Andrea Benetti
La pittura del futuro è nata nelle caverne
Andrea Benetti (Bologna, 1964) è un pittore, fotografo e disegnatore italiano, ideatore e autore del Manifesto dell'Arte Neorupestre (2006), presentato alla 53ª Biennale di Venezia nel padiglione "Natura e Sogni", presso l'Università Ca' Foscari. Il Manifesto, ispirato alle origini dell'arte rupestre preistorica, propone un dialogo immaginario tra le prime espressioni artistiche dell'umanità e la contemporaneità, attraverso una rivisitazione simbolica e creativa di forme e concetti della pittura primitiva.
Nel corso della sua carriera, Benetti ha collaborato con numerose università italiane e internazionali, tra cui la Johns Hopkins University, e le università di Bologna, Roma Tre, Ferrara, Bari, Lecce e Bergamo. La sua poetica, incentrata sulla pittura neorupestre, è stata oggetto di ricerca accademica e integrata nei programmi di studio sull'arte contemporanea di alcune di queste istituzioni.
Le opere di Benetti sono presenti in prestigiose collezioni e musei internazionali, come quelle delle Nazioni Unite, del Quirinale, della Camera dei Deputati, del Vaticano e di diverse ambasciate nel mondo. Questi riconoscimenti lo hanno portato a essere ricevuto da figure di rilievo come i Pontefici Benedetto XVI (2012) e Francesco (2014), nonché dalle massime istituzioni italiane.
Andrea Benetti è stato oggetto di studio e analisi da parte di critici d’arte e professori universitari, che ne hanno approfondito il linguaggio e la poetica attraverso pubblicazioni e partecipazioni a progetti culturali. La sua rilevanza è testimoniata dalla presenza su enciclopedie di fama mondiale, tra cui Treccani, De Agostini e WikiArt, oltre che su Wikipedia, tradotta in oltre 30 lingue.
Nel 2020, Benetti è stato insignito del prestigioso Nettuno d'Oro, il più antico e importante riconoscimento artistico della città di Bologna. Tra le sue mostre più recenti si annoverano quelle presso la sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna (Bologna), la Oxo Tower (Londra), Palazzo Zaguri (Venezia) e l’ArTheoria Warehouse (Milano).
Scopri opere d'arte contemporanea di Andrea Benetti, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura, Disegno. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2008 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Andrea Benetti su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Andrea Benetti. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
Neo Cave Drawings - Disegni Neorupestri • 14 opere
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The Neo Cave drawings are made by Andrea Benetti on a particular medium, which the Master creates by [...]
The Neo Cave drawings are made by Andrea Benetti on a particular medium, which the Master creates by transforming a raw paper with various treatments and using many natural substances, until the "Carta di Montesanto". The name was given by the Master, inspired by the small town, located in the province of Ferrara, where he designed and created it for the first time. The drawings are made with charcoal, sanguine, chalk white and sepia. The themes of portraits sometimes borrow the subjects painted by prehistoric man, or transfigure and reinvent them by creating a neo-symbolism inspired by the Cave painting. The drawings are placed between two sheets of Plexiglas, joined by seven studs in satin silver, in order to emulate, in the artist's mind game, a fantastic archaeological apocryphal.
Queste opere nascono per ricordare concretamente al mondo dell'arte contemporanea, semmai ve ne fosse bisogno, che gli stilemi pittorici dell'astrattismo, del figurativo, del simbolismo, almeno nella loro fase embrionale, furono concepiti dall'uomo preistorico nelle caverne di buona parte del mondo. Le forme geometriche presenti nelle pitture rupestri, i simboli studiati e codificati da André Leroi Gourhan, sono rivisti, trasfigurati, idealizzati, sognati, inventati nelle opere di Andrea Benetti, per rendere omaggio alle origini dell'astrattismo, grazie alla nuova tecnica, che ha ideato.
Queste opere nascono per ricordare concretamente al mondo dell'arte contemporanea, semmai ve ne fosse bisogno, che gli stilemi pittorici dell'astrattismo, del figurativo, del simbolismo, almeno nella loro fase embrionale, furono concepiti dall'uomo preistorico nelle caverne di buona parte del mondo. Le forme geometriche presenti nelle pitture rupestri, i simboli studiati e codificati da André Leroi Gourhan, sono rivisti, trasfigurati, idealizzati, sognati, inventati nelle opere di Andrea Benetti, per rendere omaggio alle origini dell'astrattismo, grazie alla nuova tecnica, che ha ideato.
Abstractism of the origins - Astrattattismo delle origini • 64 opere
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This collection of works created to remember, if anything the need arose, that the style of figurative [...]
This collection of works created to remember, if anything the need arose, that the style of figurative painting, symbolism and, as the author points out the works to follow even abstract art, were conceived by primitive man, in the caves of prehistory, at least in their embryonic stage. Some colored geometric shapes, found in cave paintings, symbols designed and coded by Professor André Leroi Gourhan, are reviewed, transfigured, idealized, dreamed, reinvented in the works of Andrea Benetti, who wants to make a fitting tribute to the true origins of abstract art and those who invented it. This collection of works consists of bas-reliefs with gesso on canvas and then antiqued using natural substances, such as cocoa, turmeric, henna, red sorrel, coffee. Finally, some parts of the works are then painted with oil paints.
Queste opere nascono per ricordare concretamente al mondo dell'arte contemporanea, semmai ve ne fosse bisogno, che gli stilemi pittorici dell'astrattismo, del figurativo, del simbolismo, almeno nella loro fase embrionale, furono concepiti dall'uomo preistorico nelle caverne di buona parte del mondo. Le forme geometriche presenti nelle pitture rupestri, i simboli studiati e codificati da André Leroi Gourhan, sono rivisti, trasfigurati, idealizzati, sognati, inventati nelle opere di Andrea Benetti, per rendere omaggio alle origini dell'astrattismo, grazie alla nuova tecnica, che ha ideato.
Queste opere nascono per ricordare concretamente al mondo dell'arte contemporanea, semmai ve ne fosse bisogno, che gli stilemi pittorici dell'astrattismo, del figurativo, del simbolismo, almeno nella loro fase embrionale, furono concepiti dall'uomo preistorico nelle caverne di buona parte del mondo. Le forme geometriche presenti nelle pitture rupestri, i simboli studiati e codificati da André Leroi Gourhan, sono rivisti, trasfigurati, idealizzati, sognati, inventati nelle opere di Andrea Benetti, per rendere omaggio alle origini dell'astrattismo, grazie alla nuova tecnica, che ha ideato.
A primitive in the 3rd Millennium - Un primitivo nel 3° Millennio • 21 opere
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This collection of works belongs to the never faded bou who enjoys to imagine what nowadays a hypothetical [...]
This collection of works belongs to the never faded bou who enjoys to imagine what nowadays a hypothetical prehistoric man would draw on the rock wall of a cave. Certainly not horses or bison, as he painted a time, because there are no more in the cities where we live and are usually very rare to come across. Andrea Benetti portrays what are now some of the symbols of our civilization, that accompany us in everyday life and often in dreams that we would like to achieve. The iconography of this that pervades our daily and even our imagination. The works are depicted trains, cars, planes, scooters, sailboats, golfers, launches and flower arrangements, made with great attention to detail. This collection of works consists of bas-reliefs with gesso on canvas and then antiqued using natural substances, such as cocoa, turmeric, henna, red sorrel, coffee. Finally, some parts of the works are painted with oil colors.
Questo contesto della pittura Neorupestre appartiene al fanciullo mai sopito che si diverte ad immaginare che cosa un uomo preistorico raffigurerebbe oggi nella ipotetica parete rocciosa di una caverna. Non certo cavalli o bisonti, come dipingeva un tempo, poiché non esistono più nelle città che abitiamo e sono in genere molto rari da vedere. Andrea Benetti ritrae quelli che oggi sono i simboli della nostra civiltà, che ci accompagnano nel quotidiano e nei sogni che vorremmo realizzare. L'iconografia che grazie soprattutto ai media pervade il nostro immaginario. Le opere raffigurano, perciò, barche a vela, giocatori di golf, automobili, aerei, motoscafi, treni, ma anche fiori, curati in modo maniacale.
Questo contesto della pittura Neorupestre appartiene al fanciullo mai sopito che si diverte ad immaginare che cosa un uomo preistorico raffigurerebbe oggi nella ipotetica parete rocciosa di una caverna. Non certo cavalli o bisonti, come dipingeva un tempo, poiché non esistono più nelle città che abitiamo e sono in genere molto rari da vedere. Andrea Benetti ritrae quelli che oggi sono i simboli della nostra civiltà, che ci accompagnano nel quotidiano e nei sogni che vorremmo realizzare. L'iconografia che grazie soprattutto ai media pervade il nostro immaginario. Le opere raffigurano, perciò, barche a vela, giocatori di golf, automobili, aerei, motoscafi, treni, ma anche fiori, curati in modo maniacale.
A tribute to Cave Painting - Omaggio alla pittura Rupestre • 13 opere
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This collection of works provides a fitting tribute to the men that tens of thousands of years ago first [...]
This collection of works provides a fitting tribute to the men that tens of thousands of years ago first felt the need to communicate visually, leaving their mark on history. These forebears have the great honor of having invented the art, or rather, to have manifested itself first, as the need to express their artistic creativity is endemic to the human being. This collection of works consists of bas-reliefs with gesso on canvas and then antiqued using natural substances, such as cocoa, turmeric, henna, red sorrel, coffee. Finally, some parts of the works are then painted with oil paints.
Con questa tipologia di opere Andrea Benetti vuole donare il giusto tributo agli uomini che decine di migliaia di anni fa, sentirono l'esigenza per primi di comunicare visivamente per lasciare una traccia di sé, penetrando nelle parti più recondite delle grotte, rischiando la loro vita, poiché gli animali feroci sbranavano gli esseri umani con molta frequenza. Costoro hanno l’onore immenso di avere inventato l'arte o, meglio, di averla manifestata per primi, in quanto l'esigenza di creare arte è endemica a gran parte degli esseri umani.
Con questa tipologia di opere Andrea Benetti vuole donare il giusto tributo agli uomini che decine di migliaia di anni fa, sentirono l'esigenza per primi di comunicare visivamente per lasciare una traccia di sé, penetrando nelle parti più recondite delle grotte, rischiando la loro vita, poiché gli animali feroci sbranavano gli esseri umani con molta frequenza. Costoro hanno l’onore immenso di avere inventato l'arte o, meglio, di averla manifestata per primi, in quanto l'esigenza di creare arte è endemica a gran parte degli esseri umani.
Opere vendute • 42 opere
Riconoscimento
Pubblicato nei media
L'artista è stato pubblicato sui media, sulla stampa radiofonica o televisiva
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Scelta dell'editore
Le opere dell'artista sono state notate dalla redazione
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Artista professionista
Esercita la professione di artista come attività principale
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Biografia
Andrea Benetti (Bologna, 1964) è un pittore, fotografo e disegnatore italiano, ideatore e autore del Manifesto dell'Arte Neorupestre (2006), presentato alla 53ª Biennale di Venezia nel padiglione "Natura e Sogni", presso l'Università Ca' Foscari. Il Manifesto, ispirato alle origini dell'arte rupestre preistorica, propone un dialogo immaginario tra le prime espressioni artistiche dell'umanità e la contemporaneità, attraverso una rivisitazione simbolica e creativa di forme e concetti della pittura primitiva.
Nel corso della sua carriera, Benetti ha collaborato con numerose università italiane e internazionali, tra cui la Johns Hopkins University, e le università di Bologna, Roma Tre, Ferrara, Bari, Lecce e Bergamo. La sua poetica, incentrata sulla pittura neorupestre, è stata oggetto di ricerca accademica e integrata nei programmi di studio sull'arte contemporanea di alcune di queste istituzioni.
Le opere di Benetti sono presenti in prestigiose collezioni e musei internazionali, come quelle delle Nazioni Unite, del Quirinale, della Camera dei Deputati, del Vaticano e di diverse ambasciate nel mondo. Questi riconoscimenti lo hanno portato a essere ricevuto da figure di rilievo come i Pontefici Benedetto XVI (2012) e Francesco (2014), nonché dalle massime istituzioni italiane.
Andrea Benetti è stato oggetto di studio e analisi da parte di critici d’arte e professori universitari, che ne hanno approfondito il linguaggio e la poetica attraverso pubblicazioni e partecipazioni a progetti culturali. La sua rilevanza è testimoniata dalla presenza su enciclopedie di fama mondiale, tra cui Treccani, De Agostini e WikiArt, oltre che su Wikipedia, tradotta in oltre 30 lingue.
Nel 2020, Benetti è stato insignito del prestigioso Nettuno d'Oro, il più antico e importante riconoscimento artistico della città di Bologna. Tra le sue mostre più recenti si annoverano quelle presso la sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna (Bologna), la Oxo Tower (Londra), Palazzo Zaguri (Venezia) e l’ArTheoria Warehouse (Milano).
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Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1964
- Domini artistici: Opere di artisti professionisti,
- Gruppi: Artista professionista Artisti Italiani Contemporanei

Eventi d'arte in corso e a breve
Nessun dato ancora disponibile
Influenze
Formazione
1986 - 1991
Diploma di Laurea in pittura Accademia di Belle Arti
Bologna,
Emilia-Romagna,
Italia
1980 - 1986
Maturità Liceo Artistico
Bologna,
Emilia Romagna,
Italia
Valore dell'artista certificato
Nessun dato ancora disponibile
Realizzazioni
Pubblicazioni e stampa
Residenze
2024
L'installazione Permanente “Timeless Shapes” Di Andrea Benetti, Nel Parco Delle Mura, A La Spezia
La Spezia,
Liguria,
Italia
Attività su ArtMajeur
Ultima data di modifica: 4 apr 2025
(Iscritto dal 2008)
Visualizzazioni dell'immagine: 78.599
Opere di Andrea Benetti aggiunte alle raccolte preferite: 47
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Andrea Benetti
Aggiunto il 12 dic 2022
Dal 2 aprile al 30 maggio 2023 sarà allestita la mostra di Andrea Benetti a Palazzo Zaguri a Venezia, nei saloni della Fondazione Giacomo Casanova.
Aggiunto il 18 ott 2022
De Agostini Encyclopedia
Aggiunto il 18 ott 2022
London Photo Show 2022
Oxo Tower, Barge House Street, London, Regno Unito
sabato
1
ottobre
2022
lunedì
31
ottobre
2022
The photographic exhibition "London Photo Show 2022" was organized by Arfullframe, in October 2022 and set up in London, in the central Bargehouse Gallery, inside the OXO Tower. The photographic works of artists from all over the world have been selected and exhibited. One of the representatives of Italian photography was Andrea Benetti. The Bolognese artist presented the shots belonging to the collection entitled "Portraits in Venice".
WikiArt – Visual Art Encyclopedia
Wikipedia – The free Encyclopedia
Aggiunto il 16 gen 2022
Andrea Benetti on WikiArt Encyclopedia
Aggiunto il 16 gen 2022
Andrea Benetti on the Treccani Encyclopedia
Aggiunto il 16 nov 2021
COPELOUZOS FAMILY ART MUSEUM, ATENE, GRECIA, 2021 - Acquisita un'opera nella Collezione
Atene, Grecia
martedì
16
novembre
2021
martedì
16
novembre
2021
Nel 2021 Andrea Benetti è stato contattato dal Copelouzos Family Art Museum per l'acquisizione di una sua opera intitolata "The white four-leaf clover", del 2021, dimensione cm 35 x 35, con tecnica olio e ossidi su tela. L'opera è realizzata partendo da un bassorilievo creato col fondo gesso sulla tela. Il bassorilievo è poi trattato a spatola con sostanze naturali (in questo caso gli ossidi) per poi essere ripulita nelle sporgenze e ridare la tridimensionalità. Successivamente è ricoperta da un sottilissimo strato di resina, per togliere l'aria ed evitare mutamenti cromatici nel tempo. Infine, le parti protagoniste dell'opera sono colorate coi colori ad olio. L'opera appartiene alla collezione intitolata "astrattismo delle origini", con la quale Andrea Benetti sottolinea l'origine dell'astrattismo e del simbolismo, stilemi pittorici già nati all'ombra delle caverne della Preistoria.
Aggiunto il 23 ago 2021
“TIMELESS SHAPES” by Andrea Benetti, curated by Elisa Mazzagardi
Assembly of the Emilia Romagna Regional Council - Viale Aldo Moro, 50, Bologna, BO, Italia
martedì
28
settembre
2021
martedì
12
ottobre
2021
Andrea Benetti's exhibition, entitled “Timeless shapes”, curated by Elisa Mazzagardi, will be set up in the exhibition halls of the Legislative Assembly of the Emilia Romagna Regional Council, from September 28, to October 12, 2021.
With this exhibition, Benetti wants to highlight the prehistoric origin of abstract art, underlining how widespread the use of recurring symbols was in it, comparable to today's digital iconography.
Andrea Benetti inspires his art to the prehistoric one, which already contained within itself the future pictorial currents, then taken up by man in the course of history and made his own starting from the last millennia, up to the 1900s. Picasso himself, on a visit to the famous Cantabrian caves, said: "After Altamira, everything is decadent."
The main mystery, which animates Benetti's curiosity and imagination, is the reason that pushed a primitive man to the need to paint. Another point on which the Bolognese artist focuses his attention is the modalities and the places in which the paintings were often performed, or inside narrow tunnels without natural light, in which the works they created, should have been appreciated by someone, given the reconditioned position in which they were performed. They were therefore destined not to be appreciated by anyone, unlike today, in which events and exhibitions are created and everything is done to make known their artistic work.
Another fascinating mystery is linked to the presence in cave painting of shapes similar to flying saucers or aliens. These figures, undeniably present in early painting, open glimpses of theories and hypotheses, such as that of the "ancient astronauts", who, regardless of their credibility, give an aura of charm and mystery rarely found in other periods of human history.
And so on, passing from one mystery to another, Andrea Benetti enjoys creating these "timeless forms", which are sometimes borrowed from cave painting, while at other times they are completely invented, perhaps starting from the distortion of a symbol, or the reinterpretation of a "timeless shape".
Apparently, the works on display in “Timeless shapes” could be assimilated to a formal abstractionism of the 1900s, but they too conceal a mystery, which is expressed through the meaning that Andrea Benetti assigns to them. He wants to create an ideal bridge between the origin of painting and its contemporaneity. The same choice of the irregular bas-relief, made on the canvas, which characterizes his works, wants to symbolically emulate the irregularity and three-dimensionality of the rock, the support on which prehistoric man created his paintings.
Aggiunto il 23 ott 2020
49TH NETTUNO D'ORO AWARDED TO ANDREA BENETTI
On Monday October 19, 2020, in Bologna, the gala evening was held at the Royal Hotel Carlton, in which the Lions Club Bologna awarded Andrea Benetti the 49th "Nettuno d'Oro", the prestigious award, born in 1971. From then, every year, it is awarded to the Bolognese artist, by birth or by adoption, who most distinguished himself in a particular sector of the arts. Over the years, artists and men of culture have won the noble recognition, such as Enzo Biagi, Pupi Avati, Lucio Dalla, Carlo Lucarelli, Stefano Accorsi and, among the best known painters, Antonio Saliola, Pirro Cuniberti and Luigi Ontani...
Aggiunto il 7 nov 2017
Andrea Benetti - Volti contro la violenza
Palazzo D'Accursio, piazza Maggiore 6, Bologna
martedì
14
novembre
2017
mercoledì
13
dicembre
2017
VOLTI CONTRO LA VIOLENZA
Il contrasto alla violenza di genere è divenuto ormai argomento da cui non si può prescidere, vista l'entità e la gravità del fenomeno che colpisce le donne a livello mondiale, quale prodotto di una società che ancora oggi può essere definita patriarcale in molti ambiti.
La violenza da parte degli uomini colpisce donne di ogni età, provenienza, livello socio-culturale, come emerge ormai da molti anni dall'esperienza dei Centri Antiviolenza, diffusi sul territorio nazionale, che accolgono e sostengono le donne nel percorso di uscita da una condizione di violenza e nel recupero della propria autonomia.
Sono molte le iniziative che possono essere intraprese per contrastare tale fenomeno ma, altrettanto importanti di quelle in materia di sicurezza, risultano essere le iniziative culturali, di sensibilizzazione e di prevenzione, poichè dobbiamo prendere atto che, prima di tutto, è la disparità tra i generi che fa nascere quel terreno sul quale la violenza prospera.
È quindi molto importante che vi siano eventi culturali che puntino l'attenzione sulla violenza di genere, senza necessariamente utilizzare immagini ormai fin troppo diffuse di donne aggredite o picchiate che nulla dicono sul vero significato di quanto hanno subito.
La mostra "Volti contro la violenza" ha l'enorme pregio di utilizzare lo sguardo di tante donne, molto diverse tra loro, come strumento per una visione che consenta una riflessione ampia e non mediata da immagini violente.
Lo sguardo delle donne è rivolto al domani con forza e speranza, con la consapevolezza che c'è ancora tanto da fare per diffondere una cultura basata sul rispetto tra i generi.
Il Comune di Bologna promuove da molti anni azioni di contrasto e prevenzione contro la violenza alle donne e, in particolare l'Assessorato Pari Opportunità e lotta alla violenza e alla tratta contro donne e minori, ha accolto con favore la mostra di Andrea Benetti a Palazzo d'Accursio nei mesi di novembre e dicembre 2017, ricordando che il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita nel 1999 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Avv. Susanna Zaccaria
Assessora alle Pari Opportunità
Comune di Bologna
Aggiunto il 2 apr 2017
PATRE LUMINUM di ANDREA BENETTI
Museo Civico di Gallipoli - via A Pace, 108 - Gallipoli
sabato
8
aprile
2017
martedì
18
aprile
2017
Durante la Pasqua 2017, dall’8 al 18 aprile, sarà allestita nel Museo Civico di Gallipoli la mostra di Andrea Benetti dal titolo “Patre Luminum”, composta da opere su tela, affiancate da una installazione in legno, metallo e vetro di Murano.
La mostra “Patre Luminum” ("Signum Crucis" nella prima versione) è nata grazie alla prima opera intitolata “Omaggio a Karol Wojtyla”, che fu realizzata nel 2009 come tributo alla grande figura di Papa Giovanni Paolo II. Nel 2012, proprio quel dipinto fu donato al Pontefice Benedetto XVI, da parte dell'Ente Morale A.N.F.E.
La scelta stilistica delle opere, che vede la Croce inserita in un contesto di forme astratte dai colori spesso vivaci, vuole evidenziare l'aspetto della speranza espresso dal sacro simbolo della Cristianità. Attraverso questi colori che trasmettono una gioia profonda, viene interpretato il messaggio di resurrezione e di salvezza, che Gesù ha donato all'umanità, attraverso il proprio sacrificio, il cui significato è stato custodito fino ai nostri giorni proprio da quel sacro simbolo.
L'anteprima nazionale della mostra con il titolo “Signum Crucis” è stata allestita nel gennaio 2016, in occasione di Arte Fiera, nell’ex Chiesa dell’Ospedale degli Innocenti, nella centralissima Bologna.
Il progetto espositivo vanta i testi del prof. emerito Mons. Fiorenzo Facchini dell’Università di Bologna e dei prof. Fernando e Gioia Lanzi, rispettivamente Direttore e Vice Direttrice del Museo della Beata Vergine di San Luca di Bologna.
Aggiunto il 10 gen 2017
inMovimento di Andrea Benetti
ex Ospedale dei Bastardini Via Massimo D'Azeglio, 41- 40123 - Bologna
giovedì
26
gennaio
2017
domenica
29
gennaio
2017
inMovimento di Andrea Benetti
a cura di Ilaria Schipani
26 > 29.01.2017
Inaugurazione ore 18:00 del 27.01.2017
Sabato dalle 10:00 alle 00:30
ex Ospedale dei Bastardini
Via Massimo D'Azeglio, 41- 40123 - Bologna
inMovimento
Terre colorate, ruggini ed incisioni danno vita a contemporanei petroglifi i cui soggetti non sono più bottini di caccia e lotte tra i primi uomini e animali, ma i simboli più acclamati della nostra era: macchine, areoplani, treni, la mitica Vespa 50 special, mezzi di trasporto che permettono all’uomo 3.0 di essere sempre inMovimento e che Andrea Benetti utilizza per ricondurci invece indietro nel tempo, come è solito fare attraverso la sua Arte Neorupestre. Basata sulla riproduzione della maniera dei primitivi, l’arte di Benetti riprende lo stile delle antiche incisioni nelle caverne, omaggiandone la scoperta e l’iniziazione dell’arte stessa e dell’astrattismo.
Il rimando all’arte preistorica è per Benetti un tentativo e un invito a riflettere sul presente attraverso un confronto col passato. L’artista, come un moderno primitivo che non si rassegna e fa travolgere dal frenetico avanzare del progresso, “sospende” ed incide, come i suoi antenati, simboli e immaginari del più attuale lifestyle, campi da golf, barche, motoscafi che sfilano in mare come nelle più comuni pubblicità di vacanze in località balneari. Ed ecco emergere un originale salto temporale che mescola presente e passato, preistorico e popular. Un’iconografia Pop(historica), in cui forme geometriche ed elementari, tipiche dei disegni primitivi, fanno ora da sfondo e decorano campionari di mezzi a due e quattro ruote. Multipli di figure riempiono i piani in gesso dei bassorilievi, a volte sospese su sfondi monocromi, a volte si allineano come nella più fortunata sorte delle slot machine.
Il progresso è evidente. Rispetto ai desideri e ai bisogni dei nostri antenati, vi è un cambio di prospettiva, di interessi, di riferimenti dell’uomo moderno. E Benetti mette in scena questo cambiamento, ovvio se si considera esclusivamente il fattore temporale, ma non così scontato se si volge uno sguardo al presente e soprattutto al futuro che verrà. Le Vespe, come centauri, assumono per metà l’aspetto di animali. Ed ecco che le origini ritornano sempre, si impongono, non possiamo prescindere dalla nostra natura e dalle nostre radici. La presenza costante della flora e fauna è volta a ricordarci il nostro essere ospiti sulla Terra, anche se nelle opere di Benetti la convivenza con l’ingombrante esserci dell’uomo e dei suoi prodotti appare più idilliaca di quanto sia in realtà. Ma è parte del messaggio dell’artista: è un invito alla riflessione e al confronto. La terra, gli uomini, le macchine tutti in movimento, continuo avanzamento… ma in questa “grande accelerazione” dov’è il traguardo?
Ilaria Schipani
Aggiunto il 14 lug 2016
Articolo
Museo del Castello di San Giorgio - La Spezia
dall'11 agosto al 7 settembre 2016
Omaggio alla pittura Rupestre di ANDREA BENETTI
a cura di Marzia Ratti
Approda alla terza tappa nei saloni del Museo del Castello di San Giorgio, a La Spezia, il progetto espositivo di Andrea Benetti, dopo essere stato presentato alla Camera dei Deputati ad aprile 2015 (VR60768 · anthropomorphic figure) e all’Università di Ferrara, a maggio e giugno 2016 (preHISTORIA CONTEMPORANEA). L’attuale allestimento al Castello San Giorgio è costituito da una mostra di Andrea Benetti intitolata “Omaggio alla pittura Rupestre”, curata da Marzia Ratti ed ispirata alle origini della pittura delle caverne. È parte integrante la proiezione di un'opera di video arte, realizzata sul medesimo tema. La vera novità artistica del progetto consiste nelle tele realizzate da Andrea Benetti utilizzando residui ottenuti dal lavaggio dei reperti archeologici e da altro materiale proveniente dagli scavi nella Grotta di Fumane (VR), effettuati nello strato risalente al Paleolitico. Tutto il materiale è stato fornito dall'Università di Ferrara (Archeologia della Preistoria). Oltre alle opere su tela, sono esposti i disegni Neorupestri, realizzati su una speciale carta creata da Benetti. L'ispirazione di base, che anima il progetto, nasce dalla ricerca creativa e dall'intuizione dell'artista bolognese, che focalizza la propria attenzione sull'odierno modo di comunicare, basato sull'esasperata stilizzazione delle immagini. Egli, infatti, evidenzia come i più diffusi mezzi di comunicazione in uso su scala mondiale, interagiscano con l'essere umano attraverso un'iconografia percepita tramite la connessione con i nostri due principali sensi: la vista e l'udito. Televisione, internet, smartphone, tablet, computer sono ormai mezzi di fruizione di massa, coi quali assimiliamo e trasmettiamo la realtà (o l'illusione di essa), proprio attraverso quei due sensi, riavvicinando il nostro modo di comunicare all'arte della Preistoria. Andrea Benetti parte dal concetto che nella pittura Rupestre, seppure in maniera inconscia, l'homo sapiens aveva già delineato le future vie delle arti visive: ovvero il figurativo, l'astrattismo, il simbolismo ed il concettuale.
www.andreabenetti.com - www.andreabenetti-foundation.org
CATALOGO EDIZIONI QUDULIBRI
TESTI di Marzia Ratti, Andrea Marrone, Andrea Benetti
ISBN: 978-88-99007-23-2
La mostra è promossa dalla Città della Spezia, dai Servizi Culturali del Comune della Spezia, dal Museo del Castello di San Giorgio, dal Consorzio Il Cigno e dall'Associazione Culturale Italian Art Promotion
Si ringraziano Pasta Fresca Mammi e Casa con Vista
Aggiunto il 3 mag 2016
preHISTORIA CONTEMPORANEA di ANDREA BENETTI
Università degli Studi di Ferrara - Palazzo Turchi di Bagno - Dipartimento di Studi Umanistici - Corso Ercole I d'Este, 32 - Ferrara
venerdì
13
maggio
2016
domenica
19
giugno
2016
PROMOSSA DALL'UNIVERSITA' DI FERRARA E DAL SISTEMA MUSEALE DI ATENEO DI FERRARA e con il Patrocinio della Regione Emilia Romagna, del Comune di Ferrara, del Comune di Fumane, della Grotta di Fumane, del Museo di Paleontologia e Preistoria P. Leonardi di Ferrara, del Museo Paleontologico e Preistorico di Sant'Anna d'Alfaedo, del Parco Naturale Regionale della Lessinia
13 MAGGIO > 19 GIUGNO 2016
preHISTORIA CONTEMPORANEA di ANDREA BENETTI
a cura di Marco Bertolini, Federica Fontana, Marco Peresani, Matteo Romandini, Ursula Thun Hohenstein
CATALOGO QUDULIBRI: ISBN 978-88-99007-1 8-8
TESTI DI Andrea Benetti, Pasquale Fameli, Ada Patrizia Fiorillo, Marco Peresani, Matteo Romandini, Ilaria Schipani, Ursula Thun Hohestain.
Il progetto di Andrea Benetti intitolato preHISTORIA CONTEMPORANEA a cura di Marco Bertolini, Federica Fontana, Marco Peresani, Matteo Romandini, Ursula Thun Hohenstein, promosso dall'Università di Ferrara e dal Sistema Museale dell'Ateneo, col patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Ferrara, è costituito da una mostra di arte Neorupestre di Andrea Benetti, ispirata alle origini della pittura Rupestre, integrata dall'esposizione di seii reperti archeologici (riprodotti in copia esatta) dipinti o incisi dall'uomo preistorico e rinvenuti durante gli scavi effettuati negli ultimi decenni dagli archeologi dell'Università di Ferrara. La vera novità artistica del progetto, oltre all'affiancamento di opere preistoriche alle opere contemporanee ispirate alla Preistoria, consiste nelle tele realizzate da Andrea Benetti utilizzando residui ottenuti dal lavaggio dei reperti archeologici e da altro materiale di scarto proveniente dagli scavi effettuati nello strato del terreno risalente al Paleolitico. Oltre alle opere su tela, sono esposti i disegni Neorupestri, realizzati sulla carta di Montesanto (una speciale carta prodotta da Benetti nell'omonimo paesino, situato nella provincia di Ferrara). L'ispirazione di base, che anima il progetto, nasce dalla ricerca creativa e dall'intuizione di Benetti, che focalizza la propria attenzione sull'odierno modo di comunicare, basato sull'esasperata stilizzazione delle immagini. Egli, infatti, evidenzia come i più diffusi mezzi di comunicazione in uso su scala mondiale, interagiscano con l'essere umano attraverso un'iconografia percepita mediante la connessione coi nostri due principali sensi: la vista e l'udito. Televisione, internet, smartphone, tablet, computer sono ormai mezzi di fruizione di massa, coi quali percepiamo e trasmettiamo la realtà (o l'illusione di essa), proprio attraverso quei due sensi, riavvicinando il nostro modo di comunicare all'arte della Preistoria. Anche per questo motivo sarà parte integrante della mostra l'esposizione delle copie delle opere d'arte preistoriche, realizzate su pietra e rinvenute durante gli scavi archeologi dell'Università di Ferrara. Benetti parte dal concetto che nella pittura Rupestre, seppure in maniera inconscia, l'homo sapiens aveva già delineato le future vie delle arti visive: ovvero il figurativo, l'astrattismo, il simbolismo ed il concettuale.
http://www.andreabenetti.com/ - http://www.andreabenetti-foundation.org/
Aggiunto il 16 mar 2016
Presentazione video della mostra:
SIGNUM CRUCIS
di Andrea Benetti
29.01 - 01.02.2016
Ex Ospedale degli Innocenti
Bologna - Italia
Ideazione e realizzazione del video:
Andrea Benetti
in collaborazione con
Barbara Luciano
Voce tratta da:
Omne Datum Optimum
Schola Hungarica - Magyar Gregoriánum
Musica e remix: Andrea Benetti
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Aggiunto il 16 mar 2016
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Giovedì 25 giugno, alle ore 18:30, è stata inaugurata a Lecce, nel Castello Carlo V, la mostra di Andrea Benetti intitolata “Astrattismo delle origini”, allestita con venticinque opere su tela e la presentazione dell'opera di videoarte intitolata “essentia”.
“Astrattismo delle origini” è un progetto promosso e patrocinato dal Comune di Lecce, dal MUST (Museo storico di Lecce) dall'Associazione Culturale Italian Art Promotion e dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese: Theutra, Oasimed e Novamusa, e curata dal prof. Toti Carpentieri.
Una mostra di pittura Neorupestre di Andrea Benetti, ispirata all'astrattismo delle origini con la presentazione dell'opera di videoarte intitolata “essentia”, realizzata da Andrea Benetti, Audrey Coianiz, Saul Saguatti e Frank Nemola. L'opera di videoarte è già stata presentata in anteprima ad aprile, all'interno della mostra di Andrea Benetti intitolata “VR60768 anthropomorphic figure”, promossa dalle Università di Bologna e Ferrara ed allestita a Roma presso la Camera dei Deputati.
“Astrattismo delle origini” nasce dalla ricerca creativa di Andrea Benetti, che convoglia la propria esperienza nel progetto, unendo la pittura alla videoarte, mescolando sensazioni visive ed acustiche, con la creazione di un ponte ideale tra le origini dell'uomo e la contemporaneità. Egli focalizza la propria attenzione sull'odierno modo di comunicare, basato sull'utilizzo diffuso di una neo-iconografia, tesa ad estremizzare e a semplificare la comunicazione, in un probabile inconscio ritorno alle origini. Ne consegue l'appropriata analogia alla base del progetto, che evidenzia come i più diffusi dispositivi utilizzati oggi dalle masse interagiscano principalmente con l'uomo attraverso l'uso di due sensi, che fungono da percettori di immagini e di suoni, ovvero la vista e l'udito.
Attraverso la televisione digitale ed internet, grazie a strumenti di grande diffusione quali i tablet, gli smartphone ed i computer, percepiamo e trasmettiamo la realtà, o l'illusione di essa, sempre attraverso quei due sensi.
Effettuando una trasfigurazione ed una rivisitazione ideale, Andrea Benetti in collaborazione con Audrey Coianiz, Frank Nemola e Saul Saguatti, tra l'onirico ed il reale, grazie alla creazione di un neo-simbolismo, fa rivivere in “essentia” colori, forme e suoni delle origini, che agli albori dell'umanità, i nostri antenati scoprivano per la prima volta ed utilizzavano per comunicare.
Da parecchi anni Andrea Benetti svolge la propria ricerca sulla pittura Rupestre, rendendole omaggio con opere che la rivisitano e la trasfigurano. Egli parte dal concetto che nella pittura Rupestre erano già contenute tutte le future vie della pittura, tra cui il figurativo, l'astrattismo, il simbolismo ed il concettuale. Usando la tela come supporto, le sue opere sono formate da bassorilievi realizzati col fondo gesso ad emulare simbolicamente le sporgenze delle pareti rocciose; il bassorilievo è successivamente anticato con sostanze naturali, quali caffè, hennè, cacao, curcuma, ecc. e reso simile cromaticamente ai minerali presenti in natura, per poi passare alla fase finale, in cui completano l'opera i colori ad olio. Saranno le tele ispirate all'astrattismo delle origini a costituire l'asse portante della mostra allestita a Lecce, nel suggestivo Castello Carlo V.
Aggiunto il 16 mar 2016
CAMERA DEI DEPUTATI - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA - UNIVERSITÀ DI FERRARA
VR60768 ANTHROPOMORPHIC FIGURE
La mostra di Andrea Benetti alla Camera dei Deputati
a cura della prof. Silvia Grandi e del prof. Marco Peresani
Il progetto di Andrea Benetti dal titolo "VR60768 anthropomorphic figure", promosso dall'Università di Bologna, dall'Università di Ferrara e da Italian Art Promotion, ha come cuore una mostra di Andrea Benetti composta da undici disegni Neorupestri, realizzati su una speciale carta, chiamata dall'autore di "Montesanto", nove opere su tela, realizzate con materiale proveniente dagli scavi risalenti al Paleolitico, l'opera di videoarte intitolata "essentia" creata insieme al gruppo Basmati Film. Infine, in esposizione, le riproduzioni esatte delle due pietre dipinte con l'ocra circa 40.000 anni fa dall'Homo Sapiens e ritrovate dai ricercatori dell'università di Ferrara nella grotta di Fumane. La mostra è stata inaugurata il 16 aprile 2015 alla Camera dei Deputati, nel Complesso di Vicolo Valdina e curata dalla prof. Silvia Grandi e dal prof. Marco Peresani. Il progetto è patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dalla Regione Veneto, dal Parco Naturale Regionale Lessinia, dal Comune di Fumane e dalla grotta di Fumane.
L'ispirazione di fondo che anima il progetto, nasce dalla ricerca creativa e dall'intuizione di Andrea Benetti, che focalizza la propria attenzione sull'odierno modo di comunicare, basato sull'esasperata stilizzazione delle immagini. Egli, infatti, evidenzia come i più diffusi mezzi di comunicazione in uso su scala mondiale, interagiscano con l'essere umano attraverso un'iconografia percepita mediante la connessione coi nostri due principali sensi: la vista e l'udito. Televisione, internet, smartphone, tablet, computer palmari sono ormai mezzi di fruizione di massa, coi quali percepiamo e trasmettiamo la realtà (o l'illusione di essa), proprio attraverso quei due sensi, riavvicinando il nostro modo di comunicare all'arte della Preistoria. Anche per questo motivo sarà parte integrante della mostra l'esposizione delle copie delle opere d'arte preistoriche, realizzate su pietra e rinvenute nelle grotte di Fumane dagli archeologi dell'Università di Ferrara e catalogate con le sigle VR60768 e VR60769, da cui è nato il titolo del progetto. Benetti parte dal concetto che nella pittura Rupestre, seppure in maniera inconscia, l'homo sapiens aveva già delineato le future vie delle arti visive: ovvero il figurativo, l'astrattismo, il simbolismo ed il concettuale.
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Aggiunto il 16 mar 2016
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“IL COLORE DELLA LUCE” DI ANDREA BENETTI
VIAGGIO NELLA GROTTA IPERTECNOLOGICA
TRA SUGGESTIONI PRIMITIVE, IMMAGINI DIGITALI E SUONI ELETTRONICI
Ha inaugurato sabato 11 ottobre alle ore 18 nella storica e affascinante location dell’Ex Ospedale dei Bastardini a Bologna la mostra “Il colore della luce-Opere in bianco” dell’artista bolognese ANDREA BENETTI.
Diciotto tele monocrome, nel consueto stile “Neorupestre” del pittore, in cui la luce costruisce il colore.
Opening performance ad alto impatto con il suggestivo allestimento video di BASMATI FILM, Instant Film Project per Andrea Benetti, che proietterà sulla volta del salone le immagini della performance di animazione live di Andrea Benetti, accompagnate dall’esebizione del musicista Frank Nemola, in un corto circuito tra freddi suoni elettronici e il calore della sua voce e delle note della sua tromba dal vivo.
Diciotto tele monocrome, dove il bianco si trasforma in colore sotto la sollecitazione della luce, in un gioco combinatorio e plastico di ombre e luminosità, di campiture piatte e di rilievi: sceglie la purezza primigenia del non colore l’artista bolognese Andrea Benetti nella sua nuova mostra “Il colore della luce - Opere in bianco”, in programma dall’11 al 19 ottobre a Bologna nella suggestiva location dell’Ex Ospedale dei Bastardini (via Massimo d’Azeglio, 41/A). La mostra è curata da Silvia Grandi, docente di Fenomenologia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, con la collaborazione scientifica del Settore CoMe-Contemporaneo Metodologico del Dipartimento delle arti Visive, Performative e Mediali.
Spettacolare l’opening performance in programma sabato 11 ottobre alle ore 18: la sala dell'ex Chiesa di Santa Maria degli Angeli dell’Ospedale dei Bastardini si trasformerà infatti in una moderna grotta, dove alla suggestione sacrale delle opere monocrome allestite negli spazi rarefatti e affascinanti dell’imponente edificio si affiancheranno le più moderne tecnologie d’animazione. Ai tavoli delle consolle, le figure e i simboli tracciati da Benetti su un piano di lavoro saranno ripresi ed animati in diretta nell’INSTANT FILM Project di Basmati film, e proiettati sulla volta della sala in contemporanea alla sonorizzazione live del musicista Frank Nemola, in un’atmosfera da vera e propria grotta tecnologica sinestetica.
Silvia Grandi, curatrice - Tratto dal catalogo della mostra
“Le semplificazioni grafiche delle immagini che animano le tele “neorupestri” di Andrea Benetti mettono in evidenza come nei suoi lavori si ritrovino forme e figure in bilico tra un passato arcaico, che implode fino all’espressività dell’uomo primitivo, e un futuro ipertecnologico. I suoi pattern stilizzati di automobili, aeroplani, scooter si mescolano alle silhouette di cavalli, di bufali e di ominidi, diventando simboli, modelli araldici di un mondo visto attraverso una lente sintetizzante in cui prevale il segno del contorno, l’outlined, per circoscrivere le diverse icone.
Benetti, infatti, non disdegna l’uso, oggi molto in voga tra gli artisti, dello stencil o della mascherina, un metodo rapido ed economico per rappresentare l’essenza comunicativa ed espressiva delle immagini, alleggerite così da eccessivi gravami realistici e descrittivi come nell’attualissimo linguaggio visivo della computer graphic.
Nella mostra “Il colore della luce” Benetti compie un ulteriore passo all’indietro regredendo agli stilemi dell’incisione rupestre monocroma e scabra adottata dagli antichi Camuni, per riadattare in chiave attuale le potenzialità espressive del segno e del tratto inciso. L’annullamento della stesura cromatica, così felicemente usata in tanti lavori precedenti, in favore del monocromo bianco consente inoltre alla luce di farsi colore, di sollecitare le superfici incise imprimendo alle icone una plasticità asettica e talvolta immateriale, così che queste si animano grazie alle infinite sfumature luminose di bianco e di grigio, in un gioco combinatorio di opachi e lucidi, di campiture piatte e di rilievi e aggetti. L’atmosfera si fa misteriosa e quasi mistica in una sorta di rivisitazione della caverna o della grotta dell’Homo sapiens in versione aggiornata, dove alle opere sulle pareti studiate per interagire con l’ambiente, si abbina l’imponente apparato tecnologico predisposto per la performance dell’inaugurazione. In essa il freddo suono elettronico preregistrato di Frank Nemola si alternerà a stacchi ritmici incalzanti, al suono caldo e ancestrale della sua tromba e ai suoi vocalizzi, mentre attraverso l’animazione live di Basmati i soggetti dei quadri incisi sembreranno staccarsi dalle pareti, fluttuando liberi e smaterializzati in pixel luminosi sulla volta."
Aggiunto il 16 mar 2016
L'Università degli Studi di Bari Aldo Moro
in collaborazione con
Associazione Culturale e Artistica "AnimARSi"
presentano
COLORI E SUONI DELLE ORIGINI
La genesi della pittura
Opere di ANDREA BENETTI e musica di FRANK NEMOLA
a cura di STEFANIA CASSANO
La mostra è visitabile dal 28 febbraio al 26 marzo 2014
Ex Palazzo delle Poste • Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Inaugurazione 28 febbraio alle ore 18:00 con la performance musicale di
FRANK NEMOLA
"Seminario sull'Arte Neorupestre" il 28 febbraio alle ore 10:30
presso l'AULA MAGNA ALDO COSSU • PALAZZO ATENEO
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
presentato da Stefania Cassano
interverranno i professori Donato Coppola e Gregorio Rossi
introdurrà il Magnifico Rettore il Professor Antonio Felice Uricchio
CATALOGO DELLA MOSTRA
http://issuu.com/andreabenetti/docs/c...
COMUNICATO STAMPA
Venerdì 28 febbraio sarà inaugurato a Bari, presso il Centro Polifunzionale Studenti (ex Palazzo delle Poste), il progetto artistico "Colori e dei suoni delle Origini", con una mostra che vedrà la collaborazione tra Andrea Benetti, artista conosciuto a livello internazionale e autore del Manifesto dell'Arte Neorupestre, presentato alla 53. Biennale di Venezia, e Frank Nemola, figura di primo piano nel panorama musicale italiano e polistrumentista di Vasco Rossi, che inaugurerà la mostra alle ore 18:00 con una performance musicale live.
Oltre alla mostra, si terrà alle 10:30 del 28 febbraio in Aula Magna di Palazzo Ateneo il "Seminario sull'Arte Neorupestre". Relatori: il professor Donato Coppola, docente di Paleoetnologia ed Archeologia della Preistoria, Professor Gregorio Rossi curatore del Museo MACIA e della curatrice della mostra Stefania Cassano.
"Colori e suoni delle origini", curata da Stefania Cassano, è un progetto promosso dall'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dall'Associazione Culturale AnimARSi.
Stefania Cassano, curatrice della mostra, riscontra nel progetto dei due artisti una forte complementarietà: sottolinea infatti la grande armonia con la quale i due artisti operano e propongono la loro arte, in un intreccio di sensazioni "primigenie", provenienti direttamente dalla sfera istintuale dell'essere umano, filtrata solo in parte dal giudizio critico e dal pensiero contemporaneo.
"Colori e suoni delle origini" nasce dalla ricerca creativa di Benetti e Nemola, che, attraverso l'unione di due mezzi espressivi, quali pittura e musica, riescono a creare un progetto di "arte acustica".
I due artisti creano un ponte ideale tra le origini dell'uomo e la contemporaneità, tra le forme antiche ed essenziali di espressione e le odierne esemplificazioni dei sistemi digitali di comunicazione di massa utilizzando i due sensi per eccellenza dei due periodi: udito e vista.
La mostra si compone di variegate opere di pittura e disegno Neorupestre di Andrea Benetti e della performance musicale/vocale composta ed eseguita appositamente per le tele dell'artista dal musicista Frank Nemola. Il live della performance, sarà eseguito durante l'inaugurazione. Le ultime collaborazioni tra Andrea Benetti e Frank Nemola, musicista che da sempre svolge un'intensa e colta ricerca sulla musica e sulla sua traduzione scenica, studiando la sonorità delle origini unite ai rumori e suoni elettronici, risalgono al settembre 2011, anno in cui i due artisti presentarono il progetto di enorme successo, all'interno delle Grotte di Castellana (divenuto oggetto della ricerca sull'arte contemporanea dell'università del Salento) ed all'aprile 2013, in cui il progetto è stato "consacrato" a Bologna, nella sala Ercole di Palazzo D'Accursio (divenuto oggetto della ricerca sull'arte contemporanea dell'università di Bologna).
Andrea Benetti, che da molti anni esprime col favore di critica e pubblico le proprie idee e la propria pittura nell'ambito dell'arte contemporanea, presenterà la sua ricerca sulle qualità della pittura Neorupestre. Nelle sue opere, trattati spesso in modo da simbolizzare al massimo la vicinanza ai dipinti delle caverne preistoriche, ma elaboranti e raggianti, anche di colori ad olio, si ritrovano forme ed oggetti che riportano ad un passato antico, oltre che ad un futuro ipertecnologico. Benetti ha esposto in molti luoghi di grande prestigio ed è presente con le proprie opere all'interno di importanti Musei e Collezioni Internazionali (O.N.U., Vaticano, Quirinale, Camera dei Deputati, Musei e varie Ambasciate nel mondo, ecc.).
Col Patrocinio di
Regione Puglia, Provincia di Bari, Comune di Bari. Comune di Castellana Grotte, F.A.I. (Fondo per l'Ambiente Italiano) Sezione di Bari, Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Grotte di Castellana, Archeo Club Sezione di Bari
Main Sponsor
AMGAS DI BARI
Sponsor
GRUPPO EDIF • MASSERIA SAN DOMENICO • HOTEL VICTOR • TRY AGAIN • F.LLI LATERZA STAMPE DIGITALI
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Aggiunto il 16 mar 2016
L'Università di Bari Aldo Moro
e l'Associazione Culturale "AnimARSi"
presentano
COLORI E SUONI DELLE ORIGINI
Opere di ANDREA BENETTI e musica di FRANK NEMOLA
a cura di Stefania Cassano
La mostra è visitabile dal 28 febbraio al 26 marzo 2014
Centro Polifunzionale Studenti • Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Ex Palazzo delle Poste • Piazza Cesare Battisti
Inaugurazione 28 febbraio alle ore 18:00 con la performance musicale di
FRANK NEMOLA
"Seminario sull'Arte Neorupestre" il 28 febbraio alle ore 10:30
presentazione di Stefania Cassano
interverranno i professori Donato Coppola e Gregorio Rossi
introdurrà il Magnifico Rettore professor Antonio Felice Uricchio
presso l'AULA MAGNA ALDO COSSU • PALAZZO ATENEO • Piazza Umberto I, 1
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Durante il Seminario, il Presidente del Premio Internazionale Excellence,
il Cavalier Tommaso Chiarella, consegnerà il prestigioso Premio Internazionale
ai Maestri Andrea Benetti e Frank Nemola, al Magnifico Rettore
prof. Antonio Felice Uricchio ed alla curatrice dell'evento Stefania Cassano.
Comunicato Stampa
Venerdì 28 febbraio sarà inaugurato a Bari, presso il Centro Polifunzionale Studenti (ex Palazzo delle Poste), il progetto artistico "Colori e dei suoni delle Origini", con una mostra che vedrà la collaborazione tra Andrea Benetti, artista conosciuto a livello internazionale e autore del Manifesto dell'Arte Neorupestre, presentato alla 53. Biennale di Venezia, e Frank Nemola, figura di primo piano nel panorama musicale italiano e polistrumentista di Vasco Rossi, che inaugurerà la mostra alle ore 18:00 con una performance musicale live.
Oltre alla mostra, si terrà alle 10:30 del 28 febbraio in Aula Magna di Palazzo Ateneo il "Seminario sull'Arte Neorupestre" a cura dei professori Donato Coppola e Gregorio Rossi, docente di Paleoetnologia ed Archeologia della Preistoria e della curatrice della mostra Stefania Cassano.
"Colori e suoni delle origini", curata da Stefania Cassano, è un progetto promosso dall'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dall'Associazione Culturale AnimARSi.
Stefania Cassano, curatrice della mostra, riscontra nel progetto dei due artisti una forte complementarietà: sottolinea infatti la grande armonia con la quale i due artisti operano e propongono la loro arte, in un intreccio di sensazioni "primigenie", provenienti direttamente dalla sfera istintuale dell'essere umano, filtrata solo in parte dal giudizio critico e dal pensiero contemporaneo.
"Colori e suoni delle origini" nasce dalla ricerca creativa di Benetti e Nemola, che, attraverso l'unione di due mezzi espressivi, quali pittura e musica, riescono a creare un progetto di "arte acustica".
I due artisti creano un ponte ideale tra le origini dell'uomo e la contemporaneità, tra le forme antiche ed essenziali di espressione e le odierne esemplificazioni dei sistemi digitali di comunicazione di massa utilizzando i due sensi per eccellenza dei due periodi: udito e vista.
La mostra si compone di variegate opere di pittura e disegno Neorupestre di Andrea Benetti e della performance musicale/vocale composta ed eseguita appositamente per le tele dell'artista dal musicista Frank Nemola. Il live della performance, sarà eseguito durante l'inaugurazione. Le ultime collaborazioni tra Andrea Benetti e Frank Nemola, musicista che da sempre svolge un'intensa e colta ricerca sulla musica e sulla sua traduzione scenica, studiando la sonorità delle origini unite ai rumori e suoni elettronici, risalgono al settembre 2011, anno in cui i due artisti presentarono il progetto di enorme successo, all'interno delle Grotte di Castellana (divenuto oggetto della ricerca sull'arte contemporanea dell'università del Salento) ed all'aprile 2013, in cui il progetto è stato "consacrato" a Bologna, nella sala Ercole di Palazzo D'Accursio (divenuto oggetto della ricerca sull'arte contemporanea dell'università di Bologna).
Col Patrocinio di
Regione Puglia
Provincia di Bari
Comune di Bari
Comune di Castellana Grotte
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Parco Nazionale dell'Alta Murgia
Grotte di Castellana
Archeo Club Sezione di Bari
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Recensioni e commenti

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bisognerà iniziar a far parte dei collezionisti di questo Maestro . . .
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