Ritratti di potenti e di celebrità

Ritratti di potenti e di celebrità

Olimpia Gaia Martinelli | 5 gen 2022 7 minuti di lettura 0 commenti
 

L’arte, sin dall'antichità, ha sempre immortalato personalità di spicco, appartenenti per lo più al mondo della politica e della religione. A partire dagli anni Cinquanta del Novecento, però, si uniscono alle suddette categorie anche quelle dei personaggi dello show business...

Ritratti di celebrità

L’arte, sin dall'antichità, ha sempre immortalato personalità di spicco, che, inizialmente, appartenevano per lo più al mondo della politica, come i faraoni egizi, gli imperatori romani e bizantini e, in seguito, i sovrani, i papi e gli esponenti della politica rinascimentale, seicentesca, ottocentesca e novecentesca. Soltanto a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, grazie all'innovativo operato di Andy Warhol, considerato essere il maggiore esponente della Pop art americana, si uniscono alle suddette categorie anche quelle dei personaggi dello show business, che diventano gli iconici portavoce di una società ormai totalmente segnata dall'avvento del consumismo.

nofretete-neues-museum.jpgThutmose, Busto di Nefertiti, circa 1345 a.C. Pietra calcarea e stucco 50 x 30 cm. Berlino: Neues Museum.

marcoaurelio30000.jpgStatua equestre di Marco Aurelio, 176 o 180 d.C. Bronzo dorato, 400 x 230 x 410 cm. Roma: piazza del Campidoglio.

61cf0ccd820216.77146573_800px-piero-della-francesca-044.jpgPiero della Francesca, Doppio ritratto dei duchi di Urbino, 1467-1472. Olio su tavola, 47 × 66 cm. Firenze: Galleria degli Uffizi. 

pope-julius-ii.jpgRaffaello, Ritratto di Giulio II, 1511. Olio su tavola, 108,7 × 80 cm. Londra: National Gallery.

800px-louis-xiv-of-france.jpgHyacinthe Rigaud, Ritratto di Luigi XIV, 1701. Olio su tela, 277 × 194 cm. Parigi: Museo del Louvre.

Andy Warhol, Green Marilyn, 1962. Acrilico e inchiostro serigrafico su lino, 50.8 x 40.6 cm. Washington: National Gallery of Art. @todayisartday

Andy Warhol, Mao1973. Acrilico e inchiostro serigrafico su lino, 127.3  ×  107.6 cm . Washington: National Gallery of Art. @todayisartday

napoleon-at-the-great-st-bernard-jacques-louis-david-google-cultural-institute.jpgJacques-Louis David, Bonaparte valica il Gran San Bernardo, 1800-1803. Olio su tela, 260×221 cm. Versailles: Museo della reggia di Versailles. 

Jacques-Louis David: Bonaparte valica il Gran San Bernardo

Il celebre dipinto di Jacques-Louis David, uno tra i pittori più importanti del Neoclassicismo francese, immortala, facendo chiaro riferimento alle modalità di raffigurazione degli imperatori classici, il Primo Console, Napoleone Bonaparte, presso il passaggio del Gran San Bernardo. L’innovativo dinamismo della tela, però, si distacca con forza dalla suddetta tradizione dei ritratti equestri, portando il capolavoro ad essere affine con la passione, la tensione ed il fermento delle opere romantiche. Inoltre, questo dipinto è stato concepito per rappresentare una vera e propria opera di propaganda, che il Primo Console commissionò personalmente all'artista, al fine di creare una grandioso ritratto imperiale ufficiale. Infatti, esistono cinque versioni di questo stesso soggetto, che sono conservate in luoghi diversi: una al Castello di Charlottenburg, a Berlino, due al Palazzo di Versailles, una alla collezione della Österreichische Galerie Belvedere e la quinta al Musée National du Cháteau de Malmaison. A testimonianza del suddetto intento celebrativo del capolavoro è, oltre alla posa, l’espressione di sicurezza, determinazione e capacità di gestione degli eventi con cui è stato immortalato Napoleone. In aggiunta, all'interno della celebre tela, il nome del Primo Console appare anche “inciso” su di una roccia, insieme a quello di altri personaggi iconici della nostra storia, quali Annibale e Carlo Magno, con la finalità di conferire un’eterna gloria al grande condottiero francese. Infine, celebrano ulteriormente la figura di Napoleone i soldati dipinti sullo sfondo dell’opera, che, a differenza del maestoso e divinizzato Primo Console, risultano molto più piccoli, fragili e vulnerabili. 

retrato-del-papa-inocencio-x-roma-by-diego-velazquez.jpgDiego Velásquez, Il ritratto di Papa Innocenzo X 1650. Olio su tela, 140 × 120 cm. Roma Galleria Doria Pamphilj.

Diego Velásquez: Il ritratto di Papa Innocenzo X 

Il capolavoro di Diego Velásquez, uno dei pittori più rappresentativi dell’epoca barocca, ha immortalato le fattezze di Papa Innocenzo X, ovvero Giovanni Battista Pamphili, uomo contraddistinto da un carattere difficile e riservato, che è stato ben espresso dall'attenta resa psicologica ad opera del maestro spagnolo. Nella tela, Innocenzo X, che è rivolto verso destra, viene raffigurato seduto su di una preziosa poltrona pontificia, mentre  poggia le mani sui braccioli e fissa con decisione lo spettatore. Tale espressione intensa è sottolineata dal corrugarsi delle sue sopracciglia, dalle sue labbra serrate con fermezza e dalla sua postura, che trasuda grande disinvoltura, sicurezza e padronanza di sé. Per quanto riguarda il cromatismo, l’opera è dominata dal colore rosso, che viene declinato in ogni sua più particolare sfumatura. Lo spazio del ritratto, invece, si limita ad inquadrare la figura del Pontefice e lo schienale della sua poltrona, che vengono messi in evidenza dalla sapiente disposizione della luce. È bene evidenziare come la prospettiva con cui è stato immortalato il pontefice, la presenza del prezioso seggio e l'accurata tecnica pittorica di questo importante capolavoro ricordino fortemente il Ritratto di Giulio II,  del 1511, realizzato dal grande maestro italiano Raffaello. Infine, degno di nota è il forte interesse che Francis Bacon nutrì per l’iconico Innocenzo X di Velásquez, tanto da riproporlo in circa quarantacinque originalissime interpretazioni, facenti parti della cosiddetta serie Screaming Pope

Andy Warhol immortalato con due versioni del Ritratto di Liz Taylor, quella a sfondo viola e quella a sfondo verde. @poparttrio

Andy Warhol: Ritratto di Liz Taylor con sfondo verde

La produzione artistica di Andy Warhol è contraddistinta, nelle sue opere più celebri, dalla serialità con cui vengono raffigurati gli oggetti e i personaggi della società dei consumi, divenuti simbolo dello stile di vita americano. Tali opere, realizzate in modo meccanico, attraverso la tecnica della serigrafia, avevano la finalità di alludere alle campagne pubblicitarie e all'alienazione della società industriale. L’intento di questa tipologia di produzione artistica però, non era quello di criticare, ma semplicemente di registrare, in modo freddo e distaccato, la realtà di un’epoca. Per quanto riguarda la serigrafia che ritrae di Liz Taylor, questa, realizzata in diverse cromie, non si tratta di un vero e proprio ritratto, ma della riproduzione dell’immagine pubblica della diva. A proposito della Liz Taylor su sfondo verde, tale opera è contraddistinta da colori dai toni decisi, che fanno risaltare le fattezze dell’attrice, conferendogli anche una certa intensità drammatica. Inoltre, il verde assume il compito di far risaltare il nero, che contraddistingue i capelli e alcuni particolari fisionomici della diva, quali le palpebre e gli occhi.  Altre due cromie, che emergono con forza nella serigrafia, sono il rosso intenso delle labbra e il verde acqua dell’ombretto. Infine, la luce dell’opera, forte e diretta, crea ombre intense sul profilo sinistro del soggetto raffigurato, in particolare, in corrispondenza del naso, della bocca e degli occhi. 

napoleon11.jpgLe Closier, Napoleone sul Baloon dog, 2020. Acrilico e pittura spray su tela, 101.6 x 76.2 cm.

Le Closier: Napoleone sul Baloon dog

Proprio come i più grandi artisti di tutti i tempi, anche quelli di Artmajeur si sono dedicati ad immortalare personaggi celebri, talvolta in modo totalmente innovativo e, in altre occasioni, reinterpretando con originalità iconici dipinti. Esempio di quanto detto è il particolarissimo rifacimento della tela di  Jacques-Louis David, Bonaparte valica il Gran San Bernardo, ad opera di Le Closier, nel quale, con molte variazioni, è stato riproposto il topico affrontato dal maestro francese. Infatti, a differenza del famoso capolavoro, i protagonisti del dipinto dell’artista di Artmajeur sono stati raffigurati attraverso l’uso di una tecnica pittorica affine a quella dei fumetti pop. Inoltre, Napoleon on Baloon dog, privato dello sfondo figurativo dell’originale, ha perso il contesto storico di appartenenza, trovandosi in una nuova collocazione spazio-temporale indefinita ed eterna. Per di più,  il cavallo di Le Closier ha assunto le sembianze del Baloon dog di Jeff Koons, anche se, a differenza di quest’ultimo, non è stato realizzato nella tipica monocromia riflettente. Infine, ulteriore ed imprescindibile elemento distintivo dell’opera dell’artista di Artmajeur è l’ironia, che si sostituisce alla serietà del capolavoro di propaganda di Jacques-Louis David.

el-papa-inocencio-x.jpgJuan Chamizo, Innocenzo X , 2021. Acrilico su tela, 100x80 cm. 

Juan Chamizo: Innocenzo X 

L’opera dell’artista di Artmajeur, Juan Chamizo, rappresenta un personalissimo tributo all'iconico Ritratto di Papa Innocenzo X di Diego Velásquez, che viene riproposto con una innovativa, complessa ed accurata tecnica pittorica, attraverso la quale il colore viene distribuito sul supporto in modo corposo e originale, ma non uniforme, tanto da oppore superfici lisce a strati di pittura più corposa.  Per quando riguarda invece l’inquadratura, la tela di Chamizo, a differenza di quella del maestro spagnolo, ripropone il soggetto principale a mezzo busto, perdendo i preziosi dettagli della sedia e delle mani, con l’intendo di indagare con maggiore accuratezza la psicologia del protagonista. Infatti, l’opera dell’artista di Artmajeur si contraddistingue anche per la sua grande capacità di trasmette i sentimenti dell’effigiato, il cui sguardo intenso sembra quasi essere reale.  

liz-as-cleopatra-af.jpgLiza Wheeler, Elizabeth Taylor come Cleopatra, 2013. Mosaico, 23.5x18.5x3 cm.

Liza Wheeler: Elizabeth Taylor come Cleopatra 

Il mosaico dell’artista di Artmajeur, Liza Wheeler, ritrae, come la serigrafia di Andy Warhol del 1963 circa, il volto iconico e bidimensionale dell’attrice Liz Taylor, che, stagliandosi su di uno sfondo dal colore uniforme, può essere immediatamente decifrato dall’osservatore. A differenza del capolavoro dell’artista americano, però, l’originalità, la difficoltà e l’estrema manualità che contraddistinguono la tecnica del mosaico, generano un’opera innovativa e personalissima, volta, probabilmente, ad allontanarsi fortemente dalla produzione seriale con cui sono stati realizzati molti capolavori pop, al fine di promuovere un ritorno alla realizzazione di opere d’arti uniche ed irripetibili, capaci di mostrare l’estro ed il genio di chi l’ha create. Infine, altre differenze che il mosaico dell’artista di Artmajeur presenta rispetto alla suddetta serigrafia, riguardano le modalità di esecuzione del soggetto raffigurato, poiché Liz Taylor, immortalata innovativamente nei panni di Cleopatra, è contraddistinta da cromie raffinate e da sfumature realistiche, che si oppongono totalmente alle vaste campiture di colore monocromo delle opere di Andy Warhol.


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