Guido Vian
Guido Vian nasce il 15 luglio del 1921 al Lido di Venezia dove trascorre la prima parte della sua giovinezza. Intraprende gli studi tecnici, ma si sente fortemente attratto dall’arte; pertanto, a quelli, affianca uno studio appassionato ed intenso del disegno e della pittura.
Lo scoppio della guerra lo tiene forzatamente lontano dai suoi interessi artistici e dalla sua città. Al ritorno si sposa e deve trasferirsi a Mestre per ragioni di lavoro; ancora una volta le nuove responsabilità non gli permettono di dedicarsi completamente e in modo vistoso alla sua vera vocazione.
Sono anni lunghi, ma fondamentali di ricerca interiore, di esercizio silenzioso e solitario, di frequentazione costruttiva di altri artisti: momenti rubati a fatica alla frenesia di una quotidianità ricca di impegni professionali.
1969: l’anno della quasi libertà dai troppi limiti. L’incalzare delle attività legate al mestiere di tecnico comincia a conoscere delle tregue e Vian ha finalmente l’opportunità di partecipare alacremente alla vita artistica italiana e di studiare il nudo all’Accademia di Belle Arti e le tecniche dell’incisione alla Scuola Internazionale di Grafica a Venezia. L’artista comincia a farsi conoscere da un pubblico sempre più vasto che lo apprezza e ad ottenere le prime recensioni di una critica che gli sarà fin dall’inizio favorevole.
Prima dipinge volti e paesaggi veneziani ; poi il suo interesse si volge alla figura, al nudo, cui dedica una importanza più significativa. L’artista è lontano da ogni teoria o astrazione decorativa, come da ogni verismo accademico.
Il segno si mantiene sempre sobrio e pulito, riuscendo a sintetizzare forme e contenuto, e le sue immagini di solido impianto seguitano a testimoniare una maturità frutto di un’indagine instancabile.
1988: Guido Vian torna a vivere al Lido di Venezia. Ha saltuari, ma non meno intensi rapporti con la poesia e continua a dipingere senza sosta, con passione.
1995: la sua incessante ricerca pittorica ci propone un nuovo linguaggio visuale, ravvivato da enigmatiche implicazioni poetiche. Non è più il tempo per il superfluo: la sua ricreazione artistica ci propone una realtà essenziale, ideale e pregnante.
Attraverso forme schematiche, con autonoma armonia coloristica ed espressiva ed una propria cadenza di collocazione degli elementi compositivi, eccoLo ora realizzare immagini aderenti ad una esperienza attuale di diversa intuizione e stile che forse potremmo chiamare "ESSENZIALISMO ESTETICO".
Prof. Mara Gamberini Venezia, 20 settembre 1997
Scopri opere d'arte contemporanea di Guido Vian, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2004 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Guido Vian su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Guido Vian. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
Astratto - Informale • 9 opere
Guarda tuttoPost-impressionismo Lagunare • 11 opere
Guarda tuttoImpressionismo Poetico • 6 opere
Guarda tuttoFigura • 7 opere
Guarda tuttoNuova Figurazione • 37 opere
Guarda tuttoAmbiguità e Mistero • 15 opere
Guarda tuttoRiconoscimento
Biografia
Guido Vian nasce il 15 luglio del 1921 al Lido di Venezia dove trascorre la prima parte della sua giovinezza. Intraprende gli studi tecnici, ma si sente fortemente attratto dall’arte; pertanto, a quelli, affianca uno studio appassionato ed intenso del disegno e della pittura.
Lo scoppio della guerra lo tiene forzatamente lontano dai suoi interessi artistici e dalla sua città. Al ritorno si sposa e deve trasferirsi a Mestre per ragioni di lavoro; ancora una volta le nuove responsabilità non gli permettono di dedicarsi completamente e in modo vistoso alla sua vera vocazione.
Sono anni lunghi, ma fondamentali di ricerca interiore, di esercizio silenzioso e solitario, di frequentazione costruttiva di altri artisti: momenti rubati a fatica alla frenesia di una quotidianità ricca di impegni professionali.
1969: l’anno della quasi libertà dai troppi limiti. L’incalzare delle attività legate al mestiere di tecnico comincia a conoscere delle tregue e Vian ha finalmente l’opportunità di partecipare alacremente alla vita artistica italiana e di studiare il nudo all’Accademia di Belle Arti e le tecniche dell’incisione alla Scuola Internazionale di Grafica a Venezia. L’artista comincia a farsi conoscere da un pubblico sempre più vasto che lo apprezza e ad ottenere le prime recensioni di una critica che gli sarà fin dall’inizio favorevole.
Prima dipinge volti e paesaggi veneziani ; poi il suo interesse si volge alla figura, al nudo, cui dedica una importanza più significativa. L’artista è lontano da ogni teoria o astrazione decorativa, come da ogni verismo accademico.
Il segno si mantiene sempre sobrio e pulito, riuscendo a sintetizzare forme e contenuto, e le sue immagini di solido impianto seguitano a testimoniare una maturità frutto di un’indagine instancabile.
1988: Guido Vian torna a vivere al Lido di Venezia. Ha saltuari, ma non meno intensi rapporti con la poesia e continua a dipingere senza sosta, con passione.
1995: la sua incessante ricerca pittorica ci propone un nuovo linguaggio visuale, ravvivato da enigmatiche implicazioni poetiche. Non è più il tempo per il superfluo: la sua ricreazione artistica ci propone una realtà essenziale, ideale e pregnante.
Attraverso forme schematiche, con autonoma armonia coloristica ed espressiva ed una propria cadenza di collocazione degli elementi compositivi, eccoLo ora realizzare immagini aderenti ad una esperienza attuale di diversa intuizione e stile che forse potremmo chiamare "ESSENZIALISMO ESTETICO".
Prof. Mara Gamberini Venezia, 20 settembre 1997
-
Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : data sconosciuta
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Eventi d'arte in corso e a breve
Influenze
Formazione
Valore dell'artista certificato
Realizzazioni
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Ultime notizie
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Articolo
Guido Vian nasce il 15 luglio del 1921 al Lido di Venezia dove trascorre la prima parte della sua giovinezza. Intraprende gli studi tecnici, ma si sente fortemente attratto dall’arte; pertanto, a quelli, affianca uno studio appassionato ed intenso del disegno e della pittura.
Lo scoppio della guerra lo tiene forzatamente lontano dai suoi interessi artistici e dalla sua città. Al ritorno si sposa e deve trasferirsi a Mestre per ragioni di lavoro; ancora una volta le nuove responsabilità non gli permettono di dedicarsi completamente e in modo vistoso alla sua vera vocazione.
Sono anni lunghi, ma fondamentali di ricerca interiore, di esercizio silenzioso e solitario, di frequentazione costruttiva di altri artisti: momenti rubati a fatica alla frenesia di una quotidianità ricca di impegni professionali.
1969: l’anno della quasi libertà dai troppi limiti. L’incalzare delle attività legate al mestiere di tecnico comincia a conoscere delle tregue e Vian ha finalmente l’opportunità di partecipare alacremente alla vita artistica italiana e di studiare il nudo all’Accademia di Belle Arti e le tecniche dell’incisione alla Scuola Internazionale di Grafica a Venezia. L’artista comincia a farsi conoscere da un pubblico sempre più vasto che lo apprezza e ad ottenere le prime recensioni di una critica che gli sarà fin dall’inizio favorevole.
Prima dipinge volti e paesaggi veneziani ; poi il suo interesse si volge alla figura, al nudo, cui dedica una importanza più significativa. L’artista è lontano da ogni teoria o astrazione decorativa, come da ogni verismo accademico.
Il segno si mantiene sempre sobrio e pulito, riuscendo a sintetizzare forme e contenuto, e le sue immagini di solido impianto seguitano a testimoniare una maturità frutto di un’indagine instancabile.
1988: Guido Vian torna a vivere al Lido di Venezia. Ha saltuari, ma non meno intensi rapporti con la poesia e continua a dipingere senza sosta, con passione.
1995: la sua incessante ricerca pittorica ci propone un nuovo linguaggio visuale, ravvivato da enigmatiche implicazioni poetiche. Non è più il tempo per il superfluo: la sua ricreazione artistica ci propone una realtà essenziale, ideale e pregnante.
Attraverso forme schematiche, con autonoma armonia coloristica ed espressiva ed una propria cadenza di collocazione degli elementi compositivi, eccoLo ora realizzare immagini aderenti ad una esperienza attuale di diversa intuizione e stile che forse potremmo chiamare "ESSENZIALISMO ESTETICO".
Prof. Mara Gamberini Venezia, 20 settembre 1997
Articolo
" La tensione cromatica esistente nelle opere di Guido Vian si ripercuote nello spettatore. Certi valori poetico-pittorici si esprimono con una intensità inconsueta e una verità non comune pervade i suoi risultati. Volti e paesaggi, testimonianze di una vita. Venezia è quasi sempre lo sfondo ‘psicologico’ di Vian. Una Venezia non ufficiale, ma dimessa si concretizza con amore sulla tela, prende forma ed evidenza, prende vita e significato. Vian desidera comunicare, parlare; la sua poesia non si esaurisce solo nello stimolo pittorico, ma vuole partecipare dell’emozione costante che è malgrado tutto, vivere. Accettiamo dunque questa lezione di dialogo ‘in progress’ sperando che ai giorni bui dei nostri anni, si giunga a una armonia diversa, dialogica, d’amore non teologico, piramidale, ma umanissimo, l’ecce homo, insomma. E il nostro tempo così avaro, ha bisogno di ‘pietas’ e di ridare anche dignità all’uomo."
Poeta Prof. Mario Stefani - 1976
" Le più recenti pitture di Guido Vian rivelano la maturità espressiva di questo artista veneziano. Sono in genere figure femminili, campite con gusto che capta certe seduzioni simboliste e liberty. Il colore vi è caldo e chiaro; elegante la modulazione lineare; tenere certe stesure di rosa e di gialli. Il ‘clima’ in cui queste composizioni vivono è - direi - vagamente francese, tra Matisse e Bonnard; ma la grazia acerba e seducente che la pervade rientra in una personale dimensione dell’esistere, cioè in una fantasia dolcemente modulata, flessuosa, elegante, venezianamente nostalgica. Piace proprio questa aurorale acerbità, tanto più che si contrappone alla troppe sofisticazioni della cultura d’oggi. Ecco il senso, a mio avviso, dell’operazione che Vian da qualche tempo va perseguendo: quella di ricondurre l’esperienza pittorica dalla storia alla natura, cioè dall’esterno (l’enorme repertorio culturale sul nostro tempo) all’interno (emozioni dell’animo, sensibilità individuale); se talora gli echi decorativi prevalgono e gli stilemi più raffinati si risentono chiaramente, il riscatto vien dato proprio dalla ‘verginità’ della visione. Piace proprio quel timbro genuino della pittura, quella ‘verve’ fresca e persino ingenua, quella felicità panica che promanano i dipinti. Pittura ‘bionda’ e flessuosa, quindi; sapiente e nel contempo spontanea. Lo scenario è quello della immaginazione, ma le figure sono tratte da un’osservazione diretta del mondo. La donna, la sua grazia un po’ maliziosa e sensuale, il gesto elegante, la veste colorata e trapunta d’oro, l’accenno di un paesaggio di sogno, le stesure ricche e squillanti di colore: tutto ciò Vian lo assimila con una sorta di goloso piacere. È il gusto della pittura- pittura gioco e seduzione."
Critico d’Arte Dott. Paolo Rizzi - 1983
" Il colore in Guido Vian non è un tramite, ma un assoluto, un valore con cui comunicare agli altri, donandosi completamente. Avverte il pittore la grazia dei gesti, degli sguardi, sa godere dei fiori, non solo come tali, ma come composizioni, come momenti lirici vivaldiani. La sua pittura è la miglior prova di questa sua sensibilità profonda e quotidiana, e la sua capacità di ricordare la vita si avverte spesso nelle sue tele, nei suoi momenti ‘poetici’, dove il tempo si colloca come stato d’animo sedimentato e concluso in brevi ed intensi spazi augurali. Augurio inteso come lo comprendevano e lo intendevano i latini, momento propiziatorio felice e continuo. Certi suoi volti stilizzati, fonemi di una nuova lingua compiuta, sono bizantinamente perfetti e piacevoli non solo alla vista ma quasi all’ascolto. Vian è innamorato dell’arte e della pittura e a volte la divina e cieca Musa si commuove e lo bacia, rendendo il suo prodotto più elegante e fine, più maturo, più degno, insomma, di essere ricordato!"
Poeta Prof. Mario Stefani - 1983
Galleria d’Arte Questarte - Dolo (VE)
"Le donne sono in questa mostra le figure simboliche in un mondo estatico e incorruttibile, misterioso ed affascinante, dove lo stesso paesaggio pare inclinarsi in un sogno che ha come radice comune l’assorto silenzio. Le figure femminili di questo artista hanno uno stile tutto diverso, per cui l’espressione vive di una promessa, di una enigmatica impassibilità che prelude ad eldoradi inesplorati."
Poeta Prof. Mario Stefani - Il Gazzettino 1985
Centro d’Arte San Vidal - Venezia
" Ecco la donna di fronte a noi: seducente e dolce, fresca e misteriosa. L’artista la coglie senza remore, delineandone le graziose movenze, magari mentre suona il violino o si distende languida senza veli. È una pittura di lontani echi neo-quattrocenteschi, gentile e nel contempo maliziosa. Tutto si trasfigura; e non sorprende che, ad un certo momento, il volto di una giovin donna diventi quello di un metafisico manichino."
Critico d’Arte Dott. Paolo Rizzi - 1994
Expos Solo (Listing)
1976 - Galleria d’Arte, San Lorenzo - Mestre ( Personale )
1976 - Internazionale di pittura Città di Jesolo, Palazzo Kursaal - Jesolo (VE)
1976 - Galleria d’Arte, Nova - Mestre
1977 - Internazionale d’Arte Sacra, Tempio San Simeone Piccolo - Venezia
1977 - Galleria d’Arte Moderna, Vecellio - Vittorio Veneto
1977 - Galleria d’Arte Moderna, Torre - Mestre
1978 - Galleria d’Arte, Monica - Mestre ( Personale )
1978 - Galleria d’Arte Moderna San Vidal, Fiera del Quadro - Venezia
1978 - Studio d’Arte, Riviera del Brenta - Oriago (VE)
1978 - Circolo Culturale, San Carlo - Mestre
1979 - Artexpo - Milano
1979 - Galleria d’Arte, Quattordici - Firenze ( Personale )
1979 - Galleria d’Arte Moderna San Vidal, Fiera del Quadro - Venezia
1979 - Galleria d’Arte Moderna, Filpi - Bologna
1979 - Centro Culturale Artistico, Punto e Virgola - San Donà di Piave (VE)
1979 - Arte Galleria - San Donà di Piave (VE)
1979 - Museo della Flora, Fauna e Mineralogia - Auronzo (BL) ( Personale )
1979 - Laurentianum, Anno Internazionale del Bambino, UNICEF - Mestre
1980 - Galleria, En Plein Air - Bormio (SO)
1980 - Galleria d’Arte Venezia Viva, Rassegna di Grafica - Venezia
1980 - Artexpo - Milano
1980 - Galleria d’Arte, Jolly - Gorizia ( Personale )
1980 - Palazzo Scuola Grande San Teodoro - Venezia ( Personale )
1980 - Museo della Flora, Fauna e Mineralogia - Auronzo (BL) ( Personale )
1981 - Palazzo San Giovanni Evangelista, Rassegna d’Arte - Venezia
1981 - Galleria d’Arte, Jolly - Gorizia ( Personale )
1981 - Ateneo San Basso, Biennale di Opere d’Arte - Venezia
1981 - Galleria d’Arte Moderna San Vidal, Fiera del Quadro - Venezia
1981 - Museo della Flora, Fauna e Mineralogia - Auronzo (BL) ( Personale )
1981 - Rassegna di Arti Visive Città di Mestre - Mestre
1981 - Rassegna di Pittura - Roma
1981 - Incontro Artistico alle Colonete - Venezia
1982 - Sala d’Arte C. Sofianopulos - Trieste
1982 - Centro d’Arte UCAI, San Francesco Oggi, Rassegna d’Arte - Venezia
1982 - Centro Civico - Mestre ( Personale )
1982 - Galleria d’Arte Moderna San Vidal, Fiera del Quadro - Venezia
1982 - Palazzo Scuola Grande San Teodoro - Venezia ( Personale )
1982 - Centro Civico, Programmi Cultura Progetti Speciali - Mestre
1983 - Palazzo San Giovanni Evangelisti, Rassegna d’Arte - Venezia
1983 - Galleria Civica d’Arte Moderna - Cavarzere (VE) ( Personale )
1984 - Centro Civico, Rassegna d’Arte - Mestre
1984 - Fondazione Bevilacqua La Masa, Bozzetti per Murales - Marghera (VE)
1984 - Circolo Internazionale, Tre Oci - Venezia
1984 - Galleria Bevilacqua La Masa, Rassegna di Grafica - Venezia
1984 - Biennale d’Arte Contemporanea - Bologna
1984 - Premio Biennale di Burano - Burano (VE)
1984 - I Grandi Pittori Veneti, Hotel de la Ville - Milano
1985 - Circolo Internazionale, Tre Oci - Venezia
1985 - Galleria d’Arte Moderna, Il Sigillo - Padova
1985 - Museo Diocesano, Dono degli Artisti al Patriarca - Venezia
1985 - Galleria d’Arte Questarte - Dolo (VE) (Personale - Presentazione del Critico Dott. Paolo Rizzi )
1986 - Une Affiche pour la Paix, Maison des Clubs UNESCO - Parigi
1986 - Galleria d’Arte Moderna, Il Sigillo - Padova
1986 - Il Malì Ha Sete, Asta di beneficenza Patrocinata dal Comune - Assessorato alla Cultura e Dalla Fondazione Bevilacqua La Masa - Mestre
1986 - Premio Biennale di Burano - Burano (VE)
1987 - Maestri della Pittura Contemporanea, Centro d’Arte - Milano
1988 - Centro Civico, Collettiva ‘Senatore Luigi Ferroni’ - Mestre
1991 - Incontro Artistico alle Colonete - Venezia
1994 - Centro d’Arte San Vidal, Rassegna di Pittura, Scultura e Grafica - Venezia ( Presentazione del Critico Dott. Paolo Rizzi).