Domenico Asmone
«Ritengo una mia opera conclusa quando dalla casualità di partenza arrivo alla causalità del necessario, ove per causalità si intenda inequivocabilmente l’emozione!»
Domenico Asmone nato a Bologna nel 1963, vive a Pistoia tornando spesso nella sua Reggio Calabria. Artista autodidatta dipinge dagli anni ‘80, iniziando a partecipare ai concorsi in estemporanea sul finire degli anni ‘90, riscuotendo subito successo e riconoscimenti. Dal 2000 inizia la sua ricerca sul colore approfondendo autonomamente lo studio partendo dal trattato di Itten.
Le sue opere, liberi soggetti compositivi di gestualità cromatica, indagano le risultanze percettive dell’osservatore stimolate dagli accostamenti cromatici, dai contrasti, dalle stesure più o meno raggrumate di colore. La libertà di esecuzione va di pari passo con il rigore compositivo e l’equilibrio delle forme .La sua attività artistica si esprime attraverso i disegni, i dipinti e la ceramica. La ceramica offre l’opportunità di esprimere con ancora maggiore incisività, sfruttando la tridimensionalità della scultura, la forza creativa dei cromatici.
Artista Socio del Museo della Permanente di Milano.
Da gennaio 2023 con la personale al Museo Matalon di Milano inizia la nuova serie dei paesaggi cromatici con ‘Milano e i suoi colori’. Rappresentato in Italia da numerose gallerie è presente nelle trasmissioni televisive di Arte Investimenti (Laboratorio Acca) e di Colonna Arte Contemporanea. Le sue opere sono frequentemente proposte dalle gallerie di riferimento nelle più importanti fiere d’arte in Italia e all’estero.
Di rilievo le due personali al Museo Matalon di Milano nel 2022 e 2023 organizzate da Colonna Arte contemporanea. Recentemente invitato a far parte del progetto l’Arte in cucina- gli artisti incontrano gli chef, con la pubblicazione dei relativi volumi (Editoriale Giorgio Mondadori). Scelto dal critico d’arte Giammarco Puntelli per le pubblicazioni Profili d’artista (ArteIN word), Le scelte di Puntelli Genius Il codice della mente incontra l’arte (Editoriale Giorgio Mondadori), presentato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.
Gallerie di riferimento: Colonna Arte Contemporanea (Appiano Gentile COMO), Gulli Arte (Savona), Galleria Esse&Erre (Porto turistico di ROMA), Galleria Serart (Reggio Calabria), Double Art (Catania), Galleria Orler San Martino di Castrozza, Galleria Veridieci (Brescia)
Il suo studio d’arte è a Pistoia in Via Benedetto Croce, 47.
ESPOSIZIONI RECENTI
2023
Reggio Calabria cromatica, Galleria Serart Reggio Calabria
Keramos, Gulli Arte Savona
Lucca Art Fair, Galleria Veridieci
Milano e i suoi colori, Museo Matalon Milano - Colonna Arte Contemporanea
2022
Logica del colore, Gulli Arte Savona
Underwater, Solis wine Art Gallery Brescia
Il colore mi possiede, Museo Matalon Milano - Colonna Arte Contemporanea
2021
Arte in Nuvola, Roma - Silvia Rossi Art Gallery
100%, Colonna Arte Contemporanea
Asmone - altorilievi, Colonna Arte Contemporanea
L’arte contemporanea rilegge Dante Alighieri, Museo Casa Gaia Portobuffolè (TV) Divina Commedia Edizioni Chartesia
2020
BAF - Bergamo Arte Fiera, solo show Colonna Arte Contemporanea
Asmone - ceramiche, Colonna Arte Contemporanea
Scopri opere d'arte contemporanea di Domenico Asmone, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura, Scultura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2007 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Domenico Asmone su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Domenico Asmone. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
Selezione esclusiva a prezzi scontati • 14 opere
Guarda tuttoceramica • 10 opere
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opere cromatiche in ceramica smaltata con doppia cottura in forno
cromatici • 78 opere
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opere astratte prevalentemente olio su tela dove l'artista indaga le risultanze della percezione del [...]
opere astratte prevalentemente olio su tela dove l'artista indaga le risultanze della percezione del colore, le emozioni e le sensazioni che scaturiscono dall'osservazione dell'opera.
ritratti cromatici • 12 opere
Guarda tuttoDomenico Asmone
"Bronzo di Riace"
Carbone su Tela | 22,4x14,4 in
Venduto
Stampe
a partire da 42,04 USD
paesaggi cromatici • 78 opere
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l'artista vuole rappresentare i luoghi e le città attraverso il filtro del colore e dell'emozione
opere su carta • 8 opere
Guarda tutto2010 • 6 opere
Guarda tutto2009 • 6 opere
Guarda tutto2008 • 8 opere
Guarda tutto2007 • 14 opere
Guarda tutto
opere 2007
2006 • 12 opere
Guarda tutto
opere 2006
Opere vendute • 19 opere
Domenico Asmone
"Bronzo di Riace"
Carbone su Tela | 22,4x14,4 in
Venduto
Stampe
a partire da 42,04 USD
Domenico Asmone
"Reggio Calabria cromatica"
Olio su Tela | 32,9x47,2 in
Venduto
Stampe
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Riconoscimento
Pubblicato nei media
L'artista è stato pubblicato sui media, sulla stampa radiofonica o televisiva
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Scelta dell'editore
Le opere dell'artista sono state notate dalla redazione
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Presentato in Fiere d'Arte
L'artista partecipa a mostre d'arte e fiere
L'artista partecipa a mostre d'arte e fiere
Artista professionista
Esercita la professione di artista come attività principale
Esercita la professione di artista come attività principale
Biografia
Domenico Asmone nato a Bologna nel 1963, vive a Pistoia tornando spesso nella sua Reggio Calabria. Artista autodidatta dipinge dagli anni ‘80, iniziando a partecipare ai concorsi in estemporanea sul finire degli anni ‘90, riscuotendo subito successo e riconoscimenti. Dal 2000 inizia la sua ricerca sul colore approfondendo autonomamente lo studio partendo dal trattato di Itten.
Le sue opere, liberi soggetti compositivi di gestualità cromatica, indagano le risultanze percettive dell’osservatore stimolate dagli accostamenti cromatici, dai contrasti, dalle stesure più o meno raggrumate di colore. La libertà di esecuzione va di pari passo con il rigore compositivo e l’equilibrio delle forme .La sua attività artistica si esprime attraverso i disegni, i dipinti e la ceramica. La ceramica offre l’opportunità di esprimere con ancora maggiore incisività, sfruttando la tridimensionalità della scultura, la forza creativa dei cromatici.
Artista Socio del Museo della Permanente di Milano.
Da gennaio 2023 con la personale al Museo Matalon di Milano inizia la nuova serie dei paesaggi cromatici con ‘Milano e i suoi colori’. Rappresentato in Italia da numerose gallerie è presente nelle trasmissioni televisive di Arte Investimenti (Laboratorio Acca) e di Colonna Arte Contemporanea. Le sue opere sono frequentemente proposte dalle gallerie di riferimento nelle più importanti fiere d’arte in Italia e all’estero.
Di rilievo le due personali al Museo Matalon di Milano nel 2022 e 2023 organizzate da Colonna Arte contemporanea. Recentemente invitato a far parte del progetto l’Arte in cucina- gli artisti incontrano gli chef, con la pubblicazione dei relativi volumi (Editoriale Giorgio Mondadori). Scelto dal critico d’arte Giammarco Puntelli per le pubblicazioni Profili d’artista (ArteIN word), Le scelte di Puntelli Genius Il codice della mente incontra l’arte (Editoriale Giorgio Mondadori), presentato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.
Gallerie di riferimento: Colonna Arte Contemporanea (Appiano Gentile COMO), Gulli Arte (Savona), Galleria Esse&Erre (Porto turistico di ROMA), Galleria Serart (Reggio Calabria), Double Art (Catania), Galleria Orler San Martino di Castrozza, Galleria Veridieci (Brescia)
Il suo studio d’arte è a Pistoia in Via Benedetto Croce, 47.
ESPOSIZIONI RECENTI
2023
Reggio Calabria cromatica, Galleria Serart Reggio Calabria
Keramos, Gulli Arte Savona
Lucca Art Fair, Galleria Veridieci
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2022
Logica del colore, Gulli Arte Savona
Underwater, Solis wine Art Gallery Brescia
Il colore mi possiede, Museo Matalon Milano - Colonna Arte Contemporanea
2021
Arte in Nuvola, Roma - Silvia Rossi Art Gallery
100%, Colonna Arte Contemporanea
Asmone - altorilievi, Colonna Arte Contemporanea
L’arte contemporanea rilegge Dante Alighieri, Museo Casa Gaia Portobuffolè (TV) Divina Commedia Edizioni Chartesia
2020
BAF - Bergamo Arte Fiera, solo show Colonna Arte Contemporanea
Asmone - ceramiche, Colonna Arte Contemporanea
-
Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1963
- Domini artistici: Opere di artisti professionisti,
- Gruppi: Artista professionista Artisti Italiani Contemporanei

Eventi d'arte in corso e a breve
Nessun dato ancora disponibile
Influenze
Formazione
1982 - 1987
Laurea
Firenze,
Toscana,
Italia
Valore dell'artista certificato
Nessun dato ancora disponibile
Realizzazioni
Esibizioni soliste
2023
Reggio Calabria Cromatica
Galleria Serart Reggio Calabria,
Italia
2023
Milano E I Suoi Colori - Museo Matalon
Milano,
italia,
Italia
Attività su ArtMajeur
Ultima data di modifica: 13 ott 2024
(Iscritto dal 2007)
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Opere di Domenico Asmone aggiunte alle raccolte preferite: 168
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Domenico Asmone
Aggiunto il 4 ott 2023
La mia prossima mostra personale. Reggio Calabria cromatica
Galleria Serart Reggio Calabria 22 ottobre - 19 novembre 2023
Aggiunto il 2 ott 2012
contempor@nea
Galleria
sabato
6
ottobre
2012
lunedì
5
novembre
2012
Fiesole (FI) - Dal 6 Ottobre al 5 Novembre 2012
CONTEMPOR@NEA
Galleria Il Salotto
Via Gramsci 11 Fiesole - Tel/fax +39055 598695 - info+393491760141
www.ilsalotto.biz -
Vernissage: sabato 6 ottobre 2012 ore 17.30
Curatori: Myriam Cappelletti
Autori: Domenico Asmone, Franco Cappelli, Giuliana Martelli, Silvia Percussi, Costantino Piazza.
Genere: arte contemporanea, collettiva
Orario: lunedi'-martedi' chiuso - mercoledì-giovedì-venerdi' - ore 15.30 -19.30 - sabato-domenica- ore 10-13-15.30-19.30
Ingresso libero
COMUNICATO STAMPA
La nuova mostra che "il Salotto" presenta ha per titolo contempor@nea. Non a caso. Gli artisti che vi partecipano, vivono la pittura come un mezzo per sperimentare, mantenendo un diverso contatto con tecniche già consolidate nel passato, proiettati al futuro, tenendo conto del tempo in cui viviamo , contenitore del presente...appunto contemporaneo.
Il percorso pittorico è diversificato, anche perché di diversa estrazione geografica e portatore di esperienze quindi molteplici. Domenico Asmone, Franco Cappelli, Giuliana Martelli, Silvia Percussi, artisti pistoiesi, mentre Costantino Piazza vive e lavora ad Albinea (RE), tutti comunque accomunati ed uniti dalla passione per la ricerca stilistica, la pulizia ed il rigore compositivo, brillanti nel colore e nell' approccio con materie spesso diverse.
Aggiunto il 14 set 2012
FIRENZE: PANORAMA ARTI VISIVE
Ideal Firenze
lunedì
17
settembre
2012
lunedì
1
ottobre
2012
FIRENZE PANORAMA ARTI VISIVE
RASSEGNA DI ARTE CONTEMPORANEA
17 Settembre - 1 Ottobre 2012
Ideal Firenze, Via Il Prato 4/b, Firenze
Inaugurazione: lunedì 17 settembre ore 18.00
Orari di apertura: Lun - Giov 7.00 / 1.00 Ven - Sab 8.00 / 2.00
S’inaugura lunedì 17 settembre alle ore 18.00 il primo evento espositivo di “Firenze: Panorama Arti Visive”, rassegna artistica che andrà avanti fino a luglio 2013 nei locali dell’Ideal Firenze, in via Il Prato 4.
Curata da Roberta Fiorini e Daniela Pronestì, la rassegna si propone di raccontare l’arte contemporanea attraverso una serie di appuntamenti in cui pittura e scultura daranno vita ad intreccio di linguaggi, stili e tecniche tra modernità e tradizione. Ospiti della prima mostra Domenico Asmone, Marco Boni, Adriano Corsi, Anna di Volo, Alessandro Facchini, Monica Giarrè, Margaret Karapetian, Roberto Michetti, Marta Sarti e Massimo Sonnini, artisti che esplorano la figurazione nelle sue diverse declinazioni - dal realismo fantastico a quello simbolico - e nei soggetti - dal ritratto alla natura morta.
Sede dell’evento la storica Rotonda Barbetti al centro di Piazza Il Prato, costruita nel 1847 come sede del Ciclorama, tipo di intrattenimento popolare in voga tra XVIII e XIX secolo, consistente in una stanza circolare con le pareti coperte da un disegno di una veduta a 360°, tale da ricreare l'illusione di un paesaggio che circondava lo spettatore. Nel 1863 fu acquistata da Angelo Barbetti che la trasformò in uno stabilimento per la produzione di mobili e ebanisteria, attività che lo rese celebre in Italia e all'estero. Attualmente la struttura ospita l’Ideal, bistrot e wine bar che unisce all’eleganza della sede la ricercatezza dei menù proposti ai suoi clienti.
Presente all’inaugurazione il Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani.
La mostra si protrarrà fino all’1 di ottobre 2012 e sarà visitabile negli orari di apertura del locale (Lun - Giov 7.00 / 1.00, Ven - Sab 8.00 / 2.00).
L’evento sarà ripreso dalle telecamere di Toscana Tv.
Per info: -
Aggiunto il 13 nov 2007
PAESAGGI METROPOLITANI
GALLERIA LA PERGOLA ARTE Via della Pergola 45 rosso
domenica
11
novembre
2007
domenica
18
novembre
2007
Aggiunto il 28 ago 2007
FIRENZE ARTE 2007 RASSEGNA D'ESTATE - GALLERIA LA PERGOLA ARTE
GALLERIA LA PERGOLA ARTE
sabato
30
giugno
2007
domenica
15
luglio
2007
Aggiunto il 28 ago 2007
ARTE CONTEMPORANEA ITALIANA - GALLERIA LA PERGOLA ARTE FIRENZE
GALLERIA LA PERGOLA ARTE
sabato
2
giugno
2007
venerdì
15
giugno
2007
Mostra collettiva ad inviti dei migliori artisti emergenti del panorama contemporaneo.
Aggiunto il 28 ago 2007
IMMAGINA ARTE IN FIERA - 9° MOSTRA MERCATO - REGGIO EMILIA
venerdì
30
novembre
2007
lunedì
3
dicembre
2007
Fiera d'arte di Reggio Emilia con la Galleria La Pergola Arte Firenze.
Aggiunto il 28 ago 2007
CONTEMPORANEA 2007 - XI EDIZIONE
FORLì FIERA
venerdì
23
novembre
2007
lunedì
26
novembre
2007
Fiera d'arte Forlì.
Aggiunto il 28 ago 2007
AGRIGENTO ARTE 2007 -III EDIZIONE
Palacongressi Agrigento
giovedì
4
ottobre
2007
domenica
7
ottobre
2007
Fiera d'arte Agrigento 2007.
Aggiunto il 26 ago 2007
2° PREMIO INTERNAZIONALE DI PITTURA ARTE LAGUNA
venerdì
7
settembre
2007
mercoledì
31
ottobre
2007
Mostra itinerante presso gli esercizi commerciali del centro storico di Treviso degli artisti selezionati.
Aggiunto il 26 ago 2007
ART&FORTE START BIENNALE
S.Marco 1345 - Spazio eventi Mondadori
sabato
4
agosto
2007
domenica
26
agosto
2007
Art&fortE stArt Biennale vuole essere un trampolino di lancio, un "segnale di partenza", un appuntamento ricorrente nel quale artisti giovani ed emergenti possano riconoscersi e farsi riconoscere
biglietti: ingresso libero
vernissage: 4 agosto 2007. ore 19
autori: Lucia Arena, Domenico Asmone, Annalisa Avancini, Eleonora Barbiere, Sergio Bastiani, Emanuele Beltramini, Romina Berto, Nicola Bettale, Elena Bombardelli, Bonafò{Capetta, Franco Cappelli, Francesca Curcetti, Vanni D'Este, Annamaria Danese, Gilberto De Berardis, Simone Deiana, Katarina Drienovska, Sabrina Faustini, Anna Maria Fazio, Stella Ferrara Casardi, Orietta Fineo, Anna Fracassi, Cristina Gandini, Veronica Giorgetti, Alex Gracchi, Adama Gueye, Michela Ianese, Simone Lammardo, Valentina Leonardi, Angelo Magnabosco, Dario Manco, Marcello Mancuso, Luca Merendi, Mario Messina, Miryam Molinari, Dario Molinaro, Maurizio Molteni, Svetlana Ostapovici, Maria Grazia Panella, Natascia Pannone, Pina Parlati, Daniele Pezzoli, Maila Pompei, Vincenzo Maurizio Presenti, Antonio Pugliese, Laura Rambelli, Fulvio Rosapane, Rossorame, Fabio Rota, Enza Santoro, Lisa Scolari, Patrizia Simionato, Maurizio Soffientini, Verno, Carla Veronese, Fabrizia Zammatteo, Sandro Zampolli, Zel Ebrity 133, Davide Zerega
genere: giovane arte, collettiva
Aggiunto il 26 ago 2007
MODERNI PAESAGGI D'AUTORE
Palazzo Ratto Picasso - Via San Luca,14/4
sabato
14
luglio
2007
lunedì
30
luglio
2007
Moderni paesaggi d'autore è un progetto che nasce dalla collaborazione tra e Sabrina Falzone, critica d'arte e curatrice della mostra. Lo spazio espositivo di ARS HABITAT, uno dei palazzi dei Rolli, ospita 15 artisti contemporanei selezionati, che ci raccontano la loro personale visione del paesaggio.
Aggiunto il 24 ago 2007
Catalogo : DOMENICO ASMONE, di Pier Francesco Listri- Edizioni Libellula, pp 170 Euro 25.00
DOMENICO ASMONE, DIALETTICO PITTORE DELLA PASSIONE
Pier Francesco Listri
Ecco un artista coerente, mai monotono; sicuro del suo fare, dalla pittura profondamente riconoscibile, il che è dei pittori autentici.
Giovane di anni e relativamente giovane di professione, Domenico Asmone, non ha seguito scuole accademiche, ama dipingere oggi in grandi formati, appartiene - ma con un gotha assai originale - al non figurativo, anche se ignora l’astratto. Non si è mai cimentato con la scultura, anche la grafica per ora non lo interessa. Il segreto del suo dipingere - a parte il primato assoluto dei cromatismi - consiste nel ritenere conclusa un’opera quando in essa la casualità ha ceduto compiutamente il campo alla causalità.
Ma ci torneremo.
Le origini. Il suo antico sangue è calabrese. La nascita cade a Bologna; dopo la prima infanzia e per sempre, Pistoia.
Pistoia è la città che possiede, in relativo, il maggior numero di pittori d’Italia: ma non è questo che fa la differenza. Sono gli infiniti succhi che da questo felice luogo Domenico ha assorbito, a dare consistente sostanza a un retroterra d’artista, anche - forse di più - se si tratta di un pittore non figurativo.
Il retroterra più ovvio è quello dei succhi figurali, di pittura e scultura coeva. Ecco allora il mitico etrusco-classicismo di Jorio Vivarelli; le magie pittoriche di Roberto Barni, la suprema modernità di Marino scultore e anche pittore.
Fuori città, nel felice territorio che va dalle montagne alla veracità pesciatina, agli estri liberty montecatinesi, tanti nomi: da Ardelio Mucci a Roberto Giovannelli, ai componenti con Barni della cosiddetta “scuola di Pistoia” Umberto Buscioni e Gianni Ruffi.
Gli scomparsi ma artisticamente vivi Forese Lensi, Franco Bovani, Fernando Melani e Remo Gordigiani. C’è da queste parti il “graficismo” di Massimo Biagi, che ne ha dettato il manifesto; e poi l’espressionista Flavio Bartolozzi, la fantasiosa Cristina Palandri, il robusto e fortunato Salvatore Magazzini, lo scultore Enrico Savelli, l’altro scultore di matrice etrusca Luigi Galligani, e Valerio Gelli e Giuseppe Gavazzi dalle vaghissime ceramiche.
Chiudiamo il panorama non davvero esaustivo, per evitare l’uggia dell’elenco, ma non senza ricordare un altro pittore pistoiese, Marcello Lucarelli, artista autentico non troppo tempo fa celebrato in una grande antologica a Monsummano, che qui citiamo perché è presso di lui che Domenico Asmone ha fatto un provvisorio apprendistato, più con la curiosità del neofita che con la diligenza dell’allievo.
Tanti pittori e scultori dunque. I quali si guardano, se si è artisti, ma prima si respira aria, edifici, figure, paesaggi. E la Pistoia dove Asmone è cresciuto ne è più che ricca.
La Pistoia di Cino che corre, nelle lettere, fino alla finissima Gianna Manzini, e a Piero Bigongiari, nel cinema alleva la sensibilità di Bolognini, nell’architettura l’etrusco ed europeo Giovanni Michelucci.
Il resto è affidato alle antiche pietre: il romanico del Duomo, di Sant’Andrea, di San Giovanni Fuorcivitas, il tocco barocco di Santo Spirito, il fregio leggendario, nella cinquecentesca terracotta smaltata, dell’Ospedale del Ceppo, i supremi pergami di fra Guglielmo da Pisa, di Giovanni Pisano, di Guido da Como. Poi la Pistoia longobarda della Sala che corre fino alla risorgimentale Villa e Museo di Celle, del mecenate Gori.
Queste le credenziali, o l’aura di un pittore come Domenico. Il quale, curiosamente, da quasi tutte queste seduzioni pare prendere le distanze con intenzionale nettezza, ma che, certo, operano nelle più segrete euritmie della sua pittura.
Destino comune, Asmone iniziò a dipingere figurativo. E nel figurativo preferì il paesaggio, anche se alcune sue antiche nature morte, portano squillanti cromatismi, di una nettezza smaltata e di forte sapienza compositiva.
Il che accadeva poco più che appena dieci anni fa. Dipingeva Asmone, e incontrava consensi, tanto da vincere numerosi premi, non solo nelle più frequenti “estemporanee” en plain air. Provetto disegnatore, riusciva benissimo nei tanti ritratti di quegli anni. Amava sperimentare più materiali: usava la sabbia, il cemento, le tecniche miste. Il panorama pistoiese, specie quello di collina - montagna, era il più frequente nei suoi paesaggi, che non avevano abbaglianti luci solari, ma semmai, quasi sempre, un colore prevalente.
A quel tempo amava i piccoli formati, i quadri, confessiamo questo vizio della tradizione tutta toscana, cosiddetti “da salotto”.
Eppure certe tele di allora, quei gerani rossi, quelle verdi persiane, quesi suoi limoni su uno sfondo di paesaggio montano, hanno un piglio e un furore risolto, di incredibile suggestione.
E’ difficile seguire, senza errori o illazioni, l’itinerario evolutivo intimo di un artista.
Sta di fatto che, non d’un tratto, per capriccio di novità, ma quasi insensibilmente le forme e i colori sulla tela gli si mutarono.
Sentì che quei modelli invitavano a una semplicità ripetitiva, erano troppo sostenuti da una sapienza tradizionale. Non lasciò il reale da rappresentare in nome del partito astratto. Asmone non è mai stato un astratto: i giochi geometrici della mente che diventano linee e spazi, vuoti e pieni non lo hanno mai attratto.
Sentì invece la necessità di dover destrutturare la figurazione del reale in qualcosa che non fosse il reale ma ciò che esso più intimamente esprime.
Osservando la successione temporale delle sue tele si assiste come a un tellurico, ma calmo, allentarsi delle prospettive, perder identità dei cieli e degli edifici: il paesaggio andava divenendo un inedito mosaico dove il gioco del visibile non coincideva più con le abitudini dello sguardo.
Allora Asmone ripercorse in sé - come accade ai veri artisti ricercatori - quello che l’arte figurativa ha compiuto nel secolo appena lasciato. Nulla di libresco, ma un processo di necessità ottica e di logica costruttiva. I suoi ultimi paesaggi dal vero tengono certe densità volumetriche di Soffici, pittore che aveva coniugato le case toscane con l’urgenza cubista.
Di lì, quasi per forza, il recupero di Cezanne, grande padre della destrutturazione delle forme, pur per via di volumi costruiti nella loro geometrica identità di coni, cilindri, cubi. Guida Asmone un nuovo gusto del linguaggio delle inquadrature, il bisogno di dipingere su superfici più grandi e, infine, il finale e supremo predominio del colore.
Curiosamente, fino a ieri, certi quadri informali di Asmone serbano nella parte alta uno spazio bianco quasi di cielo: come se quel cielo dovesse proteggere e completare un sottostante paesaggio che non c’è.
Così si arriva al vittorioso dipingere di oggi, su cui Domenico è avarissimo di concessioni critiche, di arzigogoli intellettuali.
Oggi Asmone dipinge grandi tele, quasi sempre con un fondo fiammeggiante ma talora di bronzeo nitore, sulle quali si accampano e costruiscono ritmo e respiro pittorico, una serie assiepata di tassellature, ora monocrome, ma con sapientissime scalature, ora facendo incontrare colori diversi, ma con avara varietà, e, talvolta, ferendo l’insieme (ferendo lo sguardo di chi osserva, ma incidendo anche nella stessa composizione) con una breve linea, una vampata, un graffio cromaticamente alieno.
A immediatezza di sguardo, ma anche all’osservazione approfondita, questa pittura non è mai monotona, ma appare come una serie infinita di variazioni su un tema ( Asmone giovane voleva scegliere la carriera di pianista), ricca di straordinaria coerenza. Come una astratta scacchiera dove il gioco di chi guarda è guidato dalla sommossa, compatta, e sempre variata, stipatezza dei tasselli costruttivi e dal loro riverbero cromatico, vera lingua parlante di questa pittura.
Che cosa sono queste “superfici volumetriche”, se ci si passa l’ossimoro, sono un muro, uno schermo, un velario? Qualcosa che rimanda a un al di là, il segno della siepe leopardiana, oltre la quale sono “interminati spazi e profondissima quiete”, oppure rappresentano solo se stessi, una sorta di esistenziali “selciati verticali”?
In Asmone, si direbbe, il colore è tutto. Eppure è l’idea costruttiva, la solidità di qualcosa di edificato seppur unidimensionale, che imprime significato e dà forza e suggestione a questo dipingere.Via via che la tela si dispiega nulla qui è affidato alla casualità, Asmone è più ricco di certezze che di estri. Edifica nel dipingere. Si spiega ora perché egli scelga partiture di dimensioni sempre grandi: perché il suo odierno dipingere prevalentemente con la spatola richiede spazi fisici ( ed emozionali ) di opportuna larghezza.
Mai pesante, e mai banale, Domenico è un pittore estremamente robusto che vuole comunicare una forte carica di energia, e una passione dell’occhio, se così si può dire, che sappia leggere la sua ben costrutta grammatica figurale. Non suscita improvvise emozioni, ma il suo pedale denso e agglutinante invita a discese emotive non provvisorie: propone un appassionato viaggio mentale.Certo, il colorire ( non il colore ) è protagonista. Eppure la fortissima forza-passione che queste tele trasmettono, è come corretta da un aggiuntivo e decisivo concetto che deve fare i conti con l’elemento costruttivo che è alla base del quadro. Svolta e condotta intenzionalmente su una superficie unidimensionale, questa pittura richiama sensi volumetrici, spazi occupati, territori abitati dal colore come smerigliati accampamenti di esistenze invisibili.
Si osservi. Basterebbe aggiungere o togliere una tessera a questo mosaico e l’effetto perderebbe la sua precisa necessità. “Io credo che un mio quadro sia finito quando dalla casualità di partenza sono arrivato alla casualità del necessario”, dice l’artista ed è definizione perfetta, che abbiamo ricordato in principio di queste note.
Tanta coerente capacità di ispirazione e di realizzazione, inviterebbe a ripercorrere, con non banale curiosità, l’itinerario che l’artista compie dalla tela vuota fino all’opera compiuta.
Ecco allora Asmone al lavoro: certe volte egli parte dallo stendere un fondo omogeneo e compatto di colore che come la base della scena su cui deve accamparsi la frase pittorica. Certe volte invece, l’ideazione parte da un centro e per via centrifuga si dispiega con misurata armonia di compasso, via via, fino a dove e quando il tutto tiene e la figurazione acquista valore espressivo. Curioso che, poi, all’occhio di chi osserva, quella nascita centrifuga inviti a un’ inversione: spinga cioè e richiami un gesto centripeto, a correre e tornare con l’occhio sempre al centro di un insieme, il che dà nerbo ed energia al tutto.
Non è un caso tuttavia che perlopiù l’artista si rifaccia al colore ancge nei titoli delle sue opere: “Cromatico”, Paesaggio cromatico”, “Cromatico bianco”, “Cromatico blu”.
Con i suoi diversi spessori, con le sue sfumature, con il suo materico addensarsi sulla tela, con la dialettica figurale di certi accostamenti, questo totale cromatismo parla un suo linguaggio, grammatica e sintassi originali e rigorosamente coerenti.
Considerata per sezioni, questa pittura rimanda a cose che il viaggio figurale novecentesco, ben conosce. Ma qui la musica è tutta sua, e il risultato non è di cose già viste. Infatti nelle incerte more della pittura attuale, quanti artisti non hanno scelto una semplice, unica e intatta, superficie monocromatica, senza altri segni, per dire che quella è opera compiuta nella sua squillante assenza? E quanto al progredire e costruire per tasselli, tessere musive di colore, non si ritrova sovente in opere celebrate, fino alle estrose e secessioniste invenzioni di Klimt?
Ma Asmone muove i suoi arnesi figurali secondo la coerenza di un’idea. I suoi fondali monocromi non sono solo uno scenario, ma già si coniugano con quanto sopra vi sarà costruito, sono un paesaggio di colore cantante. E le sue tessere mosaiche, che certo partono da quell’idea moderna che solo il molteplice riesce a dare la sostanza e la figura dell’unitario (si pensi al divisionismo e via parcellizzando), in realtà sono minuscoli specchi colorati che ora rifrangono uno smagliante riverbero di colore, ora suonano un pedale di dense profondità dove la luce finisce per spegnersi oscurata. Esse possiedono le suggestioni di un’idea costruttiva che si potrebbe ritrovare in un antico selciato romano o nelle celle di un alveare.
Sono punti di energia il cui volume è dato dal colore, sono le singole lettere di un alfabeto che non balbetta ma costruisce un suo discorso.
Asmone dunque è un colorista che costruisce, un pittore di scene mai puramente scenografiche, un dialettico pittore della passione. Con questo ultimo duplice carattere la sua pittura fa i conti. Osservando a lungo ogni suo quadro, specie di questi anni recenti, si coglie sottesa una lucida e invisibile trama di razionalità costruttiva, la messa in opera di un progetto coerente, un’asciutta necessità di sintesi. Eppure a muovere la spatola di Domenico è una forte passione dell’anima, un’energia cantante che si fa, o tende a farsi, inno alla forza. Nell’immobilità di questo musealismo pittorico c’è come un vento che sommuove, un invito, un avvio che appartengono alle ragioni e alle regioni dello spirito e dell’etica.
Nella confusione inetta di tante prove pittoriche contemporanee, la pittura di Asmone ha trovato un suo centro, un perno originale, che certo potrà in futuro avviare movenze inedite, arricchimenti, messaggi ancora più ricchi, ma, crediamo, resterà l’avvio sicuro e irrecusabile di un intendere e fare pittura, fuori da ogni pura decorazione, oltre ogni arzigogolo della mente e del pennello.

Aggiunto il 24 ago 2007
IL COSTITUIRSI DEL SEGNO NELLA RECENTE PRODUZIONE DI DOMENICO ASMONE - Ugo Barlozzetti
La materia cromatica viene stesa sulla superficie del supporto con una tensione determinata dalla spatola: il gesto rivendica il proprio ruolo e costruisce un intessersi di tocchi che si offrono alla luce. Quella di Domenico Asmone è una concreta rivendicazione del far pittura mettendo in evidenza il fasto prezioso dello specifico del colore senza rinunciare a ritmi eleganti, codificati dal modulo dela misura dei tratti, quasi tessere di un mosaico di pietre inventate in altri mondi o attraverso procedimenti alchemici. Il riferimento al fantastico e al magico dipendono dall'impatto emozionale che la fruizione di queste opere induce: costituiscono infatti una sorta di soglia verso panorami immaginari e viaggi nel tempo, dalle mura smaltate di antiche città della Babilonia, alle vetrate dei palazzi della ONU a New York o a Ginevra al magma, addirittura, che ancora rovente si assesti in ordinati blocchi.
Asmone è giunto a questo linguaggio attraverso l'esaustione della figura, la sua scomposizione in cellule cromatiche e un recupero innovativo dell'informale e del materico.
Emerge comunque il riferimento ad una profonda razionalità e si percepisce una dinamica costruttiva nella conquista dello spazio sulla tela: i colori nei loro sontuosi, quasi barocchi, impasti mettono in evidenza percorsi che finiscono per avvincere l'osservatore che coglie l'opera nel suo farsi. Così la trama dell'impaginazone rivela la forza dell'ideazione, il cui impatto emozionale non è frutto del tranello sentimentale del soggetto ma dell'empatia del significante con il fruitore: opera aperta dunque ove trionfa peraltro l'ambiguità di un segno personale. Ma non si elude il racconto, con la percezione si affaccia un fantasticare di suggestioni evocate dalla traccia delle stesure, gioco che finisce per coinvolgere la memoria del vissuto: possono riapparire i colori dlle stagioni o il mondo della natura restituito nell'andamento della traccia e che lo evoca per indizi agglomerati nei grumi di carminio, verdi, arancio, gialli, viola, azzurri. Ecco le ali delle farfalle esotiche o i mantelli di piume delle culture precolombine o, addirittura, le acquagrafie delle carte per rilegatori del XIX secolo: insomma Asmone ha inventato una "macchina" per viaggiare nel tempo e nello spazio per chi la sappia avviare. A ben vedere si puo' comprendere, nelle ricchezze cromatiche attivate dalla tavolozza, dalle forti gamme addensate in vividi toni, con i quali la materia prende vita, la solida radice di un gusto che si e' andato definendo attraverso una selettiva acquisizione del patrimonio culturale delle grandi stagioni della pittura, ed in particolare quella del Manierismo. Del resto l'uso della spatola o del pennello, insomma la scelta della pittura come tecnica, e' la riprova di una manifesta rivendicazione di continuità non solo e non tanto con una tradizione quanto piuttosto con una civiltà di cui intende la consolidata forza propulsiva come lo specifico del fare che sono gli "strumenti" - in perodi di travalicamenti dalla sperimentazione autenticamente innovativa alla trovata da gabellare come complessa quanto criptica operazione di erudizione ermeneutica - fondamentali e... fondanti per superare i rischi dell'effimero. Così si potrebbe affermare la presenza di una vena polemica in Asmone. Certo che l'attenzione di troppa critica (o sedicente tale) si muove alla ricerca di quello che "en èpatant le bourgeois" convinca il conslidato (fino a quando?) sistema dell'arte a farne acquisire lo statuto di creazione estetica. Tutto questo ha però finito per ridurre drasticamente la possibilità di superare la crescente distanza culturale tra diversi tipi di pubblico: da una parte prolifera un "sottobosco" marginale, dall'altra vi è un provincialismo che si nutre degli echi della produzione più divulgata, essa stessa più connessa a logiche di finanza speculaiva che analisi adeguatamente sostenute da competenze culturali adeguate. Proprio l'attività di personalità come Asmone, maturate nella libera scelta degli strumenti espressivi, nella schiettezza delle motivazioni della ricerca del percorso, attento peraltro alla lezione di grandi movimenti che sono stati al centro di un vero dibattito culturale, diviene testimonianza di una produzione di qualità e di onestà anche intellettuale e, al tempo stesso, avvio di un processo di liberazione.
La formazione di Asmone, testimoniata da un intenso testo di Listri, si e' alimentata con un'accurata ricognizione nella figura e nella verifica delle poetiche delle avanguardie storiche, fino a giungere a intuire, in quella sua forte scherma con la tela, una tesione musicale, per i ritmi che imprime alla struttura dei tocchi.
Aggiunto il 24 ago 2007
DOMENICO ASMONE di Andrea Bolognesi
Immergersi nei quadri luce e colore di Domenco Asmone è come trovarsi immersi in una realtà viva e palpabile nella quale il colore assume un'importanza fondamentale nel trasmettere emozioni e sentimenti. Ma i suoi cromatismi non sono casuali o dovuti a una intuizione improvvisa, ma sono il frutto e la logica conseguenza di un lavoro iniziato vari anni fa e proseguito con coerenza e attenzione ad assimilare ed evidenziare quegli aspetti emotivi ed estetici che nel corso della sua ricerca di volta in volta si sono presentati.
Sonlo i luminosi paesaggi, dipinti dal vero per catturare la luce e i colori, alla base di tutto. Ma è quel gusto del colore, della luce piena, della sintesi del colore inteso come elemento preponderante nella costruzione dell'opera, a stravolgere l'usuale visione della realtà, portando l'artista a fare del colore l'unica rappresentazione del mondo oggettivo che, man mano si procede nel lavoro, diventa sempre più intima e soggettiva, fino a farsi solo rappresentazione delle sensazioni e delle emozioni più profonde e immediate.
La sua esperienza artistica, quindi, comincia con paesaggi dalle forme ben delineate e leggibili; ma a poco a poco il colore tende a prendere il sopravvento sulla forma: talvolta è un solo colore a dar vita a tutta la rappresentazione, più spesso però sono vari colori a prendere consistenza e a farsi soggetto in quello che l'artista definisce "paesaggio cromatico".
Da questa fase il passaggio a un cromatismo puro che apparentemente sembra negare ogni riferimento con la realtà oggettiva, è facile e non a caso il pittore comincia a intitolare i suoi quadri con la parola "cromatico" seguita dal colore di volta in volta interessato nella stesura dell'opera ( cromatico rosso, verde, blu ecc.). Ma a ben guardare, anche in queste opere monocromatiche, i riferimenti con la realtà che le ha generate sono evidenti e sono rappresentati dal costante tentativo di recuperre una forma oggettiva o attraverso brevi variazioni di colore, o tracciandola con segni o incisioni, o scavandola nella consistenza del colore stesso.
Questa ricerca, che tende ad assumere un carattere tridimensionale interessando anche lo spessore del colore, se da una parte diventa un lavoro di scavo alla scoperta delle ragioni e delle emozioni più profonde che sono all'origine dell'opera, dall'altra non manca mai di riaffermare l'intimo e profondo legame con la realtà.
Si può dire, quindi, che anche negli ultimi quadri il soggetto è sempre la realtà (in particolare gli originari paesaggi visti, goduti e assimilati) solo che ora attraverso la sensibilità e la capacità di sintesi dell'artista è diventata incisiva, immediata e percepita nella sua intima essenza:insomma è tornata a essere l'originaria percezione che noi godiamo attraverso i nostri occhi: appunto luce e colore.
Aggiunto il 24 ago 2007
MORFOLOGIE CROMATICHE - Personale
Campi Bisenzio (FI) - dal 27 dicembre 2008 al 31 gennaio 2009
Domenico Asmone - Morfologie cromatiche
HIDRON
Via Gramignano (50013)
orario: dal lunedi al venerdi 9.00-22.00
Sabato e Domenica ore 10.00-20.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 27 dicembre 2008. ore 17
catalogo: a cura di Pier Francesco Listri
autori: Domenico Asmone
note: Presentazione critica del Prof. Pier Francesco Listri.
genere: arte contemporanea, personale
email:
COMUNICATO STAMPA:
"Il costitursi del segno nella recente produzione di Domenico Asmone"
(...) Asmone ha inventato una "macchina" per viaggiare nel tempo e nello spazio per chi la sappia avviare. A ben vedere si può comprendere, nelle ricchezze cromatiche attivate dalla tavolozza, dalle forti gamme addensate in vividi toni, con i quali la materia prende vita, la solida radice di un gusto che si è andato definendo attraverso una selettiva acquisizione del patrimonio culturale delle grandi stagioni della pittura, ed in particolare quella del Manierismo. Del resto l'uso della spatola o del pennello, insomma la scelta della pittura come tecnica, è la riprova di una manifesta rivendicazione di continuità non solo e non tanto con una tradizione quanto piuttosto con una civiltà di cui intende la consolidata forza propulsiva come lo specifico del fare che sono gli "strumenti" - in perodi di travalicamenti dalla sperimentazione autenticamente innovativa alla trovata da gabellare come complessa quanto criptica operazione di erudizione ermeneutica - fondamentali e... fondanti per superare i rischi dell'effimero.(...) Proprio l'attività di personalità come Asmone, maturate nella libera scelta degli strumenti espressivi, nella schiettezza delle motivazioni della ricerca del percorso, attento peraltro alla lezione di grandi movimenti che sono stati al centro di un vero dibattito culturale, diviene testimonianza di una produzione di qualità e di onestà anche intellettuale e, al tempo stesso, avvio di un processo di liberazione. La formazione di Asmone, testimoniata da un intenso testo di Listri, si è alimentata con un'accurata ricognizione nella figura e nella verifica delle poetiche delle avanguardie storiche, fino a giungere a intuire, in quella sua forte scherma con la tela, una tesione musicale, per i ritmi che imprime alla struttura dei tocchi.
Ugo Barlozzetti

Aggiunto il 24 ago 2007
Istinto e vocazione, di Siliano Simoncini
Istinto e vocazione
Domenico Asmone appartiene a quella schiera di artisti che sono riusciti a coltivare
l'istinto creativo per l'arte senza alcun sostegno didattico e, tantomeno, senza una
guida, un “Maestro”, che potesse avviarli all'apprendimento degli strumenti della
grammatica visiva, dell'uso del colore o, comunque indirizzarli sul versante di un
consolidato orientamento di poetica. Tutti elementi che, in pittura, stanno alla base
della composizione e, in particolare, delle scelte di campo utili per indirizzare il
proprio interesse verso correnti o stili più consoni alla vocazione personale. Ma come
la storia insegna, l'autodidattismo però non è stato un condizionamento per chi si
accingesse a intraprendere la strada dell'arte, anzi, in molti casi, la “genuinità”
espressiva di questi indipendenti ha fatto sì che il risultato del loro lavoro fosse una
vera sorpresa per gli addetti ai lavori.
Ebbene, anche Asmone ha percorso questo tragitto impegnandosi a fondo e
riuscendo a migliorarsi nel tempo perché la sua natura umile gli ha consentito di
risalire il versante della qualità ogni qualvolta una defaillance espressiva lo metteva
in crisi. E' vero che questo può capitare anche agli artisti di “mestiere” e pure a quelli
riconosciuti ufficialmente dalla critica del settore, però, quando ciò capita a un
pittore che non vive tout-court il “sistema dell'arte” le pause, lo scontento, il giudizio
autocritico impietoso, possono essere fatali se proseguire o no su quel cammino.
Domenico Asmone, come dicevo, ha un temperamento umile, mite, e riflessivo; sa
“stare dalla sua parte” senza arroccarsi in scelte capziose e quando i risultati sono
insoddisfacenti, si rimette all'opera con intensità risolvendo le “smagliature”
presenti nel lavoro, e passa alla fase successiva portandosi dietro il meglio di quella
precedente e trovando le soluzioni necessarie per dare sviluppo alle idee e
all'espressività del linguaggio che in quel momento lo appassionano.
Grazie a questo l'opera di Domenico Asmone, dopo un tirocinio spontaneo che
l'ha visto impegnato nel figurativismo della pittura di paesaggio, tipica della
tradizione artistica pistoiese (vedi Alfiero Cappellini, Pietro Bugiani, Renzo
Agostini, Corrado Zanzotto, Umberto Mariotti, Lando Landini) a partire dal 2000
l'opzione per una pittura basata essenzialmente sulla sintesi formale, sugli effetti
materici, sull'uso del colore saturo, sulla tecnica del pigmento steso con la spatola,
ha consentito all'artista di “trovare la sua strada”, e anche quando, cambiando
tecnica - i quadri realizzati a collage, in prevalenza nel 2008/2009 - il risultato è
sempre stato coerente. Ugualmente è accaduto nel momento in cui Asmone, lasciando
l'esperienza dei collages - dal 2009 a oggi - ha ripreso a dipingere “figurativamente”
ritratti, recuperando con sapienza e maestria i contenuti di una pittura “concreta”,
quasi fisica (lo spessore del colore sulla tela) e così facendo si è mantenuto in linea
con le premesse della sua poetica definitasi, appunto, con gli anni 2000.
Come sappiamo gli anni '80, grazie all'avvento della cultura postmoderna (nel
bene e nel male ovviamente), hanno consentito agli artisti di “vivere” con meno
sudditanza il dogmatismo delle correnti e dei movimenti. Così, se abbiamo assistito a
un proliferare di tendenze a volte esasperante, d'altro canto la decisa evoluzione dei
linguaggi pittorici è stata la molla che ha consentito agli artisti di “rigenerare”
l'immaginario visivo e pittorico dell'arte. Come? Proponendo, innervandoli di nuova
linfa, i contenuti di quella tradizione che era stata del tutto accantonata nel periodo
del concettualismo.
Domenico Asmone si può dire che sia “figlio” del periodo successivo a quello
della transavanguardia e le sue scelte di campo si sono orientate verso la pittura
informale/materica della tradizione italiana (si pensi a Morlotti) e di quella locale (le
prime esperienze informali - fine anni '50 primi anni '60 - di Gianni Ruffi e Roberto
Barni, insieme a Umberto Buscioni componenti del gruppo denominato dal noto
critico Cesare Vivaldi: “Scuola di Pistoia”). Stile, quello informale/materico,
interpretato da parte di Domenico in funzione di un cromatismo “esplosivo” e sulle
risultanze degli effetti luministici. Dunque, energia di massa ed energia fotonica, in
sintonia per la resa di uno spazio “pulsante” concepito dall'artista come
“frammento/frequenza” della totalità.
Evitando il pedissequo esercizio di stile, Asmone il suo apporto personale lo
propone realizzando quadri come segnali, come impressioni immediate della cultura
storico-artistica presente nella memoria collettiva di chiunque sia interessato al
fenomeno arte. Il coinvolgimento sensoriale, in chi osservi una sua opera, è totale:
visibilità rapita “aggressivamente”; tatto empateticamente sedotto, udito sollecitato
dalla sonorità cromatica e dalla gestualità segnica; olfatto induttivamente coinvolto
per il “profumo” di colori estivi e squillanti; gusto indotto a registrare, per accordo,
la “fragranza” della materia corposa presente nei dipinti.
Per questo l'opera di Domenico Asmone, almeno nei confronti della cultura
artistica pistoiese, segna un punto importante e interagendo con i frutti dell'eredità
locale, ne prosegue la peculiarità e, al contempo, ne rigenera linguaggio e contenuti.
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Siliano Simoncini
luglio 2012
Aggiunto il 24 ago 2007
INCONTRO CON DOMENICO ASMONE - VIAGGIO NELLA PITTURA CONTEMPORANEA PISTOIESE
Prosegue con successo la serie di eventi promossi dalla ViBanca di Pontelungo (PT) che si concluderanno a Dicembre 2010 (in tutto 14 incontri a cura di Domenico Asmone), dopo la collettiva iniziale di presentazione che ha visto la partecipazione delle istituzioni nelle persone del Vice Sindaco di Pistoia Mario Tuci e dell'Assessore alla Cultura della Provincia di Pistoia Chiara Innocenti, e il successivo incontro col maestro Lando Landini presentato da Siliano Simoncini.
Il Prof. Ugo Barlozzetti avrà il compito di presentare criticamente Domenico Asmone e le sue opere, con l'ausilio anche della proiezione di diapositive delle opere degli ultimi dieci anni consentendo di apprezzarne il percorso artistico e la recente evoluzione stilistica .
Venerdi 12 marzo 2010 ore 17.00 - 20.00
Auditorium ViBanca
Via Prov Lucchese 125/B Pontelungo PISTOIA

Aggiunto il 24 ago 2007
cenni biografici
Domenico Asmone, nato a Bologna il 12/04/1963, vive a Pistoia dal 1969. Autodidatta.
Nel 2005 fonda insieme ad altri amici pittori l’associazione culturale «Casa del pittore dello scultore e del poeta» di Montecatini Terme, per la quale collabora fino al 2006.Dal 2007 al 2009 è vice-presidente dell’Associazione Culturale “La Pergola Arte” Firenze (della quale è stato socio fondatore).
Dal 2010 è Presidente della Brigata del Leoncino (Pistoia). Socio dell'Antica Compagnia del Paiolo (Firenze), ha fatto parte di giurie di premi di pittura e di letteratura.
Galleria di riferimento: ORLER Progetto LAB (Marcon - Venezia)
Pubblicazioni recenti:
«Domenico Asmone» a cura di Pier Francesco Listri, Libellula Edizioni, 170pp, 2008
«Cromatici 2009» - Galleria La Pergola Arte, Firenze, Edizioni La Pergola Arte ,64 pp, 2009
«Rebus sic stantibus» - Galleria Valiani, Pistoia, 2010
ATTIVITA' RECENTE:
Mostre personali
Firenze – Galleria La pergola Arte (2004)
Firenze - Galleria Art Point Black (2006)
Firenze - Caffè Principe2006
Firenze - Hotel Cellai (2007)
Campi Bisenzio (FI) - West Florence Hotel (2007)
Barberino del Mugello (FI) - Teatro Corsini (2006)
Montecatini Terme (PT) - Galleria del pittore e dello scultore. (2007 e 2008)
Genova - Spazio espositivo "Bicu" (2008)
Firenze - Auditorium Ente Cassa di Risparmio di Firenze (2008)
Pistoia - Galleria d'arte Valiani (2008, 2009 e 2010)
Firenze - Antica Compagnia del Paiolo (Saletta Boccuzzi-Piazza della Signoria, 2008)
Campi Bisenzio (FI) - Hidron (2009)
Pistoia - Pontelungo - Auditorium ViBanca (2010)
Mostre collettive
Vienna – Galleria art222
Mallemort (Francia) - XV Salon internationale de Mallemort
Venezia - Galleria San Vidal
Venezia - Spazio Eventi Mondadori
Pavia – Castello Visconteo
Pavia - Certosa di Casteggio
Firenze - Palazzo Vecchio (Salone dei Cinquecento)
Firenze – Basilica SS.Annunziata
Firenze - Palagio di Parte Guelfa
Firenze - Saschall
Firenze - Galleria La pergola arte
Firenze - Galleria Art Point Black
Firenze - Fortezza da Basso
Firenze - Palazzo Panciatichi Consiglio Regionale Toscana
Graffignana (Lodi) - Banca di Credito Cooperativo Laudense
Livorno – La rotonda
Pontedera (PI) - Galleria La Tavolozza
Montecatini Terme (PT) - Palazzo del Turismo
Pescia (PT) Teatro Pacini
Pistoia – Oratorio S.Gaetano
Pistoia - Chiostro Convento S.Domenico
Pistoia - Ex chiesa S.Giovanni
Piteglio (PT) - Pieve Vecchia
Agliana (PT) - Ex farmacia Nucci.
Montevarchi (AR) - Auditorium comunale
Genova - Palazzo Ratto Picasso
Pistoia - Galleria M'Arte
Barletta (BA) - Centro Culturale Zerouno
Roma - Museo delle Auto della Polizia di Stato
Torino - Cavallerizza Reale
Varsavia - Pracownia Galeria
Napoli - Complesso Monumentale dell'Annunziata
Zamosc (Polonia) - Galeria Zamojska
Napoli - Officina Creativa Lineadarte
Firenze - Antica Compagnia del Paiolo
Pistoia - Saletta Gramsci
Pontedera (PI) - Ex Cinema Roma
Firenze - Palazzo Panciatichi , Sede Consiglio Regionale della Toscana
Pitigliano Artexpo 2008 Fortezza Orsini-Ex granai, Pitigliano (GR)
Arezzo - “Accordi e discordanze” Galleria Rielaborando
Barletta - “MartE - Musica Arte Eventi” - Centro Culturale Zero Uno Barletta
Firenze - “Omaggio a Magnelli” Auditorium Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Firenze - “Progetto Polioplus” Rotary International- Saschall
Firenze - “La Pergola Arte a Palazzo Medici Riccardi” Galleria Via Larga di Palazzo Medici Riccardi
Firenze - “Gruppo Donatello - 60 anni” Piazza Donatello
Venezia, 53 ° Biennale – “Effetti collaterali #2 – Controindicazioni d’arte” a cura di XX.9.12 FABRIKArte
Napoli - Castel dell’Ovo
Roccamonfina (CE) Flogisto - Palazzo dei Congressi
Teano (CE) Italica. Le Arti del Bel Paese - MAUI Museo delle Arti dell’Unita d’Italia
Caserta - Human Rights? Belvedere di San Leucio - Museo d’arte contemporanea
Roccamonfina (CE) Museo MAGMA
Pistoia - Galleria d’arte Valiani
Firenze - Ideal
Fiesole (FI) - Galleria "Il salotto"
Fiere:
Con la galleria Art Point Black (FI):
- Arte Fiera Firenze 2006
- Arte Fiera Longarone (BL)2006
- Arte Fiera Padova 2006
- Arte Fiera Reggio Emilia 2006
Con la Galleria La Pergola Arte (FI)
- Arte Fiera Reggio Emilia 2007 - 2009
Con le Edizioni Scirocco (AG)
- Arte Fiera di Forlì 2007
- Arte Fiera Agrigento 2007
Con la Galleria Arte Struttura (Cividale del Friuli)
-Arte Fiera Istanbul 2009
Con ArsValue
- Vernice Art Fair Forlì 2012
Selezionato ai concorsi internazionali:
Remo Gardeschi 2001 (AR)
Pavia “giovane arte europea” 2001
Remo Gardeschi 2005 (AR)
Remo Gardeschi 2007 (AR)
Moderni paesaggi d’autore - Palazzo Ratto Picasso - Genova -2007
ArteForte-Spazio eventi Mondadori VENEZIA 2007
II Concorso internazionale di pittura ARTELAGUNA 2007 - Treviso
Vincitore di numerosi primi premi in concorsi nazionali di pittura
1° premio “Premio di pittura Meeting 2001 – florovivaismo in Europa” Pistoia
1° premio “Premio La rosa d’argento” Lucca 2001
1° premio “Premio di pittura Valleriana” Villa Basilica (LU) 2003
1° premio “Concorso di pittura Momigno” Marliana (PT) 2003
1° premio “Concorso di pittura estemporanea Cutigliano” (PT ) 2003
1° premio “Concorso di pittura Comune di Montesilvano” (PE) 2005

Recensioni e commenti

©2024 Domenico Asmone
Bon jour Domeniko
Votre vue sur PERUGIA est un tres bon image. ELLE est convaincante et credible Bravo
Amicalement
Dipl.ing.arch.Slobodan D.Spasojević Rep.SrbijaexYu
Complimenti non avevo mai visto i quadri
Bravo Domenico. Sei magico davvero
IMPATTO CROMATICO IMMEDIATO, SPERO DI POTER VEDERE LE SUE OPERE DAL VIVO QUANTO PRIMA
guardando e (vedendo)le tue opere inizio a capire qualcosa in più di un'arte astratta che per me è difficile da acquisire, ma mi da delle senzazioni di magnifica libertà! Ciao Antonella Amaranto
Sto vedendo le sue opere in internet. Presentano un caldo "informalismo", una sensibilità genuina; apprezzo la sua maniera anche se è molto lontana dalla mia. Io sono il pittore di cui, in agosto a San Clemente - CE, Bruno Di Paola le ha parlato. Con saluti
Contattare Domenico Asmone
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