Il grande Ennuco a Usbek (1973) Incisioni, stampe da Renato Guttuso

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Venditore Spazio Mecenate

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Quest'opera d'arte appare in 3 collezioni
  • Opera d'arte originale Incisioni, stampe, Acquaforte
  • Dimensioni Altezza 25,6in, Larghezza 33,5in
Incisione all'acquaforte. e all'acquatinta su. lastra di zinco. cm 65x85. Tiratura:125. 1973 A proposito di quest'opera: Classificazione, tecniche & Stili. Acquaforte. Tecnica di incisione ad intaglio su una piastra di metallo usando un mordente chimico (un acido) che servirà da supporto per la stampa. Tecnico Incisioni, stampe. La stampa era originariamente [...]
Incisione all'acquaforte
e all'acquatinta su
lastra di zinco
cm 65x85
Tiratura:125
1973
Artista rappresentato da Spazio Mecenate
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Renato Guttuso, nato il 26 dicembre 1911 a Bagheria, in Sicilia, è stato un importante pittore italiano noto per le sue opere potenti e politicamente cariche che catturavano le realtà sociali e politiche del suo [...]

Renato Guttuso, nato il 26 dicembre 1911 a Bagheria, in Sicilia, è stato un importante pittore italiano noto per le sue opere potenti e politicamente cariche che catturavano le realtà sociali e politiche del suo tempo. La carriera di Guttuso è durata diversi decenni e ha abbracciato una varietà di stili artistici, dal realismo all'espressionismo.

I primi anni di vita di Guttuso furono plasmati dal tumultuoso clima politico e sociale dell'Italia all'inizio del XX secolo. È cresciuto durante un periodo di difficoltà economiche e sconvolgimenti politici, che hanno profondamente influenzato i suoi successivi temi artistici e il suo impegno per la giustizia sociale.

Negli anni '30 Guttuso si unì al movimento antifascista e si associò al gruppo artistico noto come "Corrente", che sosteneva una nuova forma di realismo nell'arte che affrontava le questioni sociali contemporanee. I suoi primi lavori spesso raffiguravano scene di povertà, lotte sindacali e le dure realtà affrontate dalla classe operaia.

Dopo la seconda guerra mondiale, l'arte di Guttuso assunse una qualità più espressiva e simbolica, influenzata dalle sue esperienze durante la guerra e dalla sua disillusione nei confronti delle ideologie politiche. Ha continuato a esplorare i temi della disuguaglianza sociale, della guerra e della condizione umana attraverso una miscela di realismo e pennellata espressiva.

Una delle opere più famose di Guttuso è la "Crocifissione" (1941), un dipinto potente ed emotivo che riflette le sue convinzioni antifasciste e la condanna della violenza e dell'oppressione. Il dipinto, con le sue immagini crude e le sue intense emozioni, rimane un simbolo toccante della resistenza e della sofferenza umana.

Nel corso della sua carriera, Guttuso esplorò anche altri temi, tra cui paesaggi, nature morte e ritratti. Era noto per il suo uso audace del colore, le composizioni dinamiche e la capacità di catturare l'essenza dei suoi soggetti con sensibilità e profondità.

Oltre alla pittura, Guttuso fu attivamente coinvolto in attività culturali e politiche. Ha partecipato a mostre, proteste e dibattiti intellettuali, sostenendo la libertà artistica e la giustizia sociale. Ha lavorato anche come professore presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo, dove ha fatto da mentore a giovani artisti e ha condiviso la sua passione per l'arte e l'attivismo sociale.

I contributi di Renato Guttuso all'arte e alla cultura italiana furono ampiamente riconosciuti durante la sua vita. Ha ricevuto numerosi premi e onorificenze, tra cui la più alta onorificenza civile italiana, l'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Le sue opere sono ospitate nei principali musei e collezioni di tutto il mondo, a testimonianza del suo impatto duraturo sul mondo dell'arte e del suo impegno nell'utilizzare l'arte come strumento per il cambiamento sociale.

Renato Guttuso è morto il 18 gennaio 1987 a Roma, in Italia, ma la sua eredità sopravvive attraverso le sue potenti opere d'arte e la sua incrollabile dedizione all'espressione artistica e alla giustizia sociale.

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