Gaspare Lombardo
Gaspare Lombardo, romano, di origini siciliane, nasce e cresce nel 1962 nella Roma pasoliniana delle borgate e dei ragazzi di vita. Porta in sé una carica autodistruttiva che riesce ad incanalare nell’Arte. Percorre la strada dell’espressionismo e del classicismo per dare voce ai simboli decantati nella propria esperienza vitale, unisce la propria storia personale al mito, non nel senso apollineo neo-classico, ma in quello dionisiaco misterico –orgiastico.
Pittore di formazione, durante i suoi primi anni di attività prepara tavole, miscela colori seguendo antiche ricette medievali, espone ora i suoi lavori artistici: ma non si può parlare di una mostra di pittura perché qui il media si ramifica e diventa un sistema di porte che si aprono una dietro l’altra.
Passaggio tra realtà sociali, energie primordiali e umane passioni, percorso caratterizzato da opere pittoriche, fotografiche, digitali, che unificano in un unico discorso la storia della vita dell’essere umano. L’ uso di linguaggi differenti serve a colmare lo spazio tra l’essere e il mondo circostante (o con se stessi.)
Il percorso dell’artista, che va nella direzione di una politicizzazione dell’arte, si snoda tra passione, ostensione di situazioni sociali che percorrono la pelle della società globale, fino alle energie che percorrono i luoghi e le persone in una rete di relazioni e scambi.
Le griglie dell’energia ricordano le grigie della Rete telematica.
La politicizzazione dell’arte operata dall’artista va compresa nei termini espressi da Benjamin: se è vero che la riproducibilità tecnica dell’immagine, (per il filosofo si tratta del cinema), si lascia facilmente orientare nel senso della propaganda politica della manipolazione delle masse, “estetizzazione della politica”, è anche vero che lo stesso fenomeno potrebbe agire in senso diametralmente opposto e condurre ad una “politicizzazione dell’arte”.
In questo senso, in continuità con quanti hanno percorso questo passaggio, Dadaisti, Surrealisti, Situazionisti, alcune tendenze Concettuali, è il fautore insieme a F.Coppola, della S.p.A., nascente corrente artistica di azione.
Si aprono qui gli scenari dell’arte odierna tra il ricorso a tecniche tradizionali (la pittura con il suo carattere di mestiere con una tradizione millenaria alle spalle), il ricorso alle immagini digitali, con tutti i pericoli insiti nell’uso di media falsamente democratici che portano a maturazione i presupposti spettacolari della società.
L’artista sente che per operare nell’ambito della figuralità bisogna entrare nel corpo vivo della vita e denunciare i conflitti e le profonde ferite dell’uomo contemporaneo, pena cadere in un vuoto decorativismo.
Lombardo lucidamente utilizza le modalità della pittura, a volte sovrapponendola alle foto, in un gioco di segni e colori, che ci ricorda che l’importante è l’idea, che l’arte è “fatto mentale” come disse secoli or sono un certo Leonardo.
Flavio Coppola
Scopri opere d'arte contemporanea di Gaspare Lombardo, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura, Disegno. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2006 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Gaspare Lombardo su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Gaspare Lombardo. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
TECNICA MISTA • 19 opere
Guarda tuttoSCENOGRAFIE • 17 opere
Guarda tuttoCircus Urbanus • 12 opere
Guarda tuttoè un progetto pittorico composto da una serie di quadri che ritraggono personaggi circensi di varie epoche in un contesto urbano contemporaneo dall'aspetto surreale,decadente ma anche metaforico.
Il contesto ambiguo, tra spazio e personaggio determina una visione atemporale, metafisica che, fuori da qualsiasi polemica classista, vuole evidenziare l'aspetto allegorico, ironico e poetico della condizione umana nel suo ambiente mondano.
Gaspare Lombardo Castiglione
RESTAURO • 34 opere
Guarda tuttoI Disegni di Circus Urbanus • 15 opere
Guarda tuttoARREDAMENTO DI INTERNI: • 36 opere
Guarda tuttoPERFORMANCES • 11 opere
Guarda tuttoQuando è nato il bisogno di sacrificare e di sacrificarsi... o di sacrificare vittime per nulla consenzienti all'immolazione? Noi sentiamo molto affine alla religione l'idea del sacrificio, ci si sacrifica per una causa superiore, per la divinità, per la patria. Il sacrificio fa parte della vita, l'edonismo attuale è un surrogato dell'esistenza basata sul sacrificio, in fondo ci si può divertire se si hanno i soldi necessari ad accedere agli svaghi offerti dall'industria dello spettacolo. Siamo qui a fare spettacolo di una situazione paradossale, di una dialettica imbalsamata nelle maglie delle corrispondenze semantiche tra significato e significante che assurge ad epitema della inversione e propulsione dei ruoli. Ruoli tutti giocati all'interno di una empasse psico analitica che vede perpetuarsi, in una sorta di coazione a ripetere, la figura della vittima e del carnefice...tema biblico, si potrà optare, in cui l'esistenza dell'uno è assioma dell'esistenza dell'altro sulla paralasse di un sistema codificato di segni che chiamiamo Arte.
Ma come la condizione ultima dell'essere scarnificato, manipolato, "messo a nudo" gnoseologicamente parlando e nella materialità della carne, violentata e abusata rimanda alla condizione miserevole dell'artista contemporaneo che ridotto a produttore di merci reifica l'eterno perpetuarsi delle condizioni atte alla sua cooptazione all'interno del sistema dell'arte che ne perpetua e certifica la validità ad operare nell'ambito delle arti visive, ovviamente fino alla prossima tendenza... L'artista scade presto, come il latte, e quindi prima che inizi a puzzare di vecchio bisogna immettere dei nuovi prodotti, più freschi, più innovativi, al passo coi tempi. Questo è marketing, gente, e chi non si adegua
In questa epoca di felicità per tutti coloro che lo desiderano, ma il desiderare và qui intesa nel senso di adattare le capacità per procacciarsi i mezzi necessari. Cosa desidera un artista? essere riconosciuto come tale, che ci sia un consenso che lo gratifichi. Come viene gratificato un artista? Dalla valorizzazione delle sue opere, valorizzazione resa possibile da una sinergia di fattori, dei quali la critica è uno di quelli principali. Come si attiva questa valorizzazione? viviamo in un momento di valorizzazione delle idee.. si vendono beni immateriali, idee, modi di vita...si crea uno star system, dei modelli di riferimento, si saccheggia quà e là ed ecco realizzata l'ultima tendenza... nell'epoca del post... Visto che l'arte non deve più rappresentare una interrogazione di fronte alla vastità dell'universo ma un semplice diversemnt, al più colto, ma che contenga in se quel pizzico di media generalistico. La patina di cultura viene affidata al sistema preposto a questo: grandi musei di arte contemporanea si muovono come multinazionali, operando strategie di mercato, investimenti , campagne acquisti, l'artista contemporaneo si misura sulle quotazioni delle aste di Sotesby, da qui la visibilità dell'artista si misura sulla sua capacità di crearsi un immagine e di venderla. In questa fase ci sono sinergie e antisinergie che si muovono come buchi neri nella galassia : gallerie, fondazioni, enti locali si adeguano e concorrono alla formazione di nuove Accademie e gruppi di potere.
In questa configurazione la sfera artistica sembra che sia carnefice e vittima allo stesso tempo: carnefice perchè impone ritmi e scelte dell'artista: ovviamente questo comporta che il designato possa accedere ai benefici del successo, ma si tratta di una piccola cerchia di eletti, tutti gli altri non sono artisti. Oppure l'arte è carnefice perchè riflette la condizione dell'artista contemporaneo non avulsa dalla sua vita affettiva e bio-politica e quindi che si trova a vivere sulla propria pelle i dolori e le mortificazioni della vita... Una vita giunta sul precipizio della non storia e in quella sorta di buco nero in cui si dibatte la cultura contemporanea.
RIPRODUZIONI • 11 opere
Guarda tuttoPITTURA • 30 opere
Guarda tuttoIl punto di partenza di questa nostra riflessione era l' organo umano che più di altri incarna le qualità umane più elevate, dove appunto queste dovrebbero risiedere. Nell'opera di Gaspare Lombardo l' encefalo si mostra in tutta la sua nudità, nella sua emancipazione dal corpo possiamo vedere ciò che non si può vedere perchè all' interno della scatola cranica, ma scompare tutto il resto: il corpo appunto.
Questo organo dove confluiscono le sensazioni trasmetteci dai sensi si libera una volta per tutte dal corpo, in una estrema separazione tra mente e corpo, liberandosi anche della forza di gravità. Levita su un sofà incarnando quell'ideale borghese dell' uomo che al ritorno da una giornata in ufficio si concede il meritato riposo nel salotto di casa; aleggia sopra un isola in un paesaggio notturno; lo vediamo in lontananza sul mare quasi come un veliero fantasma, come Venere che sorge dalla schiuma del mare, è un apparizione aliena, fantasma di ciò che era, un organo che insieme ad altri organi formava un unità nel corpo.
Così mostrandosi non fà altro che evocare la mancanza di un corpo, che si ripropone prepotentemente nella bella ragazza che immagine fumettistica lo porta tranquillamente a spasso con guinzaglio e proprio qui il cervello scende di nuovo sulla terra lasciando una scia, quasi fosse una lumaca. Ragione che soccombe alla sessualità, alla carica degli ormoni, ai desideri accesi dalla vista, il tatto, l'olfatto, il gusto e l' udito, anche loro fantasmi evocati poichè il puro pensiero vorrebbe farne a meno, sensi ritenuti prima dalle religioni poi anche dal pensiero scientifico fonte di travisamenti e perdizioni che offuscano l'esatto funzionamento della ragione. Come se l'estrema razionalità arrivasse ad una sorta di fondamentalismo, che nella sua accezione religiosa ha sempre visto il corpo come cagione di perdizione e dimora delle passioni, fino ad intenderlo come un involucro riempito da organi che possono essere modificati, cambiati, integrati.
Lombardo ci parla della cancellazione del corpo dovuta all'estremizzazione di concetti religiosi che mascherano nella realtà rapporti di subordinazione tra i sessi. Questa volta tale scomparsa è dovuta a due mani che ricamano un Burka formando una sagoma scura dalla cintola in sù, non a caso se si vuole ridurre un essere ad un fagotto, lo si dimezza. Oltre le mani che dipanano la matassa di filo possiamo vedere all'altezza della testa il cervello che è sia l'artefice che il prigioniero di questa trama. Così il pensiero religioso, in questo caso, si chiude su se stesso cercando di cancellare quel corpo femminile che in occidente, superata formalmente la subalternità del sesso femminile a quello maschile, si preferisce addomesticare attraverso la mercificazione.
DECORAZIONI MURALI • 77 opere
Guarda tuttoOpere vendute • 62 opere
Riconoscimento
Biografia
Gaspare Lombardo, romano, di origini siciliane, nasce e cresce nel 1962 nella Roma pasoliniana delle borgate e dei ragazzi di vita. Porta in sé una carica autodistruttiva che riesce ad incanalare nell’Arte. Percorre la strada dell’espressionismo e del classicismo per dare voce ai simboli decantati nella propria esperienza vitale, unisce la propria storia personale al mito, non nel senso apollineo neo-classico, ma in quello dionisiaco misterico –orgiastico.
Pittore di formazione, durante i suoi primi anni di attività prepara tavole, miscela colori seguendo antiche ricette medievali, espone ora i suoi lavori artistici: ma non si può parlare di una mostra di pittura perché qui il media si ramifica e diventa un sistema di porte che si aprono una dietro l’altra.
Passaggio tra realtà sociali, energie primordiali e umane passioni, percorso caratterizzato da opere pittoriche, fotografiche, digitali, che unificano in un unico discorso la storia della vita dell’essere umano. L’ uso di linguaggi differenti serve a colmare lo spazio tra l’essere e il mondo circostante (o con se stessi.)
Il percorso dell’artista, che va nella direzione di una politicizzazione dell’arte, si snoda tra passione, ostensione di situazioni sociali che percorrono la pelle della società globale, fino alle energie che percorrono i luoghi e le persone in una rete di relazioni e scambi.
Le griglie dell’energia ricordano le grigie della Rete telematica.
La politicizzazione dell’arte operata dall’artista va compresa nei termini espressi da Benjamin: se è vero che la riproducibilità tecnica dell’immagine, (per il filosofo si tratta del cinema), si lascia facilmente orientare nel senso della propaganda politica della manipolazione delle masse, “estetizzazione della politica”, è anche vero che lo stesso fenomeno potrebbe agire in senso diametralmente opposto e condurre ad una “politicizzazione dell’arte”.
In questo senso, in continuità con quanti hanno percorso questo passaggio, Dadaisti, Surrealisti, Situazionisti, alcune tendenze Concettuali, è il fautore insieme a F.Coppola, della S.p.A., nascente corrente artistica di azione.
Si aprono qui gli scenari dell’arte odierna tra il ricorso a tecniche tradizionali (la pittura con il suo carattere di mestiere con una tradizione millenaria alle spalle), il ricorso alle immagini digitali, con tutti i pericoli insiti nell’uso di media falsamente democratici che portano a maturazione i presupposti spettacolari della società.
L’artista sente che per operare nell’ambito della figuralità bisogna entrare nel corpo vivo della vita e denunciare i conflitti e le profonde ferite dell’uomo contemporaneo, pena cadere in un vuoto decorativismo.
Lombardo lucidamente utilizza le modalità della pittura, a volte sovrapponendola alle foto, in un gioco di segni e colori, che ci ricorda che l’importante è l’idea, che l’arte è “fatto mentale” come disse secoli or sono un certo Leonardo.
Flavio Coppola
-
Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1962
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Eventi d'arte in corso e a breve
Influenze
Formazione
Valore dell'artista certificato
Realizzazioni
Attività su ArtMajeur
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Gaspare Lombardo
Quando l'arte vola in alto lo fa anche con dei palloncini su cui è stata attaccata un'idea, un'idea che vola via, più in alto possibile, su, ai confini del cielo, fino a quando non decide che è ora di cadere giù, a terra, chissà dove, chissà quando. Casualmente.
Avremmo pagato tutti oro per vedere dove e quando sarebbe caduto il primo manifesto con su scritto "basta", fra quali mani sarebbe stato raccolto, chi avrebbe avuto poi la curiosità di leggerlo, che storia avrà avuto il lettore.
Il manifesto creato dagli artisti Viola Di Massimo e Gaspare Lombardo per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stato fatto volare sabato 21 novembre a mezzogiorno a Roma, in piazza Bocca della Verità, sullo sfondo il tempio di Vesta e una giornata dal cielo azzurro profondo dai colori un po' surreali per il mese di novembre. I palloncini con il loro manifestino attaccato ad un filo sembravano danzassero nel cielo al suono di una musica tutt'altro che contenuta o delicata. Battagliera direi, un esercito di messaggeri che la parola "basta" e la frase che ci ricorda di non dimenticare la nostra evoluzione, è portata con dignità, coraggio, energia. Casualmente tutti elementi di cui è fatto un individuo che almeno una volta nella vita ha subito una violenza ma ha deciso di non continuare a subirla tutti i giorni con il ricordo. Il messaggio dice basta ma sappiamo che non è sufficiente per cambiare davvero ciò che accade, il resto ce lo metterà proprio chi con il coraggio, la dignità e l'energia andrà avanti a testa alta superando correnti contrarie e venti a sfavore per contagiare, senza confini né limiti di alcun tipo, chiunque incontrerà. Proprio come il messaggio che hanno lanciato gli artisti Viola Di Massimo e Gaspare Lombardo con i palloncini bianchi di purezza, in questa magnifica giornata di sole.
Comunicato stampa
“Vittima o Carnefice” di Flavio Coppola e Gaspare Lombardo
Località: Orte (Vt)
Spazio : La cantinota Art Cultural Wine Bar
Indirizzo: Centro Storico di Orte - Via Teverina, 13/15
Genere: performance
Titolo: “Vittima o Carnefice”
Artisti: Flavio Coppola, Gaspare Lombardo
Costumi: Giusy Lazazzara
Inaugurazione: sabato 16 maggio
Orario: h. 22.00 - Ingresso Libero -
Informazioni: tel. 0761 493544 - 0761 283238 - 0761 970371
mail: - –
Flavio Coppola e Gaspare Lombardo, fondatori del Movimento Artistico S.P.A. (Società per Azioni Artistiche), propongono una performance costruita su testi di Antonin Artaud e F. Coppola con scene di G. Lombardo.
La performance dal titolo “Vittima o Carnefice” racchiude una vasta e considerevole domanda rivolta al mondo dell'arte, in cui i protagonisti si alternano fra le gestualità grottesche dell'Artista e i monologhi saccenti del Critico, in una crudele pantomima in cui il ruolo della vittima e quello del carnefice sembrerebbero chiari e definiti, ma sarà realmente così scontata la sentenza?
Chi è la vittima? E chi il carnefice?
Signori vittime e Signori carnefici: benvenuti, va di scena la performance che indaga il rapporto fra il sistema dell'arte contemporanea e l'artista.
Nello scenario proposto l'Artista veste panni cinquecenteschi come da stereotipo di pittore rinascimentale, intento a dipingere col bianco su una tela bianca, mentre il Critico veste di nero come colui che domina impersonando assoluto rigore e autorità, dall'atteggiamento riflessivo di un San Gerolamo fra i suoi libri.
Ciò che accadrà fra i due opposti personaggi, fra chi rappresenta l'impulso e chi rappresenta invece l'apparente verità inconfutabile, è un mimodramma crudele in cui gli artefici sono un Artista sicuro del proprio operato ed un Critico fatto di sguardi saccenti e profondo egotismo, indiscutibilmente convinto della propria essenziale, potente unicità.
L'Artista, spavaldo e beffardo nei confronti del recensore (o carnefice?) non avrà molto tempo per farsi beffe di lui perché proprio quest'ultimo lo fermerà con un solo gesto come fosse marionetta.
Solo allora inizierà il vero supplizio dell'artista che, suo malgrado, dovrà ammettere il peso del sistema dell'arte, assumendo la consapevolezza che la sua opera rimarrà bianca su fondo bianco, finché il Critico non deciderà di mettere in rilievo il suo operato facendone storia.
E come si storicizza un Artista se non espugnando il centro delle sue emozioni, il cuore; nutrendosi del suo coraggio, il fegato; e dominandolo con la calcolata ragione, il cervello?
Un Artista è quanto c'è nella Testa, nell'Essere e nell'Abisso, come nel brano tratto da Antonin Artaud ne “Il corpo senza organi”, un artista è colui che è “assai lontano da tutta questa porcheria” come recita l'artista durante il suo supplizio, ma questa recita, questa preghiera, non basterà a salvarlo proprio da tutto ciò perché anche lui ne farà inevitabilmente parte.
Potrà pregare ancora e ancora, ma sarà comunque succube del meccanismo che comanda e, non credete, anche voi inconsapevoli o consapevoli farete parte di questo carosello; lascerete un geroglifico di voi stessi con quel colore scelto proprio da voi, con quella potenza che vi contraddistingue e che sarà difficile lavar via.
Farete necessariamente parte di questa macabra e crudele giostra del sistema dell'arte contemporanea e credetemi, non ci sarà mai una fine a tutto questo.
Signori vittime e Signori carnefici: si riparte.
D'ici on n'en sort pas.
Di qui non se ne esce.
Propaganda per la Civilizzazione delle Masse (Movimento Artistico)
Viola Di Massimo
Articolo
Gaspare Lombardo
cel. 349 5267359
mail.
I lavori esposti sono tutti venduti, la galleria ha lo scopo di mostrare vari esempi di arte da poter sviluppare per le varie esigenze dei committenti.
cv Gaspare Lombardo
Gaspare Lombardo
Roma 23 giugno 1962
Liceo Artistico, Accademia Di Belle Arti (Roma 1985), bottega del restauro (Firenze 1987), corso di marketing (Roma 2002).
Figura professionale:
Set design, scenografo, progettista di arredi, pittore.
Attualmente
Scenografo di interni per uso commerciale e privato;
Progettazione d’arredo per società privata di divulgazione scientifica;
Ideatore e realizzatore performance artistiche.
Docente si scenografia per "Fonderia delle Arti", Roma.
Esperienze lavorative rilevanti:
Cinema teatro e televisione
- Set design per fiction “Il falco e la colomba”, (2009);
- Set design per fiction "Commissario Rex", (2009);
- Set design per fiction i "RIS", (2006);
- Set design per musicol “Datemi tre caravelle”, regia di G. Quaranta (teatro
romano di Taormina 2005);
- Scenografo per musicol (Cinecittà Entertainement, Roma 2005);
- Set design per fiction “Santa Maria Goretti”, (2003);
- Set design per il film “Life Aquatic” di W. Anderson (Cinecittà Studios, Roma
2003);
- Set design per sceneggiato “Renzo e Lucia”, regia Francesca Archibugi,
scenografia di G. Quaranta. (Mantova 2003);
- Set design per il film “Ribelli per caso” regia di V. Terracciano (Roma 2001);
- Scenografo per lo spettacolo teatrale “Le donne saccenti” di Mòliere, regia P.
Camilli, (Roma 1997);
- Pittore di scena per spettacolo teatrale “Madama Butterfly” di U. Bertacca.
Spot
- Set design per "Fastweb", scenografia di Mangano (Roma 2009);
- Set design per "Chicco", produzione Filmaster (Roma 2009);
- Set design per la “Tim”, scenografia di Mangano (Roma 2007-2008).
- Set design per “Lavazza”, scenografia di G. Mangano (Roma 2006-2007- 2008);
- Set design per spot “banca di Roma” di G. Salvatores (Roma 1997).
Decorazioni restauri e design
- Decorazioni, scenografie di interni ad uso privato (fino al 2009);
- Progettazione d’arredo sala planetario per società privata di divulgazione
scientifica (Roma 2009);
- Restauro pittorico e ligneo, decorazioni in palazzo d'epoca -1890c.a.- (2006-
2007 Roma);
- Decorazione e design per struttura alberghiera il "Casale nel parco", (2000
Umbria);
- Decorazioni murali per boutique Moschino, Versace, Liz (1995 Roma);
- Decorazioni pittoriche per Hotel Torre Sant’Angelo, (1994 Tivoli-rm).
Docente per il corso di scenografia e set design svolto a Bastia Umbra (2004).
Membro di giuria per il Palio teatrale di San Michele a Bastia Umbra (1997, 1999, 2003).

"FRAGILE"
Palazzo Comunale-Cortile del Podestà Piazza del Campo, 1
Fragile.
Riflessioni d'arte sulle debolezze umane.
Mostra curata da Sara Paradisi e Alessio Trapassi
distanza di sicurezza
museo dell'auto della polizia ...Via dell'Arcadia 20
Curatori: Antonietta Campilongo e Giuseppe Salerno
Inaugurazione: venerdì 4 aprile ore 19.00
Venerdì 4 aprile alle ore 19.00 si inaugura a Roma, presso il Museo delle Auto della Polizia in Via dell’Arcadia 20, “Distanze di Sicurezza”, una grande rassegna di opere dedicate da sessanta artisti al tema della sicurezza stradale.
L’esposizione, a cura di Antonietta Campilongo e Giuseppe Salerno, sarà visitabile sino al 3 maggio.
Apparteniamo ad un sistema che sempre più tutto seziona, analizza, classifica, e a tutto si propone di offrire “giuste” risposte. Una società nella quale siamo noi stessi, in ogni nostra specificità, ad essere oggetto di continua attenzione. Variamente catalogati in base a razza, sesso, costituzione, età e reddito, per noi si aprono le porte ora di un recinto, ora di un altro. Ambiti in cui siamo “indotti a comportamenti e consumi che variano a seconda del ruolo, dell’ora, del giorno o della stagione della nostra vita. Costrizioni queste proprie di ogni società “civile”. Regole “asettiche” che talvolta non si addicono ad esseri globali, complessi, in evoluzione senza fine.
Regole imposte, destinate a non esistere come tali soltanto in una società formata da esseri sempre coscienti di sé e dei propri comportamenti, massimamente rispettosi della propria e dell’altrui libertà, capaci di autogestirsi con equilibrio in una società dove la regola è interiore.
Una società chiaramente utopica, resa però ancor più lontana dalla pressoché totale disattenzione che la collettività presta all’essere umano nella sua interezza.
Disattenzione di fronte alla quale il pensiero nostalgico torna a quei portafoto calamitati che mai mancavano un tempo sul cruscotto metallico di ogni auto. “Non correre papà! Pensa a noi!” Un messaggio che, in tempi in cui le poche donne alla guida venivano considerate un pericolo, sapeva ricondurti a responsabilità ampie senza lasciarti da solo nello spoglio ruolo di “automobilista”.
Con “Distanze di Sicurezza” è il mondo dell’arte ad interrogarsi sul tema specifico della sicurezza stradale.
La giusta distanza da chi ci precede, ma anche dall’alcool, dalle droghe, dalle sigarette, dal telefonino, dalle musiche che trasformano l’auto in una assordante discoteca, dai miti della Formula Uno, sono tutte prese di distanza da ciò che allontanandoci da noi stessi ci fa perdere la visione cosciente della realtà che ci circonda, la sola di fronte alla quale abbiamo il dovere di mantenere la nostra individualità a difesa di noi stessi e degli altri.
Dimenticata la categoria “temporanea” di conducente gli artisti riportano così la propria riflessione sull’individuo tout court il quale, ora sulle proprie gambe ora su due o più ruote, resta il solo ed unico titolare del sacrosanto diritto ad una vita certamente in movimento, ma, prima d’ogni altra cosa, a misura d’uomo.
Giuseppe Salerno
Comunicato stampa
"Distanza di sicurezza"
Comunicato stampa
ARTE AL 100x100
Via G. Mameli 9
Galleria: OTTAGONI
Indirizzo: Via Goffredo Mameli 9
Periodo: dal 3 al 15 aprile 2008 (chiuso domenica, lunedì e festivi)
Orario: 17.00/20.00
Titolo: ARTE AL CENTOxCENTO
Artisti: Mario Armocida, Domenico Campisano, Maristella Campolunghi e Teresa Bianchi, Anna Del Vecchio, Gaspare Lombardo Castiglione, Rodolfo Roschini, Gianfranco Troccoli, Anna Maria Scocozza
Curatore: Giuseppe Salerno
Inaugurazione: giovedì 3 aprile ore 19.00
Giovedì 3 aprile alle ore 19.00 Giuseppe Salerno presenta a Ottagoni la seconda esposizione del ciclo “Arte al centoXcento” comprendente trentadue opere di Mario Armocida, Domenico Campisano, Maristella Campolunghi e Teresa Bianchi, Anna Del Vecchio, Gaspare Lombardo Castiglione, Rodolfo Roschini, Gianfranco Troccoli, Anna Maria Scocozza.
Ancora otto artisti che si distinguono per poetiche e modalità espressive, posti a confronto ciascuno con quattro lavori del formato 100x100. Un rigore espositivo, quello del formato, indispensabile alla piena valorizzazione e fruizione del lavoro di ciascuno.
In 70 metri lineari di esposizione a parete nel cuore di Trastevere otto nuovi autori ci offrono uno spaccato della produzione artistica contemporanea.
E’ ancora questa un’occasione per azzardare, sempre che lo si ritenga necessario, una propria definizione dell’arte. Una definizione che scavalcando la mediazione di parole altrui, sempre condizionanti, possa nascere da quel sentire individuale con il cuore e con la mente, unica luce possibile di un cammino cosciente.
Giuseppe Salerno
Contatto:
Giuseppe Salerno tel. 3391700429
Articolo
COMUNICATO STAMPA
“Vittima o Carnefice” di Flavio Coppola e Gaspare Lombardo
Località: Orte (Vt)
Spazio : La cantinota Art Cultural Wine Bar
Indirizzo: Centro Storico di Orte - Via Teverina, 13/15
Genere: performance
Titolo: “Vittima o Carnefice”
Artisti: Flavio Coppola, Gaspare Lombardo
Costumi: Giusy Lazazzara
Inaugurazione: sabato 16 maggio
Orario: h. 22.00 - Ingresso Libero -
Informazioni: tel. 0761 493544 - 0761 283238 - 0761 970371
mail: - –
Flavio Coppola e Gaspare Lombardo, fondatori del Movimento Artistico S.P.A. (Società per Azioni Artistiche), propongono una performance costruita su testi di Antonin Artaud e F. Coppola con scene di G. Lombardo.
La performance dal titolo “Vittima o Carnefice” racchiude una vasta e considerevole domanda rivolta al mondo dell'arte, in cui i protagonisti si alternano fra le gestualità grottesche dell'Artista e i monologhi saccenti del Critico, in una crudele pantomima in cui il ruolo della vittima e quello del carnefice sembrerebbero chiari e definiti, ma sarà realmente così scontata la sentenza?
Chi è la vittima? Chi è il carnefice?

performance

Circus urbanus
Circus Urbanus nasce dalla personale visione della condizione umana in Italia come nel resto del mondo.
Uomo come prodotto dell’Essere, superiore a qualsiasi circostanza avversa, cui trova per sopravvivenza sempre il funzionale e vitale equilibrio in una esistenza troppo spesso condizionata da fattori esterni, che ne determinano la propria discesa al non Essere.
La serie di quadri Circus Urbanus pone l'Uomo al centro della scena, in maniera discostante dalla situazione storico sociale in cui è posto, ciò ne determina una visione surreale, atemporale, che valorizza in pieno la propria supremazia in palazzi istituzionali (metafora degli stereotipi umani.)
Immagini di palazzi come fossero cartoline, scenografie di una teatralità oggettiva di una condizione sociale, palazzi istituzionali che espongono tutto il proprio "peso" per ciò che rappresentano.
Immagine dopo immagine si nota specularmente riflessa in ogni scenografia dei palazzi la decadenza, la fastosa imponenza degli umani stereotipi che si manifestano come allegorica metafora, che tengono l’Uomo "fermo" in precari equilibri.
L'Uomo, la figura che lo rappresenta, è posto in primo piano ad imporre il proprio stato sopra tutti quei simboli. Ma quale Uomo?
E' quindi l'essere umano rappresentato, come figura semplice (com'è nella propria natura) dotata di forza, equilibrio, felicità, energia vitale, intelligenza che ne fa un essere consapevole delle proprie facoltà, sopra l’uomo succube della non conoscenza di sé, mercenario di altrui morali culturali imposte da un sistema assolutistico che ne determina la mascheratura.
E come in un “Truman show”, il vivere quotidiano può darsi, rappresentato da personaggi Circensi in posizione dominante ma dominati da scenografie imponenti.
Da millenni figure umane di diverse culture sociali danno spettacolo di se stessi con prodi esercizi d’abilità espresse al limite delle proprie umane possibilità, spettacoli popolari che caratterizzavano proprie doti rispecchiando caratteristiche egocentriche di un pubblico meno dotato ma forte nel fomentare altrui virtù come immagine speculare di se stessi.
Immagini di clown che riempiono la scena che segnano la dinamica del proprio RIUSCIRE, tali figure come in una Dionisiaca festa si improvvisano esprimendo con tutta la loro semplice ironica poetica la quale, con il loro innocente carattere burlesco nascondono tutta la loro potenza di satira comunicativa, vivace ed ingegnoso artefice capace di rappresentare la realtà celata da mascherature con pantomime.
Noi esseri umani non dobbiamo forse agire con fare circense, disincantato e perché no in equilibrio sempre precario, da quando apriamo gli occhi, ascoltiamo i notiziari, nel districare la nostra quotidianità negli avvenimenti che ci vengono incontro?
Circus urbanus è quindi un’allegorica visione dell’umano vivere e dei condizionamenti dell’esistenza: un’esposizione metafisica del divenire, che mostra la condizione di sfida umana nei confronti della struttura della fisica tridimensionale.
Lo stato di equilibrio psicofisico rivela quanto è celato del reale aspetto dell’essere umano.
I palazzi che fanno da sfondo a questi quadri si elevano, riempiendo nel loro verticalismo quei luoghi contraddistinti simbolicamente da palazzi istituzionali del potere.
E’ come dover fare i conti con i grandi moloch che abbiamo creato:
ecco allora l’imponenza del Potere Giudiziario, la paura di dover affrontare la malattia, i precari e fragili equilibri politici istituzionali sorretti spesso da macchinismi programmati da altri, il nostro paese come meteora in un cielo di costellazioni internazionali.
Ma il contesto è supremo, è ricco di storia e di un passato glorioso, dove grandi menti e geni sono passati ed hanno lasciato il segno. L’Uomo ha sempre “giocato” con il potere, ma oggi fa parte del gioco o ne è giocato?
Perché questo progetto?
Questi quadri nascono dalla volontà di rappresentare metaforicamente una condizione umana che è sintomo di qualsiasi epoca, che è di per se un gioco, una sfida, una condizione dell’uomo, è un Circus urbanus, inteso come ritratto speculare dell’Essere umano come potenziale forza positiva, generatrice di vita contro i potenti stereotipi che governano nostro malgrado il nostro ESSERE.
Il progetto di Circus urbanus ha la volontà di far percepire quella poetica ironia che è intrinseca dell’essere umano, capace di adattarsi a qualsiasi contesto storico-sociale, con l’intento di riappropriarsi della felice visione della vita come espressione di “Spettacolo” personale in un contesto contemporaneo di spettacolarizzazione programmata, ma che l’Uomo può vivere come tale senza crederci.
Definisco questi quadri ritratti della contemporanea condizione sociale mondiale.
Queste immagini sono nate da elaborazioni fotografiche e da una ricerca di immagini storiche di famosi personaggi circensi che, inseriti nel contesto urbano contemporaneo, alimentate da tecniche pittoriche le rende una speculare visione reale della condizione dell’uomo,
queste opere sono la proiezione metafisica dell’essere nella realtà tridimensionale dell’uomo riportate su di un piano bidimensionale.
G.L.C.

- italiano - Gaspare Lombardo testo critico di Marga Esposito
Gaspare Lombardo Castiglione
Brain/ Power/ Total Art
Gaspare Lombardo Castiglione, autore maturo, che interpreta il concetto di arte totale come impegno attento alla tematica sociale. La sua opera varia e complessa spazia da scenografie cinematografiche e teatrali a performance miste, alla pittura: o meglio installazioni di colore e collage, espressione metropolitana della realtà polivalente e polisegnica, apparentemente smembrata, in verità manifestazione di un senso-significato che l’autore impegnato sceglie nel caos; la scelta è immediata e passionale, meditato è il principio, l’ideale, il “senso”, altrimenti l’autore non si dichiarerebbe un “uomo”, invece egli si sente ed avverte tale, protagonista della sua e della vita in genere; in termini grafici, cromatici e teorici è un romantico: propone ideali e per essi combatte e per inferenza lotta per l’affermazione dell’essere umano-libertà contro ogni Potere-Negazione di tutto ciò. La lotta esistenziale si definisce ed organizza con ogni mezzo espressivo:
__la Galleria attraverso 5 categorie: “Azioni Body Art” è l’astanza del corpo espanso contrastante l’annientamento da agenti esterni / “Passione e Tormento”di vena romantica , elegante, poetica / “Power” in cui, per osteggiarne la subdola insinuazione, a volte imperano immagini didascaliche tanto quanto il Potere costituisce simbolo antropologico di “immortalità”, di quella vera vita tanto negata dal potere stesso; diventa quindi opera contraddittoria, di contrasti cromatici e grafici/ “Bio-Energia”,l’unica realtà concreta, solida e polimorfa dell’esistenza/ “Brain”, attraverso olio e tecniche miste, sublimazione di ogni istanza nella Metafisica (sotto l’influenza e dentro la citazione magritteiana) del quotidiano e trascendenza oltre ogni assedio consueto del accattivante power; forse la serie più classica, esteticamente completa, organica nella varietà e negli opposti, tanto ortodossa quanto innovativa: immagini oniriche e surreali, grafica pulita, colori intensi e definiti anche nello sfumato; il Cervello si eleva tra paesaggi lunari, ondeggiando sulle forme sostenuto dalla materia del colore;
__il Teatro di cui la performance esibita presso “Specchio non mente”, spazia tra mimo e buffonesco cortigiano, come lo scherzo di un satiro in un labirintico arabesco: il Potere seduce, avvinghia costipa, ingloba e schiaccia per reiniziare la spirale diabolica, innescata da un fauno impazzito che sguiscia tangente allo specchio per non esserne colpito nell’immagine dissonante che affonda nella piaga ( come lo specchio scopre e sottolinea l’asimmetria) con lo stridore dell’eterna menzogna.
Nell’ambito di un compendio dell’arte totale, che si pone con i principi di cui sopra, si è costituito un movimento lo S. P .A. di cui G. L. C. fa parte e che si è attivato e connotato attraverso alcuni eventi catalizzanti la vita pubblica ed artistica nazionale e romana.
Marga Esposito

BIOGRAFIA
Gaspare Lombardo, romano, di origini siciliane, nasce e cresce nel 1962 nella Roma pasoliniana delle borgate e dei ragazzi di vita. Porta in sé una carica autodistruttiva che riesce ad incanalare nell’Arte. Percorre la strada dell’espressionismo e del classicismo per dare voce ai simboli decantati nella propria esperienza vitale, unisce la propria storia personale al mito, non nel senso apollineo neo-classico, ma in quello dionisiaco misterico –orgiastico.
Pittore di formazione, durante i suoi primi anni di attività prepara tavole, miscela colori seguendo antiche ricette medievali, espone ora i suoi lavori artistici: ma non si può parlare di una mostra di pittura perché qui il media si ramifica e diventa un sistema di porte che si aprono una dietro l’altra.
Passaggio tra realtà sociali, energie primordiali e umane passioni, percorso caratterizzato da opere pittoriche, fotografiche, digitali, che unificano in un unico discorso la storia della vita dell’essere umano. L’ uso di linguaggi differenti serve a colmare lo spazio tra l’essere e il mondo circostante (o con se stessi.)
Il percorso dell’artista, che va nella direzione di una politicizzazione dell’arte, si snoda tra passione, ostensione di situazioni sociali che percorrono la pelle della società globale, fino alle energie che percorrono i luoghi e le persone in una rete di relazioni e scambi.
Le griglie dell’energia ricordano le grigie della Rete telematica.
La politicizzazione dell’arte operata dall’artista va compresa nei termini espressi da Benjamin: se è vero che la riproducibilità tecnica dell’immagine, (per il filosofo si tratta del cinema), si lascia facilmente orientare nel senso della propaganda politica della manipolazione delle masse, “estetizzazione della politica”, è anche vero che lo stesso fenomeno potrebbe agire in senso diametralmente opposto e condurre ad una “politicizzazione dell’arte”.
In questo senso, in continuità con quanti hanno percorso questo passaggio, Dadaisti, Surrealisti, Situazionisti, alcune tendenze Concettuali, è il fautore insieme a F.Coppola, della S.p.A., nascente corrente artistica di azione.
Si aprono qui gli scenari dell’arte odierna tra il ricorso a tecniche tradizionali (la pittura con il suo carattere di mestiere con una tradizione millenaria alle spalle), il ricorso alle immagini digitali, con tutti i pericoli insiti nell’uso di media falsamente democratici che portano a maturazione i presupposti spettacolari della società.
L’artista sente che per operare nell’ambito della figuralità bisogna entrare nel corpo vivo della vita e denunciare i conflitti e le profonde ferite dell’uomo contemporaneo, pena cadere in un vuoto decorativismo.
Lombardo lucidamente utilizza le modalità della pittura, a volte sovrapponendola alle foto, in un gioco di segni e colori, che ci ricorda che l’importante è l’idea, che l’arte è “fatto mentale” come disse secoli or sono un certo Leonardo.
Flavio Coppola

il non manifesto S.P.A. filosofia della mia arte
S.P.A. SOCIETA’ PER AZIONI
S.P.A. usa l’acronimo commerciale per ricontestualizzarne il senso.
S.P.A. nasce dalle macerie storiche delle Avanguardie Artistiche del ‘900, come multinazionale del pensiero libero.
S.P.A. è la società artistica che mediante le azioni non si propone di creare dei nuovi modelli iconografici, ma vuole attraverso le sue azioni di denuncia, annullare il decorativismo ed il “bello” fine a se stesso. Opponendosi alla banalizzazione dell’Arte.
S.P.A. si riappropria dei diversi linguaggi artistici proponendo “azioni” contro quei poteri che determinano i processi di valorizzazione dell’Arte.
S.P.A. attraverso le sue azioni si prefigge di provocare e suscitare dubbi riguardo la attuale
realtà artistica governata dal mercato.
Le azioni uniranno meditazione e velocità, silenzio e fragore, antico e nuovo, gioco e riflessione, in una espressione unica formata dal pensiero di più artisti.

- english- Gaspare Lombardo testo critico di Marga Esposito
Gaspare Lombardo Castiglione
Brain/ Power/ Total Art
Gaspare Lombardo Castiglione, a mature artist who interprets the total art concept as a commitment to social themes.
His wide-ranging and complex works vary from film and theatre set designing to mixed performances and paintings. These include installations of colour and collage, metropolitan expressions with many hues of reality and a multiplicity of signs, apparently fragmented, but in truth a manifestation of sense-significance that the artist involved selects from chaos. The choice is instant and full of passion, the inception is conceived, the ideal, the “meaning”. As such the artist is able to declare himself a “man”, he feels and senses this, the protagonist of his own life and of life in general. Graphically, chromatically and theoretically speaking he is a romantic, proposing ideals for which he fights for and the inference struggle for affirmation of the man/freedom against all forms of Power/Denial in all things. The inner struggle is defined and organized through whichever expressive means are necessary.
The Gallery includes 5 categories:
“Body Art Actions” represents being present within the expanded body while contrasting the annulment of external factors.
“Passion and Torment” a romantic mood, elegant, poetic.
“Power” where at times, to portray the insidious insinuations, reign caption images as much as Power constitutes the anthropologic symbol of “immortality”, of that very life denied by power itself which becomes contradictory with chromatic and graphic contrasts.
“Bio-Energy” represents the only concrete, solid and polymorphic reality of existence.
“Brain” through oil and mixed media is the sublimation of each instant of daily metaphysical thought (under the influence and citation of Magritt) transcendent beyond the usual obstruction of captivating Power. Perhaps the most classical series, aesthetically complete, organically diversified and juxtaposed, so orthodox and yet so innovative: dream-like and surreal images, pure graphic expression, intense colours and well-defined in all hues and tones. Brain elevated above lunar landscape, buoyantly sustained by forms created by the pictorial matter.
The theatrical performance entitled “Specchio non mente”, from mime to buffoonish comedy offers the spectacle of a joke played by a satyr in an Arab labyrinth: Power seduces, overwhelms, encompassing and crushing it to re-launch the diabolic spiral, triggered by a maddened Pan who corrupted slips away to avoid his dissonant reflected image as he plunges into his curse (as the mirror discovers and evidences asymmetry) screeching out the eternal lie.
Marga Esposito
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