"Dolce per se" (2019) 製版 Eleonora Morelli によって

"Dolce per sé; ma con dolor sottentra
il pensier del presente, un van desio
del passato, ancor tristo, e il dire: io fui." G. Leopardi
Dolce in se stesso, poichè dolci sono i ricordi della fanciullezza; ma con dolore subentra il pensiero del presente e un vano desiderio/un rimpianto del passato...
Nel libro di Dacia Maraini "Dolce per sé", la scrittrice racconta la stanchezza del vivere che prende gli adulti e che lascia attoniti chi li frequenta, quando perdono lo slancio vitale per dare retta a famiglie, amici, conoscenti.
Da qui nasce la mia ricerca artistica, interamente improntata sul valore e sulla gestualità del segno istintivo, uno studio semantico del segno, con il tentativo di tirare fuori un segno fragrante, incisivo ed espressivo.
Tradotto in una sorta di traccia emotiva, prodotta inconsapevolmente, come se fosse l'inconscio ad azionarsi al fine di raffigurare l'energia interiore.
In arte possiamo dire che il segno è la traccia “visibile” con cui ogni artista esprime la sua sensibilità e la sua originalità. In semiotica, il segno è un elemento che rinvia ad un contenuto, infatti studia proprio la capacità del segno di dare la possibilità a chi interpreta di comprenderne il contenuto. Nella mia ricerca traduco questo segno in un gesto, ovvero un'azione o un moto del corpo che intende trasmettere qualcosa.
Il segno, pertanto, include sempre qualcosa d’ineffabile, che attiene unicamente alla sfera più intima dell’artista. Un processo creativo che unisce impulso e riflessione.
anziché partire dal senso per creare segni, comincio a fare segni per poi dare loro un senso.
Mi concentro dunque sulla libertà di espressione e sulla immediatezza.
La fase della sperimentazione dei materiali e delle tecniche, mi consente di impegnarmi per la “mia” verità, sviluppando dei segni energici e dinamici al fine di immaginare sentimenti, impressioni ed espressività.
L'obiettivo è dunque di non creare dei confini definiti, affinchè emerga un'arte libera e gestuale.
Scegliendo di agire e non più di rappresentare qualcosa, lascio che l'opera nasca e si riveli al momento.
I segni che ne conseguono configurano un'immagine caotica, un intreccio irrazionale ed informale di colori e linee, frutto di una gestualità casuale che vuole portare in superficie le motivazioni nascoste dell'inconscio.
Quindi, l'opera diventa espressione di uno stato d'animo, lo scoppio di una carica di energia, l'esplosione di una pulsione interiore che non si estrinsecano secondo un predeterminato progetto, ma seguono quasi automaticamente un incontrollabile impulso del profondo.
Ri-Volgersi a sè stessi, abbracciarsi, riflettersi dolcemente.
Nella sinuosità dei segni, una cura del se', una comprensione, una consapevolezza.

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