La danza nella storia dell’arte

La danza nella storia dell’arte

Olimpia Gaia Martinelli | 13 dic 2021 7 minuti di lettura 1 commento
 

La danza, forma di arte intensa e appassionata, è stata molto probabilmente presente in tutte le culture umane, infatti, tra le prima opere d'arte che la ritraggono troviamo le pitture dell'antico Egitto. La rappresentazione di questo topico ha contraddistinto anche le più popolari correnti artistiche tra Ottocento e Novecento, tanto che grandi maestri come, Degas, Renoir,  Munch, Toulouse Lautrec, e Matisse  l'hanno raffigurato...

L’arte di danzare

La danza è una forma di arte intensa, appassionata, sublime e carismatica, attraverso la quale il corpo umano esprime, seguendo un piano prestabilito o attraverso l'improvvisazione, le sensazioni più ermetiche e recondite dell’anima. Sin dall'antichità, la danza, spesso accompagnata da musiche o composizioni sonore, è stata parte fondamentale di rituali, che hanno rappresentato indimenticabili momenti di aggregazione collettiva, quali le cerimonie e le feste popolari. Infatti, tale disciplina è stata molto probabilmente presente in tutte le culture umane, tanto che, tra le prime opere d’arte che la raffigurano, troviamo le pitture dell’antico Egitto, dell’antica Grecia, degli Etruschi e dei Romani. Inoltre, tale topico è stato indagato dall'arte anche durante il Medioevo, il Rinascimento, il Classicismo seicentesco, il Neoclassicismo, l’Impressionismo e la pittura del 900’.

nebamun-tomb-fresco-dancers-and-musicians.pngPittura murale egizia dalla Tomba di Nebamon con suonatrice e danzatrici, 1370 a.C. Londra: British Museum.

roman-fresco-villa-dei-misteri-pompeii-detail-with-dancing-menad-03.jpgSuonatrice di cimbali, I secolo a.C. Affresco, Pompei: Villa dei Misteri.

danza-macabra.jpgDanza macabra, XV secolo. Codice miniato. Parigi: BnF © Bibliothèque nationale de France canova-bode-museum-04.jpgAntonio Canova, Danzatrice con i cembali, 1809-14. Marmo 187 cm (altezza). Berlino: Bode-Museum.

Antonio Canova: Danzatrice con i cembali.

Per quanto riguarda il Neoclassicismo, un eccelso esempio di scultura, che ha come soggetto la danza, ce lo offre la Danzatrice con i cembali di Antonio Canova. A tal proposito è importante sottolineare come, nella produzione artistica del suddetto maestro italiano, questa tematica sia stata affrontata in molteplici occasioni. Infatti, Canova ha raffigurato la danza attraverso dee, muse, figure mitologiche, rilievi, disegni e tempere, al fine di immortalarla in un maggior numero possibile di pose e di movimenti. Le sculture, realizzate dal maestro italiano, rappresentano però la ricerca più impegnativa a riguardo di tale topico, poiché sono state capaci di immortalare il plasticismo della figura umana in azione. La Danzatrice con i cembali, facente parte di un trittico di sculture di medesima tematica, raffigura una giovane fanciulla che, colta mentre esegue un passo di danza, afferra delicatamente con le mani dei cembali. Il corpo di quest’ultima, fermo sulla punta di un piede, è intento ad allungarsi verticalmente, proprio come se volesse seguire il suono prodotto dagli strumenti musicali. Infine, la testa della fanciulla, rivolta verso il basso, pare voler cogliere le vibrazioni sonore, mentre il suo corpo, coperto da una sottile e raffinata veste, è visibile nelle sue forme sinuose. 

435px-severini-ballerina-blu.jpgGino Severini, Ballerina in blu, 1912. Olio su tela, 61 x 46 cm. Venezia: Collezione Peggy Guggenheim.

Gino Severini: Ballerina in blu

La tematica della danza fu cara anche a Gino Severini, che, attratto dal mondo dei caffè parigini, la ritrasse in due famosissimi dipinti, quali Ballerina in blu e Ballerina in bianco, entrambi realizzati nel 1912. A proposito di Ballerina in blu, quest’opera, che rappresenta la pura espressione del dinamismo della danza, nasce dall'unione dello studio della figura umana in movimento con i riflessi della luce, che si trovano nel dipinto grazie alla presenza di alcune paillettes. Questi ultimi elementi luminosi furono inseriti nell’opera tramite la tecnica del collage, nata in quello stesso periodo grazie all'indagine artistica di Pablo Picasso e Georges Braque. Tornando al dinamismo, questo è conferito al dipinto anche attraverso l’esecuzione di tipo frammentario della ballerina, che si distingue chiaramente solo in alcune parti del suo volto e delle sue mani. In tale contesto, i piani spigolosi, che frantumano la forma disperdendola nello spazio, sono dominati da un ampia gamma di gradazioni del colore blu, volta a dare rilievo e dinamicità delle forme. Infine, la ballerina, che, come il suo autore, si trova a metà strada tra Cubismo e Futurismo, assume una forma conica, la quale le permette di acquisire una specie di moto vorticoso.

t172-opera-web.jpgMartin-Freville, Opéra, 2016. Acrilico su tela, 116 x 73 cm. 

Martin-Freville: Opéra

La danza è la protagonista anche di molte opere realizzate dagli artisti di Artmajeur, come, ad esempio, la tela di Martin-Freville, dove, su di uno sfondo contraddistinto da semplici colpi di pennello, si staglia la figura di una ballerina, che, in abiti da scena, è intenta ad eseguire un complesso passo classico. Le danzatrici classiche sono state il soggetto prediletto di un famosissimo artista, quale Edgar Degas, che ha realizzato molteplici opere raffiguranti questo soggetto, tra le quali, una delle più famose è sicuramente La scuola di danza. In quest’ultimo dipinto, che documenta le prove dietro le quinte di un teatro, le ballerine, in tutù e scarpette, sono colte nel momento in cui, sotto lo sguardo attento dell’anziano maestro, interpretano diverse posizioni. L’ambiente, all'interno del quale si colloca la scena, è dominato da un colore di fondo neutro, tendente all'ocra, che identifica il palcoscenico, mentre le pareti sono colorate di verde chiaro. Proprio su queste sfumature cromatiche spiccano con forza, nella fascia centrale dell’opera, i bianchi tutù delle ballerine, che attirano immediatamente l’attenzione dell’osservatore. Infine, l’inquadratura del dipinto, immediata, istantanea e quasi da reportage, ha sicuramente tratto ispirazione dalla fotografia, che all'epoca di Degas stava prendendo piede. Pertanto, il dipinto di Martin-Freville, che ha come unico centro d’interesse il corpo della ballerina, rappresenta una versione semplificata del capolavoro francese, in cui viene valorizzata maggiormente la danza, nella sua qualità di arte appassionata, volta all'espressione delle sensazioni più ermetiche e recondite dell’anima.

img-4772.jpgShulman, Street dancer, 2021. Olio su tela, 120 x 50 cm. 

Shulman: Street dancer

Il dipinto di Shulman, artista di Artmajeur, raffigura un uomo in abiti eleganti, che, all'interno di uno sfondo bianco, in cui sono presenti solamente la sua ombra e i riflessi dei suoi movimenti, è intento a ballare in modo scatenato. Le appassionate movenze del protagonista di quest’opera ci ricordano quelle di Louise Weber, detta “La Golosa”, e di Edme Etienne Renaudin, noto con il nome d’arte di “Valentin le Désossé”, protagonisti del capolavoro di Toulouse-Lautrec, intitolato Ballo al Moulin Rouge. L’opera del maestro francese però, differenza di quella di Shulman, non si limita soltanto ad immortalare la danza dei due protagonisti, poiché raffigura anche lo sfondo del noto locale parigino, ovvero il Moulin Rouge, e molti altri personaggi, che sono intenti a muoversi e a chiacchierare. È bene rendere noto che, tra queste figure, viene dipinta persino quella della famosa ballerina Jane Avril, che, intenta a danzare energicamente, è stata la protagonista anche di altre opere di Toulouse-Lautrec. Inoltre, questo dipinto è contraddistinto anche dalla presenza del padre dell’artista, che è stato ritratto sullo sfondo con una folta barba bianca. Pertanto, l’originalissima opera dell’artista di Artmajeur, che è priva della raffigurazione dello sfondo e di altri personaggi, riesce a staccarsi dalla tradizione figurativa espressa dai più grandi maestri della storia dell’arte, valorizzando, in modo innovativo, soltanto lo scatenato ballo del suo unico protagonista.

5-dancing-selfie-alexandra-van-lierde-80x100cm-2021.jpgAlexandra Van Lierde, Dancing selfie, 2021. Olio su tela, 100 x 80 cm.

Alexandra Van Lierde: Dancing selfie

Le opere d’arte, aventi per soggetto figure danzanti, hanno spesso immortalato anche gli usi ed i costumi dell’epoca in cui sono state concepite, come, ad esempio, il dipinto Ballo al Moulin de la Galette di Auguste Renoir, dov'è raffigurato un momento di vita quotidiana della Parigi di fine Ottocento. Questa tela, in cui troviamo personaggi presi a danzare o a conversare a tavolino, è contraddistinta da piccole pennellate di colori saturi, volti a riprodurre l’effetto del sole, che filtra tra i rami degli alberi. Inoltre, ulteriori effetti luminescenti sono stati realizzati da Renoir tramite l’accostamento di colori contrastanti, come, ad esempio, lo scuro degli abiti degli uomini, che è stato dipinto vicino al chiaro di quelli delle donne. Inoltre, l’opera è contraddistinta da una forte profondità, conferitagli dalla sovrapposizione delle teste dei personaggi e da un’inquadratura di tipo fotografico, in cui l’evento viene immortalato nella stessa modalità in cui apparve agli occhi del maestro francese. Il dipinto dell’artista di Artmajeur, Alexandra Van Lierde, come quello di Renoir, è riuscito, attraverso l’uso di personaggi danzati, ad immortalare un’epoca, ovvero quella contemporanea. Infatti, in questa tela, dove sono state dipinte soltanto due ragazze, all'interno di uno spazio indefinito, viene espressa, attraverso la raffigurazione di un selfie, l’essenza di una società contraddistinta dall'uso delle nuove tecnologie e dei social media. Pertanto, l’intima atmosfera dell’opera di Van Lierde, potrebbe essere anche letta come una critica verso un mondo, in cui le persone tendono ad isolarsi dietro ad uno schermo.



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