Da oltre quarant'anni Renato Marcialis è un fotografo specializzato nel settore eno-gastronomico. Nel 1970 inizia la grande avventura di un ancora inconsapevole artista dell'immagine. Comincia a lavorare in bottega dove ha l’occasione di osservare sul campo il lavoro di due fotografi specializzati in meeting aziendali e matrimoni della Milano bene, dove ville da sogno e pranzi da favola sono all’ordine del giorno. Dopo due anni cambia studio e viene "promosso" stampatore da un fotografo specializzato in riprese industriali: lampadari, giocattoli e articoli da regalo. Nel frattempo il fratello maggiore Riccardo, già art director affermato, inizia una nuova avventura nella fotografia di gastronomia e nel 1976 propone a Renato una collaborazione che durerà ben dieci anni. Successivamente decide di aprire uno studio per conto suo e nei cinque anni seguenti fotograferà di tutto: dalla moda, al reportage, dallo still-life alle riprese industriali per capire quale sarà il suo settore in avvenire. Nel 1992 abbandona tutto per specializzarsi solo ed esclusivamente nella gastronomia. Ha collaborato per la realizzazione di circa 100 libri, innumerevoli ricettari e cataloghi. Ha personalizzato servizi per quasi tutte le redazioni di gastronomia.Arrivano i riconoscimenti pubblici: appare negli "inserti " delle riviste specializzate di fotografia, viene premiato a Venezia con i colleghi Oliviero Toscani e Vittorio Storaro e nello stesso anno vince anche la Golden Mamiya a Numana.Il passo verso l'arte è breve. Da una sperimentazione della luce, nasce “Caravaggio in cucina”. ...e riposto il pennello, disegnai con un raggio di luce, forme e colori, altresì nascosti da una incommensurabile oscurità.
Nulla di meglio di questa concisa frase, spiega la tecnica fotografica delle mie immagini. Il tipico pennello del pittore intriso di colori, in questo caso è sostituito da un ugual pennello dal quale al posto dei colori, scaturisce un raggio di luce con cui illumino, dove ritengo opportuno , i soggetti posizionati in una accurata composizione. Ulteriore peculiarità è la scelta del supporto su cui vengono stampate: tela fine art che insieme alla tecnica fotografica e alla apposizione di una vernice di protezione applicata a mano, crea una superficie leggermente striata dovuta dalle setole del pennello e porta spesso chi guarda queste immagini a scambiarle per veri dipinti ad olio. Mi ricordano il grande Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, dove la rivoluzione sta nel naturalismo della sua opera, espressa negli elementi dei suoi dipinti e nelle atmosfere, in cui la plasticità delle figure viene evidenziata dalla particolare illuminazione che teatralmente sottolinea i volumi dei soggetti ed essi escono improvvisamente dal buio della scena.
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Categorie: artisti italiani contemporanei.
Domini artistici:
Fotografia.
Artista rappresentato da Chiccart-collection.
Tipo di account:
Artista,
iscritto dal 2018 (Paese di origine Italia).
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Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
Artista riconosciuto
L'artista è riconosciuto per il suo lavoro
Rappresentato da una galleria
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Biografia
Da oltre quarant'anni Renato Marcialis è un fotografo specializzato nel settore eno-gastronomico. Nel 1970 inizia la grande avventura di un ancora inconsapevole artista dell'immagine. Comincia a lavorare in bottega dove ha l’occasione di osservare sul campo il lavoro di due fotografi specializzati in meeting aziendali e matrimoni della Milano bene, dove ville da sogno e pranzi da favola sono all’ordine del giorno. Dopo due anni cambia studio e viene "promosso" stampatore da un fotografo specializzato in riprese industriali: lampadari, giocattoli e articoli da regalo. Nel frattempo il fratello maggiore Riccardo, già art director affermato, inizia una nuova avventura nella fotografia di gastronomia e nel 1976 propone a Renato una collaborazione che durerà ben dieci anni. Successivamente decide di aprire uno studio per conto suo e nei cinque anni seguenti fotograferà di tutto: dalla moda, al reportage, dallo still-life alle riprese industriali per capire quale sarà il suo settore in avvenire. Nel 1992 abbandona tutto per specializzarsi solo ed esclusivamente nella gastronomia. Ha collaborato per la realizzazione di circa 100 libri, innumerevoli ricettari e cataloghi. Ha personalizzato servizi per quasi tutte le redazioni di gastronomia.Arrivano i riconoscimenti pubblici: appare negli "inserti " delle riviste specializzate di fotografia, viene premiato a Venezia con i colleghi Oliviero Toscani e Vittorio Storaro e nello stesso anno vince anche la Golden Mamiya a Numana.Il passo verso l'arte è breve. Da una sperimentazione della luce, nasce “Caravaggio in cucina”. ...e riposto il pennello, disegnai con un raggio di luce, forme e colori, altresì nascosti da una incommensurabile oscurità.
Nulla di meglio di questa concisa frase, spiega la tecnica fotografica delle mie immagini. Il tipico pennello del pittore intriso di colori, in questo caso è sostituito da un ugual pennello dal quale al posto dei colori, scaturisce un raggio di luce con cui illumino, dove ritengo opportuno , i soggetti posizionati in una accurata composizione. Ulteriore peculiarità è la scelta del supporto su cui vengono stampate: tela fine art che insieme alla tecnica fotografica e alla apposizione di una vernice di protezione applicata a mano, crea una superficie leggermente striata dovuta dalle setole del pennello e porta spesso chi guarda queste immagini a scambiarle per veri dipinti ad olio. Mi ricordano il grande Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, dove la rivoluzione sta nel naturalismo della sua opera, espressa negli elementi dei suoi dipinti e nelle atmosfere, in cui la plasticità delle figure viene evidenziata dalla particolare illuminazione che teatralmente sottolinea i volumi dei soggetti ed essi escono improvvisamente dal buio della scena.