Walter Togni
waltertogni
Walter Togni nasce a Vignanello l'undici agosto 1954. In questo periodo è vice presidente dell'associazione IUNA (artisti associati di vignanello e paesi limitrofi). Già giovanissimo approda nell'arte figurativa con mostre collettive organizzate dagli enti locali e presso l'Accademia britannica a Viterbo, organizzate dal prof. P. Ammannato (noto artista conosciuto in tutta la nazione oltre che per la sua arte anche per la sua grande umanità. L'ambiente domestico dove si"respirava più arte che aria ", influenza il destino di W.Togni , che adolescente sceglie di iscriversi all'Istituto Statale d'Arte di Civita Castellana. Consegue negli anni settanta il diploma di maestro d'arte e la maturità d'arte applicata sostenendo gli esami, con notevole profitto, presso l'Istituto d'Arte in via Silvio D'Amico in Roma. Negli anni a venire, partecipa a numerose esposizioni locali nel capoluogo partecipa a"VITERBO PARLA" organizzata dall'ENAL e a collettive Nazionali e internazionali, riscuotendo lodevoli encomi. Il suo impegno fondamentale è presso l'industria ceramica, dove realizza modelli e decorazioni. Alcune opere sono collocate presso sedi istituzionali. Nel 2004 realizza un'opera in bronzo collocata presso l'Istituto Comprensivo G. Falcone e P. Borsellino, commemorando per l'inaugurazione gli eroici magistrati. Nel 2007 realizza un bronzo,quale riconoscimento della IUNA all'amministrazione comunale di Vignanello. Sulle opere di W.T. ci sono toni morbidi della meditazione. Dalla ricerca della tranquillità interiore; ma c'è anche la violenza della contestazione. La distruzione della catena di montaggio che con i suoi ingranaggi mangia con voracità la libertà dell'individuo. Anche le sue opere sono una rivisitazione su tela di "tempi moderni"di Chaplin.
(Riccardo Mattei)
"L'arte è passionalità”. E' qualcosa di ludico Non può essere mercato. Molti artisti per necessità o per le tante vicissitudini che la vita ti propone sono costretti a compromessi che non hanno nulla a che vedere con l'arte. In questo modo alienano il proprio talento e la loro stessa esistenza.
Questa esperienza (quella di fare esclusivamente arte come motivo di vita) è stata e sarà sempre il motivo di tanto tormento spirituale.
Questa continua ricerca, penso, che segni in modo indelebile le personalità di ciascuno. Lo riempie di quell'inquietudine esistenziale tipica degli artisti che è proprio il motore e ciò che da più forza espressiva all'opera d'arte.
Per questo l'arte non può essere un mestiere che s ‘ impara, ma è una forza interiore sprigionandosi con la nascita, si plasma evolvendosi e segue un cammino già preordinato. (W.T.)
Categorie
Pittori
Scultori
Categorie
Artisti Concettuali
Associazioni culturali
Pittori
Scultori
Ubicazione
:.Italia
topici
sito ufficiale d'arte di, walter togni, associazione IVNA, artisti della tuscia
Scopri opere d'arte contemporanea di Walter Togni, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura, Scultura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2008 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Walter Togni su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Walter Togni. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
10 opere da Walter Togni (Selezione)
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Riconoscimento
Biografia
waltertogni
Walter Togni nasce a Vignanello l'undici agosto 1954. In questo periodo è vice presidente dell'associazione IUNA (artisti associati di vignanello e paesi limitrofi). Già giovanissimo approda nell'arte figurativa con mostre collettive organizzate dagli enti locali e presso l'Accademia britannica a Viterbo, organizzate dal prof. P. Ammannato (noto artista conosciuto in tutta la nazione oltre che per la sua arte anche per la sua grande umanità. L'ambiente domestico dove si"respirava più arte che aria ", influenza il destino di W.Togni , che adolescente sceglie di iscriversi all'Istituto Statale d'Arte di Civita Castellana. Consegue negli anni settanta il diploma di maestro d'arte e la maturità d'arte applicata sostenendo gli esami, con notevole profitto, presso l'Istituto d'Arte in via Silvio D'Amico in Roma. Negli anni a venire, partecipa a numerose esposizioni locali nel capoluogo partecipa a"VITERBO PARLA" organizzata dall'ENAL e a collettive Nazionali e internazionali, riscuotendo lodevoli encomi. Il suo impegno fondamentale è presso l'industria ceramica, dove realizza modelli e decorazioni. Alcune opere sono collocate presso sedi istituzionali. Nel 2004 realizza un'opera in bronzo collocata presso l'Istituto Comprensivo G. Falcone e P. Borsellino, commemorando per l'inaugurazione gli eroici magistrati. Nel 2007 realizza un bronzo,quale riconoscimento della IUNA all'amministrazione comunale di Vignanello. Sulle opere di W.T. ci sono toni morbidi della meditazione. Dalla ricerca della tranquillità interiore; ma c'è anche la violenza della contestazione. La distruzione della catena di montaggio che con i suoi ingranaggi mangia con voracità la libertà dell'individuo. Anche le sue opere sono una rivisitazione su tela di "tempi moderni"di Chaplin.
(Riccardo Mattei)
"L'arte è passionalità”. E' qualcosa di ludico Non può essere mercato. Molti artisti per necessità o per le tante vicissitudini che la vita ti propone sono costretti a compromessi che non hanno nulla a che vedere con l'arte. In questo modo alienano il proprio talento e la loro stessa esistenza.
Questa esperienza (quella di fare esclusivamente arte come motivo di vita) è stata e sarà sempre il motivo di tanto tormento spirituale.
Questa continua ricerca, penso, che segni in modo indelebile le personalità di ciascuno. Lo riempie di quell'inquietudine esistenziale tipica degli artisti che è proprio il motore e ciò che da più forza espressiva all'opera d'arte.
Per questo l'arte non può essere un mestiere che s ‘ impara, ma è una forza interiore sprigionandosi con la nascita, si plasma evolvendosi e segue un cammino già preordinato. (W.T.)
Categorie
Pittori
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Artisti Concettuali
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Ubicazione
:.Italia
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sito ufficiale d'arte di, walter togni, associazione IVNA, artisti della tuscia
-
Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1954
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Eventi d'arte in corso e a breve
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Formazione
Valore dell'artista certificato
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Attività su ArtMajeur
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Walter Togni
Dark side- conciliazione due opere in trasmissione
l'arte parlata
Percorsi d'arte 1968-2013
Comunicato stampa
L'opera di Walter Togni a Londra
di Vincenzo Pacelli
Quella che vedete a fianco è l'opera di Walter Togni, intitolata "Conciliazione", che è stata selezionata a rappresentare il nostro territorio in occasione dei XXX Giochi Olimpici di Londra 2012.
Inutile dire che questo ennesimo importantissimo riconoscimento contribuisce a confermare il valore di questo nostro compaesano, artista poliedrico che sa distinguersi egregiamente tanto nell'abilità pittorica quanto nell'uso delle più disparate tecniche e materiali. In tutta sincerità non è semplice per me esprimere un giudizio competente in proposito. E' da un po' di tempo che mi sono, diciamo così, disaffezionato all'ambito artistico in generale, e le mie competenze sulle ultime vicende dell'arte contemporanea sono praticamente pari a zero.
Credo inoltre che parlare di arte non sia cosa da fare in modo affrettato e senza cognizione di causa. Troppo spesso c'è chi si improvvisa critico d'arte senza avere le benché minime nozioni di base sull'argomento, il quale non è tra i più semplici da trattare. Posso però, questo sì, dare un mio giudizio di gusto, le mie soggettive sensazioni e percezioni davanti a quest'opera di Walter Togni.
Indubbiamente il concetto che le dà il titolo è rappresentato in modo forte e deciso, in una dinamica plastica che mi ricorda l'accostarsi dei due lembi di una ferita, l'avvicinamento di due superfici che dopo aver subito una scissione vanno a legarsi insieme attraverso dei ponti che, come fili, saldano insieme quello che era stato separato, facendo sì che da due entità ne rinasca una sola. La tenace materia di cui è composta l'opera, la forza dei tratti e dei rilievi contribuiscono poi a rinforzare questa idea di conciliazione, che sembra essere fortemente desiderata e caparbiamente ottenuta. Se un'opera può dirsi riuscita quando l'artista riesce a comunicare all'osservatore quello che aveva in mente, con i giusti materiali ed il soggetto adatto, si può dire che questo è il caso, e di ciò va reso merito al nostro Walter Togni.
Io mi fermo qui e vi lascio alla recensione dell'assessore alla cultura del Comune di Vignanello, Sabrina Sciarrini.
Recensione opera Conciliazione
di Sabrina Sciarrini
L’opera realizzata dal nostro concittadino e artista Walter Togni porta nel nome il motivo originale da cui trae la sua ragione d’essere. La Conciliazione, passa attraverso la ricerca di quei valori comuni che uniscono l’umanità intera nella dissomiglianza. Le Olimpiadi sono un momento in cui i popoli, pur riconoscendosi nella propria identità si commisurano in modo pacifico e competitivo con le altre realtà; la diversità assurge ad elemento di ricchezza e di unione. L’artista, in quest’opera rappresenta il tutto con un iperrealismo a tratti crudo che induce alla riflessione e a tratti surreale, dove la realtà appare quasi sospesa su un filo; ciò che si intravede è come avvolto da quella “maschera” che Nietzsche definisce come un “ bisogno” che pervade “ogni spirito profondo”. Una fessura divide in due parti un mondo indecifrabile. Un solco netto separa ciò che dovrebbe essere naturalmente unito. Uno scenario caotico e ordinato nello stesso tempo si imprime prepotente nello sguardo di chi osserva; non sfuggono quei segni di civiltà su un terreno lacerato ma dal suo interno e come se ci fosse stata un’esplosione che avesse rotto gli equilibri e spezzato i fili che univano il circuito perfetto di una realtà in divenire. Un’ evidente metafora dei nostri tempi che rispecchia la crisi profonda di idee, contenuti e ideali dell’uomo, all’alba dell’ inizio di questo nuovo millennio. L’espressione artistica rende difficile leggere tra le righe e le pieghe di ciò che appare. Eppure ci sono gli indizi e se ne intravedono le tracce, mai chiare e mai nitide. E’ un’opera universale aperta a qualsiasi interpretazione, libera da sovrastrutture, lontana dagli stereotipi eppure chiusa nello stesso tempo per via di quell’imprimitur, insito nel nome stesso, che lega l’opera all’essenza del concetto di pacificazione e che quasi come un monito richiama allo spirito di Conciliazione. Lo sguardo vaga e si ferma sul persistente, costante e simmetrico dualismo: una “doppia soggettività”; una coincidenza forte tra ciò che è e ciò che appare. Un’opera in cui antropologicamente confluiscono il presente, il passato e il futuro, collocati in un contesto quasi cosmico in cui si intravedono solo i segni e simboli del passaggio dell’uomo e delle sue culture. E poi ci sono gli anelli che sono lì, come una cerniera, a tentare di suturare la lacerazione; anelli di speranza, di solidarietà di ritrovato spirito di “unione tra i popoli” che sebbene riescono nell’intento di avvicinare e unire, tuttavia non coprono del tutto le cicatrici; misteriose ferite la cui causa forse non è rintracciabile nell’opera ma nel vissuto di ognuno di noi. Un’espressione che non ha spazio, non ha tempo, non ha luogo e non si presta a speculazioni di parte. Se nell’esistenza stessa dell’umanità è insito un’ ineluttabile destino di eterne divisioni, in Conciliazione ciò che prevale, ed è centrale, è l’idea della pace e dell’ unione, la volontà di superare le divisioni e gli steccati artificiali. Gli anelli nell’opera, come i cerchi olimpici, hanno l’intento di unire i popoli, le culture, i credi e le etnie diverse, di ricucire gli strappi e di creare raccordi comunicativi che, attraverso lo sport e l’arte, oggi trovano la loro concretizzazione. Le olimpiadi, da sempre, rappresentano un momento per superare i propri limiti e mettersi alla prova, per confrontarsi in pace nell’antico spirito ateniese di Olimpia, la culla della nostra civiltà. Le innumerevoli opere, i manufatti e gli scritti pervenuti fino ai nostri giorni che narrano, ritraggono, descrivono e celebrano le gesta degli atleti di quel periodo storico, ci rendono testimonianza del millenario sodalizio tra lo sport e l’arte, che continua ancora oggi; il primo costituisce il motore e il secondo ne diventa silenzioso testimone e volano propulsore e insieme concorrono e rendere eterne e immortali le imprese dell’uomo. Nell’opera, in fondo, ognuno di quell’anelli metaforicamente potrebbe rappresentare una virtù, un precetto morale, un assunto culturale o una disciplina sportiva; anelli che in solitudine e nell’isolamento non avrebbero alcuna forza vitale ma insieme agli altri, prendono forma e passo dopo passo, respiro dopo respiro, battito dopo battito, scandiscono il ritmo di una manifestazione, quella olimpica, che unisce tante bandiere sotto un unico vessillo, quello dell’umanità.
L’Assessore alla Cultura
Sabrina Sciarrini
Comunicato stampa
L'opera di Walter Togni a Londra
di Vincenzo Pacelli
Quella che vedete a fianco è l'opera di Walter Togni, intitolata "Conciliazione", che è stata selezionata a rappresentare il nostro territorio in occasione dei XXX Giochi Olimpici di Londra 2012.
Inutile dire che questo ennesimo importantissimo riconoscimento contribuisce a confermare il valore di questo nostro compaesano, artista poliedrico che sa distinguersi egregiamente tanto nell'abilità pittorica quanto nell'uso delle più disparate tecniche e materiali. In tutta sincerità non è semplice per me esprimere un giudizio competente in proposito. E' da un po' di tempo che mi sono, diciamo così, disaffezionato all'ambito artistico in generale, e le mie competenze sulle ultime vicende dell'arte contemporanea sono praticamente pari a zero.
Credo inoltre che parlare di arte non sia cosa da fare in modo affrettato e senza cognizione di causa. Troppo spesso c'è chi si improvvisa critico d'arte senza avere le benché minime nozioni di base sull'argomento, il quale non è tra i più semplici da trattare. Posso però, questo sì, dare un mio giudizio di gusto, le mie soggettive sensazioni e percezioni davanti a quest'opera di Walter Togni.
Indubbiamente il concetto che le dà il titolo è rappresentato in modo forte e deciso, in una dinamica plastica che mi ricorda l'accostarsi dei due lembi di una ferita, l'avvicinamento di due superfici che dopo aver subito una scissione vanno a legarsi insieme attraverso dei ponti che, come fili, saldano insieme quello che era stato separato, facendo sì che da due entità ne rinasca una sola. La tenace materia di cui è composta l'opera, la forza dei tratti e dei rilievi contribuiscono poi a rinforzare questa idea di conciliazione, che sembra essere fortemente desiderata e caparbiamente ottenuta. Se un'opera può dirsi riuscita quando l'artista riesce a comunicare all'osservatore quello che aveva in mente, con i giusti materiali ed il soggetto adatto, si può dire che questo è il caso, e di ciò va reso merito al nostro Walter Togni.
Io mi fermo qui e vi lascio alla recensione dell'assessore alla cultura del Comune di Vignanello, Sabrina Sciarrini.
Recensione opera Conciliazione
di Sabrina Sciarrini
L’opera realizzata dal nostro concittadino e artista Walter Togni porta nel nome il motivo originale da cui trae la sua ragione d’essere. La Conciliazione, passa attraverso la ricerca di quei valori comuni che uniscono l’umanità intera nella dissomiglianza. Le Olimpiadi sono un momento in cui i popoli, pur riconoscendosi nella propria identità si commisurano in modo pacifico e competitivo con le altre realtà; la diversità assurge ad elemento di ricchezza e di unione. L’artista, in quest’opera rappresenta il tutto con un iperrealismo a tratti crudo che induce alla riflessione e a tratti surreale, dove la realtà appare quasi sospesa su un filo; ciò che si intravede è come avvolto da quella “maschera” che Nietzsche definisce come un “ bisogno” che pervade “ogni spirito profondo”. Una fessura divide in due parti un mondo indecifrabile. Un solco netto separa ciò che dovrebbe essere naturalmente unito. Uno scenario caotico e ordinato nello stesso tempo si imprime prepotente nello sguardo di chi osserva; non sfuggono quei segni di civiltà su un terreno lacerato ma dal suo interno e come se ci fosse stata un’esplosione che avesse rotto gli equilibri e spezzato i fili che univano il circuito perfetto di una realtà in divenire. Un’ evidente metafora dei nostri tempi che rispecchia la crisi profonda di idee, contenuti e ideali dell’uomo, all’alba dell’ inizio di questo nuovo millennio. L’espressione artistica rende difficile leggere tra le righe e le pieghe di ciò che appare. Eppure ci sono gli indizi e se ne intravedono le tracce, mai chiare e mai nitide. E’ un’opera universale aperta a qualsiasi interpretazione, libera da sovrastrutture, lontana dagli stereotipi eppure chiusa nello stesso tempo per via di quell’imprimitur, insito nel nome stesso, che lega l’opera all’essenza del concetto di pacificazione e che quasi come un monito richiama allo spirito di Conciliazione. Lo sguardo vaga e si ferma sul persistente, costante e simmetrico dualismo: una “doppia soggettività”; una coincidenza forte tra ciò che è e ciò che appare. Un’opera in cui antropologicamente confluiscono il presente, il passato e il futuro, collocati in un contesto quasi cosmico in cui si intravedono solo i segni e simboli del passaggio dell’uomo e delle sue culture. E poi ci sono gli anelli che sono lì, come una cerniera, a tentare di suturare la lacerazione; anelli di speranza, di solidarietà di ritrovato spirito di “unione tra i popoli” che sebbene riescono nell’intento di avvicinare e unire, tuttavia non coprono del tutto le cicatrici; misteriose ferite la cui causa forse non è rintracciabile nell’opera ma nel vissuto di ognuno di noi. Un’espressione che non ha spazio, non ha tempo, non ha luogo e non si presta a speculazioni di parte. Se nell’esistenza stessa dell’umanità è insito un’ ineluttabile destino di eterne divisioni, in Conciliazione ciò che prevale, ed è centrale, è l’idea della pace e dell’ unione, la volontà di superare le divisioni e gli steccati artificiali. Gli anelli nell’opera, come i cerchi olimpici, hanno l’intento di unire i popoli, le culture, i credi e le etnie diverse, di ricucire gli strappi e di creare raccordi comunicativi che, attraverso lo sport e l’arte, oggi trovano la loro concretizzazione. Le olimpiadi, da sempre, rappresentano un momento per superare i propri limiti e mettersi alla prova, per confrontarsi in pace nell’antico spirito ateniese di Olimpia, la culla della nostra civiltà. Le innumerevoli opere, i manufatti e gli scritti pervenuti fino ai nostri giorni che narrano, ritraggono, descrivono e celebrano le gesta degli atleti di quel periodo storico, ci rendono testimonianza del millenario sodalizio tra lo sport e l’arte, che continua ancora oggi; il primo costituisce il motore e il secondo ne diventa silenzioso testimone e volano propulsore e insieme concorrono e rendere eterne e immortali le imprese dell’uomo. Nell’opera, in fondo, ognuno di quell’anelli metaforicamente potrebbe rappresentare una virtù, un precetto morale, un assunto culturale o una disciplina sportiva; anelli che in solitudine e nell’isolamento non avrebbero alcuna forza vitale ma insieme agli altri, prendono forma e passo dopo passo, respiro dopo respiro, battito dopo battito, scandiscono il ritmo di una manifestazione, quella olimpica, che unisce tante bandiere sotto un unico vessillo, quello dell’umanità.
L’Assessore alla Cultura
Sabrina Sciarrini
FIRENZE / 22-12-2009
FIRENZE, FLORENCE BIENNALE / il vice-presidente dell'associazione artistica IVNA di Vignanello premiato per la scultura
Dal 5 al 13 di dicembre Walter Togni ha partecipato alla Biennale di Firenze i cui organizzatori sono Presidente Pasquale Celona, Direttore Generale Piero Celona, Direttore Artistic Stefano Francolini, Ufficio Stampa - Pubbliche relazioni Vito Abba, Coordinatore dei Progetti Internazionali e della Collana Editoriale Sandra Miranda Pattin, Coordinatore Generale Eventi Angelina Herrera, Coordinatore Generale Eventi Jacopo Celona, Managing Arts Coordinator Rossana Pinero, Pubbliche Relazioni Raffaele Arecco, Progetto Allestimento Letizia Bombaci, Consulente Internazionale James Langston.
L’ esposizione sensibilmente coglie il senso dei tempi attraverso le più varie, bellissime, efficaci, meritevoli e pregiate creazioni dell’arte nella simultaneità delle culture. Grande segno di progresso e di sviluppo delle idee trasformate in singolari e valevoli opere d’Arte Contemporanea. Il Merito degli organizzatori risiede in questi alti intenti di amore per l’Arte e rispetto delle Civiltà.
Il 13 Dicembre presso la prestigiosa sede di Fortezza da Basso WALTER TOGNI, Vice-Presidente dell’Associazione Artistica IVNA, è stato premiato per la SCULTURA. La sua partecipazione alla VII edizione di questo anno solare che volge al termine, è stata veramente proficua e gratificante, sia dal punto di vista del riconoscimento del suo Suo Talento sia del Suo Ingegno. Alla BIENNALE DI FIRENZE Togni, tra tanti “Autori Sacri dell’Arte”, si è CLASSIFICATO 4° su 2000 opere presentate e più di 650 artisti di varia espressione e origine, provenienti da 78 paesi. Ha ricevuto l’ambìto Premio Internazionale "Lorenzo il Magnifico" per la scultura.
L’italiano vignanellese, originario della Tuscia viene premiato dalla giuria internazionale nella quale risultano presenti Nomi di spicco: Pasquale Celona Presidente della Biennale e della Giuria Internazionale, Piero Celona Direttore Generale della Biennale, Stefano Francolini Direttore Artistico della Biennale 2009, Storico dell'arte, già Direttore Coordinatore C3 Super del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Italia, Gerfried Stocker Direttore Artistico del Ars Electronica Center, Linz – Austria, Elza Ajzenberg Coordinatrice del Programma di Estetica e Storia dell'Arte dell'Univerisità, Sao Paulo – Brasile, Francesco Buranelli Segretario Generale della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa – Italia, Matty Roca Curatrice museografa, Storica dell'arte, Presidente del Consiglio Municipale per la Cultura e Le Arti di Cancun – Messico, Rosa Tejada Educatore associato del Metropolitan Museum di New York, USA, Gregorio Luke Critico d'Arte, Curatore ed Esperto in arte Latinoamericana, ha curato diverse conferenze sull'arte messicana in Musei e Università in Usa, Europa e Messico. Pang Bang Ben Membro della Chinese Fine Arts Association, consigliere del Center of Fine Arts College, consulente del Chinese Oil Painting Artists Institute emerito professore e artista. Dominique Edouard Baechler Professore di Storia dell'Arte e Critico - Parigi – Francia R.B. Bhaskaran già direttore della Lalit Kala Akademi, Governo dell’India, New Delhi Ministero della Cultura, Direttore del College of Arts, Chennai India, pittore ed incisore, Bianca Laura Petretto Curatrice di mostre arte contemporanea, Giornalista, Esperta di Arte moderna e orientale - Italia. Long Beach, California Stati Uniti.
La Padronanza, che Walter Togni ha della Materia, il suo Splendido Animo d’Artista, il Suo sentire la realtà attraverso le emozioni, i sentimenti e la Creatività Geniale lo avvalorano e lo piazzano sul podio degli Scultori all’ Esposizione Internazionale dell’Arte. L’Artista e L’Uomo Vincono, hanno Voce nell’ambito del Panorama Artistico di respiro e suggerimento cosmico.
…nell’ Olimpo degli Artisti…,alla Ribalta dei Tempi che con Determinazione e Passione si aprono al Futuro, Walter Togni si distingue per l’innovazione scultorea proposta relativa al “dialogo tra le civiltà”, filone principale della Biennale. Gli artisti della IVNA, di cui Walter è parte integrante, appartenenti al territorio etrusco-falisco, sensibili alle emozioni e alla sostanza dell’arte che deriva dal medesimo, intendono entrare attraverso la porta d’ingresso del programma delle Nazioni Unite riguardo al dialogo tra le civiltà, avviando una Scuola di Pensiero, secondo quello espresso da Kofi Annan: “ Io credo che il dialogo sia una opportunità per le persone provenienti da diverse culture e tradizioni di conoscersi meglio fra loro, sia che vivano negli opposti del mondo sia che vivano nella stessa strada”.
Pertanto si intende utilizzare il linguaggio privilegiato ed universale dell’Arte al fine di proporsi e proporre la ricchezza artistico-culturale del Territorio della Tuscia, aperta al mondo. Il Presidente dell’associazione artistica IVNA di Vignanello, Eraldo Bigarelli, I Consiglieri e la Segreteria IVNA vogliono esprimere le felicitazioni e le congratulazioni che egli merita, unendosi alla sue emozioni e ai suoi sentimenti di gioia e soddisfazione.
Prof.ssa Maria Cristina Bigarelli
- Uno Notizie Lazio - Viterbo -
VITERBO OGGI giornale on line
Triplice successo di artisti viterbesi alla Biennale di Lecce
Premiazione della critica nell'internazionale di pittura, scultura e grafica
VITERBO - Tre artisti del territorio viterbese hanno registrato un ottimo successo nell'ambito della BIENNALE INTERNAZIONALE SALENTINA , che si è tenuta al termine dello scorso ottobre a Lecce .
Dopo essere stati ammessi, ERALDO BIGARELLI, WALTER TOGNI e MARIO ANNESI si sono Classificati finalisti, ricevendo i Premi d' Arte. Il loro piazzamento trova senz'altro soddisfazione ed alta gratificazione visto che sono stati scelti su 1800 aspiranti. I tre artisti provengono da Vignanello; la loro opera, svolta con serietà, genialità e passione contribuisce ad arricchire il panorama dell'Arte Contemporanea e dopo questo prestigioso riconoscimento li rende veri e propri paladini della Contemporaneità.
Il Maestro Eraldo Bigarelli è stato Premiato dalla Critica con il Conferimento della Stele TROFEO in pietra leccese riservata al Merito Artistico Pittorico; Il Maestro WALTER TOGNI, anche lui, è stato Premiato dalla Critica con il Conferimento della Stele TROFEO in pietra leccese riservata al Merito Artistico Scultoreo; Il Maestro MARIO ANNESI ha ricevuto la Stele TROFEO in pietra leccese al Merito con il Premio Speciale all'Artista.
L'esposizione delle Opere è stata effettuata presso il suggestivo e prestigioso Castello Carlo V della Città di Lecce; la premiazione ha avuto luogo nello stesso Antico Maniero presenza della giuria dei critici il cui Presidente Onorario era Paolo LEVI.
L'organizzazione della manifestazione è stata curata dall'Associazione Culturale LiberArt, con la Collaborazione della Galleria StomeoArt di Martano (Lecce), e l'Associazione Artistica Il Tempio di Palermo ed il conservatorio Tito Schipa di Lecce.
Le Opere ammesse e premiate di BIGARELLI, TOGNI ed ANNESI hanno colpito per il loro significato umanitario alla ricerca dell'interiorità dei popoli e alla scoperta di una nuova globalità nel laborioso lavoro di dialogo tra le civiltà più varie della Terra. Gli Artisti in questione hanno saputo esprimere quelle che sono le emozioni non soltanto proprie, ma anche quelle che toccano e sfiorano i valori per una comunicazione universale, che riscatta e purifica l'Essere ormai, grazie all'Arte, non più contaminato, ma valorizzato con luminosità di idee, con vivacità di colori e con plasticità di forme.

BIENNALE INTERNAZIONALE ARTE CONTEMPORANEA DEL SALENTO 23/10/010
BIGARELLI, TOGNI E ANNESI
ALLA 'CONQUISTA' DI LECCE
TRIPLICE SUCCESSO DI ARTISTI VITERBESI CON LA PREMIAZIONE DELLA CRITICA ALLA PRIMA BIENNALE INTERNAZIONALE DI PITTURA, SCULTURA E GRAFICA CITTA' DI LECCE.
Tre artisti del territorio viterbese hanno registrato un ottimo successo nell'ambito della BIENNALE INTERNAZIONALE SALENTINA , che si è tenuta al termine dello scorso ottobre a Lecce . Dopo essere stati ammessi, ERALDO BIGARELLI, WALTER TOGNI e MARIO ANNESI si sono Classificati finalisti, ricevendo i Premi d' Arte. Il loro piazzamento trova senz'altro soddisfazione ed alta gratificazione visto che sono stati scelti su 1800 aspiranti.
I tre artisti provengono da Vignanello; la loro opera, svolta con serietà, genialità e passione contribuisce ad arricchire il panorama dell'Arte Contemporanea e dopo questo prestigioso riconoscimento li rende veri e propri paladini della Contemporaneità
Il Maestro Eraldo Bigarelli è stato Premiato dalla Critica con il Conferimento della Stele TROFEO in pietra leccese riservata al Merito Artistico Pittorico; Il Maestro WALTER TOGNI, anche lui, è stato Premiato dalla Critica con il Conferimento della Stele TROFEO in pietra leccese riservata al Merito Artistico Scultoreo; Il Maestro MARIO ANNESI ha ricevuto la Stele TROFEO in pietra leccese al Merito con il Premio Speciale all'Artista.
L'esposizione delle Opere è stata effettuata presso il suggestivo e prestigioso Castello Carlo V della Città di Lecce; la premiazione ha avuto luogo nello stesso Antico Maniero presenza della giuria dei critici il cui Presidente Onorario era Paolo LEVI.L'organizzazione della manifestazione è stata curata dall'Associazione Culturale LiberArt, con la Collaborazione della Galleria StomeoArt di Martano (Lecce), e l'Associazione Artistica Il Tempio di Palermo ed il conservatorio Tito Schipa di Lecce.
Le Opere ammesse e premiate di BIGARELLI, TOGNI ed ANNESI hanno colpito per il loro significato umanitario alla ricerca dell'interiorità dei popoli e alla scoperta di una nuova globalità nel laborioso lavoro di dialogo tra le civiltà più varie della Terra.
Gli Artisti in questione hanno saputo esprimere quelle che sono le emozioni non soltanto proprie, ma anche quelle che toccano e sfiorano i valori per una comunicazione universale, che riscatta e purifica l'Essere ormai, grazie all'Arte, non più contaminato, ma valorizzato con luminosità di idee, con vivacità di colori e con plasticità di forme.
3 novembre 2010

EFFETTO BIENNALE Assisi - 3/11 Luglio 2010
Effetto Biennale Assisi
In un mondo colmo di paure, affanni, eccessive distrazioni e infinite corse all’oro, dove cento religioni e sessantamila uomini dicono la loro, la vera arte riporta dunque agli aspetti semplici e universali dell’esistenza. Ed è con le parol...e di Walter Togni che vorrei concludere questa mia parafrasi lasciando a voi la scelta di intingervi nel resto di un proficuo dialogo creativo: «l’artista deve continuamente cercare il punto cardine su cui ruota tutto. Trovare la verità è il suo compito, facendo ricorso alla ricchezza intellettuale che è la capacità di riconoscere l’essenza delle cose e della vita, spingendosi oltre le apparenze. In questa capacità risiede il genio che, attraverso il setaccio storico-sociale della sua epoca, conduce alla luce. Ecco dove porta il mio TUNNEL GENESIS"
NATALIA RADICCHIO
Il prof. Stefano Giacchetti Ludovisi, docente di Estetica alla Loyala
University di Chicago e di Filosofia Politica alla John Cabot University di
Roma, aprirà il pomeriggio con una conferenza dal titolo: ³Dal contenuto
alla forma: realismo e astrattismo nella teoria critica dell¹arte².
Organizzatore delle conferenze internazionali di ³Teoria Critica di Roma²,
il prof. Giacchetti Ludovisi ha incentrato la sua attenzione, nel corso
della sua carriera, su diversi campi di specializzazione quali: l¹estetica
moderna, la filosofia del Rinascimento, i movimenti politici radicali
(comunismo e fascismo) e la Teoria Critica. Molte sono anche le sue
pubblicazioni, in particolare su Adorno, tra cui il suo recente libro
³Nostalgia for a Redeemed Future², pubblicato dalla University of Delaware
Press. E¹ inoltre
Dall¹approccio del Filosofo di Estetica seguirà la presentazione dei quadri
degli Artisti presenti:
Walter Togni
Nato a Vignanello (VT) nel 1954, sin da giovane manifesta una forte
inclinazione per il disegno e la pittura. Affascinato dai dipinti dei grandi
Caravaggeschi, Togni unisce a questa passione quella per la ceramica
divenendo così scultore, ceramista, modellista, decoratore e sbalzatore.
Attualmente è Vice Presidente dell¹Associazione Artistica IVNA di
Vignanello.
Nel 2009 l¹artista è stato premiato, presso la prestigiosa sede di Fortezza
da Basso - Firenze, alla Florence Biennale ricevendo il premio
Internazionale "Lorenzo il Magnifico" per la scultura.
Roberto Ferri
Nato a Taranto nel 1978, inizia a studiare pittura come autodidatta e,
trasferitosi a Roma nel 1999, approfondisce la ricerca sulla pittura antica
dall¹inizio del Cinquecento alla fine dell¹Ottocento; in particolare, si
dedica alla pittura caravaggesca e a quella accademica (David, Ingres,
Girodet, Géricault, Gleyre, Bouguereau, ecc.)
Le sue opere sono già presenti in molte importanti collezioni private a
Londra, Parigi, Madrid, Barcellona, Miami, New York, San Antonio, Roma,
Milano, Malta, Dublino, Boston, e il Castello di Menerbes, Provenza.
Roberta Serenari
Nata a Bologna, vive e lavora a Sasso Marconi (BO).
Autodidatta, ha iniziato giovanissima ad accostarsi alla pittura ad olio per
poi immergersi nella tecnica incisoria dell¹acquaforte, da cui trae la
capacità per il rigore del ³segno² ed il valore delle ³sfumature² nel
bianco-nero delle innumerevoli morsure.
La personale ricerca tecnica ed espressiva della pittura ad olio e lo studio
del colore si uniscono alla rivisitazione attuale della più pura linea
realisticomagica del primo Novecento italiano.
Attraversando l¹atmosfera onirica della stagione metafisica e surrealista,
il suo percorso pittorico si esprime in maniera personalissima rimanendo
strettamente legato al mondo della fiaba e dell¹infanzia come a quello del
sogno.
Vittorio Crosara
Di origine veneta, l¹artista ha concentrato sin dagli inizi la sua ricerca
espressiva sulla figura umana, focalizzando l¹attenzione sui temi
esistenziali: la solitudine dell¹individuo, lo smarrimento cosmico, le
origini della vita. Il tema dominante è l¹origine biologica umana. Nella
trasposizione in forma allegorica del feto umano (punto di inizio
indifferenziato) in altri esseri, viventi in tempi talora antecedenti la
scomparsa della specie umana, rappresenta la parentela genetica fra l¹uomo e
tutte le altre specie, il suo divenire biologico. La conoscenza dell¹origine
biologica umana non risolve la questione della dimensione metafisica di cui
è permeata l¹esistenza umana ed è per questo che le donne procreatrici del
Crosara sono iconograficamente rappresentate sullo sfondo di grandi,
angeliche ali.
Il rilievo di circa cinque centimetri, scandito da file di chiodi e carta,
fissati alla base del compensato, indispensabile nella funzione di sostenere
alcuni degli elementi di rilievo sulla composizione, sono alcune delle
caratteristiche delle opere dalle dimensioni di forte impatto.
Il pomeriggio si concluderà con un incontro tra poesia e filosofia
attraverso un dialogo che si integrerà al ³Salotto di Psiche² con Gabriele
La Porta e la Compagnia Circolare.
Nato a Roma nel 1945, Gabriele La Porta dopo la laurea in Filosofia è
entrato in Rai all¹età di 23 anni. Contemporaneamente alle sue esperienze
televisive ha insegnato Storia della Filosofia in vari Istituti ed
Università. Direttore di Rai 2 ed attualmente di Rai Notte La Porta ha
scritto numerosi libri tra cui Giordano Bruno per la Bompiani, Storia della
Magia (Bompiani), Il ritorno della Grande Madre (Il Saggiatore) e cinque
dizionari sulla psicologia junghiana. In ottobre è uscito Dizionario
-Inconscio e Magia, un¹opera di oltre 600 pagine dedicata alla psicanalisi
junghiana e alla filosofia magico ermetica.
Tra le tante attività ha dato vita anche ad un gruppo ³La Compagnia
Circolare² ovvero un gruppo di ospiti fissi posti idealmente in semicerchio
intorno al celebrante di un rito tutto particolare, quello della poesia.
Sotto la sua regia l¹incontro al Castello Ruspoli si presenta come una
tavola rotonda, un dibattito aperto al pubblico, coinvolto nel dialogo
sull¹Amore. Saranno letti b brani di poeti di ogni tempo e luogo, e qualche
brano tratto dal libro fantamitico di Paolo Andreocci, conterraneo di
Vignanello , ³Eos e Titone².

Articolo
Giovanni Buzi Scittore
Recensione dell’opera: “Global impact 1”, di Walter Togni
Struttura, movimento, uguale a stabilità.
Questa sembra la formula che sottende alla costruzione dell’opera “Global impact 1” di Walter Togni, una scultura in bronzo, ottone e legno di 30x50x60 centimetri. Una formula ardua poiché fissare il movimento in una struttura ferrea, cristallina che non intrappoli e non asfissi è stata una delle velleità più tipiche della scultura di tutti i tempi. La scultura è nata per lasciare un segno tangibile utilizzando materia solida, sia essa pietra, legno, metallo, eccetera, sulla quale la mano dell’uomo ha voluto imporre la propria impronta, la propria volontà. Prelevando una pietra dal suo stato originario, ricavando dalle pietre il loro sangue, i vari metalli, intagliando una materia già vivente come il legno, l’uomo ha cercato ricettacoli solidi ai quali confidare segreti, nei quali apporre segni, arcane scritture. Materie che vengono plasmate, scolpite, fuse, modellate, a volte dipinte, patinate, col solo intento di divenire simboli tangibili. In “Global impact 1”, come già il titolo suggerisce, si raffigura un mitico “impatto globale”, il numero 1 indica una qualche “primordialità”, sia essa avvenuta nella notte dei tempi, o forse, più inquietante, ancora da avvenire. Che si raffiguri un catastrofico impatto del nostro globo-Terra con forze imponenti venute dallo spazio o, forse, sprigionate dallo stesso nostro pianeta? Eppure, questa interpretazione di cosmica catastrofe trova nella soluzione scultorea un che di stabile, quasi appagante. Una struttura ferrea eppure aerea racchiude in essa, senza prigionie compositive, un globo in splendido equilibrio attraversato e sostenuto da una congerie di forze solidificate in una sorta di frecce-raggi incuineate in una base tonda. Base che accoglie la loro impetuosità annullandola nella sua superficie liscia, scevra di increspature e dolore. E l’idea dei raggi ritorna intorno al profilo del globo libero dalle frecce diagonali, fortificando l’impressione di solarità, di un’energia irradiante. L’idea primigenea di uno scontro catastrofico fra un globo e forze estranee viene annullata, compositivamente sublimata da un miracoloso equilibrio. Tutto si tiene. Tutto resta in un bilico, come i passi tesi nel vuoto di un fantastico funambolo spaziale. E noi, con esso, tratteniamo il respiro.
L’arte è riuscita ancora ad emozionarci.
Giovanni Buzi Scrittore
febbraio 2009

Articolo
Recensione Sabrina Sciarrini Ass. cultura
"Se penso a Walter Togni, da cittadina vignanellese, mi resta difficile discernere nei miei ricordi l’uomo dall’artista. Ogni sua opera è sempre stata per me un qualcosa da comprendere da decodificare, un’essenza misteriosa , complessa quasi mai priva di interrogativi.
Quella di Walter è una vita spesa nella ricerca interiore di un linguaggio universale dell’anima; uno studio che è passione; un coraggio che è contestazione e desiderio di rompere le catene e le barriere erette dagli stereotipi e dai luoghi comuni , sfociando in una contestazione silenziosa ma incisiva e in grado di travolgere e stupire; un’ inquietudine interiore che si trasforma in un’armonia perfetta capace di coniugare di far convergere suono e rumore, presente, passato e futuro, incanto e disincanto, realtà e illusione. Un artista eclettico e generoso, che sostiene con convinzione le cause in cui crede e trasformando la passione artistica in impegno sociale e civile; un’artista che è proiettato già in avanti e che sembra attuale e superato nello stesso tempo perché le grandi opere d'arte hanno due facce secondo Daniel Barenboim - “una per il proprio tempo e una per il futuro, per l'eternità” . Se l’operato di un’artista induce a fermare il tempo per far riflettere, emozionare, disgustare, allettare, allietare, dilettare, far discutere e stupire che cos’altro è se non una “grande opera”?"

Montvideo Agosto 2010
Montevideo Exposicion
Esta Exposicion reune 67 laminas de trabajos artisticos de profesores y alumnos de la Associazione IVNA, algunos de ellos acompañados de poesias de la escritora Maria Cristina Bigarelli, obras pictoricas y fotos de esculturas de Walter Togni, Eraldo Bigarelli, Mario Annesi y los jovenes estudiantes: Michela Mastrangeli, Francesca Proietti,Alessandro Franchi, Giulia Palozzi, Vittoria Nagni, Miriam Parisi.
Estudiantes y profesores han esperando con gran expectativa la llegada de sus obras a esta exposicion en Uruguay con entrada libre, que tendremos el placer de mostrarles en los dias sucesivos, a cura de Noemi Silvera
Los esperamos en el Ateneo el lunes 19 de Julio a las 19 y 30 hs, la Muestra finaliza el dia 26 de Julio a las 14 y 30 hs, Plaza Cagancha 1157

Articolo
Il prof. Stefano Giacchetti Ludovisi, docente di Estetica alla Loyala
University di Chicago e di Filosofia Politica alla John Cabot University di
Roma, aprirà il pomeriggio con una conferenza dal titolo: ³Dal contenuto
alla forma: realismo e astrattismo nella teoria critica dell¹arte².
Organizzatore delle conferenze internazionali di ³Teoria Critica di Roma²,
il prof. Giacchetti Ludovisi ha incentrato la sua attenzione, nel corso
della sua carriera, su diversi campi di specializzazione quali: l¹estetica
moderna, la filosofia del Rinascimento, i movimenti politici radicali
(comunismo e fascismo) e la Teoria Critica. Molte sono anche le sue
pubblicazioni, in particolare su Adorno, tra cui il suo recente libro
³Nostalgia for a Redeemed Future², pubblicato dalla University of Delaware
Press. E¹ inoltre
Dall¹approccio del Filosofo di Estetica seguirà la presentazione dei quadri
degli Artisti presenti:
Walter Togni
Nato a Vignanello (VT) nel 1954, sin da giovane manifesta una forte
inclinazione per il disegno e la pittura. Affascinato dai dipinti dei grandi
Caravaggeschi, Togni unisce a questa passione quella per la ceramica
divenendo così scultore, ceramista, modellista, decoratore e sbalzatore.
Attualmente è Vice Presidente dell¹Associazione Artistica IVNA di
Vignanello.
Nel 2009 l¹artista è stato premiato, presso la prestigiosa sede di Fortezza
da Basso - Firenze, alla Florence Biennale ricevendo il premio
Internazionale "Lorenzo il Magnifico" per la scultura.
Roberto Ferri
Nato a Taranto nel 1978, inizia a studiare pittura come autodidatta e,
trasferitosi a Roma nel 1999, approfondisce la ricerca sulla pittura antica
dall¹inizio del Cinquecento alla fine dell¹Ottocento; in particolare, si
dedica alla pittura caravaggesca e a quella accademica (David, Ingres,
Girodet, Géricault, Gleyre, Bouguereau, ecc.)
Le sue opere sono già presenti in molte importanti collezioni private a
Londra, Parigi, Madrid, Barcellona, Miami, New York, San Antonio, Roma,
Milano, Malta, Dublino, Boston, e il Castello di Menerbes, Provenza.
Roberta Serenari
Nata a Bologna, vive e lavora a Sasso Marconi (BO).
Autodidatta, ha iniziato giovanissima ad accostarsi alla pittura ad olio per
poi immergersi nella tecnica incisoria dell¹acquaforte, da cui trae la
capacità per il rigore del ³segno² ed il valore delle ³sfumature² nel
bianco-nero delle innumerevoli morsure.
La personale ricerca tecnica ed espressiva della pittura ad olio e lo studio
del colore si uniscono alla rivisitazione attuale della più pura linea
realistico¬magica del primo Novecento italiano.
Attraversando l¹atmosfera onirica della stagione metafisica e surrealista,
il suo percorso pittorico si esprime in maniera personalissima rimanendo
strettamente legato al mondo della fiaba e dell¹infanzia come a quello del
sogno.
Vittorio Crosara
Di origine veneta, l¹artista ha concentrato sin dagli inizi la sua ricerca
espressiva sulla figura umana, focalizzando l¹attenzione sui temi
esistenziali: la solitudine dell¹individuo, lo smarrimento cosmico, le
origini della vita. Il tema dominante è l¹origine biologica umana. Nella
trasposizione in forma allegorica del feto umano (punto di inizio
indifferenziato) in altri esseri, viventi in tempi talora antecedenti la
scomparsa della specie umana, rappresenta la parentela genetica fra l¹uomo e
tutte le altre specie, il suo divenire biologico. La conoscenza dell¹origine
biologica umana non risolve la questione della dimensione metafisica di cui
è permeata l¹esistenza umana ed è per questo che le donne procreatrici del
Crosara sono iconograficamente rappresentate sullo sfondo di grandi,
angeliche ali.
Il rilievo di circa cinque centimetri, scandito da file di chiodi e carta,
fissati alla base del compensato, indispensabile nella funzione di sostenere
alcuni degli elementi di rilievo sulla composizione, sono alcune delle
caratteristiche delle opere dalle dimensioni di forte impatto.
Il pomeriggio si concluderà con un incontro tra poesia e filosofia
attraverso un dialogo che si integrerà al ³Salotto di Psiche² con Gabriele
La Porta e la Compagnia Circolare.
Nato a Roma nel 1945, Gabriele La Porta dopo la laurea in Filosofia è
entrato in Rai all¹età di 23 anni. Contemporaneamente alle sue esperienze
televisive ha insegnato Storia della Filosofia in vari Istituti ed
Università. Direttore di Rai 2 ed attualmente di Rai Notte La Porta ha
scritto numerosi libri tra cui Giordano Bruno per la Bompiani, Storia della
Magia (Bompiani), Il ritorno della Grande Madre (Il Saggiatore) e cinque
dizionari sulla psicologia junghiana. In ottobre è uscito Dizionario
-Inconscio e Magia, un¹opera di oltre 600 pagine dedicata alla psicanalisi
junghiana e alla filosofia magico ermetica.
Tra le tante attività ha dato vita anche ad un gruppo ³La Compagnia
Circolare² ovvero un gruppo di ospiti fissi posti idealmente in semicerchio
intorno al celebrante di un rito tutto particolare, quello della poesia.
Sotto la sua regia l¹incontro al Castello Ruspoli si presenta come una
tavola rotonda, un dibattito aperto al pubblico, coinvolto nel dialogo
sull¹Amore. Saranno letti b brani di poeti di ogni tempo e luogo, e qualche
brano tratto dal libro fantamitico di Paolo Andreocci , conterraneo di
Vignanello , ³Eos e Titone².

Recensione Margherita Biondo
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• Articolo di margherita Biondo
.48 ilconvivio
Il Convivio Anno XI n. 2 Aprile - Giugno 2010 n. 41
48
Walter Togni: Emozioni cromatiche
tra l’infinito e l’indefinito.
di Margherita Biondo
Artista dotato di libertà e identità proprie, indipendente e
concettuale ma soprattutto autore di vaglia, Walter Togni è
senz’altro una delle personalità più interessanti e coinvolgenti
dell’arte italiana contemporanea. Pittore, scultore, ceramista,
modellista, decoratore, sbalzatore e soprattutto ricercatore di
antiche e nuove tecniche, il prolifico artista di Vignanello,
grazie ad una lucidissima e certamente sofferta riflessione sul
proprio Io, conduce una ricerca emancipata, elaborata, a volte
“occulta”, con l’intento di erigere un ponte tra la razionalità e
l’innata visione onirica dell’uomo con l’arte. Le scelte cromatiche
dell’artista ci colpiscono e ci lasciano ora stupiti ora affascinati
e rendono perfettamente l’idea del complesso rapporto
tra Scienza e Arte, tra Cosmo e Animo umano, mondi solo
apparentemente distanti, espressioni dell’infinito e dell’indefinito.
“L'arte è passionalità - sostiene Togni - é qualcosa di
ludico. Non può essere mercato. Molti artisti per necessità o
per le tante vicissitudini che la vita propone sono costretti a
compromessi che non hanno nulla a che vedere con l'arte. In
questo modo alienano il proprio talento e la loro stessa esistenza.”
Sono motivazioni profonde che spingono l’artista sin
da giovanissimo ad approdare con determinazione e passione
nel campo artistico attraverso mostre collettive e personali sotto
l’attenta guida del Maestro Prof. Piero Ammannato. Abnegazione
e studio continuo lo portano a conseguire con notevole
profitto il diploma di Maestro d’Arte nonché il diploma di
maturità d’arte applicata a Roma.
Oggi, molto apprezzato dalla critica, Walter Togni viene
spesso pubblicato su editoriali dell’arte e quotidiani con continui
elogi alla sua innovazione pittorica e scultorea. Tra le tante
affermazioni si evidenziano il Premio Internazionale “Lorenzo
il Magnifico” e la recente premiazione nella sezione della
“Scultura” alla Biennale di Firenze. I suoi lavori, oltre che di
ragguardevole evento estetico, sono frutto di pulsioni dell’inconscio
e di inquietudine esistenziale anche se manifestano
una innegabile e precisa dimensione oggettiva. Il risultato estetico
passa da un percorso ricco di una imprevedibile capacità
di trasfigurazione tra artista, ambiente e cosmo, che conduce
all’autenticità della visione intesa non come operazione
individuale ma come esperienza di universalità. L’uso della
luce nelle tele è assolutamente personale e tende a fornire alle
opere interessanti e particolari atmosfere che sono create con
colori vivi e brillanti che rappresentano un mondo irreale e
immaginario reinterpretato dallo stesso autore attraverso un
linguaggio immediato ricco di reconditi significati e di possibili
chiavi di lettura tutte da scoprire e godere. Un artista,
quindi, che dipinge e plasma le sue opere che potremmo inquadrare
come “non figurative” anche se in effetti la definizione
di artista non figurativo sta molto stretta e dice poco
dell’arte di Walter Togni poiché egli è andato - di certo - oltre
le definizioni del linguaggio comune dell’arte contemporanea.
Il Convivio Anno XI n. 2 Aprile - Giugno 2010 n. 41
Articolo
POLIMATERIA E POLIESPRESSIVITA’ NELLA DIMENSIONE ARTISTICA CONTEMPORANEA
DI WALTER TOGNI
Poco più di mezzo secolo di esistenza intrisa e arricchita da abilità pittorico – scultorea e non soltanto, con vena artistica di talento e formazione specialistica nell’ambito dell’arte, tesa, quest’ultima a sviluppare l’ingegno insito nel suo essere. Ecco come introdurre il pittore, scultore, modellista, decoratore e soprattutto ricercatore di nuove e antiche tecniche, Walter Togni, artista vignanellese, rivoluzionario, innovativo, con la mira di allineare i postulati ideologici della “Bauhaus” di esaltare il passato che istruisce, che ispira, che ritorna….., di non dimenticare le origini, di assegnare il tributo culturale a chi ci ha preceduto, di cimentarsi nel figurativo, attratto mirabilmente da Caravaggio e dai Maestri Fiamminghi, di applicare tecniche ceramiche mature e di segnare indelebilmente il proprio destino d’artista evolvendosi verso l’introspezione attiva e del tutto personale in soluzioni stilistiche che cavalcano leggiadramente l’onda iperrealista….via via fino al surrealismo e all’informale. Nel’73 diventa Maestro d’Arte e nel tempo la sua fantasia, che schizza e sussulta dall’iperrealismo al surrealismo, nella sua armonia dinamica, ormeggia al Panta-rey con un cavallo che stava sul Partenone, opera nella quale l’intervento dell’uomo è evidente, come la natura che fagocita l’operato umano, riappropriandosi della realtà naturale. Nell’opera, le geometrie artificiose apportate dall’uomo scompaiono, nell’atto di essere inghiottite. Tutte le espressioni umane hanno un tempo …la natura ingloba tutto ….la bellezza umana è come sabbia al vento…Ricercatore dell’uso delle tecniche, del controllo della materia, qualsiasi essa sia, del terreno che in chiave artistica dà un messaggio che va al di la della materia stessa fino ad arrivare a denunciare problemi di alto valore umano, sociale, etico e morale. Il contenuto scrinning della novità, della primizia, senza perdere la comunicazione con la realtà che lo ispira, lo conduce a sperimentare e ad esplorare nuovi ambiti, nuove forme, utilizzando materiale e stili del tutto contrastanti tra loro. La ceramica del 500, con gli stessi smalti, gli stessi modi di cottura, gli stessi supporti, lo ha sempre affascinato fin dai tempi della prima formazione. La pittura iperrealista assoggettata ai “pezzi” appoggiati, sembra dare consistenza all’opera di Water. I decori avviluppati in elementi della natura, lo inducono a provare l’eccitazione e la commozione della “creazione” non dl mondo, ma di suoi dettagli minuti e preziosi. Le tegole, riprese dalla tradizione persa nel tempo in un contesto moderno in quanto la struttura realizzata in cemento armato con regole attuali, lo incoraggiano a cercare le radici senza mai lasciare il contesto della contemporaneità. I costumi, gli usi e tutto ciò che riguarda il passato sono la catapulta per il futuro, perché senza il basamento non c’è fastigio, senza la terra non c’è sommità. A tal proposito i temi freudiani del sogno sono emblematici: Una bimba che sogna mondi fantastici e sembra andare alla deriva in un alveo d’acqua, viene sorretta sempre dalla mano materna in una notte lunare durante la quale il senso della luce argentea , della sensazione della morbidezza spugnosa del grembo materno, riporta all’origine propria dello stesso corpo che accoglie la vita ospitandola nei suoi primi bagliori e alla quale tutti sono uniti da sempre e per sempre. Uscire dall’utero materno è percorrere un tunnel rappresentato dal tentativo di raffigurare un’altra dimensione nel quadro di “Cloni “, esseri già vissuti, non embrioni, che passano inesorabilmente in uno stato di Essere esteso e di diversa entità. Profondo conoscitore della materia e della tecnica, assurge a stile e forma eccellenti, pronto a padroneggiarli e a domarli al fine di scatenare l’oggetto, che finalmente viene alla luce in un alternarsi di ombre e luci riflesse che donano bellezza interiore all’immagine. La sua tecnica man mano si distacca da quelle rinascimentali, con l’uso di colori industriali, al di la e al di sopra della stessa, perché ciò che conta è il contenuto. L’opera surrealista permette a Walter di personificare se stesso con il protagonista, il motore: La macchina che spersonalizza in opposizione al’urgenza contingente e all’impulso naturale del pensiero, in quanto l’uomo pensa, costruisce, “crea” per cercare il suo modo di essere. Di nuovo ritorna il concetto della “natura” che riappropria dei suoi spazi e dei suoi tempi. “ le rose e i bambini” rappresentano la purezza della natura allo stadio primordiale. Purezza che andrà persa, con tutta la sua spontaneità e freschezza, entrando in collisione con la corruttibilità del mondo. La tecnica mista ed a olio, trattato senza solventi, oggi usati come testimonianza di un’epoca ormai andata, non danno più emozioni a Togni, allora, si avvia all’uso della materia in modo innovativo e straordinariamente diversificato. Emblematico il bassorilievo in ceramica ricoperto di bronzo con fusione a freddo, “Conciliazione”, che rappresenta una vera e propria frattura sociale con una evidente ricaduta religiosa e culturale. La causa è l’adorazione dell’economy-god, il dio danaro. Togni dichiara che “ le cose originariamente e intenzionalmente non stanno così”, ma che tutte le grandi verità, i principi umani convergono in un punto unico: le religioni ebraica, islamica e cristiana hanno lo stesso punto cardine, il credo nell’unico padre . Togni con questo pannello realizzato con la tecnica di sua realizzazione, vorrebbe lanciare l’idea della riunificazione, superando il momento di crisi di valori, fa emergere dalla sabbia gli anelli che ricuciono le lacerazioni avvenute. Gli elementi iconici a forma di croce stanno a significare tutto il percorso umano su una strada fino a un crocevia dove si è determinata la spaccatura dell’animo umano e conseguentemente sociale. Gli anelli di rame intrecciati, torti sono agganciati e chiusi e inseriti nei fori dell’opera, con l’intento di salvezza. Togni si ispira, seppur soltanto idealmente, al caposcuola dell’arte spaziale, Fontana, per andare alla ricerca della quarta dimensione proposta nelle sue opere a cerchio intuitivamente considerato l’ingranaggio centrale per far emergere tutte le verità, dove non c’è per la menzogna, dove non c’è spazio per la divergenza conflittuale, ma soltanto per una unità di intenti di crescita culturale umana. Lo spirito nell’arte di Walter si libera dalla definizione dell’immagine sulla superficie, incedendo gradualmente nel dominio dell’astratto dal punto di vista dello spazio,non necessariamente profondo, ma sensoriale e concettuale. Tutto si presenta con un dinamismo cromatico e con un’idea misteriosa largita dalle curve o dai segni sferici tipici del vortice più o meno fluido o consistente che sembra girare velocemente su se tesso trascinando con se tutto ciò che incontra, nutrendosi della sostanza. Campi con veloci movimenti rotatori, rapidi susseguirsi di “ eventi, fenomeni, problemi”. In questo impeto irrefrenabile che sconvolge, trascina e ingloba, i giochi di colore chiaro e scuro fanno si che il percorso sia di intuire, perché non chiaramente definito. Dietro l’opera c’è l’esistenza non tanto e solamente personele, ma globale, nella sua interezza che funge da faro di identità principalmente umana e spirituale con sfogo artistico polimaterico e poli-espressivo. Sarà proprio il suo impatto globale a simboleggiare l’astratto ed il surreale dove tutti i simboli presenti nell'opera rappresentano l’operato umano, le case, raffigurati in un icona nella quale l’affetto e la famiglia sono oppresse da una bomba. Quegli affetti, quella famiglia ….cercano di sbocciare, però tutto è oppresso e compromesso e…allora sembra soccombere sotto il peso e la pericolosità di quella bomba, ma nulla si rompe e deflagra grazie alla duttilità e alla resistenza di sentimenti e di valori. Nulla si spezza , la parte buona dell’umanità cerca di difendere e nel contempo la catapulta è pronta per scaraventare tutto altrove. Questa immagine scultorea e le raffigurazioni di dinamicità pittorica sono simbolo dell’ingranaggio che travolge, ma non distrugge. Tutto è messo a dura prova, ma tutto flette, perché il buon senso della cultura emerge e si impone sull’uomo primordiale, colui che vincerà sarà l’uomo Sapiens Sapiens , che ha avuto pietà di sé con il culto dei morti e che; mirabilmente, dotato di talento artistico, rappresenta il passo determinante del progredire della civiltà umana.
Dott.ssa Cristina Bigarelli

Articolo
Walter Togni: un segreto, anzi, due.
Paolo Andreocci
L’opera d’arte è sempre una rivelazione. Il mondo in cui viviamo è quello che è, così imperfetto, per dirla con un eufemismo, e così poco perfettibile: basta guardarsi intorno e interrogare se stessi. Dappertutto vediamo fatica, affanno, dolore... Al punto che a volte ci chiediamo quale sia il senso di questa nostra vita, ammesso che ce l’abbia, un senso.
Eppure, quando ci fermiamo a contemplare un’opera d’arte, tutto il dolore del mondo sembra svanire. Che sia racconto o poesia, musica o scultura, pittura o architettura, l’opera d’arte, col suo sapiente artificio espressivo crea un’atmosfera “innaturale” che non ha nulla a che fare col traffico, le bollette, gli ospedali, il mutuo, i problemi della vita quotidiana. E’ un’atmosfera d’incanto, qualcosa di magico, che ci prende per mano e ci porta altrove. E in quell’attimo, rapiti, non possiamo far altro che pronunciare a fior di labbra una parola precisa: bello! Sì, nell’opera d’arte, e, beninteso, solo se è un’opera d’arte, si rivela a noi la bellezza. E’ come se si aprisse di fronte a noi una finestra sul non conosciuto, sull’invisibile, sull’inaudito, sul mai pensato. E quello che ci appare, che ascoltiamo, che ci viene in mente, è un qualcosa al di sopra di noi, molto in alto, una scintilla di sapienza e spiritualità, l’effimera intuizione del trascendente, una luce. Una luce che è, sì, sopra di noi ma anche dentro di noi, nel cuore di tutti gli uomini. E forse è proprio questa luce il senso della nostra vita.
Se le cose stanno davvero così, com’è importante il lavoro dell’artista!
Walter Togni per esempio: col suo quarto posto alla Biennale Internazionale di Firenze, a dicembre del 2009, ha raggiunto fama internazionale e il 6 marzo ha avuto un riconoscimento d’affetto e stima dal suo territorio. Giustamente. C’è nelle sue opere la capacità di stupirci e di farci intravedere quella scintilla di sapienza e spiritualità che è il fine ultimo dell’Arte. E questa “magia” è possibile perché nelle sue opere, c’è un segreto. Anzi: due.
La produzione artistica di Walter cominciò molti anni fa, con quadri ispirati alla pittura fiamminga: scorci di paese, nature morte, volti di donna, drappeggi … Sono gli anni dell’Iperrealismo: anni di preparazione, di tirocinio, di studio, che hanno prodotto risultati eccellenti. Ma facciamo un salto ai giorni nostri, al Walter della maturità artistica. Dall’iper al surrealismo e oltre. Ecco il suo punto d’approdo.
I suoi dipinti d’oggi, da “Tunnel genesis” alla serie dei “Cloni” e così via, sono eseguiti con tecniche raffinate e innovative e hanno un forte impatto emotivo sull’osservatore. Prendiamo ad esempio “The Dark Side”. E’ un quadro su tela di lino, polimaterico. Carbonato di calcio, colla animale, base acrilica, olio, olio con aerografo … concorrono a creare un effetto quasi tridimensionale in cui grumi materiali s’accostano a rotonde lucentezze. Il dipinto è idealmente diviso in due parti. Dalla parte inferiore scura e inquietante sorge una semisfera luminosa. Emozionante. Luce e ombra. Giorno e notte. Che sia Eos, la dea dell’aurora, che sorge dalle tenebre? Walter, gentilmente, ha “postato” questo dipinto nella bacheca di FaceBook dedicata al mio ultimo romanzo “Eos e Titone”, appunto. Ma il significato, al di là del gesto di amicizia nei miei confronti, è ben più profondo. Rappresenta, mi sembra, l’uomo nella sua tremenda e meravigliosa unità di conscio e inconscio. Rappresenta, in fondo, la luce che è in lui, in noi, in tutti gli uomini, nonostante tutto.
Anche nelle sue sculture Walter adotta tecniche non convenzionali. “Impatto globale”, in legno, metallo e poliestere, rappresenta l’impatto, appunto, di una bomba sulle coscienze: una sorta di 11 settembre. Ma l’impressione non è di sconforto, la sfera maligna non ha raggiunto il suo scopo: assi come grattacieli, torri come coscienze reagiscono e respingono l’aggressione. Si potrebbe dire con un ossimoro che è una scultura in perfetto equilibrio e dinamica al tempo stesso. Un capolavoro. Non a caso quest’opera è stata molto elogiata alla Biennale di Firenze.
La scultura che amo di più, forse (ma è difficile scegliere) è “Conciliazione”. Si tratta di un bassorilievo di forma rettangolare, anch’essa polimaterica, realizzata con una base ceramica rivestita di bronzo e altri metalli. Anche questo quadro scultoreo, se così si può dire, è idealmente diviso in due parti. Ma, ecco il punto: queste due realtà giustapposte sono collegate da solidi anelli. Due diventa uno. E a ben guardare c’è una croce che lega il tutto: la croce, il Cristo, la tolleranza, l’amore. Ecco la scintilla. E viene in mente Federico II, lo Stupor Mundi , che passò la vita a con-fondere culture apparentemente diverse: la greco-romana e l’araba. Una scultura di sconvolgente potenza evocativa. Non a caso, “Conciliazione” è stata scelta insieme al dipinto “The Dark Side” per la presentazione di Walter Togni a RaiNotte. La stessa emozione, o se preferite lo stesso tipo di emozione, si prova anche di fronte a “Le Verità” o a “Tettonica”, sculture polimateriche in cui due libri si specchiano e si sgualciscono l’un l’altro, ma convivono in una tollerante, simmetrica, asimmetria.
Non so cosa si agitasse nell’anima di Walter mentre creava queste opere, non so se avesse l’intenzione di comunicare qualcosa di preciso, un messaggio, per usare una parola logora e un po’ antipatica, o altro: quello che conta è che queste opere, una volta staccate dall’intenzione dell’autore acquistano vita propria e comunicano se stesse a chi le contempla. Certo, ognuno dà la propria interpretazione, perché chi contempla un’opera d’arte la ri-crea in qualche modo a modo suo. Ciascuno dica la sua. Io dico la mia: a me sembra che il segreto (il primo segreto!) dell’arte di Walter Togni, il suo segnale più vigoroso, la scintilla di sapienza e spiritualità che ci rivela, sia in questa drammatica giustapposizione che si risolve in una sorta di sintesi superiore. Lo scontro che si fa incontro. Il due che si fa uno.
Ma non è tutto. Per essere artisti ci vuole un gran talento e tanta sensibilità e Walter ne ha, di sensibilità e talento (senza contare intelligenza e cultura, che pure hanno la loro importanza). Ma queste doti non bastano. Per creare un’opera che ci conduca così in alto, nelle regioni della bellezza e della spiritualità, è necessaria una grande padronanza della Technè, come i greci chiamavano l’Arte. E se la tecnica corrente non gli sembra sufficiente, l’artista inventa e sviluppa nuove tecnologie d’espressione. Questa smisurata ambizione, questo non accontentarsi mai dei mezzi a propria disposizione è tipica dei grandi artisti. Ricordate Leonardo? Nella sua gara con Michelangelo non volle limitarsi a dipingere “La battaglia di Anghiari“ con la tecnica usuale: volle inventare una tecnica nuova. Il suo esperimento, purtroppo, fallì e “La battaglia di Anghiari” di Leonardo è perduta: ci rimangono solo alcuni disegni preparatori. Ma questa è una strada obbligata per l’artista, che deve dominare la tecnica del suo tempo e spingersi oltre, sviluppando e sperimentando tecniche nuove, costi quel che costi, perché la sua missione sociale è produrre la bellezza, valorizzando il proprio talento con tutti i mezzi possibili e immaginabili.
E questo, secondo me, è il secondo segreto di Walter Togni. Il quale non si è mai accontentato di esprimere il suo talento e la sua sensibilità in modo normale, convenzionale. Ciò che colpisce nella sua arte è la straordinaria dinamicità e duttilità dei suoi moduli espressivi. E questa sua eccezionalità è il risultato della ricerca che lui ha condotto a partire dai suoi dipinti giovanili e che tuttora conduce sulle tecniche e sui materiali che usa. Arte come ricerca, arte come invenzione. Grazie Walter.

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waltertogni
Walter Togni nasce a Vignanello l'undici agosto 1954. In questo periodo è vice presidente dell'associazione IUNA (artisti associati di vignanello e paesi limitrofi). Già giovanissimo approda nell'arte figurativa con mostre collettive organizzate dagli enti locali e presso l'Accademia britannica a Viterbo, organizzate dal prof. P. Ammannato (noto artista conosciuto in tutta la nazione oltre che per la sua arte anche per la sua grande umanità. L'ambiente domestico dove si"respirava più arte che aria ", influenza il destino di W.Togni , che adolescente sceglie di iscriversi all'Istituto Statale d'Arte di Civita Castellana. Consegue negli anni settanta il diploma di maestro d'arte e la maturità d'arte applicata sostenendo gli esami, con notevole profitto, presso l'Istituto d'Arte in via Silvio D'Amico in Roma. Negli anni a venire, partecipa a numerose esposizioni locali nel capoluogo partecipa a"VITERBO PARLA" organizzata dall'ENAL e a collettive Nazionali e internazionali, riscuotendo lodevoli encomi. Il suo impegno fondamentale è presso l'industria ceramica, dove realizza modelli e decorazioni. Alcune opere sono collocate presso sedi istituzionali. Nel 2004 realizza un'opera in bronzo collocata presso l'Istituto Comprensivo G. Falcone e P. Borsellino, commemorando per l'inaugurazione gli eroici magistrati. Nel 2007 realizza un bronzo,quale riconoscimento della IUNA all'amministrazione comunale di Vignanello. Sulle opere di W.T. ci sono toni morbidi della meditazione. Dalla ricerca della tranquillità interiore; ma c'è anche la violenza della contestazione. La distruzione della catena di montaggio che con i suoi ingranaggi mangia con voracità la libertà dell'individuo. Anche le sue opere sono una rivisitazione su tela di "tempi moderni"di Chaplin.
(Riccardo Mattei)
"L'arte è passionalità”. E' qualcosa di ludico Non può essere mercato. Molti artisti per necessità o per le tante vicissitudini che la vita ti propone sono costretti a compromessi che non hanno nulla a che vedere con l'arte. In questo modo alienano il proprio talento e la loro stessa esistenza.
Questa esperienza (quella di fare esclusivamente arte come motivo di vita) è stata e sarà sempre il motivo di tanto tormento spirituale.
Questa continua ricerca, penso, che segni in modo indelebile le personalità di ciascuno. Lo riempie di quell'inquietudine esistenziale tipica degli artisti che è proprio il motore e ciò che da più forza espressiva all'opera d'arte.
Per questo l'arte non può essere un mestiere che s ‘ impara, ma è una forza interiore sprigionandosi con la nascita, si plasma evolvendosi e segue un cammino già preordinato. (W.T.)
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sito ufficiale d'arte di, walter togni, associazione IVNA, artisti della tuscia

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COMMEMORAZIONE PAOLO BORSELLINO E GIOVANNI FALCONE
Altorilievo in bronzo,realizzato in occasione dell’intitolazione dell’Istituto comprensivo di Vignanello a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone,nell’atrio della scuola.
E’ una delle opere più rilevanti create da Walter Togni. Commissionata dall’amministrazione Comunale e dalla Scuola raffigura uno stormo di colombe, che si librano leggere nel cielo: volgono verso l’alto quasi a significare che l’uomo,come dice il divino poeta, non è nato per viver come i bruti, con lo sguardo rivolto solo alle cose materiali, ma per seguire “VIRTUTE E CONOSCENZA”, con lo sguardo teso a raggiungere il”SANTO VERO”di manzoniana memoria. Il frullio di ali, in cui Walter esprime il suo pathos di artista e di uomo, racchiude,in un ovale, queste parole di Giovanni Falcone:”Gli uomini passano, le idee restano; restano le loro opinioni morali e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”.C’è intensa sinergia tra il messaggio iconico e quello verbale, in quanto entrambi intendono rivolgere, soprattutto ai giovani, un messaggio di speranza e di forza per poter superare i pesanti condizionamenti della società odierna,che talora e in certi luoghi umiliano la dignità umana, impedendo di “VOLARE LIBERI”. C’è infine un monito per tutti:solo così potrà cambiare il mondo. L’opera, realizzata in bronzo con fusione a freddo, denota grande perizia nella manualità fine, che permette all’artista di realizzare con perfezione tratti anche difficili delle figure,e intensa sensibilità, tanto che le agili colombe sembrano sul punto di staccarsi, da un momento all’altro, dalla materialità dell’altorilievo per diffondere il loro messaggio tra gli uomini di buona volontà. Alla manifestazione, oltre alle autorità locali e provinciali ,agli alunni, hanno partecipato la signora Maria Falcone e l’Onorevole Nando Dalla Chiesa.
Augusto Pacelli

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Qui “UNO” è l’amore che gli artisti IVNA dimostrano nel “creare”, produrre le loro opere, ma soprattutto il significato che a queste opere gli stessi vorrebbero attribuire al fine di comunicare la bellezza della vita nelle sue forme più alte e più significative attraverso il linguaggio univoco e straordinario dell’arte. La IVNA, dopo l’esposizione effettuata nei locali dell’ex-cinema comunale e l’inaugurazione dell’Associazione Artistica avvenuta il 03 agosto ultimo scorso, ha pensato di essere riconoscente verso il Comune di Vignanello al fine anche di ringraziare per la collaborazione che c’è stata, per la sensibilità dimostrata nei confronti della Associazione come promotrice di cultura in senso ampio.
L’omaggio donato è opera dell’Artista Walter TOGNI, noto per la sua versatile abilità nell’approccio artistico-creativo. Inoltre TOGNI ha scolpito per l’occasione un trofeo raffigurante un gruppo di uomini, sentiti come esseri dinamici posti in posizione di forza nel sostenersi l’uno con l’altro o meglio l’uno sulle spalle dell’altro in atteggiamento di scalata verso il raggiungimento di un obiettivo, che, nel caso specifico, può essere riconducibile alla cultura. Non importa, infatti, chi è primo o secondo nella scalata, l’importante che ci sia la giusta coesione pur essendo differenti l’uno dall’altro, sia per forza, sia per identità, sia per abilità, tesi alla sublimazione spirituale dell’arte. L’arte come fonte di scoperta e riscoperta dell’umano e del mondo in senso rivoluzionario, ma non violento, forte, ma non brutale, vivace, ma non chiassoso, bensì caldo, armonioso, appassionato sempre disponibile al cambiamento in nome del Bello Interiore e dell’ Amore. Ambizioso il progetto, ma estremamente importante per lo sviluppo del futuro operato. Il tutto deve convergere in un unico obiettivo: quello di fare scuola, di dare nuova identità all’arte attraverso lo sforzo di ciascuno e l’opera creatrice dei singoli in un unico e deciso intento di crescere, di collaborare, di mettere a disposizione degli altri il proprio sapere.
L’opera di TOGNI ben sposa le intenzioni dello statuto della IVNA vignanellese. Unitamente alla scultura di Walter Togni, altri due artisti, Mario Annesi e Mauro Testa, hanno inciso un’effige in rame con la scritta IVNA e l’immagine del logo simbolo dell’Associazione Artistica vignanellese. Il Trofeo IVNA è stato consegnato dal Presidente Eraldo Bigarelli al Sindaco Ing. Federico Grattarola, che è intervenuto manifestando la sua soddisfazione per l’operato svolto finora dalla stessa e per ciò che è stato fatto nei confronti dell’Amministrazione comunale.. Presente alla consegna l’Assessore alla cultura dott.ssa Sabrina Sciarrini che con chiarezza e veemenza esplicita l’alto valore artistico e concettuale del Trofeo IVNA. La linea che conduce al progresso è segnata dalla capacità di uno di mettersi a disposizione di tutti e tutti a disposizione di uno, così da poter concretizzare le finalità dello statuto, nella speranza di raccogliere buoni frutti e lasciare in eredità qualcosa di buono per le nuove generazioni.
Il Presidente gratifica l’operato di tutti gli artisti e ripropone il concetto di apertura dell’Associazione ad accogliere tutti, artisti e non, che lo desiderino, a condividere questa esperienza: tutti coloro che vogliono intraprendere questa avventura possono iscriversi come artisti o come sostenitori. L’augurio è quello che le potenzialità, presenti già all’interno della IVNA e quelle che verranno, possano evolversi sempre più verso ulteriori mete.
M. Cristina Bigarelli

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