Le donne dell’arte

Le donne dell’arte

Olimpia Gaia Martinelli | 1 giu 2022 7 minuti di lettura 0 commenti
 

Purtroppo, il nostro passato storico artistico ha spesso eclissato, omesso e celato l’importanza, e il peso, esercitato dal “gentil sesso” al suo interno. In questo contesto appare necessario riportare alla luce, e quindi alla memoria, l’operato delle donne del mondo dell’arte, con il proposito di renderlo finalmente, o ulteriormente, visibile e riconosciuto...

Ziesook You, Scent of Broq-pa, 2021. Fotografia digitale su carta, 61 x 61 cm.

Le più celebri donne dell’arte

Purtroppo, il nostro passato storico artistico ha spesso eclissato, omesso e celato l’importanza, e il peso, esercitato dal “gentil sesso” al suo interno. Infatti, la lista delle artiste donne, rispetto a quella degli uomini, risulta essere scarna ed incompleta, poiché esse, troppo spesso, sono state escluse dai libri, dai musei, dagli eventi e dalle correnti artistiche più popolari. In questo contesto appare necessario riportare alla luce, e quindi alla memoria, l’operato delle donne del mondo dell’arte, con il proposito di renderlo finalmente, o ulteriormente, visibile e riconosciuto.

Natalie Levkovska, Jardin d'Eden perdu, 2022. Gouache / matita su carta 52 x 72 cm.

Alexandra Battezzati, Olympe, 2021. Acrilico su tela, 60 x 80 cm.

Come e perché le donne sono state di sovente escluse dal mondo dell’arte?

Per quanto riguarda il Rinascimento, centri dell’arte dell’epoca furono l’Italia e le Fiandre, luoghi in cui era chiara e netta la fissa ripartizione dei ruoli uomo-donna: l’attività dei primi apparteneva al settore pubblico, mentre quella delle seconde era esclusivamente rilegata all’ambito domestico. All’interno di questo gioco di potere ci furono però donne molto coraggiose e dotate, la cui opera, seppur relativamente poco nota, merita di essere messa in luce. Ad esempio, in questa epoca spicca, per il suo operato artistico, Sofonisba Anguissola, ovvero la prima pittrice italiana a riscuotere un’autentica fama internazionale. Infatti, ella, che si distinse per i suoi ritratti realisti, riuscì a farsi conoscere nelle corti italiane ed europee, dove conquistò il favore dei sovrani. Nonostante ciò, a differenza dei suoi colleghi maschi, Sofonisba non fu mai pagata in contanti, ma solo con doni o rendite. Il percorso artistico di questa pittrice è degno di nota, poiché esso incoraggiò l’emergenza di altre artiste, tra le quali, la nota Artemisia Gentileschi, prima donna ad essere ammessa alla prestigiosa Accademia del Disegno di Firenze. Tra Seicento e Settecento è importante evidenziare la ricerca figurativa di Rosalba Carriera, pittrice veneta famosa per essere stata una delle principali interpreti della tecnica del pastello, con la quale ella realizzò raffinatissimi ritratti dai colori tenui, che le fecero ottenere riconoscimenti persino dal re di Francia Luigi XV. Il mondo romantico è invece segnato dalla personalità di Angelika Kauffmann, pittrice svizzera che, affermatasi con la ritrattistica, riuscì, grazie al suo indubbio talento, a divenire membro fondatore della Royal Academy of Arts di Londra, dove, insieme a Mary Moser, fu l’unica presenza femminile ad esservi ammessa fino al XX secolo. In aggiunta, tra Settecento e Ottocento, degno di nota è anche l’operato di Élisabeth Vigée Le Brun, l’ultima pittrice de l’ancien régime, e Adélaïde Labille-Guiard, pittrice e rivoluzionaria. Successivamente, la regressione dell’emancipazione femminile, apportata già in precedenza dalla Rivoluzione francese, venne riconfermata dai valori moralisti dell’epoca della Rivoluzione industriale, periodo in cui agli uomini spettava la “creazione”, mentre alle donne la “procreazione”. Tra la metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, invece, le donne iniziarono ad imporre la loro presenza in ambito artistico, come rivelano le celebri impressioniste Berthe Morisot, Mary Stevenson Cassatt e Eva Gonzalès. Infatti, proprio a partire dal XX secolo iniziò l’emancipazione femminile nell'arte, grazie alla quale, per la prima volta, l’Unione delle Pittrici e delle Scultrici di Parigi chiese l’ammissione delle donne negli istituti, nelle accademie di arte e nelle scuole di Belle Arti della città. Nonostante ciò, tale formazione non influì in modo determinante sulla carriera delle donne dell’arte, poiché la vera creazione artistica si sviluppò altrove: durante i periodi delle avanguardie, del Cubismo orfico, del Precisionismo e dell’Art Déco, le artiste donne presero parte a tutti i movimenti, all’interno dei quali emersero personalità di spicco, come Natalia Goncharova, Tamara de Lempicka, Sonia Terk Delaunay e Giorgia O’Kleefe.

Rita Melo, Erreur III, 2021. Olio su tela, 50 x 50 cm.

Véronique Colin, Étrange printemps, 2020. Acrilico su tela, 70 x 70 cm. 

Alcune donne dell’arte contemporanea

L’emancipazione femminile ha trasformato per sempre il mondo dell’arte, infatti, attualmente, sono moltissime le donne che ne influenzano i trend, gli stili, le tecniche ed il mercato, come, ad esempio: Amy Sherald, pittrice americana che lavora principalmente come ritrattista, immortalando afroamericani in contesti quotidiani; Andrea Bowers, poliedrica artista americana, che lavora su una varietà di media tra cui video, disegno e installazione; e Avery Singer, artista statunitense nota per la creazione di dipinti assistiti creati digitalmente tramite software di modellazione 3D e aerografia controllata da computer. Nonostante questo gran numero di artiste donne, sicuramente, la più influente della nostra epoca è Marina Abramović, ovvero, come lei stessa si definisce, “la nonna dell’arte performativa”, le cui esibizioni, spesso estreme, hanno cambiato per sempre i concetti di arte, di rappresentazione e di spettacolo.

Young Park, Assis sur la chaise bleue, 2022. Acrilico su tela, 145,5 x 97 cm.

3 artiste donne di Artmajeur

I numeri delle artiste donne presenti su Artmajeur sono a dir poco esponenziali e dimostrano, con grande forza, l’attivismo del “gentil sesso” all’interno, sia dell’arte contemporanea, che della sopra citata galleria. Tra tutte queste protagoniste è possibile mettere in luce l’operato delle pittrici: Carla Sá Fernandes, Isabelle Lebret e Val Escoubet.

Carla Sá Fernandes, La création émotionnelle #342, 2022. Acrilico su tela, 100 x 200 cm.

Carla Sá Fernandes: The emotional creation #342

Carla Sá Fernandes è pittrice portoghese classe 1971, la cui creatività si materializza nella produzione di grandi tele astratte, contraddistinte da una vasta, intensa, vitale e gioiosa gamma cromatica disposta per linee verticali. Tale tipologia d’indagine artistica persegue la finalità di esprimere, attraverso pennellate autentiche, immediate e spontanee, le esperienze e le emozioni più intime dell’artista. Quanto detto può essere ben esemplificato dall’opera The emotional creation #342, dove, su di una grande tela, si dispongono verticalmente precise e variegate linee cromatiche, associabili a un luminoso e gioioso arcobaleno astratto. Infatti, proprio come per le sensazioni legate alla vista del suddetto fenomeno ottico-atmosferico, l’opera ci trasmette energia, positività, dinamismo, speranza, allegria e, soprattutto, una grande gioia di vivere.

Isabelle Lebret, Méditation, 2017. Olio su tela, 60 x 60 cm.

Isabelle Lebret: Méditation

Isabelle Lebret è una pittrice francese classe 1964, la cui produzione artistica è prevalentemente incentrata sullo studio del corpo umano, che viene reso, catturato ed esplorato, attraverso una tecnica ad olio realista, realizzata tramite il susseguirsi di densi e sfumati strati di colore. Infatti, le figure immortalate dalla Lebret sono caratterizzate da un’accurata indagine delle loro sinuosità anatomiche, che, in questo particolare contesto, si tingono totalmente di blu. Grazie a quest’ultima cromia rilassante, lo spettatore che osserva i protagonisti delle tele riesce a raggiungere uno stato di rilassamento contemplativo vicino alla meditazione. Tipica espressione di questo modus operandi è l’opera Méditation, dove, oltre che al colore blu e alle sinuose forme del corpo umano, l’atmosfera di estrema calma è conferita dalla stessa posa dell’effigiato, che, ripiegato su sé stesso, pare ricercare una verità derivata da un’intensa introspezione.

Val Escoubet, Retour aux sources, 2021. Acrilico su tela, 90 x 130 cm.

Val Escoubet: Retour aux sources

Val Escoubet, artista francese classe 1965, è una pittrice contemporanea dallo stile unico, poiché il suo operato unisce, in modo inedito e personalissimo, il realismo in bianco e nero delle figure a sfondi e tematiche dal gusto prettamente “Pop”. Infatti, la sua produzione artistica, volta ad immortalare spensierati personaggi catturati in momenti di vita quotidiana, è prettamente estetica, leggera e commerciale, ovvero indelebilmente legata alla dolce superficialità della nostra società. A proposito della tecnica pittorica, Escoubet ha l'abitudine di iniziare il suo processo creativo ispirandosi a fotografie in bianco e nero, che poi riporta, attraverso la pittura, sulla tela. Successivamente, ella utilizza il colore per gli sfondi e, talvolta, anche per alcuni dettagli delle figure, producendo una profondità ricca di molteplici sfumature. Esempio di quanto detto è il dipinto Retour aux sources, dove una “punk” dallo stile londinese viene immortalata mentre si accende una sigaretta da una bottiglia. La ribelle protagonista dell’opera mostra tutta la sua sicurezza, indossando una maglietta con il simbolo anarchico, che risulta essere l’unico dettaglio della sua figura ad aver preso colore. Infatti, le cromie più intense si concentrano sullo sfondo, dove spiccano con forza graffiti e murales, perfettamente armonici con lo spirito di trasgressione del soggetto principale. 


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