia
2004
Circolo Acsi "La Mandragola"
Livorno,
Toscana,
Italia
2004
" Dalla Ricerca Allo Sviluppo",
Cascina (Pi),
Toscana,
Italia
2004
" Labirinti"
Livorno,
Toscana,
Italia
2003
Enoteca Cagliostro
Pisa,
Toscana,
Italia
2003
" Oltre Le Persiane"
Pisa,
Toscana,
Italia
2003
"Dalle Persiane"
Roma,
Lazio,
Italia
Attività su ArtMajeur
Ultima data di modifica: 4 apr 2025
(Iscritto dal 2008)
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Opere di Marcello Aprea aggiunte alle raccolte preferite: 27
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Marcello Aprea
Aggiunto il 26 ago 2024
Testo critico relativo alla Scultura Dolmen Nuovo (acrilico su legno tamburato, cm.38x129x172, anno 2024) (Franco Samperi).
Interessante il contrasto tra le fasce cromatiche che esaltano la verticalità degli spigoli esterni del volume e il blocco orizzontale del portale che riporta l'utopia infinita di quelle linee ad una dimensione più concreta e fattuale...la lotta continua tra aspirazioni utopiche e concretezza quotidiana .... conoscendo l'autore ancor di più si può dire che qui si vive il contrasto tra poesia e ingegneria...ma realizzato con equilibrio armonico ed intima tensione.
Franco Samperi, Formia, 2024
Aggiunto il 22 mag 2023
Testo critico di presentazione alla esposizione personale "Ritorni" presso SMS Centro Espositivo, Pisa , 2023. (Ilario Luperini)
Ragione e cuore nelle opere di Marcello Aprea.
Sculture e pitture create con un attento lavoro sul taglio dei legni e sul loro assemblaggio volumetrico in tamburato o sul digradare di piani in massello o in sottile compensato allineati o sovrapposti, strutturati in composizioni di raffinato impianto geometrico. A predominare è la geometria, investita, però, da ampie, uniformi campiture di colore cristallino che divengono parte integrante e indissolubile del supporto. Questa la cifra stilistica predominante nell’opera di Marcello Aprea, anche quando il supporto pittorico diventa la tela e i colori usati variano dall’olio all’acrilico. Prendendo in prestito termini resi noti da Blaise Pascal, in Marcello Aprea l’esprit de gèometrie e l’esprit de finesse non si contrappongono - come accade, invece, nel filosofo francese - ma anzi si integrano mirabilmente. Ragione e cuore procedono in lodevole simbiosi. E si nutrono di una capacità tecnica di assoluta efficacia.
Questo raffinato processo creativo origina forme di notevole sintesi che talora producono esiti astratti, ma facilmente riconoscibili quando l’osservazione si fa più attenta. Esempio su tutti può considerarsi Calciatore in rovesciata, in cui i ritmi compositivi, avvolti da un intenso colore blu, creano forme còlte in equilibrio instabile che ben esprimono la dinamicità dell’azione. Ma sono molte altre le opere che ben si collocano in questo filone espressivo: da Zeta a Dieting, dal divertente Cane ironico (che ricorda alcune fantasiose opere di Fortunato Depero in ambito futurista) a Velette. E così via.
C’è, poi, qualcosa in più. Il dettagliato controllo progettuale, unito a una fertile fantasia, produce un altro solido componente della sua cifra stilistica, il coinvolgente rapporto positivo-negativo o, se vogliamo, tra pieno e vuoto. Accade così: durante la lavorazione, possono prodursi consistenti materiali di scarto; questi non vengono abbandonati tra i rifiuti, ma divengono stimolo per la creazione di nuove forme; basta osservare con curiosità (quella curiosità che Vico considerava figlia dell’ignoranza e madre della scienza) lo stringente rapporto tra Dieting e Mela.
Geometria e arte: una storia lunga quanto la storia dell’uomo: dai graffiti preistorici, a Michelangelo, a Mondrian, al Minimalismo e oltre. Marcello Aprea sta dentro questa linea, ma non vi si adagia. La sua è una vena creativa che, naturalmente, non si dimentica della storia dell’arte e dei suoi prestigiosi protagonisti, ma che cerca – e trova - un suo appartato angolo di assoluta autonomia.
Ilario Luperini
Marzo 2023
Aggiunto il 22 mag 2023
Critica di commento alla esposizione personale "Ritorni" presso SMS Centro Espositivo. Pisa. 2023. (Sandra Lucarelli)
Le Geometrie Esistenziali di Marcello Aprea
Se ogni elemento può ridursi ad una forma geometrica Aprea ha colto questo senso e deciso di farne il suo stile. In questa sua esposizione, “Ritorni”, non tradisce I suoi assunti tematici. Pitture e sculture modellate secondo canoni geometrici perché ogni elemento dell’esistenza, può considerarsi e ricomporsi, secondo la psicologia delle forme di base: triangolo - cerchio - ellissi - quadrato - rettangolo - rombo. Le forme, dunque, ci trasmettono emozioni: solidità - protezione (quadrato) - direzione e percorsi di vita (triangolo) - movimento (rombo) – sicurezza (cerchio) – affidabilità (ellisse). C’è poi la valenza narrativa del rettangolo, quasi si volesse dare al tutto un impulso diacronico che, dalla filosofia dei solidi platonici, passando dal cubismo, arriva fino a Kandisky.
Dunque un percorso ed un ritorno di suoni e di colori, un’affinità elettiva delle forme che si legano tra loro e compongono gli elementi. Questi possono poi riscomporsi creando nuove identità.
Possiamo parlare anche di una valenza formativa, che va a toccare la musicalità della vita, pensando come, secondo Kandisky, le forme abbiano un suono e, viceversa, i suoni una forma.
Tutto ciò non solo rimanda a figure geometriche, secondo la matematica del suono di Chladni, (fin dal XVIII secolo), ma anche gli effetti delle vibrazioni sulla materia che crea forme armoniche.
Il percorso è lungo e parte dalla ricerca razionale, rappresentata ne “la Scuola di Atene” di Raffaello, fino a raggiungere l’armonia, come nuovo linguaggio da preservare in ogni tempo.
Questo Aprea lo ha intuito fin dal primo istante della sua ricerca, sviluppando, ogni volta nuove vie di conoscenza, nuovi approfondimenti dei processi cognitivi nell’arte.
Sandra Lucarelli
16 maggio 2023
Aggiunto il 9 apr 2023
"Triangoli"
Art Cafè 41, Pietrasanta, (Lu)
sabato
1
gennaio
2005
sabato
29
gennaio
2005
Mostra personale di pittura, Art Cafè 41, v. Stagio Stagi 41, Pietrasanta (Lucca), 2005
Aggiunto il 9 apr 2023
Critica di commento alla esposizione personale "Porta San Zeno", Pisa, 2008. (Sandra Lucarelli)
I Prospetti Delle Empatie Cosmiche
Ci sono empatie cosmiche di luci e di colori, dai pianeti al sole, alla luna, al colore blu cobalto degli spazi infiniti. Ogni luminosità si converte in una “ forma mentis”, filtrata dal Nostro che ne registra le emozioni e le pulsioni. Cosi, la sua, diventa una pittura psicoanalitica, una sorta di confessione esistenziale dilagante.
L’ironia assume diverse connotazioni di forme, (umane e animalesche), divenendo un’allegoria traslata nei diversi linguaggi.
Anche la musica gioca con i colori del cosmo, che sono sempre primari, dentro al caleidoscopio dello spettro solare (gialli, verdi, rossi, neri, bianchi, blu), creando melodie di effetti cromatici.
La linea si contorce, in chiavi di volte e di violini; si piega, si flette, si chiude in anelliche evoluzioni di rete. Linea danzante, linea acrobata dell’universo.
Vi è un mistero millenario che regge ogni scultura, nel tempo e nello spazio e fa di esso un diagramma, ove la metafisica oltrepassa la fisica del visibile e del tangibile. Metafisica che va oltre il divisionismo delle scansioni cromatico-timbriche ed oltre il cubismo o neocubismo delle forme geometriche del quotidiano: le flessioni dei delfini, di una vela o di due corpi innamorati su di un prato, appartengono ad un filosofare pitagorico, che lega la geometria alla numerologia ed al suo simbolismo.
I tre lati delle forme triangolari anelano alla perfezione, mentre, il compendio dei rettangoli, non è altro che l’unione del cielo e della terra, del maschile e del femminile in simbiosi.
Non vanno trascurati neppure gli elementi primordiali della TERRA-ACQUA-ARIA e FUOCO, espressi non solo dai colori: giallo, azzurro, bianco, rosso, ma anche dalle forma scultoree, lineari od a tutto tondo, spesso in empatica sintonia con lo scultore DOLFO.
Tuttavia, il Nostro, non dimentica neppure la gestualità di linguaggi autonomi e non verbali, che vanno oltre l’espresso in modo palese, cosicchè, nella tonalità del colore, si nasconde un impianto semanticamente autonomo, una forma di “divertissement” lirico, una gioia assoluta.
Per meglio definirlo si tratta di un prospetto delle empatie cosmiche, come mappa stellare per raggiungere universi sconosciuti ed ancora inesplorati.
Sandra Lucarelli, Pisa, 1.1.2009
Aggiunto il 9 apr 2023
Critica di presentazione alla esposizione personale "Figure e Modelli", Formia, 2006. (Carmen Moscariello). Commenti. (Mario Piccolino e Ilaria Liberace)
La ricerca non inibita
Nelle opere di Marcello Aprea c'e' puro pensiero nella ricerca non inibita del colore. Traslare la luce, filtrarla, piegarla a infiniti giochi, senza per questo temere il fuoco di orizzonti
sconosciuti.
Ricerche che plasmate in tempera danno spazi metafisici ad oggetti delquotidiano. La natura nelle spaziose rinascite arcobaleni,non porta tracce di tempesta. Solo stupore di fronte all'eterno divenire, alla metamorfosi che dilaga. Senza fatica l'artista si muove nelle linee estetizzanti, negando la storia per plasmarle sonnacchiosa, irriverente, dolce, inafferrabile.
Coinvolge la luce, ed e' regina di ironici sberleffi, nei colori forti e decisi di chi e' svegliato dal sole.
Il colore, mitologico ricordo, di un'eta' dell'oro e' il padrone assoluto, le linee architettoniche hanno una funzione pratica, servono a incorniciare, a fermare, cio' che l'artista col suo occhio ha visto, prima del pennello. Le evanescenze spaziali sono abbracciate da linee danzanti, fluide, non esistono chiaro-scuri e le geometrie scardinanti, sono una danza di elfi.
Carmen Moscariello, gennaio 2006
Una realtà onirica
Dopo aver esaminato i tanti pezzi della Mostra (alla Galleria della Corte Comunale di Formia
del gennaio 2006, ndr) ho tratto le debite considerazioni che qui di seguito riassumo.
Quella di Marcello Aprea non è nè Pittura nè Scultura ma, al tempo stesso, l'Una e l'Altra.
A convincere di più sono le composizioni tamburate, colorate, piuttosto che quelle piane...assai, epperò, interessanti per le suggestioni cromatiche di cui sono intessute e che evocano fino a farne partecipe dell'ideazione e della realizzazzione chi le guarda. Le une e le altre riflettono una realtà onirica che si modula sulla memoria inconscia di tempi fuori del tempo, allo stesso tempo passati e futuri, che fa fatica a misurarsi con il presente forse perchè Marcello Aprea lo vive rimuovendolo convinto che esso è senza Storia. La plasticità, commista al colore, è quello che connota la produzione artistica del grande Informaticologo.
Non so perchè, vedendo le sue opere sono riandato alle statue romane da cui il tempo ha
cancellato i colori restituendoli alla fredda pietra. Non è che Egli voglia ridotare la plasticità della policromia che forse le manca ?! Se cosi fosse, come temo e spero, allora siamo in presenza di una grande intuizione cui va data ancor più forma e colore. Temo, perchè si tratta di una via erta e arta, difficile da calcare fino in fondo. Spero, perchè, percorrendola tutta, può riportare l'arte alla dispersa agognata meta.
Mario Piccolino, gennaio 2006
Entrare in un caleidoscopio
Guardare i tuoi quadri è come entrare in un caleidoscopio e farne parte.I protagonisti: colore e linea, si muovono negli spazi componendosi e scomponendosi all'infinito suscitando continue e nuove emozioni. Il colore ti coinvolge con la magia delle mille sfaccettature e permette alla fantasia di spaziare, interpretare, ricercare l'essenza del tuo pensiero che si esprime con la massima libertà. E questa libertà è preziosa nella pittura come in tutte le manifestazioni artistiche nelle quali l'artista si misura con se stesso lontano da mode e luoghi comuni. "In bocca al lupo” Marcello ! e di cuore tanti auguri per la tua carriera artistica.
Con affetto.
Ilaria Liberace , Formia 5.01.2006
Aggiunto il 9 apr 2023
Critica di presentazione alla esposizione collettiva "Primavera a Gaeta", Spiaggia Arenauta di Gaeta , 2005 (Giorgio Agnisola).
Un senso intimo e solare
Una delle immagini più felici della produzione recente di segno astratto di Marcello Aprea riproduce in uno spazio indefinito e atemporale, ma intimistico e avvolgente, due temperini, ovvero oggetti che paiono tali, cui si affianca una forma che si direbbe una nota musicale. Non si tratta beninteso di una immagine surreale, di un magrittiano tentativo di interpretare le emozioni, disancorando gli oggetti dal loro contesto ordinario e restituendo loro una verginità originaria. Qui le forme sono curvate e modulate da una tensione lirica, musicale, sicché nulla della sensitività tagliente della lama o del riferimento che il manufatto ordinariamente procura, è avvertibile, bensì un unico e poetico e persino curioso respiro che avvicina l'arte di Aprea alle favole astratte di Mirò, e con un soffio di consapevole felicità interna, di avventura psicologica ed emotiva, di fantastico migrare entro regioni del sogno e della fiaba. C'è insomma nelle opere di Aprea come un senso intimo e solare dell'arte intesa come apertura all'onda della magia, di cromatismi e di forme liberate dal peso contingente, spaziate o raccolte nel duttile segno e nella cifra ondulata di una musica interna, di un ritmo dolce e ammaliante, che raccoglie e propaga una nota sensibile, che proviene dal cuore e dall'anima. Una musica dolce, non di rado avvolta da un calore fanciullo e soave, divagato nella divertita e divertente fantasia, mobile e articolata in giochi e strutture di forme leggere, senza peso e senza dramma. Questo divertito eppure intimistico respiro, che si interpreta nei caldi e trepidi cromatismi, che costituiscono la chiave di lettura delle immagini ricorrenti dell'artista-ingegnere (e dunque doppiamente collega), reinventa lo spazio astratto secondo la misura di una felice cifra del gioco allusivo. Certo, è singolare che le forme più realistiche, i pochi paesaggi, siano più tristi, dimessi, come avvolti da una grigia e lontana nostalgia: come il segno di un passaggio dal sogno alla vita, pure riflessa nel gioco. Forse perché è nella divertita astrazione che l'anima sensibile si incontra col genio tecnico e percepisce le misure inesprimibili dell'invisibile.
Giorgio Agnisola, Falciano-Caserta, aprile 2005
Aggiunto il 9 apr 2023
Critica di presentazione alla esposizione personale "Dalla ricerca allo sviluppo", Cascina , 2004. (Dino Carlesi)
Le emozioni giungono fino a noi
La realtà del mondo ha un suo fascino, ma fascino maggiore nasce dall’inventarla, dal rapirla nelle sue geometrie interne, nell’unire segno e colore facendo leva volta a volta sull’inconscio e sulla razionalià. In Aprea si realizza uno strano connubio tra realtà e irrealtà penetrando il suo atto creativo nel tessuto naturale per coglierne le interiori verità. In lui diventa logico perfino il gesto vagante nell’aria in attesa che poi cali sul foglio e renda iconica la realtà. Pittore eclettico e sconcertante, in un primo momento amante dell’opacità e della secchezza della tempera, poi fedele ai mutamenti materici misti obbedienti ai nuovi pensieri interni e infine pittore ad olio quasi per ufficializzare un’attività professionale. Le categorie fanno ressa alla mente di Aprea: la geometria suggerisce angoli e rette per cogliere il brivido delle due dimensioni (la “terza” smarrita come cielo e matafisica inutili). L’ironia accompagna ogni forma per quel disincanto ormai acquisito dopo il “dio è morto” di Nietzsche e il desiderio di non precipitare nella tragedia mentale e, infine, l’astrazione come sottofondo concettuale del reale da leggersi come forma inedita e personalissima. La gestualità comporta l’abbandono all’io più segreto; è l’emozione che porta in sé ciò a cui poi la cultura darà un nome: in questo senso Aprea è cubista e surreale, informale e realista, figurativo e astratto, concettuale e minimalista: il linguaggio muta in rapporto alle urgenze espressive, allo spazio e al tempo entro cui far nascere l’atto creativo. Il “vero” non esiste, perfino il pittore barocco tradisce la realtà e la verità è solo quel sogno che ciascuno si inventa dentro, magari nel ricordo di Mirò, di Klee, di Atanasio Soldati e di Osvaldo Licini, che scoprì i fantasmi per farne dei simboli di grande attualità esistenziale. Il colore nasce col segno, lo riempie e lo esalta, mossi entrambi da logica e immaginazione che si fondono sui sentieri rigorosi dell’essenzialità. Le tensioni si dirigono verso rotondità abnormi o rigidità minacciose, sempre disposte a favorire un problema di conoscenza e di gusto a livello di possibile comprensione, magari ricorrendo ad un mondo di memoria, di cose viste, di rimpianti rispettati.
Le lontane “Avanguardie storiche” riemergono dai capricciosi tracciati che chiudono oggetti e fantasie dentro spazi che vivono di una loro inedita sintassi, la donna ironica congiunge la piramide naso-seno; l’uomo-albero inventa la poesia dell’albero romantico; la sensualità gode del proprio moto circolare; speculari le code dell’elefante ironico creano allegria; gli occhi guardano il rovescio delle cose; il lampo scrive il suo alfabeto di fuoco azzurro; l’aragosta diventa un catamarano rosso; il fungo nasce sulle rive del mare; l’uccello va in cerca della sua pace; le due maschere aiutano a tradire se stessi; il rubinetto versa la fanfara dei suoi colori; le goccioline diventano triangolari; le ombre creano per gioco il proprio fantasma; l’albero ricorda a Mondrian che esiste anche il verde; il cespuglio si decide a prendere il volo; l’uomo sdraiato smarrisce nei tre triangoli la propria identità; il serpente suona i suoi sonagli; i neuroni cercano disperatamente un’altra forma; il battello e triglia giocano a nascondino; la malinconia si rifugia verso golfo Aranci; le note del pentagramma si alzano e si abbassano; i muri di Gabbro rifiutano sdegnosamente il verde delle colline; Castel Sonnino tenta di riapparire nel tramonto dei macchiaioli; Atanasio si riposa nel notturno post-cubista; il labirinto verticale rende omaggio alla geometria; il labirinto obliquo rende omaggio a Capogrossi; la periferia di campagna è eseguita per onorare l’infanzia; la poesia delle ciminiere illumina la Livorno industriale; le molecole si uniscono nella danza dei segni.
Tutte ipotesi interpretative e significati possibili. Aprea sa arricchire il mondo con la sua creatività: come direbbe A.M.Rilke egli aggiunge alla terra qualcosa che ieri non c’era. È l’unico modo per sacralizzare la vita degli uomini. Se le sue emozioni giungono fino a noi vuol dire che hanno diritto di esistere.
Dino Carlesi, Pontedera, settembre 2004.
Aggiunto il 9 apr 2023
Critica di presentazione alla esposizione personale "Labirinti", Livorno, 2004. (Mario Michelucci)
Un viaggio ironico e dissacrante
La pittura di Marcello Aprea si presenta, a un primo esame, ispirata da una sorta di eclettismo che sottende le varie e diverse esperienze che nel corso del novecento hanno di volta in volta caratterizzato la ricerca artistica. Solo un esame più meditato può invece condurci a risultati diversi, facendoci capire che le sue fin troppo scoperte citazioni altro non rappresentano se non le tappe di un viaggio, ironico e dissacrante, attraverso i grandi temi dell’arte contemporanea.
Nel suo itinerario Aprea, spinto da insopprimibile curiosità, si diverte a rovistare nel grande ripostiglio dell’arte estraendone ora l’abito del metafisico o del surrealista, ora quello del naif, ora quello dell’astrattista geometrico fino ad indossare i panni, sorprendentemente esibiti, del paesaggista. In questo modo l’artista esalta l’aspetto puramente ludico e al tempo stesso liberatorio del gesto pittorico ed è per questo che inserisce spesso nei suoi quadri gli oggetti del gioco, siano essi aquiloni, maschere, palloni o animali fantastici. I colori sono vivaci e accostati liberamente, le stesure sono ampie e prive di intento plastico: ne risulta una costruzione puramente essenziale che evoca un mondo fantastico ingenuamente sognato. Un improbabile microcosmo, cangiante e sfuggente ad ogni regola, che diventa il passe par tout col quale in ogni momento viene scardinato il sistema di attese dello spettatore, il tutto sotto lo sguardo impassibile delle sue “Donne ironiche”. Nei suoi più recenti sviluppi l'attività di Aprea è andata a concentrarsi sull'idea del labirinto, luogo del mito, della fantasia ma anche dell'intelligenza razionale, una delle forme archetipe della creatività umana, assurta a metafora della ricerca artistica contemporanea. Si può conoscerne l'entrata, ma non esiste un percorso preordinato e non se ne conosce l'uscita.
Mario Michelucci Livorno, gennaio 2004
Aggiunto il 9 apr 2023
Critica di presentazione alla esposizione personale "Oltre le persiane", Pisa, 2003. (Fabrizio Romano)
Lo spirito dell’arte
Parlare di Marcello Aprea e della sua pittura è compito piacevole e stimolante e mi permette di introdurre il lettore allo spirito dell’arte di questo nuovo talento che già ha avuto occasione di farsi apprezzare in numerose mostre, concorsi ed estemporanee.
Il tratto è lineare, i colori vividi e vivaci, gli accostamenti decisi, ma sempre luminosi. Le figure sono spesso trasformate dall’occhio interno dell’immaginazione, e, anche quando non sono immediatamente comprensibili allo spettatore, è sempre possibile individuare l’idea che è stata alla base della creazione. Perché, al di là delle etichette che possono portare ad accostare questa pittura ad una o all’altra corrente artistica, ciò che colpisce è sicuramente il linguaggio semplice ed immediato, l’ingenuità e il fanciullesco entusiasmo del pittore, che non intende nascondersi dietro artifici, schermi o maschere, ma ci offre il frutto della sua opera su un piano di trasparenza e di ricerca della condivisione della sensazione espressa nel dipinto. La sua capacità maieutica, poi, lo porta ad indicarci la strada per la comprensione del soggetto dipinto, la cui genesi va ricercata nella spontaneità e, al tempo stesso, nella ricerca ragionata dell’espressione comunicativa.
Così, i temi, spesso di origine psicoanalitica, trovano la loro interpretazione nella sensibilità dell’autore, che non fa mistero della sua intenzione di mostrarsi e di far uscire da sé quelle tensioni che guidano il suo estro: in definitiva, ciò che chiamiamo semplicemente carattere e psiche individuale si traduce nelle opere di Aprea in un’esposizione della sua weltenshaung, ora in maniera criptica, ora in termini chiari e trasparenti, servendosi spesso di una tecnica di scomposizione dell’immagine e dell’idea, sempre guidata da una razionalità di fondo.
L’autore ha così fatto il massimo sforzo per entrare in contatto con il fruitore della sua opera, anzi l’opera stessa non è che il mezzo per ricercare questo incontro di sensibilità, riuscendo con leggerezza e disinvoltura a coinvolgere e a rendere partecipi di un rapporto sincero e naturale, che supera disincantatamente tutte le barriere sociali e tecnologiche in cui siamo quotidianamente ingabbiati. Infatti, alla base della visione della sua arte, come della sua vita, Marcello Aprea pone un approccio naturalistico e una visione del mondo e dei suoi valori legata alla semplicità, alle felicità primitive, alle soddisfazioni intime, che ritrova principalmente attraverso un’introspezione onesta. I suoi desideri sono quelli dei sogni ad occhi aperti e, con i colori e le forme, ci svela territori che tutti avremmo voluto percorrere se ne avessimo avuto il tempo e la disponibilità. E proprio per questo ha la capacità di suscitare il rimpianto e la nostalgia per un mondo perduto irrimediabilmente, quello dell’infanzia, che lui ha saputo ricostruire attraverso l’immaginazione ed offrire agli occhi dello spettatore.
La ricerca di questa comunicazione diretta si sviluppa all’interno di uno stile che possiamo inquadrare come ispirato dal surrealismo e da eredità geometriche delle esperienze astratte del primo ‘900. Si possono individuare anche influenze derivate dalle espressioni artistiche dello schematismo di Klee, di Mondrian e delle post-avanguardie europee; ma forse l’artista che più lo stesso Aprea sente vicino è quell’Attanasio Soldati, che in certe espressioni sembra davvero aver condiviso con lui esperienze, tecniche e concettualità, tanto da fargli dichiarare di sentirsi suo diretto discendente, pur avendolo scoperto solo dopo molto tempo dall’inizio della sua attività artistica.
Fabrizio Romano Pisa, settembre 2003
Aggiunto il 9 apr 2023
Critica di presentazione alla esposizione personale "Dalle Persiane", Roma , 2003. (Gian Michele Pileri)
L’essenzialita’ formale
L'essenzialità formale è il leit-motiv del lavoro che Marcello Aprea sta sperimentando. L'intuizione del segno semplice, lineare che apre spazi a cromatismi, talvolta umorali, a volte meditati, seppure con criteri di scelta repentini, quasi mai studiati troppo a lungo. La strada dell'impatto immediato, emozionale, che Aprea ha stabilito con la rappresentazione della sua personale realtà, si richiama "in nuce" alle esperienze di "istant painting" proprie di una cultura pittorica "pop", come a rimarcare l'attimo fuggente del gesto creativo.
Nel contrassegnare la dinamicità dei sentimenti e delle sensazioni che mutano attraverso diversi momenti tramite la scansione del tempo, Aprea evidenzia una ferrea volontà di fermare l'attimo e rendere condivisibile quella precisa e definita emozione.
Ad un primo incontro con le opere del Nostro, potremmo essere tentati di inquadrarlo in uno degli innumerevoli rivoli di pittura contemporanea che presero ispirazione dalla scuola cubista e che dal quel linguaggio primario hanno affinato esperienze diverse. Ma a ben vedere, la scomposizione che Aprea attua, molto raramente è volumetrica, quasi che la terza dimensione visiva costituisca elemento di disturbo nell'essenzialità della comunicazione pittorica. Egli si dedica, quindi, alla rappresentazione di una geometria piana, la cui terza dimensione, quella temporale, diviene strumento insostituibile per l'allestimento pittorico.
Anche l'indagine più prettamente onirica che contraddistingue parte dei lavori di Aprea, lo induce a indagare incuriosito un territorio vasto e contraddittorio , all'interno del quale esplora altri linguaggi con rispettosa cautela, attingendo ora a elementi metafisici, pur non cedendo a tentazioni figurative, ora all'astrattismo di maniera.
Di certo è un cammino che lo sta portando a sviluppare ed evolvere la propria tecnica espressiva su piani sempre più complessi, a sperimentare nuovi impulsi e seguirne le intuizioni senza per questo rinunciare al principio di essenzialità del tratto da cui ha mosso le prime esperienze.
Gian Michele Pileri, Pisa, febbraio 2003
Aggiunto il 6 gen 2014
Porta San Zeno
Abbazia S.Zeno, p.zza S.Zeno, Pisa
domenica
21
dicembre
2008
mercoledì
7
gennaio
2009
Mostra personale di pittura e scultura, Abbazia S.Zeno, p.zza S.Zeno, Pisa, 2008
Aggiunto il 6 gen 2014
" Figure e Modelli "
Galleria della Corte Comunale, v dei Carmelitani, Formia (LT)
giovedì
5
gennaio
2006
domenica
15
gennaio
2006
Mostra personale di pittura e scultura, Galleria della Corte Comunale, v dei Carmelitani, Formia (LT), 2006
Aggiunto il 6 gen 2014
" Dalla ricerca allo sviluppo"
Casa della Cultura, v.le Comaschi, 56, Cascina (Pi)
sabato
16
ottobre
2004
sabato
30
ottobre
2004
Mostra personale di pittura, Casa della Cultura, v.le Comaschi, 56, Cascina (Pi), 2004
Aggiunto il 6 gen 2014
" Labirinti"
Palazzo Grande, Livorno
venerdì
27
febbraio
2004
venerdì
12
marzo
2004
Mostra personale di Pittura, Unicredit Banca, Palazzo Grande, Livorno, 2004
Aggiunto il 6 gen 2014
" Oltre le persiane"
Palazzo Gambacorti, Pisa
sabato
13
dicembre
2003
venerdì
2
gennaio
2004
Mostra personale di pittura, Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa, 2003
Aggiunto il 6 gen 2014
"Dalle Persiane"
Decimo Municipio del Comune di Roma, Piazza Cinecittà, 11 Roma
lunedì
9
giugno
2003
martedì
8
luglio
2003
Mostra di Pittura, Concorso d’Arte MuniXArte, 2003
Aggiunto il 23 gen 2008
Presentazione
Marcello Aprea e' nato a Formia (LT) nel 1953, vive e lavora a Pisa e Livorno. Studia presso il Liceo Scientifico di Gaeta, si laurea nel 1977 in Ingegneria Elettronica specializzandosi in Telecomunicazioni a Roma. Svolge la professione nell'industria avionica a Pomezia (Roma), nella formazione, nella scuola secondaria superiore, e nella consulenza informatica nelle quali e' tuttora impegnato. Si trasferisce nel 1982 a Sassari, permanendovi fino al 1986, dopo si stabilisce a Pisa dove si sposa nel 1988. Avra' due figli. Nel corso delle sue attivita' lavorative ha sempre amato disegnare e fare schizzi, quasi a completare e oltrepassare i confini ed i vincoli tecnici, trovando soprattutto nella geometria un ambito congeniale per esprimere le proprie ispirazioni. Successivamente si e' avvicinato ai colori della pittura e poi alla scultura.
Hanno scritto di lui Gian Michele Pileri, Fabrizio Romano, Dino Carlesi, Mario Michelucci, Giorgio Agnisola, Mario Piccolino, Ilaria Liberace, Carmen Moscariello, Sandra Lucarelli.
Opere in collezioni pubbliche
Dipartimento di Fisica "E.Fermi", Università degli Studi di Pisa
Istituto Tecnico Industriale "G.Galilei" di Livorno
Casa della Cultura di Cascina (PI)
Dipartimento di Neuroscienze, Università degli studi di Pisa
Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, Pisa
Dipartimento di Medicina dello Sport, Ospedale "Campo di Marte", Lucca
Dipartimento Cardiotoracico, Università degli studi di Pisa
Palazzo Comunale del Comune di Cascina (PI)
Opere in collezioni private
Lunatia, via Flacca Km.24.022, Gaeta (LT)
Mostre personali
2003: Municipio X, Roma;
Enoteca Cagliostro, Pisa;
Palazzo Gambacorti, Pisa;
2004: UniCredit Banca, Palazzo Grande, Livorno;
Circolo Acsi "La Mandragola", Livorno;
Casa della Cultura, Cascina (Pi);
2005: Art Cafè 41, Pietrasanta (Lu);
2006: Galleria della Corte Comunale, Formia (Lt)
2008: Abbazia di S. Zeno, Pisa
Aggiunto il 23 gen 2008
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Aggiunto il 23 gen 2008
Marcello Aprea 2008- Dipinti e Sculture
Recensioni e commenti

©2016 Marcello Aprea
Thank you very much Sarmento. I am very gratified by your comments. Bye

©2016 Marcello Aprea

Sarmento
•
Este tipo de composição, geometrias em superfície plano agradam-me muito . O contraste entre o azul e o cinzento está muito bom. As figuras a azul estão muito bem compostas. A estética do quadro é excelente. Parabéns Marcello.
This type of composition, geometric figures on a flat surface please me a lot. The contrast between the blue and the gray is very good. Figures in blue are very well composed. The aesthetics of the picture is excellent. Congratulations Marcello.
Questo tipo di composizione, geometrie su una superficie piana, mi piace molto. Il contrasto tra il blu e il grigio è molto buono. Le figure in blu sono molto ben composte. L'estetica della montatura è eccellente. Congratulazioni Marcello.
Questo tipo di composizione, figure geometriche su una superficie piana mi piacciono molto. Il contrasto tra il blu e il grigio è molto buono. Le figure in blu sono molto ben composte. L'estetica dell'immagine è eccellente. Congratulazioni Marcello.

©2016 Marcello Aprea
Many thanks
Grazie molto

©2016 Marcello Aprea

Sarmento
•
As cores puras, contrastando de forma muito bela. O desenho uma maravilha. Grande trabalho. Parabéns Marcello.
I colori puri, creano un contrasto molto bello. Il design è meraviglioso. Ottimo lavoro. Congratulazioni Marcello.
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