Il linguaggio espressivo dell'artista, esprime la continua e travagliata ricerca dell’essere in un mondo basato sull’apparenza.
Le sue composizioni, metafore di una realtà tangibile, raffigurano volti, e anime, tanto silenziose quanto dirompenti ed eloquenti. Sono le icone di un insano presente, che si palesa e abita in luoghi senza tempo, in volti dall’identità reclusa.
Un’Io prigioniero della propria esistenza come uno spettatore silenzioso. L’identità appare come un’ombra fugace da scorgere velatamente attraverso gli occhi, che essendo specchio di ogni puro e intimo Io nelle composizioni sono assenti, come nella vita lo è il soffermarsi a conoscere l'altro.
Le figure che appaiono sulla tela, nella loro realtà di intimo rifugio con sorrisi costretti, contesti ambigui, espressioni equivoche, posizioni impettite, sono simbolo d’inviolabili contenitori di un’identità latente e compromessa, sono l’emblema della odierna società dove il tempo condanna chi si mostra per quel che è e non da tempo di soffeirmarsi sull’identità dell’altro.