Andrey Berekelia, Spring morning, 2020. Olio su tela, 65 x 75 cm.
l’Impressionismo: alle origini di una nuova pittura di paesaggio
Tra il 1800 e il 1900, la pittura di paesaggio subì una notevole trasformazione, ovvero: da genere minore radicato nella tradizione classica, ricco di riferimenti aulici e fortemente idealizzato, esso divenne una nuova forma di sperimentazione artistica, che, rifuggendo l’illusionismo, poneva l'enfasi sulla naturalezza del più puro atto pittorico. Ma a cosa fu dovuto questo cambiamento epocale? In primis, furono decisive le innovazioni apportante, durante gli anni Trenta dell’Ottocento, dal gruppo dei pittori di Barbizon (Francia), artisti che rifiutarono l’imperante idealizzazione paesaggistica, al fine di prediligere un’osservazione di tipo naturalistico del dato reale. Ad esempio, al fine di raggiungere il suddetto scopo, gli esponenti dei Barbizon lasciarono per sempre i loro atelier, al fine di disegnare direttamente dalla natura, ovvero “en plein air”. Questo fu soltanto l’inizio della nuova pittura di paesaggio, che trovò la sua massima espressione, nonché la sua maggiore notorietà, nell’operato della successiva generazione di pittori francesi, chiamati impressionisti.
Guy Dessapt, Printemps à Central Park, New York, 2021. Olio / acrilico su tela di lino, 60 x 73 cm.
Mayako Dessapt, Printemps à Saint-Tropez, 2021. Acrilico su tela di lino, 20 x 20 cm.
L’impressionismo e il paesaggio
L’invenzione dei tubetti metallici pieghevoli per i colori ad olio del 1841 e, più meno nello stesso periodo, l’espansione delle linee ferroviarie francesi, permisero agli impressionisti di spostarsi nelle campagne, che, immortalate con maggiore facilità ed immediatezza, divennero presto tra i soggetti più iconici del loro operato. Ma quali sono i tratti distintivi di tale pittura paesaggistica? È indubbiamente nota l’importanza che gli impressionisti diedero all’osservazione diretta del dato naturale, volta e generare opere comprensive di una palpabile velocità e spontaneità d’esecuzione, avente l’obiettivo di catturare ogni minimo cambiamento del tempo, delle stagioni e delle ore del giorno, all’interno del contesto naturale. Per quanto riguarda la tecnica pittorica, invece, essi solevano far riferimento ad alcune regole:
- usare brevi e spessi tratti di colore brillante, al fine di ottenere una rapida impressione dell'essenza del soggetto;
- evitare l'uso del colore nero, infatti, i grigi e i toni scuri venivano ottenuti mescolando insieme delle nuance contrastanti;
- applicare i colori uno accanto all'altro, evitando mescolanze e quindi sfruttando il principio del contrasto simultaneo, per far apparire il colore più vivido;
- realizzare le ombre con l’azzurro del cielo, conferendo un senso di freschezza prima non rappresentato in pittura;
- fare riferimento alle innovazioni della recente arte fotografica, catturando momenti fugaci, ovvero delle vere e proprie istantanee del tempo.
Infine, la ricerca paesaggistica degli impressionisti non fu solamente d’intento naturalistico, ma anche documentario, poiché essi volevano riuscire ad immortalare con autenticità un mondo che, a causa dell’imperante modernizzazione, stava ormai inesorabilmente cambiando.
Monet, Primavera, 1886. Olio su tela, 64.8 x 80.6 cm. Cambridge: Fitzwilliam Museum.
Monet e la primavera: Primavera (1886)
Come anticipato, i paesaggi degli impressionisti hanno voluto catturare i cambiamenti del tempo, quali, ad esempio, quelli apportati dal susseguirsi delle stagioni, al fine di valorizzarne al massimo le peculiarità naturali ed atmosferiche. Esempio di quanto detto può essere il dipinto dedicato alla primavera ad opera di Claude Monet, ovvero Primavera del 1886. Questo capolavoro, che cattura la bella stagione nella città francese di Giverny, ha voluto mettere in risalto la luminosità dei colori primaverili, che sono stati fusi in una sapiente gamma cromatica. Infatti, il bianco, l’azzurro e il verde del paesaggio si sovrappongono, talvolta confondendosi, all’interno di uno spazio prospettico che, dilatato sullo sfondo, ha la finalità di amplificare la suggestione e la bellezza della natura in fiore. In realtà però, il fascino dell’opera è in gran parte conferito anche dalle pennellate tendenti al colore very pery, che si riverberano con delicatezza sui tronchi degli alberi, sui vestiti delle donne e su altri dettagli. Tutto il cromatismo dell’opera è però contraddistinto da contorni sfumati che, come un’aura lieve, conferiscono all’atmosfera un’aria sognante. Infine, le due figure sedute sul prato, eseguite con rapidi tocchi di pennello, mettono in risalto la maggiore attenzione che il maestro impressionista ha rivolto verso il dato naturale. Infatti, tale approccio è proprio volto a favorire la fusione della componente umana all’interno della prevalente indagine naturalistica.
L’impressionismo contemporaneo e la primavera
Abid Khan, Lovely moments. Olio su tessuto, 5,1 x 91,4 cm.
Patrick Marie, Finalmente la primavera, 2002. Olio si tela, 50 x 65 cm.
Patrick Marie: Finalmente la primavera
Molti altri grandi maestri impressionisti, come Renoir, Sisley e Morisot, hanno raffigurato la primavera, stagione ricca di attrattive naturali e sfumature luminose, che ha attirato l’attenzione anche degli artisti contemporanei, quali quelli Artmajeur. Proprio questi ultimi hanno innovativamente reinterpretato la lezione dei maestri francesi, facendo sempre riferimento allo stile e alla visione poetica dell’iconica corrente della seconda metà dell’Ottocento. Esempio di quanto detto è il dipinto Finalmente la primavera, dell’artista di Artmajeur, Patrick Marie, dove, come nelle opere di Monet e Sisley, la figura umana, eseguita con rapidi colpi di pennello, si fonde nella natura, dando vita ad un’opera il cui scopo principale è quello di celebrare l’atmosfera della bella stagione. In realtà però, a differenze del capolavoro di Monet, nel dipinto di Marie troviamo una composizione dai colori meno amalgamati, dove emergono anche dettagli dai toni decisamente più scuri, come, ad esempio, i rami degli alberi. Pertanto, appare evidente come ogni contemporaneo riferimento ad una corrente artistica del passato, comporti sempre nuove ed inedite interpretazioni, che contribuiscono ad arricchire una grande ed immortale tradizione.
Anh Huy Tran, Spring Market, 2020. Acrilico / olio su tela, 100 x 80 cm.
Anh Huy Tran: Spring Market
Un altro soggetto tipico con cui l’impressionismo ha immortalato la primavera sono i mercati di fiori, come testimonia Flower Market, dipinto del 1895, ad opera di Childe Hassam, esponente americano del suddetto movimento. Tale tradizione continua nell’arte contemporanea con l’olio dell’artista di Armajeur, Anh Huy Tran, intitolato Spring Market, dove il soggetto del mercato viene innovativamente riproposto attraverso un’inedita inquadratura dall’alto, che rende comunque possibile l’identificazione delle vivaci macchie di colore, che compongono i fiori ed i personaggi. Infine, l’opera dell’artista di Artmajeur, contraddistinta da un ricco ed intenso cromatismo, risulta essere più intensa del suo “corrispettivo” americano.
Garri Arzumanyan, Spring Landscape 06, 2021. Olio su tela, 40 x 31 cm.
Garri Arzumanyan: Spring Landscape 06
Un’interpretazione contemporanea della primavera che, seppur avente stilemi derivati dall’impressionismo, risulta esserne slegata ed indipendente, è il dipinto di Garri Arzumanyan, intitolato Spring Landscape. Quest’opera è resa unica dalla particolare interpretazione delle macchie di colore impressioniste, dall’inquadratura dall’alto e dal soggetto contemporaneo. Infatti, il dipinto, che mostra la primavera vista dalla finestra di una casa moderna, immortala alcuni alberi, che appaiono come gli unici superstiti naturali, all’interno di una realtà ormai cementificata. Pertanto, probabilmente, l’opera, come a suo tempo l’arte impressionista, ha voluto mostrare il mondo con realismo e fedeltà, rifuggendo da un’illusoria idealizzazione.