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KHEPERA • 25 artworks
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PERCHE’ KHEPERA? Perché proprio Khepera? Diciamo pure come sono arrivato a Khepera? Come ben sai, sono [...]
PERCHE’ KHEPERA?
Perché proprio Khepera? Diciamo pure come sono arrivato a Khepera?
Come ben sai, sono stato fotograficamente, totalmente inattivo per 19 anni, praticamente dovevo ricominciare tutto daccapo.
Riguardando le mie vecchie stampe degli anni ’70 (pur non rinnegando niente, anzi…) compresi che quel modo per così dire…figurativo… di fotografare aveva fatto, forse, il suo tempo.
Come intendevo ripartire? Non potevo più disporre del colore (per la sparizione dal mercato del sistema Cibachrome) quindi avanti solo con il vecchio bianconero…
Un giorno acquistai un cd di Randy Weston, noto musicista jazz, intitolato “Khepera”.
Leggendo le note di copertina scoprii, diciamo per caso, il significato di tale parola esotica:
Khepera… antico geroglifico egiziano significante la “trasformazione”, trasformazione di tutte le cose…
Fu un’illuminazione! Decisi di dare uno sguardo verso l’irreale… di riprendere, a modo mio, tutto ciò che si andava ponendo davanti all’obbiettivo, visualizzando e accostandomi al soggetto con occhio diverso, più selettivo… gli oggetti perdevano la loro ragion d’essere per divenire intersezioni di linee con ombre che assumevano neri intensi, quasi, catramosi.
Scrutavo al loro interno, cercandone, dove era possibile, l’anima, l’origine, la materia, magari trasformando il banale nell’interessante, l’invisibile nel visibile. Il soggetto/oggetto cambiava pelle, diventava un polo d’attrazione per lo sguardo, spesso superficiale, dell’osservatore distratto.
“Khepera”, parola magica, è stata la molla che mi ha proiettato verso orizzonti e tendenze, per me, nuove ed inusitate.
Perché proprio Khepera? Diciamo pure come sono arrivato a Khepera?
Come ben sai, sono stato fotograficamente, totalmente inattivo per 19 anni, praticamente dovevo ricominciare tutto daccapo.
Riguardando le mie vecchie stampe degli anni ’70 (pur non rinnegando niente, anzi…) compresi che quel modo per così dire…figurativo… di fotografare aveva fatto, forse, il suo tempo.
Come intendevo ripartire? Non potevo più disporre del colore (per la sparizione dal mercato del sistema Cibachrome) quindi avanti solo con il vecchio bianconero…
Un giorno acquistai un cd di Randy Weston, noto musicista jazz, intitolato “Khepera”.
Leggendo le note di copertina scoprii, diciamo per caso, il significato di tale parola esotica:
Khepera… antico geroglifico egiziano significante la “trasformazione”, trasformazione di tutte le cose…
Fu un’illuminazione! Decisi di dare uno sguardo verso l’irreale… di riprendere, a modo mio, tutto ciò che si andava ponendo davanti all’obbiettivo, visualizzando e accostandomi al soggetto con occhio diverso, più selettivo… gli oggetti perdevano la loro ragion d’essere per divenire intersezioni di linee con ombre che assumevano neri intensi, quasi, catramosi.
Scrutavo al loro interno, cercandone, dove era possibile, l’anima, l’origine, la materia, magari trasformando il banale nell’interessante, l’invisibile nel visibile. Il soggetto/oggetto cambiava pelle, diventava un polo d’attrazione per lo sguardo, spesso superficiale, dell’osservatore distratto.
“Khepera”, parola magica, è stata la molla che mi ha proiettato verso orizzonti e tendenze, per me, nuove ed inusitate.
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LANDSCAPES E DINTORNI
Fotografie dal 2000 ai nostri giorni • 19 artworks
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Attualmente lavoro solo in analogico bianconero. Nessuna fotografia viene corretta e/o modificata al [...]
Attualmente lavoro solo in analogico bianconero. Nessuna fotografia viene corretta e/o modificata al computer. Tratto personalmente tutto il materiale sviluppando e stampando solo chimicamente su carta baritata. Per la loro conservazione, le immagini, vengono trattate con bagno stabilizzatore oppure virate con il selenio. Sono rappresentato in Italia dalla Galleria Gallerati di Roma.
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