Artegambasin
Giovanni Gambasin vive e lavora in Canada dove si distingue per il suo approccio unico al surrealismo. Artista versatile, utilizza la matita su cartoncino e l'olio su tavola per creare opere intrise di mistero e profondità. La sua tecnica, che unisce la precisione del disegno e la ricchezza della pittura, gli permette di esplorare mondi immaginari dove la realtà si trasforma in un sogno ad occhi aperti. Ispirandosi alle visioni surrealiste dei maestri del genere, Gambasin sviluppa composizioni accattivanti che mettono in discussione la percezione della realtà e della fantasia. Ogni pezzo riflette la sua ricerca di significato attraverso accostamenti intriganti e dettagli meticolosi.
Scopri opere d'arte contemporanea di Artegambasin, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Incisioni, stampe, Disegno. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2009 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Artegambasin su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Artegambasin. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
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1 opera da Artegambasin (Selezione)
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Biografia
Giovanni Gambasin vive e lavora in Canada dove si distingue per il suo approccio unico al surrealismo. Artista versatile, utilizza la matita su cartoncino e l'olio su tavola per creare opere intrise di mistero e profondità. La sua tecnica, che unisce la precisione del disegno e la ricchezza della pittura, gli permette di esplorare mondi immaginari dove la realtà si trasforma in un sogno ad occhi aperti. Ispirandosi alle visioni surrealiste dei maestri del genere, Gambasin sviluppa composizioni accattivanti che mettono in discussione la percezione della realtà e della fantasia. Ogni pezzo riflette la sua ricerca di significato attraverso accostamenti intriganti e dettagli meticolosi.
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Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1951
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei

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Influenze
Formazione
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Realizzazioni
Premi e riconoscimenti
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Die Giraffe von Dalì hat also die künstlerische Produktion von Gambasin angeregt, der dann in Italien (mit einer ersten Ausstellung 1977) und im Ausland ausstellt. Einige Zeit probiert er verschiedene Techniken, aber mit Sujets, die letztendlich auf die Themen des Lebens, des Todes, der Kirche zurückzuführen sind, und mit der Zeit sind auch wiederkehrende Motive zu erkennen:die Tür, der Kreis, Venedig, der Apfel und der Palazzo...Und wenn man sich manche Szenen ansieht, zwischen Weiß und Schwarz, die sehr leichte Farbe, die Öltechnik für Lasuren, stets wiedererkennbare Figuren, aber in absurden Situationen... finden wir den typischen Blickpunkt des Surrealisten: in der Kunst die Traumwelt, wiedererkennbare Formen anzubieten, die zur realen Welt gehören, aber in Kontexten präsentiert werden, die weitüber die konkrete Realität hinausgehen, in der wir sie gewöhnlich sehen. In der Welt der Träume ist alles möglich, oder?! Auch wenn nicht immer alles erklärbar ist... Und hier denke ich wieder an den Satz, den Giovannis Mutter sagte, als er ihr, schon als Kind, seine Arbeiten zeigte: Schön... aber was bedeuten sie?

PRIMA SERIE: DEDICATA AL CERCHIO
La serie dedicata al cerchio è la prima realizzata da Gambasin dopo un lungo periodo di inattività. In tutti i disegni che la compongono viene rappresentato “il cerchio” utilizzando il bianco e nero, per lo sfondo, e un singolo colore, diverso per ognuno di essi. Per capire e apprezzare queste opere non è possibile non fare almeno un breve riferimento ad alcuni dei molti significati filosofici e alla complessa simbologia che da sempre accompagna questa figura. Il cerchio, in moltissime culture, in particolar modo in quelle antiche, rappresenta lo stato della sostanza primordiale, uniforme e indifferenziata. Esso è privo di opposizioni, quali, ad esempio, alto/basso rimandando così ai concetti di uguaglianza e armonia. Simboleggia il cielo e con esso sia la dimensione della spiritualità, dell’esistente non tangibile, sia l’eterno ciclo della vita. Il cerchio ricopre un ruolo importante anche nel mondo della magia secondo cui i “cerchi magici” fungevano da protezione nei confronti di forze e presenze minacciose evocate. Nelle opere che compongono la serie il colore sembra irradiarsi dal cerchio tracciato come un’energia che ha origine da esso per poi espandersi. La dimensione spirituale vuole imporsi sulla materialità. Quest’ultima è esemplificata dallo sfondo, in bianco e nero, composto da un intrecciarsi di figure tra cui sono riconoscibili dei volti, alcuni assorti, altri tristi e malinconici. Potrebbe essere la caduta nel reale a suscitare tali stati d’animo unita alla paura di non poter più assurgere a qualcosa di più elevato. Ma tutta questa tristezza e lo smarrimento, che divengono quasi palpabili, sembrano anche, in qualche modo, profetizzare il drammatico momento che il mondo, la cui globalità è rappresentata dal cerchio, si è trovato ad affrontare a causa della pandemia che su di esso si è abbattuta nei primi mesi del 2020. D’altra parte una delle caratteristiche dell’arte è proprio quella di essere in grado, nel momento della sua manifestazione, di anticipare ciò che verrà, di percepire qualcosa che ai sensi umani è precluso.

La curiosità artistica di Gambasin ha incontrato più volte “I numeri”: realtà astratta, struttura complessa e semplice nello stesso tempo, eterni, infiniti, ma effimeri, alla ricerca del loro carattere e della loro struttura.
I numeri hanno nello stesso tempo la dimensione dell’infinito e quella della quotidianità e Gambasin cerca nella sua pittura di interagire con le loro forme e le loro spigolosità.
Questa ricerca integra il percorso surrealista di Gambasin su vita-morte/ realtà-sogno e sul tema della sessualità, che si presenta spesso come sfumato sottofondo nelle sue opere.
Ma in questo caso il tema della sessualità affiora prepotente perché il pittore ha deciso di sfidare l’immortalità dei numeri pensando di dare alla loro forma una “consistenza... sessuale”
Così il numero dissacrato (o consacrato) diventa supporto erotico, diventa in qualche modo “l’attaccapanni” a cui appendere organi sessuali e gesti erotici.
Strana.. e surreale lettura dei numeri!!!!
Si tratta di una personalizzazione sorprendente nata forse rieccheggiando un po’ Arcimboldo, nel suo usare frutta e verdura per realizzare volti.

La curiosità artistica di Gambasin ha incontrato più volte “I numeri”: realtà astratta, struttura complessa e semplice nello stesso tempo, eterni, infiniti, ma effimeri, alla ricerca del loro carattere e della loro struttura.
I numeri hanno nello stesso tempo la dimensione dell’infinito e quella della quotidianità e Gambasin cerca nella sua pittura di interagire con le loro forme e le loro spigolosità.
Questa ricerca integra il percorso surrealista di Gambasin su vita-morte/ realtà-sogno e sul tema della sessualità, che si presenta spesso come sfumato sottofondo nelle sue opere.
Ma in questo caso il tema della sessualità affiora prepotente perché il pittore ha deciso di sfidare l’immortalità dei numeri pensando di dare alla loro forma una “consistenza... sessuale”
Così il numero dissacrato (o consacrato) diventa supporto erotico, diventa in qualche modo “l’attaccapanni” a cui appendere organi sessuali e gesti erotici.
Strana.. e surreale lettura dei numeri!!!!
Si tratta di una personalizzazione sorprendente nata forse rieccheggiando un po’ Arcimboldo, nel suo usare frutta e verdura per realizzare volti.
Con questo poster Giovanni Gambasin presenta la sua personale del 1987 a Venezia. A spiccare sono proprio piazza San Marco con il suo campanile e il ponte dei Sospiri, due simboli rappresentativi della città. Il primo teatro di incontri, di vita quotidiana e di festeggiamenti, il secondo un passaggio verso la sofferenza. Realtà quasi opposte che coesistono, si intrecciano e si fondono, così come appaiono fare i corpi, nudi e sensuali, raffigurati in atteggiamenti di godimento e di dolore. La maschera sopra ponte dei Sospiri ci suggerisce il desiderio di sottrarsi alle regole del reale, di poter essere chiunque si desideri in un mondo fantastico, forse un sogno che abita nell’inconscio più profondo e dove desideri, paure, istinti ancestrali sono custoditi.
GEBURTSSCHMERZ
Zwei Hände, eine weibliche und eine männliche, halten angespannt erwartungsvoll gemeinsam die Hülle ihrer Frucht….. Ein neues Wesen bahnt sich einen Weg aus der Enge nach draußen.
Diese Bild verleitet mich dazu nach zu denken über das Leben, über Überlebenskampf. Das Leben wird mit Anstrengung von beiden Seiten weitergereicht. Die Eltern sind so beschäftigt mit den eigenen Sorgen, Schmerzen und Ungewißheiten, dass nicht klar wird, ob das neue Wesen weich, warm und liebevoll aufgefangen wird. Es schwebt so allein vor sich hin.
Das Bild zeigt die Ungewissheit der Zukunft. Neben den verfaulten Früchten im Hintergrund spürt man doch die Hoffnung der Eltern, dass das neue Wesen Licht, Liebe und Glück ins Leben bringt. Also, trotz Schmerz und Unwägbarkeiten, die Hoffnung auf das neue Leben setzen.
Für mich ein faszinierendes und spannendes Thema, deutlich vom Künstler umgesetzt.
Camilla Pothof

DAS LEBEN IST ALLES, NUR NICHT LOGISCH
Was beim ersten Hinschauen als anmutiges Musikinstrument erscheint, hinterlässt beim näheren Betrachten in hohem Maße Irritationen. Eine Lute taucht auf aus dem Nichts und wird in verdrehter Perspektive als Apfelschneider mißbraucht. Dazu hängen vier kaputte Saiten sinnlos am Kopf heraus. Gambasin provoziert damit in einem Albtraum die Frage ob meine eigene Lebensbestimmung, als schönes harmonisches Instrument konzipiert, in Wirklichkeit noch sein Ziel erreichen kann oder ob es das Schicksal alles Schönen ist den notwendigen praktischen Bedurfnissen geopfert zu werden.
Nein! Der Künstler ermutigt mich, mich nicht als Apfelschneider mißbrauchen zu lassen, sondern meine ursprüngliche Aufgabe, Schönheit und Harmonie zu verbreiten unbeirrt weiter nachzustreben: Eine tiefbewegende und motivierende Geschichte hat sich mir erschlossen.
Jan Pothof
Bergisch Gladbach - Germany - 13.03.2018
https://www.artegambasin.org/scritti/nuovi-commenti

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