Roberto Ferrero
Ogni volta che oriento lo sguardo su una scena provo sentimento per quel luogo, empatia per quel soggetto. So che lì c'è bellezza dell'anima. Bisogna solo rivelarla, ma non sempre ci riesco
11 opere da Roberto Ferrero (Selezione)
Scarica come PDFVenice portrait • 11 opere
Chi c'è dietro la maschera?
Guardando questi volti pare di poter udire i sospiri e le risa sommesse,[...]
Chi c'è dietro la maschera?
Guardando questi volti pare di poter udire i sospiri e le risa sommesse, le chiacchiere e le macchinazioni; sembra addirittura di captare cattivi pensieri dei personaggi evanescenti, il loro spirito beffardo, la malinconia profonda.
Lo scatto si appoggia su una composizione classica, rivela uno sguardo apparentemente assente, tanto l'inquadratura è ordinata e impostata. Ma dietro l'ordine del disegno, del primo piano, si intravedono ambiguità e contraddizioni, l'impressione è che il fotografo riesca a lavorare sull'allusione pur mantenendo la sua macchina ferma e composta, non coinvolta nella relazione pericolosa. Merito suo, della scelta di una prospettiva scevra da giudizi e interpretazioni narrative, merito, anche, della magia veneziana, di quell'incantesimo che ogni anno si ripete come un sabba al tempo stesso voluttuoso e freddo, vero e finto, ilare e raggelante nella sua tristezza icastica.
Il Settecento sembra essere il secolo che maggiormente ispira le donne e gli uomini mascherati. Il Settecento, senz'altro, attira l'attenzione indagatrice del fotografo che insegue le ombre di un passato mitico. il Settecento, infine, rivive nella sua essenza libertaria e sfrontata proprio nel carnevale di Venezia, proprio qui: luogo dove il tempo procede in direzioni non convenzionali, dove non la fissità e la sospensione, ma l'intrecciarsi eterno e mai pago di storie, rievocazioni, rappresentazioni crea una zona spazio/temporale lontana da tutto, avviata necessariamente verso la fine e poi la rinascita continua.
Le maschere non invecchiano, non sentono il tempo, per loro i secoli sono istanti. Uomini e donne per una volta vestono l'immortalità grazie al costume, il fotografo, questa volta, immortala ciò che è già eterno. Il suo è un lavoro "superfluo", la foto di una maschera è la foto di una foto, e la maschera è una foto perfetta: racconta una storia, svela e nasconde, è più vera del volto vero, instabile e menzognero, cela la sessualità e la trasforma in inquieto erotismo, veste la carne con plastica e colori, rende l'umano inumano. Le fotografie rendono intensamente questo innaturalismo del carnevale, i ritratti, di un bianco e nero scabro da foto d'archivio, costruiscono una galleria di storie possibili che affascina e incuriosisce: come ogni maschera che si rispetti il dislevamento è negato, impossibile e sempre tuttavia analeto, di nuovo il piano temporale si inclina, lo scatto imprigiona le tensioni di esistenze misteriose e relega dentro nitidi confini i personaggi conferendo loro una solitudine perfetta, chiusa nel perimetro dell'inquadratura. Allegria forzata e freddo mistero: fra due estremi oscilla la festa veneziana e il lavoro del fotografo tenta di fissare gli istanti compresi in questo incessante eterno movimento.
Francesca Schiavon
Guardando questi volti pare di poter udire i sospiri e le risa sommesse, le chiacchiere e le macchinazioni; sembra addirittura di captare cattivi pensieri dei personaggi evanescenti, il loro spirito beffardo, la malinconia profonda.
Lo scatto si appoggia su una composizione classica, rivela uno sguardo apparentemente assente, tanto l'inquadratura è ordinata e impostata. Ma dietro l'ordine del disegno, del primo piano, si intravedono ambiguità e contraddizioni, l'impressione è che il fotografo riesca a lavorare sull'allusione pur mantenendo la sua macchina ferma e composta, non coinvolta nella relazione pericolosa. Merito suo, della scelta di una prospettiva scevra da giudizi e interpretazioni narrative, merito, anche, della magia veneziana, di quell'incantesimo che ogni anno si ripete come un sabba al tempo stesso voluttuoso e freddo, vero e finto, ilare e raggelante nella sua tristezza icastica.
Il Settecento sembra essere il secolo che maggiormente ispira le donne e gli uomini mascherati. Il Settecento, senz'altro, attira l'attenzione indagatrice del fotografo che insegue le ombre di un passato mitico. il Settecento, infine, rivive nella sua essenza libertaria e sfrontata proprio nel carnevale di Venezia, proprio qui: luogo dove il tempo procede in direzioni non convenzionali, dove non la fissità e la sospensione, ma l'intrecciarsi eterno e mai pago di storie, rievocazioni, rappresentazioni crea una zona spazio/temporale lontana da tutto, avviata necessariamente verso la fine e poi la rinascita continua.
Le maschere non invecchiano, non sentono il tempo, per loro i secoli sono istanti. Uomini e donne per una volta vestono l'immortalità grazie al costume, il fotografo, questa volta, immortala ciò che è già eterno. Il suo è un lavoro "superfluo", la foto di una maschera è la foto di una foto, e la maschera è una foto perfetta: racconta una storia, svela e nasconde, è più vera del volto vero, instabile e menzognero, cela la sessualità e la trasforma in inquieto erotismo, veste la carne con plastica e colori, rende l'umano inumano. Le fotografie rendono intensamente questo innaturalismo del carnevale, i ritratti, di un bianco e nero scabro da foto d'archivio, costruiscono una galleria di storie possibili che affascina e incuriosisce: come ogni maschera che si rispetti il dislevamento è negato, impossibile e sempre tuttavia analeto, di nuovo il piano temporale si inclina, lo scatto imprigiona le tensioni di esistenze misteriose e relega dentro nitidi confini i personaggi conferendo loro una solitudine perfetta, chiusa nel perimetro dell'inquadratura. Allegria forzata e freddo mistero: fra due estremi oscilla la festa veneziana e il lavoro del fotografo tenta di fissare gli istanti compresi in questo incessante eterno movimento.
Francesca Schiavon
"venice portrait #11"
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"venice portrait #03"
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"venice portrait #06"
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"venice portrait #05"
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"venice portrait #08"
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"venice portrait #02"
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"venice portrait #04"
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"venice portrait #07"
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"venice portrait #09"
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"venice portrait"
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