Aggiunto il 13 dic 2023
Claudio Detto, artista lombardo che rinuncia per molti anni all’inclinazione verso la pittura, fa dell’Arte Informale il punto di arrivo della sua ricerca, lunga e avvincente dopo tra stili pittorici più figurativi, quasi come se improvvisamente avesse sentito la necessità di liberarsi dalle catene stilistiche, e far sentire la propria voce che esce in maniera chiara dalle sue nuove opere.
Un estratto dell articolo Di Marta Lock.
«In fondo la filosofia di Detto si inserisce perfettamente in un vivere contemporaneo in cui l’essere umano tende a sbagliare per fretta, per distrazione, per superficialità, salvo poi trovarsi a rimpiangere quel frangente che non è stato capaci di cogliere, quell’angolazione che non è riuscito a osservare e che ha determinato gli eventi successivi. Le tonalità scelte evocano il senso di nostalgia dell’artista, i marroncini e gli ocra delle basi attraversati dal nero e dal rosso dei segni, raccontano di una contrapposizione tra la certezza e la solidità del vivere quotidiano e l’improvviso che giunge a destabilizzare quella apparente tranquillità.
La tela Dreams pur essendo composta di toni freddi come il verde, il celeste e l’azzurro, tende a infondere nell’osservatore un senso di calore grazie a quelle pennellate contigue tra loro, intersecanti e rappresentanti i sogni che sembrano danzare sulla superficie del quadro in attesa di essere colti, di essere realizzati e trasformarsi in realtà; si sprigiona una solarità di base da questa opera, una fiducia che tutto può accadere e che ogni cosa apparentemente impensabile può diventare qualcosa di possibile.»
Dicembre 2020, a cura di Marta Lock
l'opinionista.