… le fotografie digitalizzate di Antonio Adamo sono di elevato valore ottico percettivo, spesso non ci troviamo davanti ad immagini che si muovono ma ad immagini che muovono la visione, per carpirne i contenuti non bisogna fermarsi agli effetti di superficie. La sua è un arte intensa i cui punti fondamentali sono una costante ricerca, la necessita di non fermarsi a formulazioni definitive, la rappresentazione del movimento e la sua evoluzione.
Antonio Adamo riesce a trasmettere l'idea di un tempo in vertiginosa accelerazione verso un futuro non troppo lontano, iper scientifico, programmato, opprimente ove l'individuo non potrà più sottrarsi dagli imposti condizionamenti e non sarà più libero nell'utilizzo delle proprie facoltà percettive. Nelle opere di questo artista la natura normale delle cose tende a fondersi con vibranti interferenze cromatiche ,flussi '' lisergici '' , velature che ingoiano ed espellano le forme. Antonio Adamo spesso ci sbatte in faccia immagini ad alto contenuto erotico, a prima vista fascinose, ma che in realtà sono veri e propri flashback di ambigue percezioni: echi di tempo che fu; emozioni riciclate, distorti ricordi di un eros e di una femminilità perduta, ponendoci di fronte ad una ''post-sub-umana'' realtà in cui chi comanda ha ideato un sistema per vendere macchine di riproduzione dell'orgasmo in modo che gli individui non debbano più incontrarsi fisicamente ma ricevano nel cervello i dati. I distorti scorci di Las Vegas con i cartelloni pubblicitari sembrano nascondere ai nostri ormai plagiati sensi l'imminente avanzata di un inesorabile consumismo cannibale. I grattacieli di New York , attraversati da un silenzio spiazzante, ritratti dal basso appaiono mostruosi automi , raggianti nel loro tirannico governo del mondo! Entrare e uscire dalle opere di questo artista porta lo sguardo a decentrarsi dai suoi consueti riferimenti e a percepire la realtà ed irrealtà in una delirante gestazione verso l'apocalittico confine dell'identità.
Gennaro Cilento
