4 pittori promettenti: un'analisi per gli investitori d'arte

4 pittori promettenti: un'analisi per gli investitori d'arte

Olimpia Gaia Martinelli | 19 mar 2024 11 minuti di lettura 1 commento
 

Scoprire la vastissima collezione di opere d'arte su Artmajeur è un'esperienza affascinante, un viaggio senza fine attraverso le infinite sfaccettature della creatività umana. Ma è facile perdersi in questa ricchezza di talento, vero?...


Scoprire la vasta collezione di opere d'arte su Artmajeur è un'esperienza affascinante, un viaggio senza fine attraverso le innumerevoli sfaccettature della creatività umana. Ma è facile perdersi in questa ricchezza di talenti, non è vero? Ecco perché abbiamo deciso di essere la vostra bussola, guidandovi in questo oceano pittorico, presentandovi quattro artisti che meritano la vostra attenzione: Norris Yim, Halaburda, Chifart e Peter Vahlefeld.

Il nostro obiettivo è portarvi oltre la semplice ammirazione artistica e farvi capire perché questi pittori non sono solo da contemplare, ma sono anche un potenziale e intelligente investimento. Sì, avete capito bene! Vi sveleremo le strategie di mercato che trasformano le opere dei quattro artisti di Artmajeur in preziosi asset finanziari.

Norris Yim

Norris Yim, nato ad Hong Kong nel 1989, è un artista emergente contemporaneo. Egli, laureatosi presso la Scuola di Design del Politecnico di Hong Kong, si dedica a tempo pieno alla pittura. Il suo peculiare e distintivo punto di vista è stato apprezzato, sia dalla stampa, che dalle gallerie, tanto che nel 2023 ha esposto a Tokyo, presso la 9s Gallery. Oltre alla sua solida formazione e all’apprezzamento che il mondo dell’arte sta riserbando nei sui confronti, è importante riconoscere una continuità stilistica nel suo operato, da intendersi come garanzia della permanenza di un linguaggio di successo. Di fatto, la definita identità artistica del pittore, oltre che la netta riconoscibilità del suo operato, si manifesta mediante la resa di un linguaggio pittorico, volto ad interpretare il genere del ritratto, inteso per far emergere il racconto di personaggi pronti a lottare contro l’oppressione sociale. La vulnerabilità umana all’interno delle relazioni interpersonali emerge insieme alla voglia di ritrovare una propria identità, espressa mediante l’accostamento di pennellate astratte e figurative, dove le superficie in rilievo si oppongono a morbide gradazioni. Il futuro aumento delle quotazioni dell’artista è altresì prevedibile considerando aspetti storico-culturali, in primo luogo tenendo presente dell’odierna popolarità dei social media e del loro impatto sulla notorietà. É quindi opportuno rendere noto come Norris vanti attualmente 44.4K followers! Restando sempre vicini al racconto della nostra epoca, le tematiche introspettive espresse dal pittore risultano essere in linea con i sentimenti dell’uomo contemporaneo, quasi schizofrenico di fronte alle sue molteplici personalità: quella interna, quella sociale e quella mediatica. 

Consigli di Olimpia Gaia Martinelli, curatrice di Artmajeur: Ritengo che l'operato di Norris presenterà una crescita costante, in quanto il successo riscontrato presso le gallerie verrà consolidato da quello riscosso tramite il più vasto pubblico dei social media, ormai capace di decretare con forza le tendenze del mondo dell’arte. Personalmente ho sempre supportato Norris, ho sempre creduto nel suo lavoro, che è capace di unire concetti profondi a un linguaggio colorato e variegato, pronto a muoversi tra forme astratte e figurative, volte a generare dinamismo e contrasto pittorico. La varietà è data anche dall'alternarsi di superfici in cui il colore è stato steso e sfumato, con porzioni di supporto altamente materico. Ma forse ciò che mi affascina di più è la capacità dell’artista di essersi interrogato sui problemi dell’uomo contemporaneo, dando voce a quella conflittualità, che spesso ci porta a vivere in condizioni di alienazione, capace di intrappolarci tra i doveri del lavoro e le formalità della sfera sociale. 

Halaburda

Riconosciuto internazionalmente, notato dalla stampa, venduto da diverse gallerie d’arte, presente in fiere d’arte e in esibizioni collettive, sia in America, che in Europa, Philippe Halaburda è un artista francese affermato con base negli Stati Uniti. Egli, classe 1972, si è formato presso la Scuola Superiore di Arti EDTA Sonas di Parigi e, successivamente, ha voluto approfondire a proposito di distinti stili artisti e movimenti, spostandosi alla scoperta dell’Europa. La sua esperienza ha plasmato un punto di vista pittorico coerente e personale, che si è definito diventando sempre più astratto, leggero, audace e colorato. Il tutto può essere descritto nelle fattezze di uno stile in parte geometrico, dove le linee si divertono a sperimentare cromie vivaci, “sovrapposizioni”, “scontri” e dinamismo. Ciò che rende tale lavoro unico è il fatto che non si tratta semplicemente di astrattismo, in quanto le forme riprodotte sulla tela alludono a una peculiare codificazione del paesaggio urbano, che viene reso dalla definizione “mappatura geografica”. Tali soggetti coinvolgono profondamente chi li contempla, poiché sono capaci di permettere al fruitore di entrare in contatto con i loro sentimenti subconsci, oltre che con i loro sogni ed esperienze legate ad un ambiente specifico. Si impone quindi anche una memoria collettiva, pronta ad unire il fruitore non solo con i luoghi, ma anche con chi li ha condivisi con lui. Un investimento nell’operato di Halaburda sarebbe consigliabile, oltre che per la solida formazione dell’artista e il suo stile unico, anche per diverse ragioni di tipo storico-culturale. Di fatto, molti hanno riconosciuto nel lavoro di Philippe una sorta di continuazione del celebre Costruttivismo e Suprematismo di Kazimir Malevich, riconducibile a quelle sempre popolari ed acclamate connotazioni dell’Astrattismo. Quest’ultimo movimento è a tutt’oggi ancora molto ricercato, sia all’interno della scena artistica, che nel mercato, come dimostrano le numerose mostre dedicate a questo movimento, organizzate dalle più importanti istituzioni, musei e gallerie del mondo. Un ulteriore aspetto culturale da aggiungere: Halaburda ha 37.2K followers su Instagram! Cosa in merito alle prospettive future dell’artista? Il vostro investimento su Philippe potrebbe a tutti gli effetti aumentare di valore nel tempo, alla stregua della progressivo incremento di popolarità dell’artista negli USA, paese che dagli anni Quaranta detta effettivamente le regole del mercato e degli stilemi dell’arte mondiale. 

Consigli di Olimpia Gaia Martinelli, curatrice di Artmajeur: Vi confido che ho esaminato con cura il data base di Artmajeur e sono stata subito sicura di volervi consigliare l’operato di Halaburda, volete sapere perché? Il suo astrattismo è dinamico, quasi caotico come una festa di linee, ma allo stesso tempo studiato e ordinato. Questo contrasto mi ha fatto pensare ad un arte concepita con cura, sia nelle forme, che nei colori, volta a dar forma a un’evoluzione più complessa del linguaggio del sopra citato maestro russo, dove la linea si compromette maggiormente, diventando compulsiva e onnipresente, trasmettendoci tutta la sua forza e il suo coraggio di imporsi come principale soggetto del supporto. Potremmo forse paragonare le opere dell’artista di Artmajeur ad una serie di ritratti, volti a raffigurare l’evoluzione della linea, facendola conoscere alla stregua di un volto pluri-rappresentato, collocato idealmente nello spazio, nel colore e nel tempo. 

Chifart

Chidi Chibueze, in arte Chifart, è un artista Nigeriano emergente. Il suo lavoro, sviluppatosi a partire di una costante formazione da autodidatta, iniziata a soli dieci anni, gli ha permesso di giungere ad esprimersi mediante i complessi stilemi dell'Iperrealismo. Chifart, artista professionista, ha incantato la stampa con il suo talento, che è stato descritto dalla penna di giornalisti non sono nigeriani, ma anche europei e indiani. A proposito di quest'ultimo paese, degno di nota è come l'artista di Artmajeur ha vinto il Nirantar Awards Chandigarh a Punjab, in India. Fanno seguito a questi riconoscimenti anche delle esposizioni, che hanno avuto luogo anche a Napoli (Italia), città nota per la sua arte e per la sua cultura, che ha largamente promosso ed apprezzato il lavoro di Chifart. L’operato dell’artista è sicuramente un valido investimento perché, oltre alla promettente carriera, è stato concepito da Chifart per reinterpretare il sopra citato Iperrealismo, movimento che sottintende una notevole abilità tecnica dell'artefice. Il talento dell’artista si palesa nel genere del ritratto, in cui i soggetti varcano spesso il confine della terza dimensione, al fine di alludere alla profondità dell’emozioni umane. Di fatto, i personaggi, di sovente in bianco e nero con dettagli colorati, promuovono l'esternazione dei sentimenti legati alle lotte, che animano il nostro quotidiano, e che l’artista vive in prima persona. Al livello tecnico la grande costante del lavoro di Chifart è il disegno, che l’artista cerca sempre di rendere unico e personale, aggiungendo, talvolta, anche carte colorate e giornali. Da un punto di vista storico-culturale, l’artista di Artmajeur è sicuramente interessante perché si inserisce all’interno di un popolare movimento della storia dell’arte, nato negli Stati Uniti negli anni Sessanta, a partire dall’esempio tratto dal più antico Realismo e Fotorealismo. A differenza di quest’ultime tendenze, però, nell’Iperrealismo si registra una maggiore ricerca di fedeltà nella resa del reale, realizzata tramite un’inedita e curatissima valorizzazione del dettaglio, che, nella maggior parte dei casi, diventa il vero e proprio centro dell’opera. Nonostante ciò, è bene sottolineare come, oltre al Realismo e al Fotorealismo, anche la Pop art abbia influenzato l’Iperrealismo, che, infatti, fa sovente riferimento ai vividi colori della cultura industriale. Ad ogni modo, la produzione di Chifart è ancora più ricca, perchè, oltre agli stilemi dell'arte occidentale, prende in prestito quelli africani, riproponendo l'esempio tratto da maestri come Ken NwadiogbuCome possiamo immaginare Chifart nel futuro? La crescita dell'artista sarà stabile, costante e sicura, perchè il suo stile e la sua tecnica sono ben definiti, come già il pubblico che si sta interessando al suo operato. Inoltre, il fatto ch'egli abbia riscosso successo a Napoli è notevole, poichè è a tutti gli effetti celebre il peso culturale in ambito pittorico del Bel Paese, sempre tra i primi a decretare i trend nel mondo delle arti. Di conseguenza, avere successo in Italia potrebbe attirare l'interesse di un mercato ancora più ampio di quello attuale! 

Consigli di Olimpia Gaia Martinelli, curatrice di Artmajeur: Ritengo che fare un investimento su un artista le cui capacità tecniche sono certe ed evidenti, permette di essere meno soggetti a variazioni del mercato, perchè si prende in considerazione un valore concreto e stabile della sua arte. Esso si accompagna ad un interesse crescente che la sua opera ha effettivamente riscontrato a livello internazionale, capace di mettere d'accordo realtà culturali essenzialmente variegate e differenti tra loro. Infine, il genere del ritratto è a tutti gli effetti un pilastro della storia dell'arte, tanto che oltre ad essere nato nella preistoria, fu per largo tempo considerato il più importante, in quanto preceduto solamente dalla pittura storica. 


Peter Vahlefeld

Peter Vahlefeld, nato a Tokyo (Giappone) nel 1967, è un artista multimediale affermato e pluripremiato con sede a Berlino. Vahlefeld si è formato presso la Parsons School of Design di New York, dove si è laureato con lode nel 1990. La serietà con cui ha portato avanti gli studi riflette l'ambizione, che lo ha portato ad esporre in collezioni pubbliche, gallerie e fiere d'arte, tra le quali l'Art Karlsruhe in Germania. A questi traguardi si aggiunge la partecipazione ad aste Sotheby's, oltre che il successo riscontrato nei media e nella stampa, sia radiofonica, che televisiva, come l'apparizione sulla German Television, dove è stato messo in relazione con il nome di Robert Mapplethorpe. Inoltre, è da tenere in considerazione come il suo lavoro sia parte di collezioni private in Europa, Stati Uniti, Asia e India. In aggiunta, il suo stile ben definito è sapientemente indirizzato verso un punto di vista a cavallo tra l'Arte informale, l'Espressionismo astratto e la Pop art. Quanto detto prende questa forma: le opere si sviluppano a partire dall'interazione di diversi strati, che danno vita a un costante gioco di colori e di materiali diversi. É come vedere concretizzarsi una sorta di collisione tra codici visivi, dove appaiono, sia tracce pittoriche, che frammenti tratti dal linguaggio dei mass media. Da un punto di vista culturale, invece, il suo punto di vista esprime tendenze radicate e popolari, legate a eventi e movimenti significativi, che possono effettivamente aumentare di valore nel tempo, specialmente se, come in questo caso, il pittore presenta anche una reputazione consolidata. Cosa sull'arte di Vahlefeld nel futuro? La concretezza dei dati qui offerti fa intuire come egli potrà aumentare visibilità, presentandosi sempre più di frequente all'interno di fiere, aste e istituzioni degne di nota, oltre che partecipare a qualche altro programma televisivo. 

Consigli di Olimpia Gaia Martinelli, curatrice di Artmajeur: Una nuova Pop art rinasce e sboccia come un fiore. Parlo di quest'ultime piante perchè esse appaiono di sovente nelle opere dell'artista, risultando spesso gli unici elementi figurativi, che emergono tra macchie di colore, parole e ritagli di giornale. Negli schizzi cromatici, invece, rinasce l'Espressionismo astratto, adesso inteso per far parte di una composizione, che supera l'uso del mero colore, divenendo parte di un insieme ricco, stratuale e complesso. Le macchie di colore intervengono allora per ricordarci dell'esempio, che l'Arte informale trasse dai più antichi Macchiaioli. In questo contesto c'è da aggiungere la presenza delle sopra menzionate parole, che, scritte sulla tela, possono riportarci al ricordo Dadaista e, in particolar modo, al suo concetto di disconnessione. Giunti a questo punto posso affermare che l'opera di Vahlefeld non è solo il frutto dell'operato di un artista affermato, ma anche il riassunto di parte della storia dell'arte occidentale, che inserisce il punto di vista dell'artista in un contesto culturale immortale. 

Chi è Olimpia Gaia?

Olimpia Gaia Martinelli è una curatrice e storica dell'arte italiana classe 1990. Ella lavora in ambito artistico dal 2012, anno in cui ha iniziato la sua esperienza lavorativa presso il Ministero della cultura italiana (MIBAC) e, successivamente, continuando il suo percorso presso diverse gallerie e musei tra Italia e Francia. La laurea in Storia dell'arte, ottenuta con il massimo dei voti presso l'Università di Pisa (Italia), è stata accompagnata da periodi di formazione all'estero, presso la UVEG di Valencia (Spagna) e la UEA di Norwich (UK). Ancora prima Olimpia ha studiato per otto anni pittura presso gli studi di alcuni artisti della sua città natale, Livorno, rinomata per la sua tradizione artistica macchiaiola, oltre che per essere la città natale di Amedeo Modigliani. 

Visualizza più articoli

Artmajeur

Ricevi la nostra newsletter per appassionati d'arte e collezionisti