Aggiunto il 27 dic 2012
"La pittura suona, profuma, vibra. Ci sono casi in cui, tra le fitte trame di una tela, avviene un miracolo sinestesico e, con gli occhi, si può accedere a mondi sensoriali diversi e, di norma, distinti. Questo è ciò che avviene osservando i quadri di Marco Morelli: il colore funge da medium sensoriale, portando l’osservatore a perdersi tra le pennellate rarefatte ed eteree dei suoi paesaggi odorosi, ad ascoltare la melodia che giunge dall’animo dei volti impressi nella tela.
Il colore è l’idioma fondamentale del linguaggio dell’artista salentino, votato alla ricerca continua di una forma pittorica che apra molteplici finestre sensoriali nell’anima del fruitore d’arte.
Il colore, steso puro sullo sfondo, oppure rarefatto e trasparente, è il materiale con cui poter creare delle composizioni dai caratteri più disparati, da una sinfonia bucolica ad un sofisticato brano jazz.
Quella di Marco Morelli è pittura che suona, profuma, vibra; ponendosi di fronte ad una sua opera non può che venire alla mente l’insegnamento di Kandinskij : “(…)il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima. Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto, l'anima il pianoforte dalle molte corde. L'artista è una mano che toccando questo o quel tasto mette in vibrazione l'anima umana.”
Chiara Papa