Daniele Zaggia
ARTISTA IN PIU CAMPI DALLA GRAFICA ALL ILLUSTRAZIONE ALLA PITTURA, HO FREQUENTATO LA SCUOLA DI FUMETTO DI MILANO IN VIA SAVONA
il dominio della carne Venice collettiva presso palazzo zenobio 2012
passaggi architettura natura Florence presso galleria artexpertise 2014
collettiva pittura corso pittura gaetano d auria 2012 2014
Elena Gollini website
Mads gallery mater
Albino in arte 2019 2022
Costellazione esposizioni digitali
Modigliani virtual reality 2022 venice
Bergamo sala manzu 2023 collettiva
Scopri opere d'arte contemporanea di Daniele Zaggia, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Disegno, Pittura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2010 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Daniele Zaggia su Artmajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Daniele Zaggia. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
Paintings • 2 opere
Guarda tuttoDrawings • 28 opere
Guarda tuttoRiconoscimento
Le opere dell'artista sono state notate dalla redazione
L'artista partecipa a mostre d'arte e fiere
Biografia
ARTISTA IN PIU CAMPI DALLA GRAFICA ALL ILLUSTRAZIONE ALLA PITTURA, HO FREQUENTATO LA SCUOLA DI FUMETTO DI MILANO IN VIA SAVONA
il dominio della carne Venice collettiva presso palazzo zenobio 2012
passaggi architettura natura Florence presso galleria artexpertise 2014
collettiva pittura corso pittura gaetano d auria 2012 2014
Elena Gollini website
Mads gallery mater
Albino in arte 2019 2022
Costellazione esposizioni digitali
Modigliani virtual reality 2022 venice
Bergamo sala manzu 2023 collettiva
- Nazionalità: ITALIA
- Data di nascita : 1981
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Influenze
Formazione
Valore dell'artista certificato
Realizzazioni
Esposizioni collettive
Attività su Artmajeur
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Daniele Zaggia
morsi quadrati
Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
La frase che ho scelto mi ha riportato a un gesto fisico, l’idea iniziale era quella che il cibo fosse nutrimento e che il protagonista fosse esso stesso fatto di cielo, l’idea di un gesto fisico mi ha riportato al mio modo di lavorare fatto di tratti molto forti, usando le matite che per me sono un’estensione delle mani e mi permettono di essere il più possibile parte del lavoro che sto realizzando.
Le tue opere si compongono di una varietà di tratti e colori che dai contrasti creano l’immagine. Scegli sempre una stessa palette prima di iniziare a disegnare o ti lasci guidare dall’ispirazione del momento?
Uso sempre una gamma limitata di colori massimo 4 o 5; in questo ultimo periodo ho scoperto l’importanza del bianco. In questo lavoro che vi presento ho dato spazio ad un’evoluzione e il risultato mi soddisfa molto, uso sempre giallo, bianco, un lilla o un rosso, blu, azzurro chiaro e un verde molto scuro o un nero.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Cerco di ritrarre volti che mi interessano, cercando di essere attuale in quello che voglio rappresentare ma non alla moda, metto sempre me stesso e il mio background culturale. Non devo essere belli ma mi devono dire qualcosa, attingo molto anche dalla musica e dal cinema ma non c’è cosa più bella quando si ritrae una persona esistente. Se magari mi richiedono un ritratto non posso scegliere ma devo essere comunque bravo ad esprimere qualcosa che possa sorprendere il committente, gli occhi sono tutto sono il centro.
I tuoi lavori sono abitati da una folla vastissima di volti e sguardi. Chi sono coloro che ritrai? Come scegli i tuoi soggetti?
L’autore che ha cambiato proprio il mio modo di intendere l’arte l’ho scoperto alla scuola del fumetto ed è Kent Williams, un maestro contemporaneo che riprende la strada di Schiele, altro mio grandissimo riferimento. Anche se nella mia maggior parte dei miei ultimi lavori è preponderante il volto, sto cercando di espandere il mio mondo illustrato con il corpo umano e le varie emozioni. Con la scoperta di Kent Williams ho allargato la mia ricerca famelica di immagini ad arte figurativa moderna e ho scoperto autori come Nicolas Uribe e Marco Mazzoni. Il lavoro di quest’ultimo mi ha fatto scoprire la forza espressiva e pittorica delle matite colorate che esprimo a mio modo, per la gamma cromatica o palette sicuramente hanno una grande importanza Edvard Munch e Van Gogh. Per quanto riguarda la scrittura non posso non citare Philip Dick e come libro Mody Dick.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
La musica è sempre stata un parte importante della mia vita, una colonna sonora fatta più di suoni che di concetti e parole, quelle le cercavo nei libri che leggevo o nei film che vedevo. Non parto mai da una frase o da un suono ma certe canzoni entrano nel modo di pensare visivamente e con loro un certo mood che ti riporta a vedere o scegliere certi tipi di immagini che molte volte solo a guardarle sembrano parte di una canzone già sentita in passato. Quello che sento o vedo rimane sempre e mi porta a produrre immagini che mi rappresentano in pieno.
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Per i progetti futuri sto cercando di diversificare i miei lavori in varie direzioni, come già detto cercherò di lavorare sul corpo umano con una serie di lavori chiamati umanità varia. Come già detto nelle altre domande le arti visive sono un parte fondamentale del mio lavoro e dedicherò alcune mie illustrazioni al cinema: una specie di ritorno al passato perché farò delle vignette a modo di fumetto, un passo avanti nel mio lavoro. Parte importante ha anche la pittura che cercherò di riprendere lavorando su i miei volti.
https://www.elenagolliniartblogger.com/daniele-zaggia/
INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini
D: Come definiresti il tuo stile espressivo usando 3 parole chiave e motivandole
R: Le tre parole che uso sono colore, linea, segno. In qualche modo sono correlate tra di loro e ritorno alle mie conoscenze e al piacere visivo che ho nel vedere certi lavori a me cari: lavori di Schiel, Freud, Williams e a tutto l’Espressionismo Tedesco in particolare Kirchner. Il colore è da dato dalla necessità di dare un forte impatto con colori primari e contrasti forti che siano anche in qualche modo disturbanti, cercando di creare delle sensazioni che possano essere sia positive che negative… non giudico quando mi viene detto che alcuni miei lavori sono “disturbati”. La linea e la scelta di un certo modo di disegnare rappresenta la figura e qui entra anche il gioco il segno, una rappresentazione fatta di piccoli e linee che rappresentano la figura umana in una chiave diversa di quella del realismo, in maniera definita, ma interpretativa ed espressiva al tempo stesso.
D: Una riflessione sul concetto di arte cosmopolita;
R: Grazie ai social ho modo di accedere ad un’infinità di artisti che forse solo vent’anni fa sarebbero stati sconosciuti ai più. Il mondo dell’arte passa anche da lì, rinchiuso in un piccolo schermo, non certo il miglior luogo per goderne a pieno la potenza ed espressività, ma almeno ognuno può avere la propria galleria personale e il proprio museo. Seguo per piacere personale tutte le arte visive, ma in particolare mi concentro sull’arte ritrattistica, che anche se presente da molto tempo continua a suscitare molto interesse. Arti di tutto il mondo continuano ad innovare e a reinventare una forma espressiva centrale per l’uomo, perché parla proprio di noi.
D: Come stai improntando la tua ricerca artistica in questo anno?
R: Una delle cose più importanti che faccio è osservare e conoscere. Questo per cercare di capire cosa mettere nella mia arte non per seguire una convenzione, ma per rafforzare le idee usando pero i mezzi realizzativi più adatti a rafforzare le mie idee. Quest’anno, in particolare, mi sono concentrato sul viso sia nella rappresentazione solo a matita sia nelle illustrazioni fatte con acrilici, matite colorate e pastelli ad olio, cercando di arrivare anche all’uso della pittura ad olio per avvicinarmi il più possibile ai maestri che tanto ammiro, anche quelli moderni.