L’intramontabile popolarità dell’astrattismo geometrico

L’intramontabile popolarità dell’astrattismo geometrico

Olimpia Gaia Martinelli | 27 mar 2022 6 minuti di lettura 0 commenti
 

L'Astrattismo Geometrico è a tutt’oggi ancora molto popolare, sia per quanto riguarda la scena artistica, che il mercato, come dimostrano le numerose mostre dedicate a questo movimento, organizzate dalle più importanti istituzioni, musei e gallerie del mondo...

Lucie Jirku, Colour, shape and texture 1, 2020. Acrilico su tela di lino,  130 x 150 cm.

Più si andrà avanti, e più l'arte sarà scientifica…

Il tempo della bellezza è passato. L'umanità, salvo ritornarci, non sa che farsene per più di un quarto d'ora. Più si andrà avanti, e più l'arte sarà scientifica, come la scienza diventerà artistica. Tutte e due si uniranno in cima dopo essersi separate alla base”.

Queste parole profetiche, scritte da Gustave Flaubert nel 1852, paiono perfette per introdurre l’essenza della rivoluzione artistica apportata dall’astrattismo geometrico, movimento che, nato all’interno del Neoplasticismo (Paesi Bassi, 1917), individua nella matematica e nella geometria i suoi punti di riferimento, mettendo al centro lo studio dei rapporti numerici e l’indagine delle proporzioni e delle misure tra sagome e colori.

Stanislas Maurer, Géométries bleues, 2021. Olio su tela,  85 x 140 cm. 

Alessandro Butera, Italian style white and red, 2022. Scultura in acrilico e plastica, 32 x 35 x 25 cm / 2.00 kg.

Ma quali sono stati i precursori di tale innovazione?

All’indagine artistica di Cezanne e Seurat si attribuisce il merito di aver posto le precondizioni per lo sviluppo dell’astrattismo geometrico in quanto Cezanne creò la sua arte facendo riferimento alle leggi della geometria, mentre Seurat si concentrò sulla ricerca dell’armonia, sviluppando una percezione quasi musicale della realtà. Proprio la ricerca di questi due artisti fu all’origine di ciò che sarebbe venuto dopo, ovvero il fauvismo e l’espressionismo, base trascendentale dell'astrazione geometrica.

Selig, Parcours géométriques 2, 2020. Acrilico su legno,  115 x 115 cm.

Luis Medina, Ng 26, 2021. Acrilico su tela, 70 x 70 cm.

L’astrattismo geometrico

L'astrazione geometrica, arrivata dopo molti decenni di pittura figurativa, determinò l’introduzione di semplici figure geometriche, che, combinate all'interno di composizioni soggettive, venivano collocate in spazi surreali. Questo nuovo contesto d’indagine artistica, privo di riferimenti al mondo reale, perseguiva l’obiettivo di dichiarare che la pittura è qualcosa che semplicemente si fa, reagendo all'eccesso di soggettività ed emotività degli artisti visivi dei movimenti precedenti. Infatti, l'arte astratta geometrica, che cercava di essere sempre precisa, si atteneva alle “fredde” regole della natura e della scienza. Uno dei pionieri e artisti più emblematici del suddetto movimento fu Kazimir Malevich, che, con il suo operato, e in special modo con gli iconici dipinti Quadrato nero (1915) e Bianco su bianco (1918), promosse innovativamente i valori di logica, matematica e oggettività nel mondo dell’arte. In aggiunta, un altro esponente trascendentale dell'arte geometrica astratta moderna è stato Piet Mondrian, che, autore delle famosissime composizioni di rettangoli compatti blu, gialli e rossi, realizzati su uno sfondo bianco con colori primari e arte geometrica astratta bianca e nera, perseguì lo scopo di creare un mix tra arte, materia e spirito, al fine di catturare l'armonia universale e scoprire l'essenza spirituale della realtà e della vita. Infine, il terzo pittore che ha segnato indelebilmente la storia del suddetto movimento è stato Theo Van Doesburg, la cui produzione artistica fu caratterizzata, per un periodo, dalla creazione di studi figurativi astratti in figure geometriche, composti da linee, rettangoli e quadrati colorati. Successivamente, il fascino per la purezza della geometria e del colore continuò, estendendosi dal dopo guerra fino all’arte contemporanea, attraverso le personali interpretazione di maestri come Josef Albers, Robert Delaunay e Sonia Delaunay, Sol LeWitt e Victor Vasarely.

Dek, The cut, 2016. Scultura in legno e metalli, 80 x 80 x 3 cm.

Pontié Stéphane, N°08, 2020. Acrilico su tela, 80 x 117 cm.

La popolarità dell’astrattismo geometrico nell’arte contemporanea

L'Astrattismo Geometrico è a tutt’oggi ancora molto popolare, sia per quanto riguarda la scena artistica, che il mercato, come dimostrano le numerose mostre dedicate a questo movimento, organizzate dalle più importanti istituzioni, musei e gallerie del mondo. In aggiunta, i sopra menzionati e leggendari maestri geometrici continuano a ispirare la produzione delle nuove generazioni di popolari creativi di talento quali Sarah Morris, Matteo Nasini, Helen Miranda Wilson e Ricardo Mazal. Per di più, l'astrazione geometrica si sta affermando anche nell'arte di strada e urbana, come dimostra l’operato di Maya Hayuk, Augustine Kofie e Alexey Luka. Pertanto, in una così splendida varietà di stili e approcci, tale movimento continua a prosperare e, a giudicare dal suo successo, continuerà a farlo.

Bertrand Bellay, Psychopompe 3, 2018. Acrilico su tela,  100 x 100 cm.

L’astrattismo geometrico e gli artisti di Artmajeur

La contemporanea popolarità dell’arte geometrica astratta, nonché la sua ricchezza di approcci ed interpretazioni, ha catturato l’attenzione anche degli artisti di Artmajeur, che hanno prodotto, sia pezzi totalmente inediti e sperimentali, sia originali interpretazioni dei capolavori del passato. Le opere che, ispirate ai grandi classici, hanno fornito un nuovo e moderno punto di vista su questi ultimi sono, ad esempio, Ohne titel di Gerd Aupke, Black square di Van Lanigh e Optical groovy hippie hipster retro vintage spin abstract di Tony Rubino.

Gerd Aupke, Ohne titel, 1997. Acrilico su tela, 50 x 50 cm.

Gerd Aupke: Ohne titel 

Il dipinto di Aupke rappresenta un accurato studio della figura geometrica del quadrato, che viene indagata, sia nelle fattezze della tela, che nei soggetti moltiplicati al suo interno. Da un punto di vista cromatico, invece, i piccoli quadrati rossi, gialli, celesti, verdi, arancioni e viola, che si dispongono sulla superficie, hanno probabilmente la finalità di esaltare lo studio della geometria, contrastando l’appiattimento e la monotonia di una prevalente scala di grigi. Tale tipologia d’indagine artistica, avente per soggetto la serialità della figura del quadrato, pare rappresentare una sorta di moderna reinterpretazione del dipinto Composition with color fields di Piet Mondrian. In realtà però, all’interno dell’opera del maestro olandese troviamo raffigurati anche rettangoli e quadrati incompleti, mentre la ricerca geometrica dell’artista di Artmajeur risulta essere, più precisa, accurata e seriale.

Van Lanigh, Black square, 2022. Scultura in argilla polimerica su tela, 20 x 20 x 6 cm / 2,00 kg.

Van Lanigh: Black square

La scultura di Lanigh rappresenta uno studio geometrico tridimensionale, dove, all’interno di un supporto bianco e quadrato, si dispongono molteplici sfere nere, capaci di riflettere le immagini dell’ambiente circostante. Il titolo e i colori dell’opera rimandano chiaramente all’iconico e minimalista Quadrato nero di Malevich, che viene reinterpretato con una nuova ricchezza e complessità. Infatti, quello che resta del capolavoro originario sono soltanto i concetti alla base dell’opera di Lanigh: un quadrato nero che si innesta su un fondale bianco, anch’esso di forma quadrata. Infine, ciò che sicuramente accomuna l’indagine dei due artisti è l’intento di indagare la vera essenza dell’arte, ovvero la sua natura plastica.

Tony rubino, Optical groovy hippie hipster retro vintage spin, 2022. Acrilico / Litografia su tela,  40.6 x 61 cm.

Tony rubino: Optical groovy hippie hipster retro vintage spin

Il dipinto di Rubino fa chiaro riferimento all’indagine artistica del fondatore dell’Optical art Victor Vasarely e, in particolare, al dipinto Vega III, conservato al Museo Guggenheim di New York. Ciò nonostante, l’artista di Artmajeur ha sviluppato un personalissimo effetto di illusione bidimensionale, che dimostra essere più delineato ed invasivo dell’originale. Quello che resta del capolavoro di Vasarely sono i colori e il concetto alla base dell’indagine artistica della Optical art, ovvero la giustapposizione cromatica di semplici figure geometriche, volta a creare potenti illusioni ottiche, che sono capaci di indurre ad un’instabilità percettiva con il massimo coinvolgimento per l’osservatore.   


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