Marino Lecchi
MarinoLecchi:
Tracce di un percorso artistico.
Lecchi Marino si è proposto già dal 1977 in diverse personali e collettive soprattutto in Lombardia fra queste Egli ricorda come la più significativa quella tenuta a Milano in via Turati alla “SCHETTINI”, che all’epoca era galleria importante dove gli artisti venivano attentamente selezionati da una commissione giudicante l’idoneità ad esporre. Fu questa l’occasione in cui Marino Lecchi conobbe Sergio D’Angelo, poeta scrittore, pregevole artista, di risonanza nazionale e conosciuto in tutto il mondo, peraltro attivo con partecipazioni anche alla biennale di Venezia. Quest’ultimo si muoveva nell’ambito delle ricerche del gruppo degli”Spazialisti” essendone un protagonista e Marino ne rimase colpito. D’Angelo presentò Lecchi con una sua critica favorevole rafforzandone l’intento artistico.
Lecchi si sentì per la prima volta riconosciuto, da persona veramente competente,il suo valore espressivo e talento. Seguirono negli anni successivi una serie di esposizioni meno rilevanti, anche causate dalla necessità di svolgere un’altra professione. Non di rado si distaccò dalla pittura attiva per concedersi, si potrebbe dire dei“ritiri spirituali” nell’intento per l’appunto più meditato che fattivo operativo di coniare una nuova e peculiare modalità espressiva. Alla fine del 1998 Marino si congeda dalla sua professione non artistica e raggiunto un suo stile solidamente espresso, abbraccia interamente la causa della pittura intuendo di avere la possibilità di esprimere una direzione precisa alla sua ricerca sempre più introspettiva ed onirica. Nel 2008 l’importante mostra alla “Mazzoleni Art Gallery” e l’incontro col critico e pittore Franco Bulfarini con cui si sviluppa un rapporto di immediata affinità artistica, oltre che di stima reciproca, gli fornisce ulteriori motivazioni e spunti di riflessione che bene emergono nelle ultime opere.
I momenti salienti dell’arte di Lecchi si possono rubricare come segue:
1978 personale salone esposizioni in Salice Terme.
1982 galleria Schettini Milano
1984-85-86 personali e collettive alla “Petrofil" Arte” viale Tunisia Milano
1987 Galleria “Pedalini” Treviglio Bergamo (ora chiusa)
2001.2006 Partecipa a più collettive U.C.A.I
2001-22007 Approda all’ultima espressione
2008 Espone con successo le sue opere alla Galleria d’arte contemporanea
Mazzoleni Art Gallery di Alzano Lombardo BG.
2008 Collettiva 10 artisti “OLTRE I CONFINI” “galleria Lovetti Arte” Ferrara
2008 Conosce il critico ed artista Franco Bulfarini e si iscrive
all’ass.”la Bottega degli Artisti” di Ravarino MO.
2008 Pa...
Scopri opere d'arte contemporanea di Marino Lecchi, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2009 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Marino Lecchi su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Marino Lecchi. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
l'infinito reale • 30 opere
Guarda tuttoUN'ARTISTA CHE INCIDE NEL PRESENTE PRECORRENDO IL FUTURO
Importante partecipazione dell’artista Marino Lecchi
alla "Fiera dell'arte Bergamo".
Lecchi è un pittore esplosivo che negli ultimi tempi miete successi e consensi
in tutte le rassegne cui partecipa. La sua estetica è accattivante ma il suo pronunciamento va ben oltre il semplice aspetto della visione. La sua è un'analisi che si appunta sulle possibilità dell'uomo di approdare a nuove dimensioni del sapere che l'arte può intuire e cogliere prima che la scienza spiegare.
L'immersione nella sacralità dello spazio cosmico, condotta da Marino, ha il senso di voler trainare, da quel luogo dell'oltre, ove operano gli Dei, verità che nutriranno il razionale su un nuovo piano di conoscenza e di sviluppo.
Una pittura ed un'arte che guarda allo spazio per ridare fiducia all'uomo rilanciandolo verso un nuovo umanesimo che trovi pronunciamento nell'oltrepassare le barriere del presente. Lecchi ricerca il superamento di una statica e banalizzante se non squallida razionalità contemporanea che soprattutto nell'arte segna il passo e produce involuzione, per poter traghettare e traghettarci ad un livello più alto di coscienza e consapevolezza e quindi dirigere su nuovi valori ed espressività, onde accarezzare o forse poter superare inedite frontiere di civiltà.
Commento: Franco Bulfarini
Le 2 opere di Marino Lecchi: “L’infinito Reale” e “ ECCE HOMO” cm 120x120
Permanente in Galleria:MazzoleniArtGallery emails:
Riconoscimento
Biografia
MarinoLecchi:
Tracce di un percorso artistico.
Lecchi Marino si è proposto già dal 1977 in diverse personali e collettive soprattutto in Lombardia fra queste Egli ricorda come la più significativa quella tenuta a Milano in via Turati alla “SCHETTINI”, che all’epoca era galleria importante dove gli artisti venivano attentamente selezionati da una commissione giudicante l’idoneità ad esporre. Fu questa l’occasione in cui Marino Lecchi conobbe Sergio D’Angelo, poeta scrittore, pregevole artista, di risonanza nazionale e conosciuto in tutto il mondo, peraltro attivo con partecipazioni anche alla biennale di Venezia. Quest’ultimo si muoveva nell’ambito delle ricerche del gruppo degli”Spazialisti” essendone un protagonista e Marino ne rimase colpito. D’Angelo presentò Lecchi con una sua critica favorevole rafforzandone l’intento artistico.
Lecchi si sentì per la prima volta riconosciuto, da persona veramente competente,il suo valore espressivo e talento. Seguirono negli anni successivi una serie di esposizioni meno rilevanti, anche causate dalla necessità di svolgere un’altra professione. Non di rado si distaccò dalla pittura attiva per concedersi, si potrebbe dire dei“ritiri spirituali” nell’intento per l’appunto più meditato che fattivo operativo di coniare una nuova e peculiare modalità espressiva. Alla fine del 1998 Marino si congeda dalla sua professione non artistica e raggiunto un suo stile solidamente espresso, abbraccia interamente la causa della pittura intuendo di avere la possibilità di esprimere una direzione precisa alla sua ricerca sempre più introspettiva ed onirica. Nel 2008 l’importante mostra alla “Mazzoleni Art Gallery” e l’incontro col critico e pittore Franco Bulfarini con cui si sviluppa un rapporto di immediata affinità artistica, oltre che di stima reciproca, gli fornisce ulteriori motivazioni e spunti di riflessione che bene emergono nelle ultime opere.
I momenti salienti dell’arte di Lecchi si possono rubricare come segue:
1978 personale salone esposizioni in Salice Terme.
1982 galleria Schettini Milano
1984-85-86 personali e collettive alla “Petrofil" Arte” viale Tunisia Milano
1987 Galleria “Pedalini” Treviglio Bergamo (ora chiusa)
2001.2006 Partecipa a più collettive U.C.A.I
2001-22007 Approda all’ultima espressione
2008 Espone con successo le sue opere alla Galleria d’arte contemporanea
Mazzoleni Art Gallery di Alzano Lombardo BG.
2008 Collettiva 10 artisti “OLTRE I CONFINI” “galleria Lovetti Arte” Ferrara
2008 Conosce il critico ed artista Franco Bulfarini e si iscrive
all’ass.”la Bottega degli Artisti” di Ravarino MO.
2008 Pa...
-
Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1944
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Eventi d'arte in corso e a breve
Influenze
Formazione
Valore dell'artista certificato
Realizzazioni
Attività su ArtMajeur
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Marino Lecchi
Comunicato stampa
le ragioni di una ricerca
“Le ragioni di una ricerca”
Premesso che, diversamente da quello che d’acchito tutti definisco la mia pittura ” astrazione informale” essa è e vuole essere “ALTRO”.
La mia ricerca creativa parte dalla consapevolezza di una condizione umana, che la meccanica quantistica, afferma essere tutt’altro che reale, per come noi intendiamo genericamente il reale, per andare oltre la stessa M.Q.
Perché a questo punto la M.Q. diventa anch’essa una frazione, infinitesimale, di una “realtà ultima” che io ho definito “L'INFINITO REALE”
Perché “infinito reale?”
Perché tutti gli altri infiniti che la storia umana, fino ad ora, ha tentato di delineare non rappresentano la “REALTA'ULTIMA”.
“L’infinito reale” che ho delineato nei miei appunti, è la più estrema frontiera del “conoscitivo” al quale si è pervenuti, con rigore e altissima plausibilità, non dimentichi dell’impossibilità di una certezza.
Le mie opere sono e cercano di essere l’espressione estetica di questa ricerca e di questo approdo “all’infinito reale”.
E in esse vi è la risposta da carpire, andando oltre la banale verosimiglianza con l’informale astratto.
Ricerca quindi di un “codice” estetico espressivo, che sintetizzi una “REALTA’ ULTIMA” ma anche “realtà umana nuova”.
Perché una “NUOVA VISIONE” che vuole estetizzarsi, necessita di un
alto sforzo di ricerca e di trasposizione di concetti.
Da un “INFINITO REALE”, teorizzato, ad un contesto pittorico, fatto di supporti, forme e colori, che cerca di decodificarne il senso intimo.
Cioè come e cosa è “L’INFINITO REALE ?”.
Lecchi Marino

Articolo
Articolo
BIOGRAFIA
MarinoLecchi:
Tracce di un percorso artistico.
Lecchi Marino si è proposto già dal 1977 in diverse personali e collettive soprattutto in Lombardia fra queste Egli ricorda come la più significativa quella tenuta a Milano in via Turati alla “SCHETTINI”, che all’epoca era galleria importante dove gli artisti venivano attentamente selezionati da una commissione giudicante l’idoneità ad esporre. Fu questa l’occasione in cui Marino Lecchi conobbe Sergio D’Angelo, poeta scrittore, pregevole artista, di risonanza nazionale e conosciuto in tutto il mondo, peraltro attivo con partecipazioni anche alla biennale di Venezia. Quest’ultimo si muoveva nell’ambito delle ricerche del gruppo degli”Spazialisti” essendone un protagonista e Marino ne rimase colpito. D’Angelo presentò Lecchi con una sua critica favorevole rafforzandone l’intento artistico.
Lecchi si sentì per la prima volta riconosciuto, da persona veramente competente,il suo valore espressivo e talento. Seguirono negli anni successivi una serie di esposizioni meno rilevanti, anche causate dalla necessità di svolgere un’altra professione. Non di rado si distaccò dalla pittura attiva per concedersi, si potrebbe dire dei“ritiri spirituali” nell’intento per l’appunto più meditato che fattivo operativo di coniare una nuova e peculiare modalità espressiva. Alla fine del 1998 Marino si congeda dalla sua professione non artistica e raggiunto un suo stile solidamente espresso, abbraccia interamente la causa della pittura intuendo di avere la possibilità di esprimere una direzione precisa alla sua ricerca sempre più introspettiva ed onirica. Nel 2008 l’importante mostra alla “Mazzoleni Art Gallery” e l’incontro col critico e pittore Franco Bulfarini con cui si sviluppa un rapporto di immediata affinità artistica, oltre che di stima reciproca, gli fornisce ulteriori motivazioni e spunti di riflessione che bene emergono nelle ultime opere.
I momenti salienti dell’arte di Lecchi si possono rubricare come segue:
1978 personale salone esposizioni in Salice Terme.
1982 galleria Schettini Milano
1984-85-86 personali e collettive alla “Petrofil" Arte” viale Tunisia Milano
1987 Galleria “Pedalini” Treviglio Bergamo (ora chiusa)
2001.2006 Partecipa a più collettive U.C.A.I
2001-22007 Approda all’ultima espressione
2008 Espone con successo le sue opere alla Galleria d’arte contemporanea
Mazzoleni Art Gallery di Alzano Lombardo BG.
2008 Collettiva 10 artisti “OLTRE I CONFINI” “galleria Lovetti Arte” Ferrara
2008 Conosce il critico ed artista Franco Bulfarini e si iscrive
all’ass.”la Bottega degli Artisti” di Ravarino MO.
2008 Partecipa all’evento Artistico “il Piacere dell’Arte 2008 di
(RavarinoMO) con alcune opere dell’ultimo periodo 2008 Si presenta all’Evento Artistico”STUFFIONATEARTE” ed 2008
che si tiene a Stuffione di Ravarino MO, presentando una personale
con lavori recenti
2009-………….Espone ad arte fiera Bergamo
Galleria Di riferimento: Mazzoleni Art Gallery Alzano Lombardo (BG).
Diversi portali web parlano delle sue mostre e della sua arte e lo vedono inserito con opere e commenti critici, fra cui:
1) Pittura e Dintorni
2) Galassia Arte
3) Art Gallery Caffè
4) Arteonweb
5) La Bottega degli Artisti
6) Pittorica
7) Pittart
8)
9) Exibart
10) Artemotore
11) intermediarte
Marino Lecchi è nato il 21/01/1944 abita ed ha lo studio a Capriate S.Gervasio in via S. Siro 22 Bergamo
Tel.02/90987081
Email:
CRITICA1
Critica n.1
LECCHI MARINO
UN'ARTISTA CHE INCIDE NEL PRESENTE PRECORRENDO IL FUTURO
Importante partecipazione dell’artista Marino Lecchi
alla "Fiera dell'arte Bergamo".
Lecchi è un pittore esplosivo che negli ultimi tempi miete successi e consensi
in tutte le rassegne cui partecipa. La sua estetica è accattivante ma il suo pronunciamento va ben oltre il semplice aspetto della visione. La sua è un'analisi che si appunta sulle possibilità dell'uomo di approdare a nuove dimensioni del sapere che l'arte può intuire e cogliere prima che la scienza spiegare.
L'immersione nella sacralità dello spazio cosmico, condotta da Marino, ha il senso di voler trainare, da quel luogo dell'oltre, ove operano gli Dei, verità che nutriranno il razionale su un nuovo piano di conoscenza e di sviluppo.
Una pittura ed un'arte che guarda allo spazio per ridare fiducia all'uomo rilanciandolo verso un nuovo umanesimo che trovi pronunciamento nell'oltrepassare le barriere del presente. Lecchi ricerca il superamento di una statica e banalizzante se non squallida razionalità contemporanea che soprattutto nell'arte segna il passo e produce involuzione, per poter traghettare e traghettarci ad un livello più alto di coscienza e consapevolezza e quindi dirigere su nuovi valori ed espressività, onde accarezzare o forse poter superare inedite frontiere di civiltà.
Commento: Franco Bulfarini
Le 2 opere di Marino Lecchi: “L’infinito Reale” e “ ECCE HOMO” cm 120x120
Permanente in Galleria:MazzoleniArtGallery emails:
CRITICA2
Marino Lecchi “Luci dall’universo interiore”
Astrazione, informale alla Tapiers? Per Marino Lecchi sono cose passate. La sua pittura parla al futuro
Egli si avvale di una personalissima interpretazione cromatica, che indaga l’uomo, ne scruta l’evoluzione panica, il mistero insito nel suo esistere.
Egli artisticamente si muove ai limiti fra sacro e profano, fra scienza e fede per cercare risposte nell’universo interiore, quello che allude ai sensi, ai sentimenti, ma anche alla coscienza individuale e collettiva.
Una definizione plausibile, ma non certa della sua arte potrebbe essere
“espressionismo neuro avveniristico”.
Marino ha depositato sulle sue tele l’embrione di una nuova visione, ancora da svelare e comprendere a pieno. Le opere quasi sempre volutamente nel formato di cm. 80x80 intendono rendere una dimensione centripeta che si rapporta con un cosmo ancorata all’io ma anche al mistero che nel lontano delle galassie e di mondi altri o sia pure nel subconscio è ancora tutta da decodificare.
Lecchi si batte e dibatte in pittura con l’intento di chi è alla ricerca di una via che renda comprensibile l’incomprensibile, pensabile l’impensabile, certo l’incerto. Nei suoi colori racchiusi in spirali energetiche esprime ogni più impalpabile pulsione, di volta in volta il suo linguaggio si carica di calorosa fiducia e speranza o di timore ove freddi sfuggenti segnalano la resa alla forza preponderante dell’ignoto.
Tutto è suggerito, indicato, per mezzo di preziose intuizioni, messaggi inconsci non traducibili in quanto dedotti dal dialogo vivace e sotteso fra speranza e passione.
Le sue opere esprimono un piacere visivo emozionale destinato all’apprezzamento di osservatori ed estimatori competenti, ma soprattutto sensibili, attuali ed ancor di più futuri, ma che non può non destare attenzione anche nei meno votati all’arte. La sua tavolozza ricca ed originale il pronunciamento estetico fervido di stimoli visivi accattivanti rende piacevole ogni opera. Lecchi si avvale della complicità fra segno e colore che genera un registro ben nitido e preordinato per poi viaggiare nel suo mondo interiore libero di volare e fluire in quella dimensione indefinita della coscienza ove far chiarezza è il fine ultimo. Nulla appare quindi frammentario, ma tutto si deve tradurre in commistione di segni strutturali e cromie o lavature sempre interagenti, foriere di quella tensione che tale può generare solo dall’appropriato e ben calibrato compendio di forma e colore.
Marino Lecchi riflette istintivamente sul futuribile, che rappresenta con proiezioni immaginifiche.
Lo scruta con ausilio di tecniche miste per essere completamente libero di esprimere uno stilema ricco di interazioni creative cromatiche, straordinarie, foriere di visioni emozionali profonde e quasi sempre ancorate alla psiche ove con essa debba intendersi non solo quella individuale ma anche collettiva.
Questo accade anche quando l’opera concede qualcosa al figurativo e per questa via entra a pieno titolo in una visione “surreale” mai fine a se stessa, che non si accontenta di porre indovinelli privi di senso compiuto, ma percorre la strada irta e certamente innovativa, di chi intende alludere a risposte possibili.
Le tele sempre quadrate sottolineano la volontà concretizzata di guardare al cosmo, ove al centro immaginato della composizione è la nostra coscienza dell’essere e dell’appartenere. Come non leggervi percorsi energetici d’umanità, contorcimenti e passioni declinati da sferzate di energia pura, sempre tendenti all’equilibrio nel loro distendersi radioso. Mi pare che Lecchi voglia indicare un momento preciso dell’evoluzione da indagare come promessa di vita futura. Si concretizza in tale indagine e ricerca un patos immaginifico da ammirare per gli esiti inusitati e stupefacenti al contempo, tanto da farmi dire che nelle opere di Lecchi non c’è solo l’interazione col mondo ma con l’intero universo, ove ogni lavoro portato a conclusione ne svela un aspetto recondito sempre proteso alla speranza.
Commento critico
di Franco Bulfarini
CRÍTICA DE UN GRAN Joan LIuìs Montané
CRÍTICA DE UN GRAN Joan LIuìs Montané
a Lecchi Marino
Marino Lecchi, geometria, cosmos, armonìa y dinàmica
Marino Lecchi indaga en el cosmos a partir de una visiòn global, de una actitud
pictòrica cromàtica basada en la dinàmica de la investigaciòn de los colores càlidos,
buscando la impronta de lo plàstico en un contexto donde se interroga respecto a la
formulaciòn de lo complejo en el sentido de ir màs allà de lo que se ve.
Su obra es de caràcter geomètrico, estructurada de manera dinàmica, posicionada
mediante planos,perspectivas y enfoques aèreos,que dominan toda la composiciòn en
linea con la formulaciòn de segmentos,difuminados y superposiciòn de colores
buscando la profundidad, el efecto tridimensional, aumentando, potenciando la visiòn
pragmàtica de la pléyade de realidades.
Emplea la conposiciòn de manera que hay diferentes àngulos de visiòn, distintas
formas de encuadres para ir aproximàndose de manera sutil en el total de lo plàstico.
Busca variados enfoques de luz, distintos posicionamientos en diferentes àngulos, para
iluminar,dar a conocer aquellos aspectos de su obra que le interesan, potenciando el
efecto enigmàtic, buscando la visiòn parcial en el enfoque puntual pero fundamental de
porciones de una composiciòn encuadrada.
Conecta con las civilizaciones indigenas Mesoamericanas, al igual que con las
vanguardias històricas europeas, con una visiòn de hoy, buscando la conexiòn
energètica a tràves de la historia, para adentrarse en una perspectiva de futuro sin
renunciar a la belleza de lo clàsico, permitièndose indagar en la fenomenologìa del
criterio matemàtico.
Su obra aporta enigmaticidad en lo evidente, para adentrarse en la perfecciòn de la
armonìa y en las cualidades de la belleza que residen tanto en el macro como en el
micro universo. La belleza es inmortal es parte de la ciencia y el arte, es arte ciencia a
la vez.
Joan LIuìs Montané
De la Asociaciòn Internacional de Crìticos deArte (AICA)
CRITICA DI UN GRANDE Joan LIuìs Montané
a Lecchi Marino
Marino Lecchi: geometria, cosmo, armonia e dinamica
MARINO Lecchi studia il cosmo dal proprio punto di vista globale, da un interesse
pittorico per i colori caldi, ricercando l'impronta della plasticità nella complessità,
cercando di superare il visibile.
Strutture geometriche, piani, prospettive aeree dominano tutta la composizione insieme
a segmenti, colori sfumati e sovrapposti per ottenere un effetto di tridimensionalità, di
profondità, aumentando e potenziando la visione pragmatica della miriade di realtà
esistenti.
Le sue opere si caratterizzano per la varietà di angolazioni ed inquadrature che
conferiscono allo spettatore una sensazione di plasticità. Studia i punti di luce,
sperimenta posizioni diverse con angolazioni diverse, per illuminare e far conoscere gli aspetti della sua opera che più gli stanno a cuore, magnificandone l'effetto enigmatico,
ricercando la parzialità della visione nella precisione della messa a fuoco, elemento
fondamentale per definire i segmenti della composizione inquadrata.
Le voci dei popoli indigeni centroamericani e delle avanguardie storiche europee
riecheggiano nelle sue opere con un timbro più moderno, partendo dal filo energetico
che attraversa la storia per addentrarsi nel futuro, senza rinunciare alla bellezza della
classicità, concedendosi lo studio della fenomenologia dei criteri matematici.
Le sue opere danno all'apparenza un aspetto più enigmatico ed esaltano la perfezione
dell'armonia e della bellezza presenti tanto nel macro quanto nel micro universo,
ricordandoci che la bellezza è immortale: fa parte della scienza e dell'arte, è arte e
scienza allo stesso tempo.
Joan Liuìs Montané
AICA (associazione Internazionale Critici d'Arte)