Filip Petrovic, Woman walking in the rain, 2021. Olio su tela, 53 x 41 cm.
Come varia il colore
delle stagioni,
così gli umori e i pensieri degli uomini.
Tutto nel mondo è mutevole tempo.
Ed ecco, è già pallido,
sepolcrale autunno,
quando pur ieri imperava
la rigogliosa quasi eterna estate.
Vincenzo Cardarelli
La “poesia” della stagione autunnale
La dolcezza, l’introspezione e la nostalgia della poesia di Vincenzo Cardarelli, poeta, scrittore e giornalista italiano classe 1887, pare riflettere a pieno le peculiarità e i messaggi che si celano dietro all’arrivo della stagione autunnale, periodo affascinante, un po' più solitario e profondo, in cui la natura, che si tinge di colori caldi e lascia cadere le foglie dai rami, invita gli uomini ad agire di conseguenza, ovvero a cambiare, a iniziare ripartendo da zero, dimenticando del passato, o se questo non è possibile, rendendolo meno pesante. In poche parole, l’autunno pare alludere alla nota massima di Eraclito “L'unica costante è il cambiamento”, ricordandoci che la soluzione di molti problemi si cela nella più semplice accettazione dell’evoluzione, nonché nella capacità di vivere a pieno il presente, adeguandoci alle nuove situazioni che vi si presentano. In aggiunta, ad avvalorare quanto appena affermato è l’essenza stessa del fenomeno astronomico dell’equinozio d’autunno, in cui, durante il primo dì della stagione, il giorno e la notte sono di uguale durata, determinando la fine di un ciclo riproduttivo della natura.
Gaetano Ligrani, Autunno a casa, 2020. Acrilico su tela, 63 x 83 cm.
Bakhtiyar Urakov, Autumn melody, 2018. Olio si tela, 75,5 x 76,5 cm.
Le peculiarità dell’autunno nell’arte
Le principali, nonché le più classiche e celebrate peculiarità dell’autunno, divenute simbolo per eccellenza della stagione sono: le foglie che cadono, la forte concentrazione nella natura di colori marroni e rossastri, le abbondanti piogge e la tipica frutta di stagione. Tutti questi elementi distintivi sono stati immortalati, in alcuni casi facendo anche esplicito riferimento al periodo autunnale, dai più grandi pittori di tutti i tempi, che hanno ben saputo rendere la malinconica poetica della stagione, dando vita ad alcuni dei più indimenticabili capolavori della storia dell’arte, quali, ad esempio, Foglie d’autunno (1856) di John Everett Millais, Bosco d’autunno (1841) di Gustave Courbet, Pioggia improvvisa sul ponte Shin-Ōhashi e Atake (1857) di Utagawa Hiroshige e l’Autunno (1573) di Giuseppe Arcimboldo. A proposito del primo dipinto, l’opera del maestro preraffaellita, John Everett Millais, cattura le fattezze di quattro giovani ragazze adolescenti, che, al termine di una giornata d’autunno, si prodigano a raccogliere le foglie secche per accatastarle, al fine di accendere il fuoco. Foglie d’autunno persegue anche l’intento di svelarci qualcosa a proposito della vita dell’artista, in quanto le ragazze in abiti borghesi, collocate sulla sinistra del supporto, sono Alice e Sophy Gray, ovvero le sorelle minori della moglie dell’artista, Effie Gray. È bene mettere in evidenza come Alice, e in particolar modo Sophy, sono state le protagoniste di altri capolavori del pittore, in cui l’intento principale è stato quello di raffigurare con realismo la transitorietà, e quindi la fugacità, della bellezza dell’età giovanile. Perseguendo tale finalità, inoltre, è possibile mettere in luce anche un rilevante parallelismo, riscontrabile tra quello che è il susseguirsi delle stagioni della natura e l’avvicendarsi delle fasi della vita umana. A proposito di Bosco d’autunno, invece, il realismo di questo capolavoro di Courbet pare invitarci a viaggiare con la fantasia, permettendoci di immaginare quelle particolari sensazioni, che si legano ad una quieta passeggiata autunnale nel bosco. Questo dipinto accurato e pieno di dettagli fa parlare il Courbet paesaggista, spesso messo in ombra da quello più provocatorio e popolare. Probabilmente, la scelta di un soggetto del genere è stata determinata dalla grande passione nutrita dall’artista per le lunghe passeggiate, in particolare, quelle che avevano luogo nella sua amata terra d’origine, la Franca Contea.
Gustave Courbet, Il bosco in autunno, 1841. Olio su tela, collezione privata.
John Everett Millais, Foglie d’autunno, 1856. Olio su tela. Manchester: Galleria d'arte di Manchester.
Per quanto riguarda la pioggia, invece, ben esemplifica la violenza delle precipitazioni autunnali l'ukiyo-e di Utagawa Hiroshige, stampa in cui la pioggia, resa attraverso linee nette e oblique, scende da nubi nere realizzate tramite la bokashi, una particolare tecnica di stampa giapponese su blocchi di legno, che consente di ottenere una variazione di luminosità e oscurità di un singolo colore, o di più colori, applicando a mano una gradazione di inchiostro su un blocco da stampa in legno inumidito. Tornando alla descrizione della stampa, l’inquadratura asimmetrica di quest’ultima è molto probabilmente derivata da un fondamentale principio estetico giapponese, che, riportato da Okakura Kakuzō nel Libro del tè, considera l’asimmetria più produttiva, poiché, essendo “incompleta” e “imperfetta”, richiede uno sforzo interpretativo maggiore da parte dell’osservatore, volto a favorire l’uso e lo sviluppo dell’immaginazione. Infine, l’opera che con maggiore estro creativo ha celebrato la frutta autunnale è sicuramente l’Autunno di Arcimboldo, dipinto raffigurante un rude volto maschile di profilo, i cui tratti distintivi sono stati realizzati attraverso un sapiente assemblamento di ortaggi. Proprio in tale contesto, è bene mettere in luce come, dietro ad una parvenza burlesca, l’opera richieda in realtà competenze esecutive straordinarie, in quanto solo un abile conoscitore dell’anatomia umana è in grado di utilizzare le forme della natura per costruire un ritratto. Per ciò che concerne il contesto autunnale, nel volto del protagonista del capolavoro possiamo ben distinguere alcuni frutti della malinconica stagione, quali: un melagrana, una castagna, una pera, una mela, un fico, l’uva e una zucca.
Thomas Steyer, Autumn, 2015. Pittura, acrilico su tela, 90 x 70 cm.
Mino, Automne, 2018. Collage su carta, 30 x 30 cm.
L'autunno nelle opere degli artisti di Artmajeur
L’amore nutrito dai più grandi maestri della storia dell’arte per la stagione autunnale continua in altri capolavori, quali, ad esempio, Paesaggio autunnale (1850) di Théodore Rousseau, Foglie d’autunno (1870) di Ellen Robbins, Autunno, bordi della Senna vicino Bougival (1873) di Alfred Sisley, Effetto autunno all’Argenteuil (1873) di Claude Monet, Viale di pioppi in autunno (1884) di Vincent van Gogh, e molti altri ancora. Tale importante tradizione di soggetto paesaggistico seguita ad avere il suo peso anche all’interno dell’arte contemporanea, proprio come dimostra la ricca collezione di opere a tema degli artisti di Artmajeur, che può essere “sintetizzata” dall’indagine di Vladimir Volosov, Natalie Levkovska e Vasiliki Siampi.
Vladimir Volosov, Golden autumn, 2012. Olio su tela, 61 x 76 cm.
Vladimir Volosov: Golden autumn
Il dipinto autunnale di Volosov rappresenta l’originale incontro di due tendenze artistiche opposte: il “realismo”, con cui sono state realizzate le barche e i riflessi acquatici, e “l’impressionismo”, volto a dare forma ai quei tocchi di colore, che, accostati l’uno all’altro, hanno danno vita agli alberi, alla terra e a quel cielo un po' “abbozzato”. Infatti, proprio attraverso tale personale stile pittorico, la più realista volontà di realizzare situazioni, luoghi o persone restando fedele al dato reale, annette al suo interno il più romantico, sentimentale e personale punto di vista dell’artista, personificato da espliciti richiami all’impressionismo. A proposito dell’autunno, invece, i colori e i riflessi del paesaggio di Volosov richiamano alla memoria un grande capolavoro, volto ad analizzare le peculiarità della suddetta stagione, ovvero il sovra menzionato Effetto autunno all’Argenteuil (1873) di Claude Monet, luminoso dipinto in cui il maestro francese ha usato, proprio come Volosov, differenti corposità e consistenze di colore, che tendono ad essere in particolar modo pastose negli alberi e nei riflessi presenti sulla superficie del fiume Senna.
Natalie Levkovska, Naturmort with pumpkin, 2020. Disegno, gouache / grafite / matita su carta, 71 x 52 cm.
Natalie Levkovska: Naturmort with pumpkin
Nel disegno a matita di grafite e gouache di Levkovska, raffigurante una natura morta, una grande zucca, frutto protagonista dell’autunno per eccellenza, sicuramente anche grazie al contributo della ricorrenza di Halloween, si dispone nel primo piano dell’opera poggiando su di un piatto decorativo di ceramica bianca, collocazione che le consente di imporsi immediatamente nel campo visivo dello spettatore. Infatti, solo in un secondo momento è possibile aggiungere alla suddetta visione, l’immagine del grande vaso in vetro contenente del prezzemolo, seguito dalla presenza dei più piccoli cachi e del dettaglio del coltello. Questa “modalità narrativa” è affine a quella che anima un grande capolavoro della storia dell’arte, ovvero Still Life with Pumpkins and Cucumbers (1734) di Štefan Michal-Vörös Izbighy, in cui le tre grandi zucche risultano essere, senza ombra di dubbio, le prime a ricevere l’attenzione del fruitore. In aggiunta, però, il dipinto di Štefan Michal-Vörös Izbighy attribuisce al frutto anche molteplici significati simbolici, poiché le tre zucche alludono alla ricchezza, alla prosperità e alla misericordia di Dio, all’interno di un racconto che, con l’interpretazione di tutti i suoi elementi, arriva a denunciare le relazioni sociali ed ecclesiastiche del Regno d'Ungheria dell’epoca.
Vasiliki Siampi, Efkalyptos 3, Autumn leaves, 2021. Acrilico su tela, 80 x 60 cm.
Vasiliki Siampi: Efkalyptos 3, Autumn leaves
Proprio come anticipato, altre protagoniste indiscusse della stagione autunnale sono le foglie che cadono, celebrate anche dall’iconica e incisiva poesia del poeta italiano Giuseppe Ungaretti, intitolata Soldati. Infatti, “Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie“, utilizza uno dei simboli dell’autunno per eccellenza, al fine di alludere alla precarietà della vita umana, largamente manifestatasi durante i drammi della prima guerra mondiale. In questo contesto carico di significato trova collocazione il dipinto di Siampi, realizzato con un intento opposto a quello di Ungaretti, in quanto, tramite la raffigurazione delle foglie dell’eucalipto, albero famoso per il suo particolare processo di rigenerazione del tronco, l’artista ha voluto simboleggiare la speranza di essere capaci di rinascere ogni volta, nonostante le difficoltà e la temporaneità della nostra esistenza. Per quanto riguarda la storia dell’arte, invece, degna di nota è l’indagine figurativa di Ellen Robbins, illustratrice botanica americana, che ha realizzato, nel 1868, un libro stampato volto a presentare diciotto tavole a colori di foglie d’albero dipinte, aventi la finalità di celebrare la vivace natura del New England.