La direttrice della Galleria dell'Accademia di Firenze, sede dell'iconico David di Michelangelo, ha suscitato polemiche con le sue osservazioni paragonando la città a una prostituta a causa dell'impatto travolgente del turismo. Cecilie Hollberg, che dirige il museo dal 2015, ha espresso ai giornalisti le sue preoccupazioni, come riporta il quotidiano romano La Reppublica. Si è lamentata della trasformazione della città, desiderando che fosse rivendicata dai suoi residenti piuttosto che sopraffatta dai turisti.
Hollberg ha sottolineato che potrebbe essere impossibile invertire la situazione attuale, sottolineando il gran numero di turisti a Firenze. Nel 2019, ad esempio, Firenze ha attirato 14 milioni di visitatori, una cifra impressionante se paragonata ai 328.000 abitanti della città.
Altre città italiane, come Venezia, stanno cercando attivamente di mitigare gli impatti del turismo proponendo restrizioni sugli altoparlanti e limitando le dimensioni dei gruppi turistici.
Cécile Hollberg, credito: Sailko tramite Wikipedia
Tuttavia, i commenti di Hollberg hanno provocato forti reazioni da parte dei funzionari italiani. Il vicesindaco di Firenze Alessia Bettini e il ministro dei Beni Culturali Gennaro Sangiuliano hanno criticato la metafora utilizzata da Hollberg. L'ex primo ministro italiano Matteo Renzi ha suggerito che Hollberg dovrebbe scusarsi o dimettersi.
In risposta alle crescenti critiche, Hollberg si è scusata, chiarendo la sua posizione e ammettendo che la sua scelta delle parole era inappropriata. Ha sostenuto pratiche turistiche più sostenibili a Firenze.
Hollberg, cittadina tedesca, ha dovuto affrontare sfide politiche nel suo ruolo, in particolare durante l’amministrazione di Giorgia Meloni, il primo ministro italiano di destra. In mezzo alle tensioni politiche e alla spinta verso il nazionalismo, si cercò di sostituire i leader istituzionali non italiani. Hollberg, il cui mandato scade a giugno, ha espresso preoccupazione per possibili cambiamenti nell'amministrazione del museo, temendo che possa essere fuso con un altro museo fiorentino, il Museo Nazionale del Bargello.