I met god she’s black (2023) Pittura da Sofia Battisti

Al centro dell'opera c'è un gatto, blu e nero che incarna il modo degli emarginati, degli ultimi, di tutti quelli che subiscono discriminazioni. Attorno a lui si scatenano gli animali bianchi e candidi come farfalle, volpi e scoiattoli che sputano fuoco e fiamme contro di lui. Il gatto, forte e fiero, non si fa intimorire e rimane saldo nonostante le spine dei cactus che lo circondano. La sua pelliccia è lucida come un riflesso del suo spirito tenace e resiliente. Questo dipinto non si limita a descrivere la situazione degli emarginati, ma denuncia la stupidità di chi discrimina e crea sofferenza nel mondo. La bellezza e la vitalità dei fiori che sbocciano intorno al gatto, nonostante il fuoco e la violenza degli animali, ci invitano a riflettere sulla forza dell'amore e dell'accettazione delle differenze, senza il quale il mondo sarebbe un luogo desolato e arido e privo di creatività. Questo dipinto, ci ricorda inoltre che la diversità è una ricchezza preziosa .

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