Un recente evento a Glasgow, progettato per ricreare il mondo stravagante di Willy Wonka, è inavvertitamente diventato un fenomeno sui social media, ma non per le ragioni che gli organizzatori avrebbero potuto sperare. L'evento, ospitato da House of Illuminati, presentava un Oompa Loompa, interpretato da Kirsty Paterson, il cui aspetto desolato ha portato a molte discussioni online e paragoni inaspettati con l'arte classica, in particolare con il famoso dipinto di Édouard Manet del 1882, Un bar alle Folies-Bergère. Questo dipinto è rinomato per la sua rappresentazione rivoluzionaria della prospettiva spaziale e per l'atteggiamento distaccato del suo soggetto, una barista di nome Suzon.
La fotografia virale dell'evento di Glasgow raffigurava l'Oompa Loompa in piedi dietro un tavolo disordinato in una stanza scarsamente illuminata e fumosa, con indosso un costume che molti paragonavano a una versione economica dell'abito tradizionale dell'Oompa Loompa. Il suo sguardo vuoto e l'ambiente austero hanno suggerito paragoni con la barista dell'opera di Manet, anch'essa raffigurata con un'espressione di disimpegno, circondata dai festeggiamenti da cui appare disconnessa.
Le piattaforme di social media, in particolare X (ex Twitter), sono in fermento con questi confronti, con alcuni utenti che tracciano parallelismi non solo con la pittura di Manet ma anche con altri riferimenti culturali. Ad esempio, il ritratto di Paterson come Umpa Lumpa è stato paragonato alla Gioconda per la sua espressione enigmatica, e persino alla protagonista di Jeanne Dielman, 23 Quai du Commerce, 1080 Bruxelles, un film famoso per la sua rappresentazione della mondanità delle donne. lavori domestici.
I difetti dell'evento di Glasgow, come la trama generata dall'intelligenza artificiale e la mancanza di sorprese sufficienti, hanno aggravato l'atmosfera surreale e snervante, che molti hanno trovato più vicina a una narrativa distopica che a una fantasia infantile. Questo sfondo bizzarro non ha fatto altro che intensificare i paralleli tracciati tra la figura della vita reale dell’Umpa Lumpa e i personaggi immaginari dell’arte e del cinema, che simboleggiano l’alienazione e la monotonia del lavoro.