BLUE HARMONY - TABLEAU ABSTRAIT À LA PEINTURE À L'HUILE (2016)Dipinto di Sophie Artinian.
Linea: "Figura geometrica continua unidirezionale, intuitivamente definibile come formata dalle posizioni successive di un punto in movimento". - Lingue di Oxford
Introducendo l’argomento “lineare” con la suddetta definizione, procedo aggiungendo che la sopra menzionata figura geometrica rappresenta un elemento dinamico fondamentale della comunicazione visiva, avente la funzione di dar forma, e quindi di generare, i profili e i volumi dei soggetti dell’arte figurativa. In ambito astratto, la stessa, in qualità di punti in movimento slegati dalla costruzione di immagini del reale, è capace di evocare sensazioni profonde, ricollegabili a concetti inevitabilmente astratti. Iniziando con il ruolo della linea all’interno delle arti figurative, è bene mettere in evidenza come le raffigurazioni legate al mondo sensibile siano iniziate proprio con tale figura geometrica, che, tracciata sul terreno o sulla parete di una grotta, ha preso vita, in un primo momento, in qualità di elementare contorno delle cose, per poi divenire, con le sue più studiate sfumature e sovrapposizioni, presupposto imprescindibile di una moltitudine di più complesse manifestazioni artistiche. Di fatto, non esiste maestro, o quasi, che non si sia servito del disegno per analizzare, comprendere, ideare o abbozzare un progetto figurativo, in quanto solo mediante la raffigurazione delle linee è possibile comprendere a fondo le proporzioni, le misure, la finitura superficiale, i volumi e i rapporti dei soggetti, al fine di conoscerli in maniera profonda e definitiva. Giunti a questo punto è impossibile non pensare all’operato di Leonardo da Vinci, uno dei maggiori artisti della storia dell’arte, ma anche uno dei più importanti maestri del disegno, che, in Bambino nel grembo materno, ha sovrapposto e intricato linee per costiruire, nonché studiare, l’immagine della vita per eccellenza. A proposito della tematica di quest’ultimo disegno, da Vinci, stimolato dagli studi classici di Aristotele in materia di embriologia, si avvicinò allo studio dell’apparato riproduttivo, prendendo in esame prima quello dei bovini e poi quello della donna. In Bambino nel grembo materno è raffigurato, mediante la successione di linee complesse e prospettiche, un feto umano di sette mesi all’interno dell’utero materno, organo che il genio italiano intuì per primo essere pieno di un liquido, che avrebbe permesso al bambino di distruibuire meglio il suo peso e non gravare sulla madre. Sempre parlando di maestri italiani, degno di nota è anche la matita nera, matita rossa, biacca e inchiostro su carta di Michelangelo, che, in gran parte “minimalista”, è titolata Madonna col Bambino (1525 circa) e raffigura la Vergine intenta ad allattare il figlio, che, di spalle, nega il suo volto allo spettatore.
LA CREAZIONE EMOZIONALE #373 (2023)Dipinto di Carla Sá Fernandes.
GG-5 (2017)Dipinto di Tim Blagodov.
Proprio il piccolo Gesù risulta essere più finito nell’esecuzione, sopratutto nel suo corpo, mentre la testa, come la figura della madre, appare alquanto sbozzata da un tratteggio a chiaroscuro. A questo punto cerchiamo di introdurre la combinazione di disegno e pittura, prima all’interno di opere figurative, in cui le due tecniche sono chiaramente distinte e, successivamente, in capolavori dove i due mezzi espressivi si fondono progressivamente, sino a giungere alla più pura concettualità dell’astrattismo. Iniziamo con il disegno del primo piano di una donna pensante, le cui linee di contorno e definizione piuttosto sommarie, si stagliano su tinte ad olio rese da colori principlamente pallidi e poco naturalistici: sto parlado di Testa di donna (1924) di Pablo Picasso. Il piccolo dipinto in questione reca la firma e la data “Picasso 24”, dettaglio che è presente nell’angolo in alto a destra del supporto, anche se il telaio della medesima opera reca l’iscrizione “Febbraio 1925”, iscrizione che potrebbe fare pensare che il maestro abbia iniziato l’opera soltanto alla fine del 1924. Datazione a parte, l’olio raffigura, come molti dei soggetti cubisti e sfaccettati dello spagnolo, il volto di una donna diviso in due metà distinte, proprio come se ella fosse vista da due angolazioni diverse, oppure rappresentasse una testa maschile-femminile combinata. I tratti fisionomici del soggetto sono comunque affidati ad un disegno eseguito con poche linee schematiche, sui cui la pittura si dispone, senza fondervisi, in qualità di aree piatte di colore principalmente rosa e bianco. I sopra menzionati contorni del volto sono stati, molto probabilmente, disegnati mediante l’incisione delle loro linee nello spesso impasto pittorico, attraverso il sapiente uso del manico del pennello. Un’altra opera di Picasso, volta a rappresentare un progressivo aumento di fusione tra linguaggio lineare e pittorico, è Jacqueline, dipinto del 1961, in cui gli stessi colori a olio formano le linee della camicia dell’effigiata, oltre ai dettagli del suo cappello e i netti contorni, volti a costruire i tratti somatici del soggetto e della sedia su cui giace. Infine, a proposito dell’astrattismo, è soltanto all’interno di questa corrente che la linea, ormai slegata dal dato reale, può rappresentare solamente se stessa, muovendosi sinuosamente tra i colori e costruendo forme geometriche, proprio come accade nell’iconico Composizione VIII, capolavoro del 1923 di Vasilij Kandinskij, in cui il triangolo, il quadrato, il cerchio, la linea semplice e i colori primari interagiscono, rendendo concreti quei concetti di corrispondenze formali e cromatiche affrontati dal maestro nella precedente pubblicazione Dello spirituale dell’arte, volta a illustrare la teoria secondo cui i colori squillanti vengono intesificati dalla presenza delle forme acute, proprio come i colori che emanano profondità sono potenziati dalle forme tonde. Infine, la narrazione intorno alla linea continua mediante l’analisi dell’operato degli artisti di Artmajeur, quali: Gdel, Karl S, Alan Wrightson e Les Pinceaux De Marie.
UN MOMENTO COSÌ VICINO ALLE TUE PAROLE (2023)Dipinto di Tehos.
FORESCUBE921 (2021)Dipinto di Gdel.
Gdel: Forescube921
Su di uno sfondo azzurro, colore generalmente associato al cielo e al mare, si dispone, in particolar modo nella parte centrale del supporto, un incastro di linee nere, volte a ricordarci di tutti i significati, che questa figura geometrica continua ha assunto nell’arte astratta, facendo riferimento, in special modo, all’operato di Vasilij Kandinskij, Piet Mondrian, Agnes Martin, Cy Twombly e Bridget Riley. Infatti, se per il primo maestro la linea aveva il compito di trasmettere una spiritualità affine a quella diffusa dal mondo musicale, oltre che un impatto emotivo, che, indotto da linee dimensionali e prospettiche, fosse capace di smuovere gli animi, il secondo, fortemente convinto nel potere comunicativo della linea, desiderava, mediante questo elemento, ridurre il linguaggio della pittura all’essenziale, rivelando la verità spirituale dell’universo. A proposito di Agnes Martin, invece, l’artista dipingeva griglie, che, apparentemente precise, contenevano rivelatrici, sottili e minuscole imperfezioni, volte a trasmettere qualcosa di essenzialmente organico e umano. Proseguendo con Cy Twombly, egli usò la linea per comunicare sentimenti astratti e intensi, diffusi da scarabocchi di natura glifica, le cui curve sensuali ricordano una specie di scrittura primitiva. Infine, per ciò che concerne Bridget Riley, la pittrice ha usato la linea per evocare una risposta, sia emotiva, che fisica, da parte degli spettatori, generata principalmente dalla sensazione di movimento creata dai suoi dipinti.
LINES #090 (2022)Dipinto di Karl S.
POND MARGINS (2020)Dipinto di Alan Wrightson.
Karl S: Riga #090
Alan Wrightson: margini dello stagno
I titoli sopra riportati sono due, in quanto entrambi gli artisti di Artmajeur, sia Karl S, che Alan Wrightson, mi hanno permesso di collegare il loro operato, espresso in Line #090 e Pond margins, all'indagine artistica di Gene Davis (1920 – 1985), pittore americano di Color Field, noto soprattutto per le sue opere di strisce verticali di colore. Di fatto, proprio Line #090 potrebbe rappresentare una movimentata e ariosa evoluzione del concetto di linea, esplicitato in capolavori "ordinati" e "statici" del calibro di Battle for Grownups from Portfolio Series II (1969) o di Raspberry Icicle (1967), mentre Pond margins conferirebbe dinamismo al più quieto, ma cromaticamente affine, Monet's Garden (1980). In aggiunta, sia quest'ultima opera, che Pond margins si riferiscono all'ambiente dello stagno, anche se solo nell'acrilico di Gene Davis viene espicitato come questo luogo corrisponda alla location, in cui il maestro francese Monet dipinse le sue celebre ninfee, soggetti ora sapientemente ridotti a linee colorate. Infine, a proposito dei due artisti di Artmajeur, l'astrattismo di Karl S si concentra di sovente sulla forma della linea, che è resa in ondeggianti ed energiche composizioni, volte a rimandare ai sentimenti intensi e primitivi di Cy Twombly, mentre Wrightson, invece, sperimenta molteplici forme di astrattismo, sicuramente influenzato dai suoi interessi musicali, probabilmente affini a quelli di Kandinskij.
LA LINÉA & MARIO BROS (2022)Dipinto di Les Pinceaux De Marie.
Les Pinceaux De Marie: La Linea & Mario Bros
A conclusione dei molteplici modi in cui è stata raffigurata la linea nell'arte non poteva mancare quello di Osvaldo Cavaldoli, animatore, regista e fumettista italiano, celebre per aver creato e animato il personaggio della Linea, protagonista di un cartone animato costituito da un omino, che percorre una linea infinita, di cui esso è parte integrante, insieme agli ostacoli che incontra nel suo cammino, ai quali trova soluzione chiedendo aiuto allo stesso disegnatore. Precisamente nel 1969, Cavandoli presentò il suddetto personaggio, inizialmente noto come Mr. Linea, alle agenzie pubblicitarie impegnate nella produzione di film per il Carosello della RAI (Radiotelevisione italiana S.p.A.). Questo soggetto attirò l'attenzione di Emilio Lagostina, ingegnere, collezionista d'arte e proprietario dell'omonima e rinomata azienda di pentole a pressione, che lo volle come protagonista di cartoni animati per la sua attività. Successivamente, le ormai popolari avventure del personaggio, accompagnate da una colonna sonora vagamente jazz e dal doppiaggio del noto Carlo Bonomi, divennero protagoniste di una serie di noti spot pubblicitari trasmessi anche a livello internazionale, che portarono, in un secondo momento, anche alla nascita di DVD e fumetti a tema. A proposito di La linea & Mario Bros, il personaggio della Linea si trova adesso faccia a faccia con Super Mario, altro noto italiano, che si presenta probabilmente in veste di nemico, poichè il protagonista del fumetto di Cavaldoli pare alzare le mani al cielo, per chiedere aiuto al suo ideatore, che, in questo caso non è in grado di aiutarlo, in quanto nell'acrilico di Les Pinceaux De Marie è venuta meno l'evoluzione temporale della narrazzione fumettistica. Di fatto, Linea resterà per sempre immortalato con le braccia alzate, in perenne ricerca d'attenzione, davanti al più noto protagonista del mondo dei videogiochi, senza poter risolvere la sua situazione.