Mongolfiere: protagoniste o dettagli

Mongolfiere: protagoniste o dettagli

Olimpia Gaia Martinelli | 15 ago 2023 8 minuti di lettura 1 commento
 

All'interno della narrazione della storia dell'arte, il tema della mongolfiera ha assunto i significati più svariati, legandosi, ad esempio, alla spiegazione di eventi storici, o rimandando, in modo più o meno diretto...

PITTURA A OLIO ORIGINALE "CAPPADOCIA" 60X70 CM (2023) (2023)Dipinto di Evgeniya Roslik.

Mongolfiere: significato

All’interno del racconto della storia dell’arte il soggetto della mongolfiera ha assunto i più svariati significati, legandosi, ad esempio, all’esplicitazione di eventi storici, oppure riferendosi, in modo più o meno diretto, a più profonde e irrazionali allusioni di natura onirico-psicologica, in quanto, generalmente, questa sorta di pallone volante viene identificato come il simbolo per eccellenza di un desiderio aimè interiorizzato dall’essere umano: il sogno di volare, essere leggeri, divenendo capaci di spostarci con rapidità dove il cuore comanda! Di fatto, il suddetto mezzo di trasporto realizza quell’idea tanto ambita di farci fluttuare liberi nel vasto cielo, mettendoci a contatto diretto con la rarefazione delle aria, oltre che consentirci di vedere il mondo dall’alto, assumendo quindi una prospettiva più ampia e distaccata, capace di trasformarci in narratori onniscienti delle nostre vite, pronti a individuare il nostro posto nel mondo nelle dimensioni temporali del passato, del presente e, possibilmente, del futuro. Tali rivelazioni ben si legano alla mongolfiera anche intesa come simbolo di curiosità, indelebilmente associato al tema dell’esperienza del viaggio, volto a metterci in contatto con nuovi posti, persone e culture, mediante l’assunzione di un atteggiamento aperto e rivelatore, col quale possiamo essere in grado di scorgere onestamente la profondità del nostro essere. Dall’introspezione è possibile giungere anche ad abbandonare le sofferenze del passato, proprio come la mongolfiera, che, per volare sempre più in alto, ha bisogno di lasciare andare qualche peso, senza però dimenticare di tenere presenti alcuni insegnamenti dolorosi, ma proficui, per evitare di fare la fine di Icaro.

2055: DAY AFTER TOMORROW III (2020)Digital Arts di Jaqueline Vanek.

Mongolfiere: protagoniste o dettagli

Dopo aver messo in chiaro quale sia il più ambizioso sogno dell’uomo, al quale si lega, in maniera imprescindibile, l’introspettivo, sognante e consapevole mezzo di trasporto della mongolfiera, è giunto il momento di mettere in luce due modalità medianti le quali quest’ultima è stata dipinta, ovvero, sia in qualità di soggetto principale, che nelle fattezze di dettaglio rivelatore. Il capolavoro di  Julius Caesar Ibbetson, titolato Lunardi’s Second Ballon Ascending from St George’s Fields (1785-90), fa parte della prima tipologia di opere sopra esplicata, poiché porta l’osservatore a dirigere la sua attenzione principalmente sulla mongolfiera dei colori dell’Inghilterra, che viene “adorata” anche dalla folla che si dispone alla sua estremità inferiore. Tale visione, come rivelatoci dallo stesso nome del dipinto, ci parla di un evento storico, in quanto raffigura la mongolfiera di Vincenzo Lunardi, inventore del pallone a gas gonfiato di idrogeno, che utilizzò per la sua prima ascensione di Chelsea (Inghilterra), evento al quale ne seguirono altri aventi luogo in altre città, tra le quali Napoli e Lisbona. Un’altra mongolfiera storica realizzata in primo piano, che ci parla dello stesso personaggio, è quella raffigurata da John Francis Rigaud, pittore britannico artefice di Captain Vincenzo Lunardi with his Assistant George Biggin, and Mrs. Letitia Anne Sage, in a Balloon (1785). Al contesto inglese è affincabile quello americano, rivelato dal trittico di stampe xilografiche di Utagawa Yoshitora, pittore e disegnatore giapponese, che, attivo dal 1836 al 1882, ha realizzato America: Enjoying Hot Air Balloons, capolavoro in cui i soggetti raffigurati sono colti a contemplare il fluttuare di tre mongolfiere catturate nella parte destra del supporto. Infine, il primo piano di una surreale mongolfiera contenente dei fiori e una bibita fresca ci è fornito da Still-life of Four Roses, Glass of Bourbon, in a Hot Air Balloon Basket, scatto di Anton Bruehl, fotografo di moda americano di origine australiana. 

PAESAGGIO CON UN AEROSTATO DI ARIA. #2 (2023)Dipinto di Vita Schagen.

Tutte queste opere con riferimenti, sia storici, che onirici, hanno messo in evidenza il soggetto della mongolfiera, presentandolo come centro indiscusso della narrazione figurativa, cosa che non succede in dipinti di affine tematica, quali, ad esempio,  Letitia Ann Sage (1785) di artista sconosciuto, Allegory of Wisdom and Science (1798) di James Millar (1735–1805), A Consultation prior to the Aerial Voyage to Weilburgh (1836) di John Hollins e Balloon Race, Clipston (1980–1981) di David Tindle, dove il mezzo di trasporto appare “silenziosamente” in disparte. Di fatto, prendendo in considerazione Letitia Ann Sage (1785), il capolavoro immortala principalmente una figura femminile, mentre, soltanto facendo più attenzione, è possibile scorgere anche la presenza di una mongolfiera sullo sfondo, volta a rendere esplicita l’identità dell’effigiata: Letitia Ann Sage (1750-1817), prima donna britannica a volare, salendo il 29 giugno 1785 su un pallone lanciato da Vincenzo Lunardi da St George's Fields a Londra. Per quanto riguarda Allegory of Wisdom and Science, invece, l’opera del pittore inglese James Millar immortala una mongolfiera in lontananza sullo sfondo, prediligendo la raffigurazione di personaggi ed oggetti, che, in linea con la più nota tradizione iconografica, ripropongono le più popolari modalità di raffigurazione della sapienza e della scienza. Di fatto, la prima di queste due prende le forme di una donna, forse alludendo al “classico” esempio di Allegory of Wisdom and Strength (1565) di Paolo Veronese, mentre la seconda si concretizza nella più tipica raffigurazione di giovani figure accompagnate da libri e strumenti scientifici, come fece anni prima anche la nota Allegory of the Arts and Sciences (1649) del fiammingo Ignacio Raeth. Infine, il racconto sulle mongolfiere nell’arte troverà il suo seguito nell’analisi di alcune opere realizzate dagli artisti di Artmajeur, quali: Lumaca volante di Jérémy Piquet, La balena e la mongolfiera di Jean-Marie Gitard (Mr STRANGE) e E perché no di Emmanuel Passeleu.

LA CITTÀ VOLANTE DI CARDU (2022)Digital Arts di Lukas Kruschenski (Lasimov).

LUMACA VOLANTE Dipinto di Jérémy Piquet.

Lumaca volante di Jérémy Piquet

La più tipica immagine della mongolfiera prende le forme, nella realtà surrealista di Piquet, di un guscio di lumaca, che, adesso leggero come un palloncino, è capace di portare in quota, probabilmente tirato da una decisa brezza, anche il peso del corpo viscido dell’animaletto in questione, abituato ad essere legato alla superficie terrestre, sulla quale si muove strisciando deliziosamente. Così facendo l’animale più lento del mondo diventa un rapido viaggiatore, tanto che è possibile immaginare come la sua bava, dall’alto della sua casa-mongolfiera, possa gocciolare giù, colpendo, forse, il capo di qualche malcapitato. La descrizione della Lumaca volante realizzata dall’artista di Artmajeur mi conduce ad affrontate un’importante argomento per adesso solo in quà e in là furtivamente menzionato: la storia della nascita della mongolfiera. Quest’ultima trova le sue origini nella Francia del XVIII secolo, quando Joseph-Michel e Jacques-Étienne Montgolfier, figli di un ricco commerciante di carta, svilupparono il loro innovativo mezzo di volo ispirandosi proprio ai ritagli di carta, che, bruciati nel camino, sfidavano la gravità per sollevarsi grazie al calore. Mediante questa intuizione, dopo una serie di esperimenti privati, ebbe luogo il primo volo in mongolfiera il 5 giugno 1783, evento in cui i fortunati passeggeri furono, tornando alla tematica dell’opera di Piquet, tre animali, anche se questi non furono propriamente lumache, ma un gallo, un'oca e una pecora. 

LA BALENA E IL PALLONCINO (2020)Digital Arts di Jean-Marie Gitard (Mr STRANGE).

La balena e il pallone di Jean-Marie Gitard

All’orrizzontale e terreste superficie marina si oppone il più leggero moto di tre soggetti, che puntano, in modo più o meno realistico, al cielo. Di fatto, se il gabbiano e la mongolfiera possono ambire alla casa del sole e delle nuvole, la pesante balena può soltanto tentare di conoscerla temporaneamente, mediante un salto che la porta ad avvicinarsi al sopra menzionato mezzo di trasporto, probabilmente speventandone gli ospiti. L’azione del mammifero pare essere mossa dalla gelosia, proprio come se egli volesse tentare di emulare le abilità proprie di esseri o di oggetti più leggeri, piuttosto che apprezzare il mondo sottomarino al quale è destinato. Questa immagine paradossale e divertente ci introduce alla scoperta di alcuni aneddoti esilaranti a riguardo della mongolfiera, come, ad esempio, il fatto che, al fine di sperimentare la presenza dell’uomo a bordo del mezzo di trasporto in questione, Re Luigi decise di optare per i criminali condannati, riconosciuti come le persone più giustamente sacrificabili. Ad ogni modo, il
Il co-inventore dell'aerostato, Jean-François Pilâtre de Rozier, insieme al marchese François d'Arlandes, si opposero a quanto sopra, sostenendo come fosse importante che almeno uno dei piloti dell'aerostato fosse effettivamente qualificato e non accompagnato da un pericoloso criminale. Un altro dei molti curiosi racconti in questione è quello secondo cui i primi aerostati, che attraversarono con successo la Manica, lo fecero senza pantaloni, in quanto, dopo essersi accorti che stavano perdendo quota, dovettero alleggerisi, mostrandosi alla fine dell’impresa in biancheria intima.  


AND WHY NOT (2020) Fotografia di Emmanuel Passeleu.

E perché no da Emmanuel Passeleu

È d'obbligo descrivere la fotografia digitale di Passeleu facendo riferimento alle stesse parole dell'artista: "Vicino alla stazione Matabiau di Tolosa, nel sud-ovest della Francia, un vecchio edificio fatiscente si erge solitario, con solo pochi irriducibili che resistono all'inevitabile distruzione che si avvicina. Il volo di questo pallone, la liberazione o la resilienza di questi abitanti. Questa piccola rete, vera e propria, non so cosa ci faccia lì, come un colpo di coda ai recalcitranti che vorrebbero provare a mostrarsi più forti della macchina." Queste parole alquanto ermetiche possono suggerire la presenza, dietro ad alti palazzi sopravvissuti alla demolizione, di una mongolfiera, che, intenta a giocare a nascondino, parrebbe rappresentare la voglia di animare un luogo ormai in fin di vita, chiedendo aiuto all'elemento aria, indelebilmente legato all'invincibile sfera celeste. Sempre parlando di fotografia e di mongolfiere, degno di nota è il fatto che il fotografo Gaspard-Félix Tournachon, noto con lo pseudonimo di Nadar, venne immortalato con la moglie, nel 1865 circa, in una stampa che li ritrae nella cesta di una mongolfiera montanta nello studio dell'artista. In aggiunta, Nadar è famoso perchè scattò le prime fotografie aeree, catturando Parigi da un pallone aerostatico a un altitudine di 1600 piedi!


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