Paesaggi invernali nell’arte

Paesaggi invernali nell’arte

Olimpia Gaia Martinelli | 7 dic 2021 6 minuti di lettura 0 commenti
 

L'inverno è la stagione in cui si celebra la festa più importante: il Natale! A tal riguardo, gli artisti più noti della storia dell'arte non si sono sottratti dal raffigurare i freddi paesaggi tipici di questo periodo dell'anno, talvolta, anche tramite l'uso di allegorie. Il successo di tale topico si riscontra tutt'oggi, infatti, molte opere d'arte contemporanea hanno spesso ritratto vedute innevate...

Arte e inverno

È arrivato dicembre, e con esso, anche l’inverno! Infatti, nell'emisfero boreale,  il periodo compreso tra il 21 e il 22 dicembre coincide col solstizio d’inverno, giorno in cui, astronomicamente parlando, inizia la stagione più fredda dell’anno.  È importante evidenziare come, tale  periodo, sia stato largamente indagato dall'opera dei più grandi maestri della storia dell’arte, diventando una tematica cult della rappresentazione artistica. Infatti, pittori come Pieter Bruegel il Vecchio, Caspar David Friedrich, Oscar-Claude Monet, Gustave Caillebotte, Vincent Willem van Gogh, Edvard Munch e Marc Chagall si sono cimentati nella realizzazione di paesaggi invernali. In aggiunta, esistono anche moltissimi esempi di raffigurazioni allegoriche di tale stagione, che sono state eseguite da artisti quali, Giorgio Vasari, Bartolomeo Ammannati, Jacopo Robusti, Giuseppe Arcimboldo, e Lorenzo Baldissera Tiepolo.

61af1f2922e922.62043107_claude-monet-the-magpie-google-art-project.jpgOscar-Claude Monet, La gazza, 1868–1869. Olio su tela, 89×130 cm. Parigi: Museo d'Orsay.


 

Marc Chagall, Sopra Vitebsk, 1914. Olio su tela, 73 x 93 cm. Toronto: Art Gallery of Ontario.

arcimboldo-winter-1563.jpgGiuseppe Arcimbolodo, Inverno, 1563. Olio su tavola, 66 × 50 cm: Parigi: Museo del Louvre. 

540px-tintoretto-allegorie-di-autunno-e-inverno-1575-85-ca-01.jpgJacopo Robusti (detto Tintoretto), Allegoria dell'autunno e dell'inverno, 1575-85. Olio su tela, 160.66 × 143.51 cm. Pittsburgh: Carnegie Museum of Art.

La pittura di paesaggio

Per quanto riguarda la pittura di paesaggio, i primi esempi in cui tale genere si è affermato, riscontrando una certa autonomia, risalgono addirittura all'età ellenistica. Durante il Medioevo, invece, nonostante la persistenza dei motivi ellenistici, talora nell'arte bizantina e nell’arte carolingia, l’elemento naturale assunse un valore prettamente simbolico e decorativo. Successivamente, ovvero durante il Rinascimento tedesco, la pittura di paesaggio fu nuovamente oggetto di ricerca artistica autonoma, contraddistinta da una reale indagine topografica, volta ad esprimere la drammaticità delle forze della natura. In aggiunta, il suddetto genere pittorico venne nobilitato anche dalla ricerca artistica fiamminga, in particolare dai paesaggio descrittivi di J. Patinir, da quelli fantastici di H. Bosch e dagli scorci di vita quotidiana di P. Bruegel il vecchio. In Italia, l’evoluzione della pittura di paesaggio si legò indissolubilmente ad una nuova rappresentazione di tipo realistico,  strettamente collegata al nuovo interesse per lo spazio e la ricerca prospettica, che trova i massimi esempi nell'opera di L.B. Alberti, Piero della Francesca e Pollaiolo. Per quanto riguarda invece l’osservazione scientifica del dato naturale, questa fu senza ombra di dubbio apportata dalla ricerca artistica di Leonardo da Vinci. Infine, nonostante l’operato di tutti questi grandi maestri, la pittura di paesaggio cominciò ad essere considerato a tutti gli effetti come un genere artistico autonomo soltanto nel 17° secolo, divenendo soggetto di innumerevoli capolavori. 

800px-pieter-bruegel-the-elder-winter-landscape-with-skaters-and-bird-trap-wga03333.jpgPieter Bruegel il Vecchio, Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli, 1565Olio su tavola, 38×56 cm. Bruxelles: Museo reale delle belle arti del Belgio.

Pieter Bruegel il Vecchio: Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli

A proposito di dipinti che raffigurano paesaggi invernali, un classico del genere è sicuramente rappresentato dall'opera di Pieter Bruegel il Vecchio, Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli. In questo dipinto, l’artista ha probabilmente raffigurato il villaggio innevato di Pede-Ste-Anne, nel Brabante, dove gli abitanti, che approfittando della situazione meteorologica, si dedicano alle più svariate attività sul ghiaccio. I colori dell’opera, scelti da Bruegel per immortalare questa scena di vita quotidiana, pur essendo pochi e ripetitivi, sono capaci di conferire al dipinto un’atmosfera a dir poco suggestiva. Incrementa quanto detto anche la resa pittorica della nebbia, che, realizzata sullo sfondo della tavola, ha sicuramente contribuito a trasformare l’opera in uno dei maggiori capolavori dell’artista. Inoltre, di particolare effetto è anche il contrasto tra il candore della neve e le silhouette degli alberi, degli edifici e dei personaggi, che sono osservati da uccelli appollaiati e in volo. Proprio legata alla presenza di questi ultimi, nel primo piano della tavola, e più precisamente sulla destra, è stata dipinta una grossa trappola per uccelli, attorno alla quale sono presenti, correndo un grosso rischio, alcuni volatili. Pertanto, la critica ha voluto cogliere nell'opera di Bruegel anche un intento moraleggiante, infatti, la minaccia della trappola per uccelli rappresenterebbe un allegoria della salvezza, e delle tentazioni, che si possono incontrare nel corso della vita. I pattinatori, invece, che rischiano continuamente di scivolare sul ghiaccio, starebbero ad indicare la caducità dell’esistenza umana. 

61af3087d688a2.84608683_caillebot.jpgGustave Caillebotte, Veduta di tetti, effetto neve, 1878. Olio su tela, 64×82 cm. Parigi: Museo d'Orsay.

Gustave Caillebotte: Veduta di tetti, effetto neve

La produzione di Gustave Caillebotte, uno degli impressionisti più moderni e innovativi di tutti i tempi, è stata contraddistinta dalla realizzazione di vedute dall'alto della città di Parigi, di cui Veduta di tetti, effetto neve, rappresenta uno degli esempi più celebri. In questa tela, l’artista ha immortalato il panorama parigino così come lo poteva ammirare dal suo appartamento di Montmatre, caratteristico quartiere della capitale francese. La modernità di quest’opera risiede proprio nel soggetto, infatti, Caillebotte fu il primo pittore a realizzare panorami di tetti. Questi ultimi, in Veduta di tetti, effetto neve, sono stati ritratti durante una giornata invernale, caratterizzata da nubi grigie, che spengono i colori dei palazzi e contrastano con il candore della neve. Infine, questo dipinto, che fu presentato alla quarta mostra degli impressionisti del 1879, è capace di comunicare con forza una grande sensazione di freddo, proprio come se, tutto d’un tratto, fossimo catapultati a Parigi.

dsc4571.jpgVladimirs Ilibajevs, Winter in Olland, 1997. Olio su tela di lino, 107 x 91 cm.

Vladimirs Ilibajevs: Winter in Olland

Come i grandi maestri del passato, anche gli artisti di Artmajeur hanno raffigurato paesaggi invernali, contraddistinti dal candore della neve. Esempio di quanto detto è il dipinto di Vladimirs Ilibajevs, che sembra quasi essere una moderna rivisitazione del Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli di Pieter Bruegel il VecchioInfatti, il capolavoro del maestro olandese sembra essere stato riproposto esclusivamente nella parte, che immortala i giochi sul ghiaccio degli abitanti del villaggio. Tale semplificazione del soggetto raffigurato, che però mantiene toni cromatici affini all'originale, permette all'opera di perdere il suo antico intento moraleggiante, per avvicinarsi ad una sensibilità più moderna e frivola, che punta semplicemente a raffigurare il puro svago dei giochi invernali. 

a5f6007c-2ffb-4ca1-9317-3bf4b3a24991.jpegVera Zvygina, Matryoshka Prada, 2021. Acrilico, Marcatore e Ricamo su tela 100 x 80 cm.

Vera Zvygina: Matryoshka Prada

Nell'innovativo lavoro di Zvyagina, artista di Artmajeur, la matrioska, che indossa un pesante giacchetto firmato, potrebbe forse rappresentare una contemporanea allegoria dell’inverno. Infatti, nella storia dell’arte, questa stagione è stata riccamente illustrata attraverso l’uso di figure retoriche, che, nella maggior parte dei casi, hanno rappresentato l’inverno con le sembianze di un uomo anziano. Un celebre esempio di quanto detto ci è dato dalla serie delle Quattro stagioni di Giuseppe Arcimboldo, in cui l’inverno è stato dipinto come un vecchio, flemmatico, dallo sguardo arcigno, il cui viso aggrottato è prevalentemente composto da una nodosa corteccia d’albero, mentre un fitto intreccio di rami ormai spogli costituisce parte della inusuale capigliatura insieme ad alcune foglie di edera. 

img-5415mini.jpgKristen Jelly, Icy green, 2021. Acrilico su tela, 60 x 50 cm.

Kristen Jelly: Icy green

L’opera dell’Artista di Artmajeur, Kristen Jelly, è estremamente innovativa perché, nonostante sia astratta, vuole trasmetterci con concretezza l’idea del ghiaccio e del freddo. Tale fine è stato raggiunto tramite l’uso di colori freddi, che si stagliano sul supporto come grandi macchie di colore. Ma com’è possibile che un dipinto astratto si colleghi alla realtà? Proprio come disse Arshile Gorky, esponente dell’espressionismo astratto, l’arte astratta permette all'uomo di vedere con la mente ciò che non può vedere fisicamente con gli occhi. In conclusione,  il potere evocativo dei  colori e dei gesti dell’opera dell’artista di Artmajeur, ci consente di collegarci alla realtà della stagione invernale, proprio come se fosse un’opera figurativa.



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