Walter Togni
Recensione Margherita Biondo
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• Articolo di margherita Biondo
.48 ilconvivio
Il Convivio Anno XI n. 2 Aprile - Giugno 2010 n. 41
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Walter Togni: Emozioni cromatiche
tra l’infinito e l’indefinito.
di Margherita Biondo
Artista dotato di libertà e identità proprie, indipendente e
concettuale ma soprattutto autore di vaglia, Walter Togni è
senz’altro una delle personalità più interessanti e coinvolgenti
dell’arte italiana contemporanea. Pittore, scultore, ceramista,
modellista, decoratore, sbalzatore e soprattutto ricercatore di
antiche e nuove tecniche, il prolifico artista di Vignanello,
grazie ad una lucidissima e certamente sofferta riflessione sul
proprio Io, conduce una ricerca emancipata, elaborata, a volte
“occulta”, con l’intento di erigere un ponte tra la razionalità e
l’innata visione onirica dell’uomo con l’arte. Le scelte cromatiche
dell’artista ci colpiscono e ci lasciano ora stupiti ora affascinati
e rendono perfettamente l’idea del complesso rapporto
tra Scienza e Arte, tra Cosmo e Animo umano, mondi solo
apparentemente distanti, espressioni dell’infinito e dell’indefinito.
“L'arte è passionalità - sostiene Togni - é qualcosa di
ludico. Non può essere mercato. Molti artisti per necessità o
per le tante vicissitudini che la vita propone sono costretti a
compromessi che non hanno nulla a che vedere con l'arte. In
questo modo alienano il proprio talento e la loro stessa esistenza.”
Sono motivazioni profonde che spingono l’artista sin
da giovanissimo ad approdare con determinazione e passione
nel campo artistico attraverso mostre collettive e personali sotto
l’attenta guida del Maestro Prof. Piero Ammannato. Abnegazione
e studio continuo lo portano a conseguire con notevole
profitto il diploma di Maestro d’Arte nonché il diploma di
maturità d’arte applicata a Roma.
Oggi, molto apprezzato dalla critica, Walter Togni viene
spesso pubblicato su editoriali dell’arte e quotidiani con continui
elogi alla sua innovazione pittorica e scultorea. Tra le tante
affermazioni si evidenziano il Premio Internazionale “Lorenzo
il Magnifico” e la recente premiazione nella sezione della
“Scultura” alla Biennale di Firenze. I suoi lavori, oltre che di
ragguardevole evento estetico, sono frutto di pulsioni dell’inconscio
e di inquietudine esistenziale anche se manifestano
una innegabile e precisa dimensione oggettiva. Il risultato estetico
passa da un percorso ricco di una imprevedibile capacità
di trasfigurazione tra artista, ambiente e cosmo, che conduce
all’autenticità della visione intesa non come operazione
individuale ma come esperienza di universalità. L’uso della
luce nelle tele è assolutamente personale e tende a fornire alle
opere interessanti e particolari atmosfere che sono create con
colori vivi e brillanti che rappresentano un mondo irreale e
immaginario reinterpretato dallo stesso autore attraverso un
linguaggio immediato ricco di reconditi significati e di possibili
chiavi di lettura tutte da scoprire e godere. Un artista,
quindi, che dipinge e plasma le sue opere che potremmo inquadrare
come “non figurative” anche se in effetti la definizione
di artista non figurativo sta molto stretta e dice poco
dell’arte di Walter Togni poiché egli è andato - di certo - oltre
le definizioni del linguaggio comune dell’arte contemporanea.
Il Convivio Anno XI n. 2 Aprile - Giugno 2010 n. 41