Hong Kong: il nuovo mercato dell’arte

Hong Kong: il nuovo mercato dell’arte

Olimpia Gaia Martinelli | 20 apr 2022 6 minuti di lettura 1 commento
 

La pandemia del Covid-19 ha danneggiato, e trasformato per sempre, il mercato dell’arte occidentale, comportando la cancellazione di importanti fiere ed eventi, nonché l’inevitabile chiusura di alcune gallerie. In questo contesto però, il mondo asiatico ha dimostrato tutta la sua forza e resilienza, imponendosi nel mercato globale...

Jerome Guillet, Hong Kong boulevard. Dipinto, 80 x 80 cm.

Come il Covid-19 ha trasformato il mercato dell’arte?

La pandemia del Covid-19 ha danneggiato, e trasformato per sempre, il mercato dell’arte occidentale, comportando la cancellazione di importanti fiere ed eventi, nonché l’inevitabile chiusura di alcune gallerie. In questo contesto però, il mondo asiatico ha dimostrato tutta la sua forza e resilienza, imponendosi nel mercato globale con aste d’arte da record e fiere, che, organizzate nel pieno rispetto delle linee guida pandemiche, hanno presentato artisti e opere a livello globale. Infatti, durante le ondate di Covid-19, la città di Hong Kong si è affermata come uno dei più grandi centri d’arte del mondo, insieme alle mitiche e intramontabili città di New York e Londra. Tale novità non deve però stupirci, in quanto la suddetta città cinese è stata, sin dai tempi più antichi, un centro per il commercio delle arti tradizionali del paese, la cui ubicazione geo-strategica l’ha successivamente trasformata nell’indispensabile nesso tra occidente e oriente. Di fatto, la sua posizione di centro finanziario e commerciale internazionale, nonché la sua vicinanza con il vasto mercato della Cina continentale, ha attirato l’attenzione dei principali attori globali del mondo dell’arte, quali case d’asta internazionali, fiere d’arte e gallerie, che vi si sono insediate. In sintesi, la resilienza del mercato dell’arte di Hong Kong è dovuta ai preziosi musei della città, alle istituzioni artistiche pubbliche, alle dozzine di gallerie internazionali, al suo fiorente ecosistema di servizi professionali legati all’arte e alle grandi dimensioni del suo mercato, che, riccamente alimentato da aste e fiere, ha assicurato il business dell’arte nonostante l’impatto socio-economico del Covid-19. In tale contesto, si fa sempre più strada l’idea di una potenziale e futura ripresa economica guidata dall’Asia e, in special modo, da questa Regione amministrativa speciale.

Fokda, Cyber Hong Kong, 2020. Arte digitale, diversi formati disponibili.

Sergio Capuzzimati, All those moments will be lost in time, 2022. Fotografia digitale su carta, 60 x 42 cm.

Hong Kong si impone su Londra

Come anticipato, in questa epoca di pandemia, il mercato dell’arte occidentale ha subito notevoli perdite, riportando un calo medio delle vendite che arriva addirittura sino al 36%. Esula da questi dati terrificanti soltanto il continente asiatico, dove, ad esempio, le due più grandi case d’asta del mondo occidentale, ovvero Sotheby’s e Christie’s, hanno registrato acquisti tra il 30% e il 34% delle vendite mondiali. Infatti, secondo un rapporto della società di analisi del mercato dell’arte ArtTactic, nel 2020 Hong Kong ha superato Londra come mercato d’asta contemporaneo, restando dietro soltanto a New York. Pertanto, per la prima volta nella storia, i clienti asiatici hanno guidato la spesa globale, in una tendenza che non si è limitata soltanto alle case d’asta. La resilienza dell’Asia al Covid-19 si è ben dimostrata anche attraverso l’operato delle gallerie d’arte e delle fiere di Hong Kong, come dimostra la famosissima Art Basel, svoltasi, nel suo unico evento fisico del 2020, proprio nella suddetta città cinese.

Philippe Manson, The shelter, 2021. Acrilico / olio su tela di lino,  92 x 73 cm.

Hong Kong: breve storia di un’ascesa trionfale

Spesso, anche tra i più esperti amanti dell’arte, si ritiene che l’entrata di Hong Kong all’interno del mercato globale sia riconducibile soltanto a circa un decennio fa. In realtà però, questa città rappresenta un centro commerciale chiave per le belle arti e l’antichità già da oltre un secolo. Infatti, i primi collezionisti cinesi, uomini d’affari e industriali benestanti, migrarono dalla Cina continentale a Hong Kong durante il Ventesimo secolo, portando con loro capitale e vaste collezioni di tesori culturali. In particolare, il commercio d’arte e antiquariato cinese cominciò a crescere negli anni Settanta, quando i collezionisti locali formarono una solida spina dorsale per il mercato. Proprio nel novembre del 1971, Sotheby’s, con sede a Londra, tenne la sua prima asta a Hong Kong. Il grande impatto di questo evento, descritto dal New York Times come “l’asta di maggiore successo di oggetti d’arte cinese mai tenuta da nessuna parte”, determinò l’interesse del mercato globale verso la suddetta città, che rappresentava, sia un deposito di arte cinese da vendere, che un punto d’ingresso in un “nuovo” e fiorente business dell’arte. Per quanto riguarda il mondo contemporaneo, la Cina rappresenta ormai uno dei mercati d’arte più significativi al mondo, che, avendo raggiunto nel 2019 un valore stimato di 64,1 miliardi di dollari, rappresenta il 18% della quota del mercato globale dell’arte, dopo gli Usa (44%) e il Regno Unito (20%).

Patricia Blanchet-Olivier, Hong Kong sous la pluie. Olio su tela di lino,  80 x 80 cm.

Nathalie Lemaitre, Canton, 2018. Olio / collage su tela, 145 x 89 cm.

Hong Kong: attualità

Il 2008 è stato un anno determinante per l’affermazione di Hong Kong come principale centro artistico dell’asia, infatti, Sotheby’s e Christie’s vi hanno consolidato le loro vendite e l’ART HK, ovvero l’Hong Kong International Art Fair, prima fiera internazionale su larga scala della città, è stata inaugurata. In seguito, il successo di quest’ultima ha attirato il gigante svizzero delle fiere MCH Swiss Exibition (Basel) Ltd, che ne ha acquisito una quota del 60%, ribattezzandola, nel 2013, Art Basel Hong Kong. Tale manifestazione è divenuta la più importante dell’Asia, determinante per il mercato dell’arte di Hong Kong insieme al crescente numero di gallerie d’arte internazionali che vi hanno aperto. In aggiunta, il suddetto attivismo artistico ha incrementato anche lo sviluppo della scena artistica locale, che ha ottenuto una maggiore attenzione a livello internazionale. 

Serge Horta, H-H series #1, 2014. Fotografia digitale su carta, 80 x 120 cm.

Sven Pfrommer, Hong Kong Downtown VI, 2015. Stampa analogica su plexiglass, 100 x 100 cm.

Curiosità: alcune vendite da record ad Hong Kong

- Il dipinto Quatre Nus, del pittore franco-cinese Sanyu (1895-1966), è una delle 10 opere d'arte più costose del 2020, poiché è stato venduto da Sotheby’s Hong Kong per 258 milioni di HKD, ovvero 33,3 milioni di dollari.

- Il dipinto Abstraktes Bild del maestro tedesco Gerhard Richter, venduto da Sotheby’s Hong Kong per 214,6 milioni di HK$ (29,2 milioni di dollari), è diventato l’opera d'arte occidentale più costosa mai venduta in un'asta in Asia. 

- Il dipinto White Chrysanthemum in a Blue and White Jardinière di Sanyu, venduto da Christie’s Hong Kong per 192,3 milioni di HK$ (24,8 milioni di dollari), ha stabilito un nuovo record d'asta per una natura morta realizzata dall'artista cinese-francese. 

Adrian One, ICC Hong Kong, 2008. Fotografia, diversi formati disponibili.

Il futuro dell’arte è in Asia?

La ricchezza, la resistenza e l’adattabilità del mercato e della scena artistica cinese, uniti all’inarrestabile crescita economica generalizzata e l’aumento del numero di individui ad alto patrimonio, rende l’Asia uno dei protagonisti indiscussi del nostro futuro, nel quale, molto probabilmente, giocherà un ruolo ancor più di primo piano. Di conseguenza, Hong Kong, principale centro d’arte del continente asiatico, continuerà ad imporsi nella crescita e nel successo del mercato dell’arte, all’interno di una previsione arco temporale che include almeno i prossimi dieci anni.


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