Street artists: da vandali ad artisti!

Street artists: da vandali ad artisti!

Olimpia Gaia Martinelli | 26 gen 2022 5 minuti di lettura 0 commenti
 

La Street art è diventata una forma di espressione artistica elevata, tanto che l'operato dei suoi maggiori esponenti è divenuto un prodotto commerciale mainstream, ma è sempre stato così?

Street art: le origini

La Street art, considerata ai suoi albori come una grezza espressione del vandalismo urbano, ad opera dei ceti sociali più disagiati, è diventata, dopo una storia lunga e controversa, una forma di espressione artistica elevata, i cui esponenti sono arrivati addirittura ad usare la visibilità fornitagli dagli spazi pubblici, al fine di incrementare i loro guadagni e la loro fama, trasformando il loro operato in un prodotto “mainstream”. Ma qual è l’origine di questo movimento? 

14688317-angelo-2018-tecnica-mista-su-tela-100-x-100-cm.jpgMassimo Giorgi, Angelo, 2018. Acrilico, pastello, smalto e vernice spray su tela, 100 x 100 cm. 

Lo sviluppo della suddetta espressione artistica risale alla fine degli anni Sessanta in America, più precisamente nei quartieri afro ed ispanoamericani della città di New York, dove, andando di pari passo con la diffusione dell’emergente musica hip hop e la sottocultura di strada, si diffuse l’uso della bomboletta a spray. I primi esponenti dell’arte urbana, che, facendo largo uso di quest’ultimo strumento, presero il nome di “writer”, si espressero principalmente attraverso l’esecuzione di tag, graffiti e murali, tecniche alle quali nel corso dell’evoluzione della Street art se ne affiancheranno altre quali lo “stencil graffiti”, i "wheat paste posters", i “reverse graffiti”, gli “sticker”, i mosaici, i “woodblocking”, gli “yarn bombing”. 

15211786-314.jpgYury Korolkov, 314, 2021. Acrilico e tempera su tela, 90 x 90 cm.

Street art: le tecniche e lo stile

15267142-tag-21-24-128x107-copier.jpgSaname, Tag n°2124, 2021. Vernice spray e acrilico su tela,  120 x 100 cm.

Tag e graffiti

Analizzando nel dettaglio alcune delle suddette tecniche, con il termine tag si intende la forma più antica di Street art, rappresentata dalla semplice firma dell’artista che, successivamente, si evolse anche nella forma dei graffiti, ovvero elaborate scritte di grandi dimensioni, arricchite da particolari stili calligrafici e colori, aventi la finalità di decorare interi muri o vagoni delle metropolitane. Esempio di una tag colorata, che, finemente studiata e realizzata, si avvicina fortemente ad un graffito, ce l’offre l’opera Tag n° 2124, realizzata dall’artista di Artmajeur, Saname. Proprio il soggetto di questa tela si inserisce alla perfezione nel mercato dell’arte contemporanea, che ha ormai universalmente riconosciuto la Street art come una vera e propria forma d’espressione artistica; ne sono esempi sia l’opera di Bansky, Submerged Phone Booth (2006), venduta nel 2014 da Phillips per 722.500 sterline, che la tela, senza titolo, di Keith Haring, ceduta da Sotheby's per 4.869.000 dollari. 

14308124-2019-003-8689-v3-e.jpgRoberto Ferrero, Ultima cena by Krio, 2019. Fotografia, disponibile in diversi formati.

Murali

A proposito della tecnica del murale, con questo termine si indica ogni tipo di pittura realizzata direttamente su grandi pareti esterne, attraverso un’ampia tipologia di modalità d’esecuzione, tra le quali è compreso anche l’affresco. A differenza dei graffiti, i murali sono dipinti più accuratamente e meno rapidamente, poiché sono forme di espressione artistica legale. La crescente popolarità di questa tecnica, resa celebre già a partire dagli anni Venti del Novecento dal movimento del muralismo messicano, fa si che questa tipologia di dipinti sia divenuta anche un gettonato soggetto fotografico. Infatti, quest’ultimo mezzo sembra essersi assunto il compito di documentare e rendere tangibili, le opere d’arte che adornano i muri delle nostre città. Tale proposito è ben esplicitato dalla fotografia scattata dall’artista di Artmajeur, Roberto Ferrero, che ha voluto immortalare l’iconico murale, raffigurante un inquietante bambina, situato davanti al centro sociale milanese Leoncavallo. Opera realizzata in occasione dell’evento artistico del 2012 “Ego – Evolution Goes on!” dal “writer” Krio, street artist che ha firmato muri a Londra, nel Salento (Italia), a Milano e Torino, prediligendo sempre spazi alternativi, rispetto a superfici immacolate.

15323122-img-20220114-134846-edit-453342876925095.jpgDaveschloffi, Covid n°19 edition, 2022. Stencil: vernice spray su carta, 30 x 21 cm.

Stencil graffiti

Per quanto riguarda gli “stencil graffiti”, essi utilizzano in un nuovo contesto la tecnica tradizionale dello stencil: il “writer” prepara nel suo studio la carta o il cartone, che, una volta attaccati con il nastro adesivo al supporto esterno prescelto, saranno ricalcati con la bomboletta spray. Questa modalità di esecuzione dei graffiti è la favorita di moltissimi artisti di strada, poiché permette di realizzare un’immagine, o un testo, con facilità e rapidità, riducendo al minimo la possibilità di scontri con le autorità. Inoltre, gli stencil sono anche preferibili, perché sono infinitamente riutilizzabili e facilmente ripetibili. Per quanto riguarda gli artisti di Artmajeur, la suddetta tecnica è ben esemplificata dal lavoro di Daveschloffi, che riprende l’atteggiamento satirico degli stencil del famosissimo e controverso Bansky, spesso caratterizzati da argomenti legati alla politica, alla cultura, all’attualità ed all’etica contemporanea, che generano un’arte satirica e sovversiva.

14021108-c-une-histoire-d-amour.jpgLouis Jouve, Histoire d'art, 2019. Acrilico su tela, 80 x 80 cm. 

Tutte queste tecniche sono accomunate da una stessa finalità: i “writer” volevano e vogliono anche al giorno d’oggi, diffondere, attraverso la ripetizione delle loro opere, il loro nome e il loro punto di vista, raggiungendo più persone e luoghi possibili. Infatti, i primi graffiti e tag si diffusero con forza, oltre che sulle superfici delle città, anche nei vagoni della metropolitana e sui treni, poiché questi ultimi, percorrendo grandi distanze, rappresentavano il supporto perfetto per divulgare e rendere visibile il nome dell’artista. Queste intenzioni non furono ben accolte dalle istituzioni che, vedendo in questa modalità di espressione un’illecita forma di vandalismo e di attacco all’ordine pubblico, puntarono all’eliminazione del fenomeno. Ciò nonostante, l’operato dei “writer” continuò a diffondersi ancor più ostinatamente con l’intento di portare avanti il proprio messaggio eludendo il controllo delle autorità.

15117755-img-2640.jpgSpaco, Spaco Haring Dog Dance, 2021. Scultura in resina, 22 x 19 cm. 

13621670-hering-tn.jpgSam Schwartz, Haring 19, 2020. Acrilico su tela, 81.3 x 101.6 cm. 

Keith Haring

Tra questi artisti ribelli troviamo anche Keith Haring, uno dei padri della Street art americana, che durante gli anni Ottanta, quando era ancora poco più che ventenne, scendeva spesso nella metropolitana di New York, dove, con i gessi, si divertiva a disegnare sulla carta nera e opaca delle affissioni pubblicitarie. In questo luogo, il giovane artista interagiva spesso con la folla dei passanti curiosi, ai quali chiedeva anche consiglio su come terminare le sue opere, mosso dall’idea che l’arte non dovesse essere elitaria, ma alla portata di tutti. Inoltre, è importante sottolineare come, la suddetta creazione e interazione dovesse essere breve, rapida, decisa e coincisa, perché Haring doveva assolutamente evitare di essere colto in flagrante dalla polizia. Proprio in questo contesto si definisce il suo famoso ed unico stile, contraddistinto da figure vibranti, simili a cartoni animati, che continua ad essere parte della più alta tradizione della Street art, rappresentando a tutt’oggi un punto di riferimento fondamentale per gli artisti di tutto il mondo. Tra questi, anche i pittori e gli scultori di Artmajeur hanno spesso riproposto lo stile e le tecniche del famoso esponente della Street art, mescolandoli con una personalissima ricerca artistica, che ha dato vita ad opere uniche, originali ed innovative, come, ad esempio la Spaco Haring Dog Dance di Spaco e la Haring 19 di Sam Schwartz. 


Collezioni correlate

Nello stile di Keith Haring, dipinti e sculture

Questa collezione è curata da Nevena Bojinovic
Pittura intitolato "HARING 19" da Sam Schwartz, Opera d'arte originale, Acrilico Pittura intitolato ""Kiss" Banksy Harin…" da Wawapod, Opera d'arte originale, Acrilico Pittura intitolato "Money vendu" da Edwige Col, Opera d'arte originale, Acrilico Montato su Telaio per barella in legno Pittura intitolato "Thanks Keith" da Pierre Lamblin, Opera d'arte originale, Alluminio Scultura intitolato "ROBOCLUSION Keith H…" da Vincent Sabatier (VerSus), Opera d'arte originale, Resina Scultura intitolato "Minion Keith Haring" da Vincent Duchêne, Opera d'arte originale, Acciaio inossidabile Pittura intitolato "Urban Mick Keith" da Joel Larribeau, Opera d'arte originale, Acrilico Pittura intitolato "« 7 crazy people »" da Carlos, Opera d'arte originale, Olio Design intitolato "Alter Ego Keith - L…" da Alessandro Piano, Opera d'arte originale, apparecchio Pittura intitolato ""Bonjour amour" Ban…" da Wawapod, Opera d'arte originale, Pennarello Scultura intitolato "PyB Haring , 2021…" da Pyb, Opera d'arte originale, Resina Scultura intitolato "SPACO Haring dog da…" da Spaco, Opera d'arte originale, Resina
25
opere
Visualizza più articoli

ArtMajeur

Ricevi la nostra newsletter per appassionati d'arte e collezionisti